Presidente della Repubblica… per un giorno

PAROLE ROSSE   di Roberto Placido

La senatrice a vita Liliana Segre ha risolto in poche ore la questione dimostrando così misura, equilibrio ed intelligenza. Doti, in questo momento della vita pubblica del nostro Paese, straordinarie. La vicenda è legata alla votazione con la quale, lo scorso 30 ottobre, il Senato, a larga maggioranza e con l’astensione, che tante polemiche e discussioni ha creato, del centro destra, ha costituito la Commissione straordinaria, monocamerale, contro l’odio e per il contrasto al fenomeno dell’ intolleranza del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio ed alla violenza.

Nei giorni successivi al voto abbiamo assistito alla polemica tra gli schieramenti politici e ad un nascere di proposte di cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. Tra queste quella della città di Biella e con la successiva decisione del suo Sindaco di non conferirla alla Segre ma al noto comico, giornalista e conduttore televisivo Ezio Greggio. Il quasi biellese, è nato a Cossato. Greggio ha declinato la proposta con uno stringato ma chiaro comunicato dimostrando così che anche un presentatore “leggero” può essere legato a valori e posizioni personali e familiari democratici e profondamente antifascisti. Ma in questo fiorire di polemiche e di proposte di cittadinanze onorarie, l’ultima quella della simpatica consigliera comunale torinese Chiara Foglietta, si è aggiunta, l’11 novembre, un’estemporanea – come buona parte di quelle di cittadinanza onoraria – ed incredibile proposta di candidatura della senatrice a vita Liliana Segre a Presidente della Repubblica. Per prima è partita la pur brava Lucia Annunziata che a nome suo e del giornale che dirige, Huffington Post, lanciava la proposta. Veniva subito ripresa dal suo collega e direttore de la Repubblica Luca Verdelli. A stretto giro di posta, il giorno dopo, gli rispondeva da New York, dopo l’incontro con il Sindaco Bill De Blasio, Nicola Zingaretti. Il segretario Dem invece di attaccare Trump sui dazi contro il Parmigiano Reggiano si occupava dell’estemporanea proposta dell’Annunziata e di mandare messaggi di pace e di “volemose bene” a Di Maio. Per fare queste dichiarazioni poteva aspettare di rientrare a Roma o meglio ancora di non andare negli USA. Meno male che due giorni dopo il 14 novembre la diretta interessata, Liliana Segre, con un comunicato ufficiale ristabiliva equilibrio e buon senso: “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica, tale candidatura va considerata improponibile. C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero”.

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