Come saranno gli ospedali del futuro. Di questo si tratterà da lunedì 3 (ore 14) a mercoledì 5 giugno 2019 (ore 9), presso il Centro Congressi “Torino Incontra” (via Nino Costa 8), quando si svolgerà il 45° Congresso Nazionale ANMDO (Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere) dal titolo “Il futuro degli ospedali: analisi, integrazione, azioni”
L’Associazione è nata proprio a Torino nell’immediato dopoguerra ad opera dell’allora direttore sanitario dell’ospedale Molinette Pino Foltz. Il Presidente nazionale ANMDO Gianfranco Finzi: “Con il Congresso Nazionale di Torino guardiamo al futuro, analizzando gli ospedali dall’osservatorio privilegiato delle Direzioni sanitarie, per dare un senso alle numerose trasformazioni in atto e pensare a come governarle in un’ottica di sistema. Se è ormai consolidato che l’attività ospedaliera dovrà sempre più rivolgersi al trattamento delle patologie acute e ad elevato contenuto clinico – assistenziale, appare chiaro come questo obiettivo di appropriatezza non potrà essere concretamente realizzato in assenza di una vera integrazione, da una parte, degli ospedali tra loro e, dall’altra, degli ospedali con il territorio”. Ida Mura è il Segretario scientifico nazionale dell’Associazione: ”Il programma del Congresso di Torino è molto ricco e tratta argomenti di organizzazione e gestione aziendale con particolare riferimento all’ambito delle professioni sanitarie, senza ovviamente tralasciare i temi più classici di igiene ospedaliera. Accanto alle sessioni plenarie si svolgeranno molti seminari monotematici di approfondimento, con grande attenzione ai poster ed alle comunicazioni dei partecipanti”. Franco Ripa, Presidente di ANMDO Piemonte e Valle d’Aosta: “Siamo molto onorati di ospitare a Torino i direttori sanitari, i medici di direzione sanitaria e gli altri professionisti che si occupano di igiene e di organizzazione dei Servizi sanitari. Il Congresso sarà una importante occasione di confronto e di condivisione ai diversi livelli sui modelli di sviluppo degli attuali ospedali e di quelli futuri”. Con queste premesse, il modello che si profila per l’ospedale è di un sistema aperto, flessibile nella sua organizzazione interna, in dialogo con tutto il panorama assistenziale, integrato con tutti i professionisti sanitari che a vari livelli vi operano, calato in percorsi di salute, dei quali il vero protagonista è sempre il paziente.
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