Maggio 2019- Pagina 52

Le emozioni nella sala buia del vecchio cinema

L’altra settimana sono andato al cinema. A convincermi è stato  Lambardelli. Con il suo taxi, fuori servizio dopo l’ora di cena, ci siamo recati al “Nuovo Lux”. Era sera di cineforum e abbiamo assistito alla proiezione di visto una vecchia pellicola, Scoprendo Forrester”, con Sean Connery. Erano anni che non frequentavo più le sale cinematografiche. Colpa della mia pigrizia  che la televisione metteva ancor più in risalto. Alla sera, dopo cena, infilate le pantofole, guardo l’offerta dei vari canali. Dopo un po’ di zapping faccio la mia scelta e a quel punto, tempo un quarto d’ora, prescindendo dal programma – film,documentario,talk show o altro – m’addormento come un ghiro. Al “cine”, confesso,  è tutt’altra cosa. Il grande schermo m’affascina, mi coinvolge e bisogna proprio che incappo in un film veramente brutto e lento per annoiarmi. In passato i cinema si trovavano un po’ ovunque, dalle città ai più sperduti paesi. Le sale, grandi o piccole che fossero, erano frequentate soprattutto nelle sere del fine settimana o la domenica pomeriggio. Nomi strani, legati ai proprietari o a personaggi illustri si alternavano ai più frequenti “Moderno”, “Lux”, “Italia”, “Ariston”, “Impero”, “Excelsior”, “Sociale” e così via. Per non parlare poi delle sale parrocchiali o delle Case del Popolo che spesso, con programmazioni diverse, ospitavano serate in onore della magica invenzione dei fratelli Lumière. Oggi gran parte di quelle sale sono tristemente chiuse. Ricordo che, accanto al “Nuovo Lux” c’era l’Apollo che, pochi anni prima d’ababsasre definitivamente la saracinesca, si era specializzato in pellicole “scollacciate” o, come s’amava dire, “senza veli”. Un luogo proibito dal quale stare alla larga, più per evitare la vergogna d’esser visti varcare l’entrata che per il giudizio sulla qualità di quanto appariva su quello schermo. Più raramente puntavamo alla sala d’Essai dove, con aria da incalliti cinefili,  c’intrufolavamo per vedere film in lingua originale il più delle volte nemmeno sottotitolati. Al vecchio e dimenticato Splendor si arrivava dopo un viaggio di poco più di un’ora. Partivamo all’avventura con il treno e, giunti a destinazione, a due passi dalla stazione ferroviaria, ci aspettava la sala cinematografica. Lì, insieme a “Tex” Rabitti e al compianto Giulio Scirocchi ( detto “Tom Mix”),  abbiamo visto i più bei western all’italiana, girati da Sergio Leone. Al paese dove siamo nati e cresciuti , per un bel po’ di anni il “Cinema”, quello con la “c” maiuscola, c’è stato eccome. Il pomeriggio della domenica ,preferibilmente d’inverno e in alternativa alla partita di calcio al campo sportivo, ci si avviava con il solito gruppo di amici verso il “cine” (dove oggi c’è una birreria), richiamati dalla promessa di un paio d’ore di svago. All’entrata, fatti gli scalini che portavano al piano rialzato, c’era ad attenderci – nel botteghino del bigliettaio –  la signora Alida, una gran bella donna. Truccatissima, con i capelli biondi cotonati e un seno che dire prominente non  basta a render l’idea di quella taglia veramente “super”(credo portasse la sesta).Nell’aria il suo profumo alle violette,piacevolmente garbato, si mescolava alla fragranza dei pistacchi abbrustoliti che stavano là, ancora tiepidi, nei loro sacchetti di carta sul tavolino, pronti per essere comprati per un ventino.Quando finivano nelle nostre mani sparivano in un attimo, sgranocchiati senza pietà,dal primo all’ultimo. A quei tempi si beveva la gazzosa, e la bottiglietta era chiusa con una pallina di vetro verde, più pesante e più grossa delle normali biglie: quella pallina, nel gergo milanese che –grazie ai villeggianti– condizionava anche la nostra parlata, era la “gagna”,parola intraducibile ma evocativa. Più grande era la sete e più lentamente t’obbligava a bere poiché la pallina – se alzavamo troppo il gomito – “tappava” il collo della bottiglietta. Dopo il rito dello “strappo” del biglietto ad opera  della “maschera” ( il signor Tullio, fratello di Alida, svolgeva questa e tutte le altre funzioni), scostato il pesante tendone rosso scuro ci si accomodava sui sedili cigolanti delle lunghe panche di legno. Che emozioni nell’antro buio del vecchio cinema, dove “Via col vento” aveva fatto sognare un’intera generazione. Ricordo i sussulti, gli “ohh!” di stupore  per il dramma con Clarke Gable e Vivien Leigh, nella parte di Rossella O’Hara. Con “Lawrence d’Arabia” fummo risucchiati nell’avventura, sotto il caldo sole del deserto, immaginando di montare i dromedari con Peter O’Toole e Omar Sharif. E  che dire delle risate per il susseguirsi di gag nei film-parodia del duo Franchi-Ingrassia? Nelle ultime file ci si baciava mentre nelle prime, i più giovani, quasi sotto lo schermo facevano caciara. E nell’aria galleggiava la nuvola del fumo delle sigarette che, incrociando il fascio di luce del proiettore, diventava azzurrina. Si usciva, durante la stagione fredda, che era già buio e si tornava a casa, fischiettando qualche motivo appena imparato, dando calci ai sassi. Se penso a quel tempo, a quegli anni , riesco a immaginare i più impensati e piccoli particolari:i bambini che giocavano al “Giro d’Italia” con le biglie di plastica raffiguranti i ciclisti o con il Meccano,le calze di nylon con la riga e le gonne strette ai fianchi e gonfie di crinolina, Amedeo Nazzari , Mastroianni e gli attori del momento sulle copertine dei rotocalchi, il “Corriere dei Piccoli” e “L’Avventuroso“, i prodotti e le figurine della Mira Lanza e l’Idrolitina, sapientemente sciolta nella bottiglia d’acqua prima di cena. Non so dirvi se erano bei tempi ma certo erano un briciolo più spensierati di oggi. Non foss’altro perché nelle vene ci scorreva la gioventù.

