Traffico di autoricambi, la polizia blocca la spedizione

Qualche giorno fa, gli investigatori del Commissariato Rivoli, a seguito di un’accurata attività di indagine, hanno intercettato, presso il deposito di una ditta adibita a consegne all’Italia e all’estero, della merce di provenienza furtiva destinata ad essere poi venduta in un mercato illecito

Nello specifico, venivano rinvenuti su alcuni bancali di legno 8 scatoloni in cartone. Alla loro
apertura, sono stati ritrovati centinaia e centinai di compressori (838) e motorini
d’avviamento per veicoli stradali (238).
Gli accertamenti svolti nell’immediatezza hanno
rimandat ad alcuni furti avvenuti pochi giorni prima presso l’interporto SITO di Rivalta (TO) e
presso una ditta della provincia torinese. Contattati i denuncianti, titolari della merce
trafugata, mediante la verifica dei codici dei compressori e dei motorini, ne è stata stabilita
con certezza la provenienza furtiva.
Le indagini svolte hanno consentito di appurare che la spedizione all’estero dei prodotti
sarebbe avvenuta, come già in altri casi, tramite la figura di un intermediario, un cittadino
italiano, che saltuariamente svolgeva intermediazioni per conto di una società con sede ad
Istanbul (TURCHIA) e che anche quella mattina si presentava con la fattura relativa alla
spedizione. Inoltre, emergeva come il ricettatore, già da tempo, si fosse organizzato con molta
disinvoltura per affittare una zona del deposito ove accantonare la merce (rubata), da spedire
successivamente.
Considerato che ciascun pezzo rinvenuto (si supera le mille unità) ha un costo di mercato che
si aggira sui 300 €, l’importo complessivo del traffico illecito ammonta di oltre 300000 €
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