Maggio 2019- Pagina 47

Truffa su Facebook

La settimana scorsa la Polizia di Stato ha denunciato un uomo per il reato di truffa.
Nello specifico un uomo si presentava all’Ufficio Denunce della Questura di Vercelli affermando di aver contattato tramite Facebook un’impresa edile al fine di concludere con la stessa un contratto avente ad oggetto la ristrutturazione della sua casa.
Nei giorni successivi si presentava “il titolare della ditta” per effettuare un sopralluogo a casa del denunciante che, al termine dello stesso, forniva un preventivo di spesa di euro mille.
Accettato il preventivo, “il titolare della ditta”, che si era accaparrato la fiducia del denunciante anche grazie al fatto che gli aveva forniva il “proprio” contatto telefonico, si faceva consegnare la somma di euro seicento come acconto della cifra pattuita al fine di acquistare i materiali necessari per la ristrutturazione e, contestualmente, firmava un foglio di ricevuta a garanzia di quanto pagato.
Consegnato l’anticipo, l’uomo garantiva al denunciante che il giorno successivo sarebbero iniziati i lavori di ristrutturazione; tuttavia, il giorno stabilito nessuno si presentava a casa del proprietario e, nonostante i numerosi tentativi di mettersi in contatto con la ditta, nessuno rispondeva all’utenza telefonica fornita ne si presentava, tantomeno nei giorni seguenti, ad effettuare i lavori concordati.
Ricevuta la denuncia, gli uomini della “Trattazione Atti” della Questura di Vercelli iniziavano un’attività d’indagine lampo risalendo all’utilizzatore del contatto telefonico fornito dal titolare dell’impresa e scoprendo che l’utenza era intestata ad una donna con svariati precedenti per reati contro il patrimonio e, in particolar modo, specializzata nelle truffe.
Approfondendo questi primi accertamenti si scopriva che la donna era solita porre in essere la sua attività criminale in concorso con un uomo del quale i Poliziotti si procuravano una foto al fine di predisporre un album fotografico da sottoporre alla vittima.
Convocato in Questura, il denunciante riconosceva l’uomo, un trentaquattrenne italiano, con numerosi precendenti penali per svariate truffe perpetrate sull’intero territorio nazionale, come l’uomo al quale aveva consegnato l’acconto della cifra pattutita per i lavori di ristrutturazione mai effettuati.
L’uomo, attualmente residente in Provincia di Vercelli, ma originario di Alessandria, veniva quindi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli per il reato di truffa.
 

Criminalità e degrado, la polizia intensifica i controlli

Nell’ambito dell’attività volta a prevenire il degrado sociale e la criminalità diffusa, il Questore DI Torino, Giuseppe De Matteis, ha disposto l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio in diverse aree della città. Il piano di controllo delle zone di degrado urbano si inserisce nel contesto degli interventi di riqualificazione urbanistica che, con riguardo all’attività della Polizia di Stato, è volto alla prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, ed alla promozione della cultura della legalità. In particolare, il potenziamento delle attività di presidio e controllo delle zone di degrado urbano si articolerà in tre momenti che coinvolgeranno progressivamente diverse zone della città. Inizialmente, i servizi si concentreranno nella zona ricompresa nella giurisdizione del Commissariato Centro e precisamente Piazza XVIII Dicembre, ove si registrano episodi di turbativa della quiete pubblica e reati predatori. I controlli si estenderanno altresì nell’area sita tra via San Massimo, via dei Mille, Via Giolitti e via S. Francesco da Paola. Nella zona, infatti, operano gruppi di giovani, anche stranieri, dediti allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti. Per quanto concerne, invece, il Commissariato Barriera Nizza l’attività di controllo del territorio interesserà il quartiere di San Salvario, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni di illegalità riconducibili allo spaccio di stupefacenti e la prostituzione in strada. Verrà inoltre potenziata la vigilanza nei locali notturni contro la movida “selvaggia”, al fine di assicurare migliori condizioni di vivibilità per i cittadini residenti nei luoghi maggiore aggregazione. Le attività di monitoraggio si estenderà anche nel Parco del Valentino e nelle vie limitrofe. Nella zona di competenza del Commissariato Barriera Milano, verranno rafforzarti i servizi di vigilanza – con particolare riguardo al quartiere Montanaro e alle aree contigue – nell’ottica di prevenzione della criminalità diffusa e predatoria al fine di garantire adeguati livelli di vivibilità e decoro, migliorando la fruizione condivisa del territorio nel rispetto della legalità. Nella seconda e terza fase del piano di controllo del territorio, le misure volte ad accrescere la sicurezza urbana verranno estese ad altre aree comunali, che verranno rese note successivamente.
 