Marco Travaglini

James Joyce, l’Ulisse e Trieste

 
 
La prima edizione venne stampata nella capitale francese da Sylvia Beach, fondatrice della leggendaria libreria “Shakespeare and Company”, uno dei principali centri della vita culturale parigina degli anni Venti, frequentato da artisti e romanzieri come Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald
 

Il 2 febbraio del 1922 cadeva di giovedì e a Parigi veniva pubblicato l’Ulisse, uno dei romanzi più importanti del Novecento e capolavoro del modernismo, scritto dall’irlandese James Joyce tra il 1914 e il 1921. Ad onore del vero, dal marzo 1919 al dicembre 1920, l’Ulisse uscì a puntate sulla rivista letteraria americana The Little Review, dedicata all’arte e alla letteratura sperimentale internazionale. Non senza suscitare clamori. Infatti, alcuni episodi vennero accusati di oscenità e indecenza, tanto che il romanzo fu bandito nel Regno Unito fino agli anni Trenta e lo stesso accadde anche negli Stati Uniti, finché nel 1933 un tribunale stabilì che il libro non era pornografico né osceno. La prima edizione venne stampata nella capitale francese da Sylvia Beach, fondatrice della leggendaria libreria “Shakespeare and Company”, uno dei principali centri della vita culturale parigina degli anni Venti, frequentato da artisti e romanzieri come Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald. Per risalire ad una edizione italiana bisogna invece arrivare al 1960 quando, per la prima volta, venne pubblicato da Mondadori nella collana della Medusa, diretta da Elio Vittorini. Il libro, piuttosto complesso e non esattamente di facile lettura, ambientato a Dublino, in Irlanda, racconta le vicende e il girovagare nella città di Leopold Bloom – una sorta di eroe moderno – in un’unica giornata, il 16 giugno del 1904. Giornata importante per l’autore che in  quella data conobbe la donna della sua vita, Nora Barnacle (divenuta ufficialmente sua moglie ventisette anni dopo,nel 1931).

