Riceviamo e pubblichiamo
“Carenza di personale da risolvere subito. Ora spunta anche il rischio di erogazione delle quote di incentivazione?”
Abbiamo appreso nei giorni scorsi, dalle dichiarazioni pubbliche dell’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, che “IL SISTEMA PUBBLICO, DA SOLO, NON CE LA FA PIU’!”.
Con questa dichiarazione l’Assessore Icardi è andato molto oltre le nostre aspettative (anche se siamo ancora in attesa della convocazione ufficiale al tavolo Regionale in Assessorato Sanità) e nei fatti ha confermato quanto sostiene il Nursing UP, oramai da anni: le dotazioni organiche non sono più sufficienti a garantire i servizi sanitari sul territorio regionale e, invece di assumere più personale sanitario nella sanità pubblica, sempre l’Assessore, ha chiaramente dimostrato di volersi rivolgere alla sanità privata, definita sui giornali “una costola irrinunciabile del servizio pubblico”, e prevedendo forse anche più risorse dei 750 milioni che già oggi sono destinati alle strutture accreditate, per colmare le carenze nella sanità pubblica.
Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, pone una semplice domanda: perché non indirizzare, invece, maggiori risorse economiche ad implementare il personale sanitario del comparto pubblico (infermieri, tecnici di laboratorio, radiologia, tutte quelle figure sanitarie del comparto che sono in cronica carenza) negli ospedali, nei distretti o Case della Salute?
Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, spiega: “Da recenti comunicati stampa sappiamo dell’avvenuto incontro tra l’assessorato e i Sindacati Confederali, in cui, leggiamo, “è stato avviato un dialogo collaborativo e responsabile”. Ai Confederali è stato enunciato un piano di azione che comprende: investimenti economici alle strutture accreditate cioè della sanità privata – per colmare la carenza cronica del pubblico – peraltro conseguenza di una “legislazione regionale vincolante in tema di limiti alla spesa sanitaria” e anche l’intento di appaltare interi reparti in “partenariato” a società a gestione privata che forniranno dal personale sanitario alle attrezzature”.
Ciò che noi vogliamo sia ben chiaro, invece, è che non siamo d’accordo con questa strategia d’intervento, che non risolve la situazione.
Così non si dimostra volontà di affrontare i problemi in modo collaborativo e responsabile. Le criticità vanno affrontate nelle sedi adeguate, alla presenza dei rappresentanti corretti, discutendo delle necessità più urgenti, come ad esempio quella che riguarda le quote di incentivazione per gli stati di avanzamento, che interessano 46mila dipendenti del comparto sanità. È un problema, questo, che si può risolvere in tempi brevi?
Noi attendiamo la convocazione del tavolo regionale”.
Il Nursing Up, dunque, chiede con fermezza la riapertura del tavolo di confronto regionale sulle seguenti criticità:
- Carenza personale sanitario del comparto sanità
- Assunzioni personale sanitario del comparto sanità
- Riorganizzazioni territoriali
- Strategie di gestione risorse sanitarie
- Quote di incentivazione per stati di avanzamento
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