Clelia Ventimiglia
(foto: il Torinese)

Imprese in Piemonte? Più morte che nate

Il bilancio anagrafico delle imprese piemontesi registrate alle Camere di Commercio è negativo per i primi tre mesi dell’anno, quando  sono nate in Piemonte 8.782 società, in realtà  più dello stesso periodo del 2018, ma con  le cessazioni in crescita , attestatesi a 11.849. Dunque il saldo (-0,71%) è ancora una volta negativo (-3.067 unità). Le aziende registrate a fine marzo sono 427.909, con una minore flessione nel turismo (-0,45%) e nei servizi (-0,03%), più marcata nelle costruzioni (-0,98%) e nel commercio (-1,17%). Il dato peggiore appartiene ancora all’agricoltura (-1,41%). Torino e Novara registrano le contrazioni di minore entità. Statisticamente è in in questo trimestre che  si presentano saldi negativi e a fine anno si concentra la maggior parte delle cessazioni di attività.

Tjf: musicisti, pubblico, tutti uniti nel grande evento

Successo oltre le aspettative per il TJF. Nove giorni di concerti con oltre 25 mila presenze. Il 12 per cento in più rispetto lo scorso anno. Tanti i concerti sold out. Entusiasti i due direttori artistici del festival Giorgio Li Calzi e Diego Borotti. La data della prossima edizione è già stata comunicata. Si svolgerà dal 26 aprile al 3 maggio 2020. Li Calzi ha commentato: “il TJF ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico, per ascoltare concerti assolutamente inediti, spesso di confine tra i vari generi musicali. Il commento di Borotti: ”quando musicisti, pubblico, produttori , giornalisti, si uniscono intorno ad un evento, il successo è assicurato.” Tutto è andato per il verso giusto dicono gli organizzatori. Grandi star nazionali e internazionali (Joshua Redman, Enrico Rava, Kyle Eastwood, Randy Brecker e tanti altri. Grande il coinvolgimento dei Jazz Club e la sezione “open air”, con il ritorno del jazz nelle strade, nelle piazze e nei mercati.

 

Pier Luigi Fuggetta

 

Guidava il bus con un tasso alcolemico quattro volte il limite di legge

Guidava un autobus carico di turisti,  sull’autostrada A26 zigzagando tra le corsie, con  un tasso alcolemico quattro volte superiore ai limiti consentiti. L’autista è stato fermato dalla polizia stradale vicino a Ovada, nell’Alessandrino. Si tratta di  un genovese di 52 anni al quale  è stata ritirata la patente ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. I turisti, tutti stranieri partiti da Malpensa per la Liguria, hanno proseguito  il viaggio con un altro conducente che la ditta  del pullman ha chiamato apposta.

Tra reale e virtuale con i pazienti del Regina Margherita

Nell’ambito della programmazione OFF del Salone Internazionale del Libro, una mostra in esposizione dal 7 al 19 maggio al Circolo del Design, a cura dell’Associazione DEAR Onlus con TODO

Una mostra interattiva nella meraviglia delle possibilità combinatorie offerte dall’incontro tra architettura, grafica, tecnologia e fantasia. È Ad-mirabilia, che il Circolo del Design ospiterà nella nuova sede di via San Francesco da Paola 17, a Torino.
 
Ad-mirabilia nasce in un contesto particolare come quello del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. Qui, da tre anni, l’associazione DEAR onlus, impegnata nell’umanizzazione degli ambienti di cura, porta avanti Robo&Bobo, un innovativo percorso didattico-laboratoriale che promuove l’alfabetizzazione nei campi del design e del digitale presso i ragazzi ospedalizzati.
 
Ad-mirabilia parte da uno spunto letterario, Le città invisibili di Italo Calvino, e conduce ad un viaggio nelle architetture tra reale e virtuale: nel corso dei laboratori di Robo&Bobo (che si tengono con cadenza settimanale all’interno del reparto, sotto la guida di operatori appositamente formati per il progetto), i ragazzi hanno osservato edifici storici e contemporanei, di cui hanno studiato le tecniche costruttive ed i dettagli, per poi giocare a scomporli e riassemblarli sulla base delle proprie suggestioni. Hanno lavorato con strumenti sia analogici sia digitali, come immagini e ritagli cartacei, app e visori per realtà virtuale, imparando come le attività manuali siano spesso propedeutiche alla comprensione ed all’uso delle tecnologie.
L’obiettivo del progetto è quello di offrire delle possibilità per moltiplicare i punti di vista, perdendosi nelle corrispondenze tra architettura e letteratura: l’invito, per chi visita la mostra, è di fare lo stesso.
 