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Insofferente al provincialismo bigotto di Dublino, Joyce lasciò la città nell’ottobre del 1904 con Nora. La città in cui James Joyce visse fino al 1919 (seppur con diverse interruzioni per soggiorni a Pola, Roma e in Irlanda)fu l’austera, elegante e mitteleuropea Trieste. Città di carattere del tutto particolare ( come la descrisse Umberto Saba: “Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace. Con gli occhi azzurri e le mani troppo grandi per regalare un fiore;come un amore, con gelosia”), affascinò l’irlandese Joyce. Durante il suo lungo  soggiorno triestino, oltre ad insegnare inglese alla Berlitz School, lo scrittore della “terra del trifoglio” completò la raccolta di racconti Gente di Dublino, pubblicando una seconda stesura della raccolta di poesie Musica da camera, scrisse il poema in prosa autobiografico Giacomo Joyce, ed iniziò, oltre al dramma Esuli, i primi tre capitoli del lavoro che gli diede fama internazionale: l’Ulisse, appunto. Dopo Trieste, Joyce visse per vent’anni a Parigi e morì in Svizzera, a Zurigo, a metà gennaio del 1941. A Trieste, oltre al museo a lui dedicato, si può ammirare la sua statua che si trova in uno dei luoghi più belli della città, il Ponterosso che attraversa il Canal Grande, nel quartiere teresiano. Il monumento in bronzo, raffigura lo scrittore mentre cammina sul ponte, assorto nei suoi pensieri, con un libro sottobraccio e il cappello in testa. La targa, riprendendo la “Lettera a Nora” del 1909, recita: “…la mia anima è a Trieste”. Alcune curiosità, tra le tante. Il 16 giugno è celebrato nelle maggiori città del mondo occidentale come “Bloomsday”. In occasione del centenario della giornata narrata nell’ Ulisse (il 16 giugno del 2004), a Dublino venne organizzato un pranzo per diecimila persone nella via principale. In Italia, a Genova, dal 2006 si celebra il “giorno di Bloom” con la lettura quasi integrale in italiano e brani in inglese dell’opera, dalle nove del mattino alla mezzanotte e in luoghi analoghi a quelli del romanzo. Chissà cosa ne penserebbe Joyce?!

Marco Travaglini

 

Arrivano i fondi per il rinnovo dei mezzi pubblici

Al Piemonte sarà destinata una parte dei 180 milioni che il Governo stanzierà per il rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico locale e dei sistemi di controllo degli accessi alle città nelle quattro Regioni del Bacino padano e degli ulteriori 250 milioni di euro a disposizione di tutte le Regioni italiane per le colonnine di ricarica elettriche e per lo stoccaggio del gas naturale. È quanto emerso nel corso di un incontro, svoltosi il 2 maggio a Roma, tra gli assessori di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto e il Ministro dell’Ambiente per fare il punto sull’attuazione dell’Accordo sul Bacino Padano per il miglioramento della qualità dell’ariaDurante il confronto è emerso anche che i ministeri stanno lavorando alla messa a punto di un protocollo che sarà sottoscritto anche dalla Conferenza delle Regioni, con l’obiettivo di rendere concrete le richieste che le Regioni hanno avanzato da tempo. Intanto, il prossimo 4 e il 5 giugno le Regioni saranno chiamate a partecipare a Torino, alla presenza della Commissione europeaal Clean Air Dialogue, confronto sulle politiche europee sulla qualità dell’aria. In conclusione dell’incontro è emerso il sostegno da parte del Governo alla candidatura italiana alla “COP26”, la Conferenza Onu sul clima del dicembre 2020: sono in corso i negoziati con i Paesi che dovranno decidere in merito alla candidatura. Il Ministro ha dato rassicurazioni in merito alla proposta di Milano come sede del grande evento sul clima e sulla sostenibilità.

TUTTA DRITTA, IL PERCORSO

Domenica 5 maggio si svolgerà la 17 ͣ edizione della podistica “Tutta Dritta”, prima tappa Maratona Reale, organizzata da A.S.D. Base Running

