Il basket torinese tra declino e speranze

Chiara Appendino si è accorta che il Basket torinese è nel marasma più totale. Meglio tardi che mai, anche se mi sembra che veramente sia troppo tardi. Mi sa che non ha dei solerti collaboratori o quasi sicuramente non legge i giornali
 È suo diritto non leggerli ma è suo dovere avere dei collaboratori che la tengono informata.  Eppure quando l’ Auxilium  era tornata trionfante vincendo per la prima volta la Coppa Italia, l’ aveva accolta con tutti gli onori. Anche l’ assessore allo Sport Finardi lo danno per scomparso. Ma si sa, le vittorie hanno mille padri e le sconfitte nessuno. E che sconfitta, in questo caso. Difficile pensare ad una fine così ingloriosa. Ma attenti, non c’ è limite al peggio.Tra le cose peggiori l’ essere inascoltati, come mi è capitato in questi mesi.  Accusato di dire ciò che sostenevo solo perché acrimonioso.  Anche in questo caso la realtà ha superato la mia immaginazione. Il peggio del peggio.  Ed ora gli improbabili difensori d’ufficio del team Auxilium ne escono un’ altra volta sostenendo che tutta la colpa è di Egidio Bianchi, Presidente di Lega Basket. Ha pilotato l’ esclusione della società torinese. Addirittura c’ è chi ha equiparato la Lega a una moderna santa inquisizione, solo che non vedo in Terzolo o Feira i novelli Galileo Galilei.  Nel merito della decisione non ho strumenti culturali per giudicarla. Egidio Bianchi è  l’ architetto dell’operazione. Dottore commercialista dovrebbe saperne di conti. Da alcuni lustri nel settore, liquidatore di società di basket. Secondo i bene informati il cervello mandante sarebbe il Presidente Fip Gianni Petrucci, uomo potentissimo, da 50 anni sulla breccia. Addirittura Presidente del Coni. Uomo che sa come muoversi. Effettivamente non dovrebbe essere così.  Tra Lega e Federazioni sportive nazionali ci dovrebbe essere un rapporto dialettico.  Dietrologia? Non dimentichiamo che siamo in Italia.  Fosse anche? Il punto critico è il magnate russo dal nome complicato con diverse complicanze con la giustizia nel proprio paese e non solo, non un bel biglietto da visita. Massimo Feira non aveva alternative e per 48 ore è stato il salvatore della Patria. Almeno i 500 mila euro li ha trovati grazie al magnate.  Forse ha solo rinviato di poco l’ Inizio dell’ agonia della società.  Sono dieci anni che affronta difficoltà.  
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Aveva iniziato molto bene. Giugno 2010, nominato presidente di FinPiemonte, prestigiosissimo incarico che lo proietta su scala nazionale.  Nominato dalla Giunta Cota con la briosa e simpaticissima assessora Elena Maccanti. Ma alcuni sostengono  che il vero supporter fosse il democristiano Vito Bonsignore, siciliano e da oltre 50 anni  in campo tra politica, affari, finanza ed autostrade. Dura solo un anno ed è costretto alle dimissioni.Incappa in alcune disavventure. Ma un’ occasione per ritornare in auge gliela dà Forni. Il Notaio di Caluso era entrato in Pms per dare manforte a Terzolo. Poi le strade dei due patron si dividono. Il secondo sceglie o forse é costretto a una strada di più basso profilo cestistico. Feira e Forni sono  sempre più lanciati nel gota del Basket.  Dopo la vittoria di un anno fa l’orizzonte diventa almeno l’Europa.  Qualche mania di troppo.  Il resto è cronaca.  Cosa succederà? Prima di rispondere voglio evidenziare due critiche che mi sono state fatte. La prima che capisco poco di sport giocato.  Vero, sono stato in gioventù un mediocre giocatore. Ed ho ricominciato ad interessarmene diventato tifoso delle due mie  due  figlie, molto ma molto più capaci del sottoscritto.  Fin qui nulla di speciale. Poi dal 2006 intimo del Presidente del vero Auxilium.  Qualche titolo in più penso di averlo preso. Faccio notare che 6 o 7 allenatori diversi in tre anni e più di 60 giocatori fatti girare negli stessi anni è indice di mancanza di capacità di gestire anche sul campo la società. Secondo. Manifestando perplessità sui conti societari mi è stato osservato che il fenomeno è molto più diffuso in Italia di quel che si pensi.  Non lo metto in dubbio, tanto che  altri presidenti sono incappati nelle maglie della giustizia.  Dunque? Non mi pare un bel modo di combattere le storture. Dalle sconfitte nascono a volte i cambiamenti. Mi pare, viceversa che qui si sia preferito, come l’asino della nota storia, pur di non vedere i problemi mettere la testa sotto la sabbia.  Il 7 maggio dovranno vedersi la Sindachessa e Massimo Feira. Cosa succederà? Forse nulla, aggravando la situazione? Con tanta solidarietà all’ ex presidente Forni. Solidarietà a parole, s’ intende, visto che con i debiti accumulati se la dovrà vedere lui.
Patrizio Tosetto
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