“D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”, dice il Marco Polo di Italo Calvino a Kublai Khan. Le meraviglie cui ci invita Calvino sono quelle che stanno inscritte in ogni gioco combinatorio. La parola “inventare” significa propriamente “trovare”, cioè mettersi in una posizione di ricerca e sperimentazione che ci consenta di pescare dalla gran cava di materiali della Storia quello che ci serve per esplorare le potenzialità che si nascondono in noi. Potremo così ampliare la conoscenza di noi stessi e degli altri e interrogarci sul senso del nostro essere al mondo e sui modi possibili di vivere insieme. “Leggere” e “riscrivere” le città, come hanno fatto i ragazzi del progetto Ad-mirabilia, significa allora aprirsi a sempre nuove dimensioni, avviare un cantiere di memorie, desideri e sogni.
Ernesto Ferrero
 
Il programma si arricchisce di:

  • un incontro di approfondimento sul progetto, sempre al Circolo, in programma martedì 14 maggio alle ore 18:30. Intervengono Paola Cappelletti per DEAR Onlus, Alice Mela per TODO, Roberto Maria Clemente per Studio Fionda, Pier Giuseppe Molinar per 70Magenta, e Valentino Megale per Softcare Studios; modera Leonardo Caffo, filosofo, curatore e scrittore;
  • una giornata di laboratori per bambini (6-10 anni) e ragazzi (11-14 anni), sabato 18 maggio dalle 14.30 alle 18.30, al Circolo del Design su prenotazione (info@circolodeldesign.it).

 
 
Ad-mirabilia è un progetto a cura di DEAR Onlus con TODO.
Il progetto espositivo è stato realizzato in collaborazione con il Circolo del Design, che dal 2015 promuove la cultura del design e del progetto, mettendo in rete aziende e professionisti, studiosi ed appassionati. Dal 2019, sotto la direzione di Sara Fortunati, il Circolo ha sede a Palazzo Costa Carrù della Trinità: oltre 400 mq per dare spazio a talk con i protagonisti del settore, mostre e workshop, una biblioteca ed uno store con una selezione di prodotti e brand.
Città della Salute è partner istituzionale del progetto.
La sponsorizzazione tecnica è di 70Magenta, Tipografia Ideal e 3DP srl.
Il progetto video è di Ortiche.
Robo&Bobo è realizzato con il supporto di Compagnia di San Paolo (Maggior Sostenitore) e 8per1000 Valdese.

IL CENTRO BENESSERE ‘ISUN’ AIUTA LA ‘MENSA DEI POVERI’ DI TORINO

Prosegue con successo l’iniziativa a favore degli indigenti e senza tetto della città, del tutto originale, dal titolo ‘Belli per i poveri’, che ha per protagonista ‘Isun’, neonato e moderno Centro Benessere inaugurato a Novembre 2017 a Collegno, in Corso Palmiro Togliatti 15/a, frutto di un’idea dell’imprenditore Luigi Carvelli tesa a creare un’oasi per il relax e la cura del corpo nel cuore del Quartiere Terracorta, da sempre uno dei più residenziali della cittadina dell’hinterland piemontese.

In un momento storico in cui, con la bella stagione già avanzata, diventa massima l’attenzione alla forma fisica e alla cura del corpo, ritengo sia importante rivolgere di cuore un pensiero anche a coloro che, invece, necessitano dei beni primari, e non voluttuari. Come i senza cibo torinesi, cui abbiamo deciso di devolvere parte dell’incasso a favore della ‘Mensa dei Poveri’ di Torino di Via Belfiore 12, fondata dal sacerdote cottolenghino Don Adriano Gennari, animatore della Onlus caritatevole ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’ che la porta avanti con dedizione e impegno quotidiani“, confida entusiasta Luigi Carvelli.

Che aggiunge: “Sono nato il 30 Aprile, giorno tradizionalmente dedicato in calendario alla memoria liturgica di San Giuseppe Benedetto Cottolengo da pocoytrascorsa, il Santo della Divina Provvidenza che, primo tra i Santi sociali piemontesi, nella seconda metà dell’Ottocento pose l’attenzione al servizio dei poveri e degli ultimi. E questa iniziativa è anche un modo per celebrarne e onorarne concretamente il ricordo, e ribadirne l’esemplare condotta utile anche per i tempi presenti“.