 La partenza sarà data alle ore 9.30 da piazza San Carlo e il percorso di gara si snoderà sulla via Roma, piazza Carlo Felice (lato ovest), corso Vittorio Emanuele (carreggiata centrale), via Sacchi, corso Turati (carreggiata centrale), corso Unione Sovietica (carreggiata centrale), viale Torino di Nichelino, piazza Principe Amedeo, Palazzina di Caccia di Stupinigi. La corsa avrà termine alle ore 11.30 circa; maggiori informazioni sul sitohttps://www.baserunningteam.it/tuttadritta e, per le deviazioni mezzi pubblici, suhttp://www.gtt.to.it/cms/avvisi-e-informazioni-di-servizio/torino-e-cintura/6081-manifestazione-podistica-tuttadritta-variazioni-linee-domenica-5-maggio o, qui sotto.  A titolo indicativo la via Sacchi sarà completamente percorribile dalle 9.50, il corso Turati dalle 10.10, mentre i disagi maggiori si potranno verificare sul corso Unione Sovietica tra le 9.45 e le 11.  Sarà sospesa la circolazione sugli svincoli di Stupinigi in entrambe le carreggiate della tangenziale sud di Torino. A Nichelino, per esigenze tecniche, tutto il viale Torino sarà chiuso al traffico tra le ore 10 e le ore 12.  La circolazione sulla rotatoria della Palazzina di Caccia di Stupinigi sarà consentita solo nel tratto compreso dall’immissione della Sp 143 provenienza Orbassano e fino allo svincolo di uscita direzione Vinovo dove i veicoli saranno deviati in direzione Ippodromo. Per i veicoli diretti a Vinovo e Candiolo si consiglia di utilizzare la tangenziale e la via Debouchè. Per i veicoli diretti a Beinasco e Orbassano si consiglia invece l’utilizzo della tangenziale o il percorso urbano attraverso la circonvallazione di Borgaretto. Sarà chiuso lo svincolo della tangenziale di Stupinigi, mentre rimarrà regolarmente aperto quello di Debouchè e di strada del Drosso.

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 DEVIAZIONE MEZZI PUBBLICI

Durante la mattinata di domenica 5 maggio varieranno il servizio le linee 2, 4, 6, 9, 10, 11, 14, 16 c.s. bus, 16 c.d. bus, 17, 18, 33, 38, 39, 41, 42, 43, 58b, 62, 63, 63b, 64, 67, 68, 71, 74, linee extraurbane Torino-Cumiana e Torino-Giaveno, come di seguito descritto.

·         Linea 2. Dalle 9 alle 11. Direzione via Corradino: limitata in corso Tazzoli angolo corso Agnelli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora D’Arborea). Direzione piazza Sofia: dal capolinea provvisorio di corso Tazzoli prosegue per corso Siracusa, percorso normale.

·         Linea 4. Deviata in due fasi. Dalle 9 alle 10. Direzione strada del Drosso: da via Arsenale deviata in corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, corso Duca degli Abruzzi, corso IV Novembre, corso Agnelli, piazzale Caio Mario, corso Unione Sovietica (capolinea provvisorio all’altezza di via Nichelino). Direzione Falchera: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Unione Sovietica, corso Lepanto, corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale. Dalle 10 alle 11.15. Direzione Falchera: limitata in piazzale Caio Mario (capolinea provvisorio in corso Unione Sovietica all’altezza di via Nichelino). Direzione Falchera: dal capolinea provvisorio prosegue per corso Unione Sovietica, percorso normale.

·         Linea 6. Dalle 9.15 alle 9.45. Direzione piazza Carlo Felice: effettua capolinea provvisorio in corso Vittorio Emanuele II all’altezza di via Lagrange in comune con la linea 33. Direzione corso Gabetti: dal capolinea provvisorio di corso Vittorio emanuele II effettua inversione di marcia, corso Vittorio emanuele II, percorso normale. 

·         Linea 9. Dalle 9.15 alle 9.45. Direzione corso Massimo d’Azeglio: limitata in corso Vittorio Emanuele II angolo corso Galileo Ferraris. Direzione piazza Stampalia: da corso Vittorio Emanuele II angolo corso Galileo Ferraris segue percorso normale. 

·         Linea 10 bus. Dalle 9.30 alle 11. Direzione piazzale Caio Mario: limitata in corso Agnelli angolo corso Traiano (capolinea provvisorio). Direzione via Massari: dal capolinea provvisorio di corso Agnelli segue percorso normale.

·         Linea 11. Dalle 9.15 alle 9.45. Solo direzione Venaria: da corso Re Umberto angolo Stati Uniti prosegue per corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale.

·         Linea 14. Dalle  9 alle 11.15. Direzione Torino: da via Tunisi deviata in corso Sebastopoli, via Giordano Bruno (capolinea provvisorio dopo corso Sebastopoli). Direzione Nichelino: dal capolinea provvisorio in via Giordano Bruno segue il percorso normale.

