Ogni iniziativa che apra al dialogo è da salutare come benvenuta, e benvenuta è la suggestione salviniana di un comitato di salvezza nazionale. Qual è la traduzione concreta di questa formula? Per governare non basta un comitato, ci vuole un governo “di salvezza nazionale”. Un governo può essere di “salvezza nazionale” senza comprendere il PD e il M5s? E Forza Italia, il mio partito, canta sulla base dello spartito di Salvini, per cui fino a ieri era “mai un governo con il PD” e oggi dobbiamo dire sì a un governo anche con il PD?
Quando si parla dell’identità di un partito si parla della sua capacità di elaborare un’autonoma strategia politica, e su questa base aprirsi al dialogo con gli alleati e al confronto con gli avversari. Senza dover aspettare il permesso di Salvini o di Meloni. Chi volesse ridurre il confronto interno a Forza Italia a un infantile diktat “o dentro o fuori”, sappia che non fa il bene di Forza Italia perché vorrebbe trasformarla in una caserma e le caserme, si sa, non sono fatte per attirare il voto delle persone libere. Stiamo sulle cose: per esempio, l’amico Giorgetti rilanciando la proposta di Salvini non esclude un governo guidato da Draghi. Pensa davvero che l’ex presidente della BCE sia una personalità da bruciare per un governo elettorale che fa poche cose prima di tornare alle urne?
Osvaldo Napoli, Forza Italia
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