Ed ecco che nei giorni di Martedì 7 e Giovedì 23 Maggio, Mercoledì 5 e 19 Giugno, chiunque acquisterà qualsiasi trattamento o pacchetto-benessere, contribuirà alla raccolta fondi in favore della ‘Mensa dei Poveri’ cui verrà devoluto il 20% dell’incasso delle giornate solidali, sostenendo così una lodevole opera di carità cristiana e sociale che prosegue ininterrottamente dal 2008 a oggi.

Il corpo è un dono di Dio ed è la bellezza di ciascuno di noi: pertanto va preservato con attenzione e rispetto, e occorre prendersene cura. E’ specchio dell’anima, in cui si manifesta l’infinita bellezza di Dio. Ringrazio di vero cuore il caro figliolo Luigi Carvelli per aver amorevolmente pensato ai nostri poveri“, dichiara soddisfatto Don Adriano Gennari.

‘Isun’ (www.isunestetica.it) è un nuovo modo di guardare alla cura della persona: l’impiego e la scelta di peeling cosmetici realizzati solo ed esclusivamente con formule naturali idonei al rinnovamento cutaneo con annessa azione rigenerante e purificante tanto sullo strato corneo quanto su quello profondo della pelle, unitamente a un mix efficace e inedito di strumenti atti a capitalizzare i benefici effetti delle onde di calore a raggi infrarossi nelle terapie di dimagrimento (sulla scorta di quanto accadeva già anche nel 3.000 A.C., cui risale la prima notizia certa di un trattamento di tal genere ottenuto allora con ferri o pietre calde avvolte in canovacci di tessuto e foglie) costituiscono soltanto alcuni dei punti di forza innovativi delle soluzioni estetiche offerte, in un’ottica olistica vincente che considera la bellezza della persona quale risultato perfetto di armonia ed equilibrio funzionale in ogni sua singola componente.

Completano il quadro l’attenzione costante alla ricerca delle tecnologie più all’avanguardia di sicuro utilizzo nei percorsi benessere personalizzati, che fanno di ‘Isun’ la risposta efficace e ottimale al crescente e attuale bisogno di benessere personale.

 

Il Salone del Libro, gli intolleranti e la libertà di espressione

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Di Pier Franco Quaglieni
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Il prof. Christian Raimo si è dimesso da consulente del direttore del Salone del libro in seguito alle polemiche suscitate da un suo post su Facebook in cui offendeva alcuni giornalisti di destra e affermava che alle loro idee non si deve << dare visibilità>>.Un vizietto ereditato da Eugenio Scalfari  molto frequente anche in certa stampa che decide di mettere il silenziatore a chi considera reprobo, violando i principi basilari del dovere di informazione.  Tutto è nato dal libro di Salvini pubblicato da una casa editrice vicina a Casa Pound .  Subito è montata l’indignazione per una possibile presentazione del libro – intervista di Salvini al Salone, a cui il direttore Lagioia si è opposto sia per condivisibili motivi di carattere generale ( no all ‘uso elettorale del Salone per tutti i politici ,) sia per ragioni specifiche nelle quali viene chiamata addirittura in causa  Torino, città medaglia d’oro della Resistenza e patria di Primo Levi, per affermare che al Salone certi libri non si devono presentare.

Una evidente contraddizione interna al Salone, se pensiamo che la Casa editrice del libro inquisito ha ottenuto, pagando, uno stand.   Mi sorgono spontanei due quesiti che non ritengo secondari : 
1) a che titolo il professore liceale ed assessore alla cultura del III municipio della Capitale Raimo è stato reclutato come consulente e quanti sono i consulenti del direttore Lagioia? Sarebbe interessante saperlo anche perché i consulenti, sicuramente ,non lavorano gratis. Per una piccola consulenza il portaborse di Appendino, ad esempio, ottenne 5000 euro, poi restituiti.
2) perché Raimo è ricorso ad un post pubblico  senza neppure considerare il suo ruolo nel Salone che non gli avrebbe consentito opinioni personali così nette ed assolute espresse via social proprio in merito al Salone di cui è consulente ?Se si guardano i giornali su cui ha scritto e scrive, la risposta è facile.
Il Salone deve essere un grande contenitore di idee e l’unico arbitro per esprimere giudizi sono i visitatori e più in generale i lettori. Quelli che si fermano o non si fermano davanti ad uno stand, ascoltano o non ascoltano la presentazione di un libro, dopo aver pagato un biglietto di ingresso che dà loro il diritto di scegliere.  Ha ragione il presidente del Circolo dei lettori, il notaio Giulio Biino, quando dice che gli spazi debbono essere aperti e non chiusi in modo aprioristico e che il reato di apologia del fascismo è cosa che va accertata solo dalla Magistratura e non da altri.  Certo, molte prese di posizione di Salvini sono irritanti, provocatorie  e presuntuose. In una parola infastidiscono. Casa Pound, da sempre, appare come un drappello di scalmanati che urlano, salutano romanamente  ed a volte ricorrono alla violenza che va sempre condannata con assoluta fermezza.  Mentre Salvini prende voti, Casa Pound alle elezioni si ferma al livello dei prefissi telefonici. E’ un dato su cui riflettere. 
Negli Anni Settanta sciolsero “Ordine nuovo” in base alla legge Scelba, che vieta la ricostituzione del partito fascista.  Un gruppo di antifascisti come Raimo oggi non solo vuole togliere visibilità all’estremismo di destra, ma vorrebbe anche  mettere al bando Casa Pound, chiudendone le sedi, considerate dei veri e propri “covi”. 