·         Linea 16 c.s. Dalle 9 alle 9.45. Da corso Einaudi deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, piazza Vittorio Veneto, via bava, percoros normale.

·         Linea 16 c.d. Dalle 9 alle 9.45. Da via Bava deviata in piazza Vittorio Veneto, via Po, piazza Castello, via Pietro Micca, via San Tommaso, via Arsenale, corso Matteotti, corso Re Umberto, corso Einaudi, percorso normale.

·         Linea 17. Dalle 9 alle 10.30. Direzione Torino: da via Filadelfia deviata in corso Galileo Ferraris dove effettua ultima fermata presso l’Ospedale Koelliker (con discesa di tutti i passeggeri), quindi va ad effettuare il capolinea provvisorio in corso Galileo Ferraris dopo corso Sebastopoli. Direzione Rivoli: dal capolinea provvisorio di corso Galileo Ferraris segue il percorso normale.

·         Linea 18. Dalle 9.15 alle 11. Direzione piazzale Caio Mario: limitata in via Pannunzio – Stazione ferroviaria Lingotto (capolinea provvisorio con la linea 95). Direzione piazza Sofia: dal capolinea provvisorio di via Pannunzio prosegue in via Bossoli, via Pio VII, via Passo Buole, percorso normale.

·         Linea 33. Dalle 9 alle 9.45. Direzione Torino: da corso Re Umberto angolo corso Vittorio Emanuele II prosegue in corso Re Umberto, piazza Solferino (capolinea provvisorio in comune con le linee 14 e 63). Direzione Collegno: dal capolinea provvisorio di piazza Solferino prosegue in corso Re Umberto, percorso normale.

·         Linea 38. Dalle 9 alle 11.15 Direzione Torino: da via Plava deviata in via Faccioli, via Quarello, via Negarville (capolinea provvisorio all’altezza di via Roveda). Direzione Collegno: dal capolinea provvisorio di via Negarville segue il percorso normale.

·         Linea 39. Dalle 9 alle 11.15. Direzione Torino: limitata in strada dei Cacciatori (capolinea provvisorio all’altezza dell’Ipermercato). Direzione Moncalieri: dal capolinea provvisorio in strada dei Cacciatori segue il percorso normale. 

·         Linea 41. Dalle 9 alle 11.30. Servizio sospeso.

·         Linea 42. Dalle 9 alle 10.15. Direzione via Ventimiglia: da corso Rosselli deviata in corso Re Umberto, inversione di marcia in piazza Costantino il Grande, corso Re Umberto (capolinea provvisorio all’altezza di via Tirreno). Direzione via Marsigli: dal capolinea provvisorio di corso Re Umberto prosegue per corso Rosselli, percorso normale.

·         Linea 43. Dalle 9.15 alle 11. Direzione Torino: limitata in corso Settembrini (capolinea provvisorio presso cancello 15). Direzione Rivalta: dal capolinea provvisorio di corso Settembrini segue il percorso normale.

·         Linea 58b. Dalle 9.15 alle 9.45. Solo direzione via Bertola: da corso Stati Uniti deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, percorso normale.

·         Linea 62. Dalle 9.15 alle 11. Direzione piazzale Caio Mario: limitata in corso Tazzoli (capolinea provvisorio in corso Tazzoli angolo via Eleonora D’Arborea). Direzione piazza Sofia: dal capolinea provvisorio di corso Tazzoli segue il percorso normale.

·         Linea 63. Dalle 9 alle 11.15. Direzione piazza Solferino: limitata in strada delle Cacce angolo via Verga (capolinea provvisorio) da dove segue il percorso normale fino in via Tunisi, quindi deviata in corso Sebastopoli, via Giordano Bruno (capolinea provvisorio angolo corso Sebastopoli). . Direzione via Negarville: dal capolinea provvisorio di via Giordano Bruno segue percorso normale fino strada delle Cacce, quindi è deviata in strada Castello di Mirafiori, inversione di marcia all’altezza di via Artom, strada Castello di Mirafiori, strada delle Cacce (capolinea provvisorio).

