Platano Tesoriera Alberi Monumentali

Gli alberi monumentali del Piemonte, tra storia e natura

Gli alberi monumentali della nostra regione hanno una storia affascinante. Articolo a cura di IPLA.

Gli alberi monumentali hanno uno straordinario valore naturalistico, storico e culturale. Rappresentano un collegamento con il passato, a volte anche con un passato remoto e sono ormai anche una risorsa dal punto di vista dell’interesse turistico.
La Regione Piemonte, grazie al lavoro dell’IPLA, è all’avanguardia su questo tema, tanto che ad oggi sono stati individuati e censiti 220 esemplari appartenenti a ben 71 specie diverse, delle quali 41 autoctone piemontesi, 28 esotiche e 2 non autoctone della nostra Regione ancorché facenti parte della flora tipica italiana.

Questi giganti, testimoni del passato, hanno le loro radici in 123 Comuni, situati prevalentemente nei territori torinese (46), cuneese (29), alessandrino (17) e del VCO (13). Torino ha ben 13 alberi e gruppi di alberi (di cui sei collocati nel Parco del Valentino); seguono con 5: Acqui Terme, San Secondo di Pinerolo (Parco del Castello di Miradolo) e Stresa; poi, con 4: Biella, Cavallermaggiore, Valdieri (Parco naturale Alpi Marittime), Campiglione Fenile e Castagneto Po. Ecco tre rappresentanti di questo prestigioso elenco.

Alberi monumentali in città? Il Platano della Tesoriera

Questo matusalemme della capitale sabauda, è con ogni probabilità l’albero più vecchio di tutta la città. Nato nel XVIII° secolo, è chiamato amichevolmente “Il Nonno” dai frequentatori del Parco. Come recita la scheda a lui dedicata dal Comune di Torino: “Si staglia in tutta la maestosità dei suoi 25 metri di altezza nel lato del Parco della Tesoriera che dà verso il corso Francia, e sembra vigilare con solerzia la villa che un tempo fu residenza del tesoriere dei Savoia”.

Il Larice di Pietraporzio

Siamo in provincia di Cuneo. Considerate le dimensioni raggiunte e le caratteristiche della stazione che lo ospita si stima che l’albero possa vantare un’età di almeno 650 anni. Senza dubbio si tratta di un esemplare da secoli ben noto e presente nella memoria popolare del luogo e da molto tempo utilizzato come punto di orientamento per montanari ed escursionisti che affrontano la montagna in giornate di nebbia.

alberi monumentali larice

Il Tiglio di Macugnaga

In provincia di Verbania, invece, i quasi 8 metri di circonferenza del fusto sono la testimonianza migliore della sua veneranda età. Si stima che abbia circa 500 anni. La sua circonferenza ne legittima ampiamente il riferimento simbolico aggregante delle tradizioni e della cultura Walser della Comunità. Un albero che come pochi altri suscita fascino e mistero, un gigante verde ricco di sacralità e di leggende. Tra queste si può rammentare quella dei “Gutwiarghini”, i “buoni lavoratori” della tradizione Walser che abitavano tra le sue fronde e, con rigore e meticolosità, distribuivano alla popolazione preziosi consigli. Avevano però i piedi rivolti all’indietro e un giorno, venendo uno di loro sbeffeggiato per quel difetto fisico, scomparvero per sempre.

alberi monumentali tiglio

Questi esemplari, alcuni dei quali vivono in prestigiosi parchi pubblici e privati ed altri sono cresciuti in libertà nei nostri boschi, sono elementi del paesaggio da preservare e curare con attenzione e impegno.
Chi fosse a conoscenza di nuovi candidati da inserire nell’elenco può effettuare la segnalazione alla mail: alberi.monumentali@ipla.org.
Per saperne di più potete visitare questa pagina.

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