·         Linea 63b. Dalle 9.15 alle 11. Percorso circolare: dal capolinea provvisorio di via Biscaretti di Ruffia prosegue per via Faccioli, via Plava, via Anselmetti, strada del Drosso, via Negarville, via Quarello, via Faccioli, via Plava, via Anselmetti, corso Orbassano, corso Settembrini, corso Unione Sovietica, via Biscaretti di Ruffia (capolinea provvisorio).

·         Linea 64. Dalle 9.15 alle 9.45. Direzione Torino: da corso Galileo Ferraris angolo corso Vittorio Emanuele II prosegue per corso Galileo Ferraris, corso Matteotti, via XX Settembre, via Bertola (capolinea provvisorio in comune con la linea 58b). Direzione Grugliasco: dal capolinea provvisorio di via Bertola prosegue per via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale.

·         Linea 67. Dalle 9.15 alle 9.45. Direzione Torino: da via Madama Cristina angolo corso Vittorio Emanuele II deviata in via Accademia Albertina, via Po, piazza Castello, via Pietro Micca, via Cernaia, percorso normale. Direzione Moncalieri: da via Cernaia deviata in via Pietro Micca, piazza Castello, via Po, via Accademia Albertina, via Madama Cristina, percorso normale.

·         Linea 68. Dalle 9.15 alle 9.45. Direzione via Frejus: da via Rossini deviata in corso San Maurizio, corso Regina Margherita, via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Bertola, via San Tommaso, via Arsenale, corso Vittorio Emanuele II, percorso normale. Direzione via Cafasso: da corso Vittorio Emanuele II deviata in corso Re Umberto, corso Matteotti, via XX Settembre, corso Regina Margherita, corso San Maurizio, via Rossini, percorso normale.

·         Linea 71. Dalle 9.15 alle 11. Direzione via Farinelli: da via Plava deviata in via Negarville, via Quarello, via Faccioli, via Plava (capolinea provvisorio all’altezza di via Negarville). Direzione corso Bolzano: dal capolinea provvisorio di via Plava segue il percorso normale.

·         Linea 74. Dalle 9.15 alle 10.45. Linea divisa in due tratte distinte. Tratta via Gorini – corso Cosenza angolo corso Agnelli. Direzione corso Cosenza / corso Agnelli: da corso Cosenza deviata in corso Agnelli, inversione di marcia all’altezza di corso Tazzoli, corso Agnelli, corso Cosenza. Direzione via Gorini: da corso Cosenza segue il percorso normale. Tratta via Ventimiglia – corso Corsica angolo corso Giambone. Direzione corso Corsica / corso Giambone: da corso Corsica deviata in corso Giambone, via Pio VII, via Bossoli. Direzione via Ventimiglia: da via Bossoli segue il percorso normale.

·         Linee Extraurbane Torino – Cumiana e Torino – Giaveno. Dalle 9 alle 11. Direzione Torino: da corso Orbassano angolo corso Settembrini proseguono per corso Orbassano, corso Tazzoli, corso Agnelli, corso IV Novembre, corso Monte Lungo, corso Re Umberto, percorso normale. Direzioni Cumiana – Giaveno: da corso Galileo Ferraris deviata in corso Monte Lungo, corso Agnelli, corso Tazzoli, corso Orbassano, percorso normale.

 

Ruba la sedia a rotelle al San Giovanni Bosco

Personale medico intervenuto in un’abitazione di corso Vercelli segnalava alla Centrale Operativa la presenza all’interno dell’alloggio di una sedia a rotelle di tipo ospedaliero, molto probabilmente, provento di furto. Gli agenti del Commissariato “Barriera Milano” hanno accertato che la sedia apparteneva ad un presidio ospedaliero e che era stata sottratta poche ore prima dalla struttura. Il responsabile, un cittadino italiano di 59 anni, aveva prelevato la sedia, del valore di 7500 euro, al San Giovanni Bosco per poter riaccompagnare a casa un familiare. L’uomo è stato denunciato mercoledì pomeriggio alla Procura della Repubblica di Torino per furto aggravato e la refurtiva è stata riconsegnala alla struttura ospedaliera nel giro di poche ore.

Aggredisce e rapina anziana che aveva appena vinto al Bingo

Era già in carcere perché arrestato, il 20 marzo scorso, per l’omicidio di Umberto Prinzi. Adesso si è visto notificare, il 2 maggio, dai carabinieri del Nucleo investigativo e della tenenza di Nichelino una nuova grana giudiziaria per aver pedinato, picchiato e rapinato sotto casa una donna di 68 anni dopo una vincita al Bingo di Moncalieri. Si tratta di Antonio Serra, indagato e già in carcere per l’omicidio Prinzi, 47 anni e del 48enne Giuseppe Zarbo, entrambi torinesi, quest’ultimo finito nei guai per la rapina della donna. Il fatto era avvenuto il 15 febbraio scorso quando la 68enne, residente a Nichelino era stata fermata sotto casa da due sconosciuti e colpita con numerosi calci e pugni sino a farle perdere i sensi. Gli aggressori le avevano sottratto la borsa contenente 500 euro, la vincita al Bingo ed erano fuggiti con la sua auto. I carabinieri del Nucleo investigativo, che stavano portando avanti l’indagine sull’omicidio Prinzi, avuta dai colleghi di Nichelino la descrizione fatta dalla vittima e dai gestori della sala Bingo, e valutato che era quella del Serra, hanno permesso di attribuirgli la rapina grazie alle attività tecniche ed alla meticolosa ricostruzione fatta con il supporto dei filmati, interpolati con le attività tecniche dell’omicidio.

Con una mazza chiodata ferisce un transessuale

DALLA CAMPANIA
Un uomo è stato arrestato dai Carabinieri a Varcaturo (Napoli) con l’ accusa di atti persecutori e lesioni aggravate nei confronti di un transessuale e della sua compagna, una donna di 58 anni. L’aggressore trentenne  con un bastone di legno, che recava conficcati chiodi arrugginiti e’ riuscito a colpire il transessuale. Da un paio di mesi l’aggressore e la moglie avrebbero rivolto al transessuale ed alla sua convivente insulti e minacce verbali ed attraverso i “social”.

Caselle, il cane Escos ha fiutato banconote per 3 milioni e mezzo

Decine le  persone controllate e sanzioni per 700 mila euro, nel corso degli  interventi della Guardia di Finanza negli ultimi mesi all’aeroporto di Torino Caselle per contrastare il fenomeno dell’esportazione di valuta contante non dichiarata. L’aiuto di un cash-dog, un pastore tedesco delle Fiamme Gialle, di nome  Escos, addestrato a riconoscere l’odore delle banconote a notevole distanza è stato fondamentale e le  somme intercettate ammontano a più di tre milioni e mezzo di euro. la  maggioranza delle persone controllate era in partenza per Paesi asiatici e africani; molti anche i romeni. Un giovane marocchino che stava per salire su un volo per Marrakech, aveva nascosto 14 mila euro nella fodera della giacca e nelle tasche interne di un borsello.

Apertura campagna Europee de “La Sinistra”

Sabato 4 maggio apertura della campagna elettorale per le elezioni europee de “La Sinistra”. Dalle ore 10 alle 12, presso sala Circoscrizione 3; Via Moretta, 57, a Torino si terrà un incontro pubblico con tutti i candidati/e del Piemonte nella Circoscrizione Nord Ovest per la lista la Sinistra. Oltre a Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra Europea, interverranno Valentina CeraAniello FierroSonia ModenesePaolo Narcisi. La presente quale invito a pubblicizzare e a presenziare all’evento.

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AVVISO  Il quotidiano “il Torinese” mette a disposizione questo spazio gratuito per tutti i candidati, liste, partiti e movimenti politici che partecipano alle elezioni europee, regionali e amministrative del Piemonte. Per pubblicare  comunicati stampa, programmi, annunci di convegni, comizi, iniziative elettorali scrivere alla mail: edizionibest@libero.it
 

Il basket torinese tra declino e speranze

Chiara Appendino si è accorta che il Basket torinese è nel marasma più totale. Meglio tardi che mai, anche se mi sembra che veramente sia troppo tardi. Mi sa che non ha dei solerti collaboratori o quasi sicuramente non legge i giornali
 È suo diritto non leggerli ma è suo dovere avere dei collaboratori che la tengono informata.  Eppure quando l’ Auxilium  era tornata trionfante vincendo per la prima volta la Coppa Italia, l’ aveva accolta con tutti gli onori. Anche l’ assessore allo Sport Finardi lo danno per scomparso. Ma si sa, le vittorie hanno mille padri e le sconfitte nessuno. E che sconfitta, in questo caso. Difficile pensare ad una fine così ingloriosa. Ma attenti, non c’ è limite al peggio.Tra le cose peggiori l’ essere inascoltati, come mi è capitato in questi mesi.  Accusato di dire ciò che sostenevo solo perché acrimonioso.  Anche in questo caso la realtà ha superato la mia immaginazione. Il peggio del peggio.  Ed ora gli improbabili difensori d’ufficio del team Auxilium ne escono un’ altra volta sostenendo che tutta la colpa è di Egidio Bianchi, Presidente di Lega Basket. Ha pilotato l’ esclusione della società torinese. Addirittura c’ è chi ha equiparato la Lega a una moderna santa inquisizione, solo che non vedo in Terzolo o Feira i novelli Galileo Galilei.  Nel merito della decisione non ho strumenti culturali per giudicarla. Egidio Bianchi è  l’ architetto dell’operazione. Dottore commercialista dovrebbe saperne di conti. Da alcuni lustri nel settore, liquidatore di società di basket. Secondo i bene informati il cervello mandante sarebbe il Presidente Fip Gianni Petrucci, uomo potentissimo, da 50 anni sulla breccia. Addirittura Presidente del Coni. Uomo che sa come muoversi. Effettivamente non dovrebbe essere così.  Tra Lega e Federazioni sportive nazionali ci dovrebbe essere un rapporto dialettico.  Dietrologia? Non dimentichiamo che siamo in Italia.  Fosse anche? Il punto critico è il magnate russo dal nome complicato con diverse complicanze con la giustizia nel proprio paese e non solo, non un bel biglietto da visita. Massimo Feira non aveva alternative e per 48 ore è stato il salvatore della Patria. Almeno i 500 mila euro li ha trovati grazie al magnate.  Forse ha solo rinviato di poco l’ Inizio dell’ agonia della società.  Sono dieci anni che affronta difficoltà.  
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Aveva iniziato molto bene. Giugno 2010, nominato presidente di FinPiemonte, prestigiosissimo incarico che lo proietta su scala nazionale.  Nominato dalla Giunta Cota con la briosa e simpaticissima assessora Elena Maccanti. Ma alcuni sostengono  che il vero supporter fosse il democristiano Vito Bonsignore, siciliano e da oltre 50 anni  in campo tra politica, affari, finanza ed autostrade. Dura solo un anno ed è costretto alle dimissioni.Incappa in alcune disavventure. Ma un’ occasione per ritornare in auge gliela dà Forni. Il Notaio di Caluso era entrato in Pms per dare manforte a Terzolo. Poi le strade dei due patron si dividono. Il secondo sceglie o forse é costretto a una strada di più basso profilo cestistico. Feira e Forni sono  sempre più lanciati nel gota del Basket.  Dopo la vittoria di un anno fa l’orizzonte diventa almeno l’Europa.  Qualche mania di troppo.  Il resto è cronaca.  Cosa succederà? Prima di rispondere voglio evidenziare due critiche che mi sono state fatte. La prima che capisco poco di sport giocato.  Vero, sono stato in gioventù un mediocre giocatore. Ed ho ricominciato ad interessarmene diventato tifoso delle due mie  due  figlie, molto ma molto più capaci del sottoscritto.  Fin qui nulla di speciale. Poi dal 2006 intimo del Presidente del vero Auxilium.  Qualche titolo in più penso di averlo preso. Faccio notare che 6 o 7 allenatori diversi in tre anni e più di 60 giocatori fatti girare negli stessi anni è indice di mancanza di capacità di gestire anche sul campo la società. Secondo. Manifestando perplessità sui conti societari mi è stato osservato che il fenomeno è molto più diffuso in Italia di quel che si pensi.  Non lo metto in dubbio, tanto che  altri presidenti sono incappati nelle maglie della giustizia.  Dunque? Non mi pare un bel modo di combattere le storture. Dalle sconfitte nascono a volte i cambiamenti. Mi pare, viceversa che qui si sia preferito, come l’asino della nota storia, pur di non vedere i problemi mettere la testa sotto la sabbia.  Il 7 maggio dovranno vedersi la Sindachessa e Massimo Feira. Cosa succederà? Forse nulla, aggravando la situazione? Con tanta solidarietà all’ ex presidente Forni. Solidarietà a parole, s’ intende, visto che con i debiti accumulati se la dovrà vedere lui.
Patrizio Tosetto