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 Proprio su questo tema io ho rotto un anno fa l’amicizia con un noto giornalista che stimavo molto ed a cui non perdono il manicheismo semplicistico e intollerante dimostrato in televisione. Dire che non si vuole parlare con la Mussolini perché nipote del duce è una sciocchezza e una manifestazione di faziosità difficilmente giustificabile.  In democrazia solo i magistrati possono accertare i reati e i “ reati “ politici, in un regime liberale ,non debbono esistere: è lo stesso articolo 21 della Costituzione a dirlo ,quella Costituzione nata proprio dall’antifascismo e dalla Resistenza che rifiuta i regimi autoritari e totalitari, senza far mai far cenno all’antifascismo.  Sciogliendo “ Ordine nuovo” ,forse, si diede un contributo  involontario al rafforzamento dell’ estremismo di destra che poi degenerò drammaticamente  nel terrorismo nero dal quale-va detto- Almirante seppe prendere tempestivamente le distanze. Anche questa è una riflessione che deriva dalla storia passata da cui trarre un insegnamento valido anche oggi.  Bisogna  soprattutto rendersi conto, una volta per tutte che la democrazia liberale garantisce a tutti la possibilità  di .esprimere le proprie opinioni .  La tolleranza volterriana va esercitata anche verso le idee intollerabili perché diversamente non è  vera tolleranza. E’ proprio dalla intollerabilità delle idee che si misura il grado della propria  tolleranza. Tollerare idee diverse dalle proprie, ma in linea di massima di per sé condivisibili, è troppo facile.  A giudicare tra idee e azioni conseguenti generate dalle idee  deve essere la Magistratura e nessun dirigente del Salone del Libro può sostituirsi ad essa.  Altrimenti c’è puzza di regime.
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Come diceva Ennio Flaiano ,i fascisti si dividono in due categorie : i fascisti e gli antifascisti . Può sembrare un’affermazione azzardata ,quasi una boutade,ma quando si leggono i post del dimissionario Raimo ci si deve convincere che non si tratta di un paradosso.  Certe intransigenze ideologiche sono necessariamente intolleranti.  La polemica che si è creata attorno al libro di Salvini e alla sua casa editrice ha, in ogni caso, fatto conoscere l’esistenza del libro e del suo editore sconosciuto ai più. Un ottimo risultato pubblicitario realizzato su misura da Raimo e dallo stesso Lagioia che tira in causa anche Primo Levi nell’anno del centenario della nascita.  Levi, per come  l’ho conosciuto io,era un uomo nettamente di sinistra ed aveva un carattere difficilissimo,direi  irascibile ,ma non era settario. Non lo vedrei in veste di “guardiano del faro” se non attraverso i suoi libri che sono ben altra cosa rispetto ai post di Facebook. I libri di Levi sono un vero antidoto rispetto ai fascismi, le scomuniche di Raimo e Lagioia sono ben poca ed effimera cosa.  Levi raggiunse l’arte attraverso la testimonianza straziante  dello sterminio, questi signori recitano le solite giaculatorie secondo manuale.  Nel 1972 Levi giunse a non partecipare ad un dibattito del Centro” Pannunzio” perché <<non era abbastanza di sinistra>>, sollevando la critica sarcastica di uno dei relatori ,l’antifascista a 24 carati Valdo Fusi che arrivò a dire che sperava in futuro di non doversi trovare a fare ginnastica in un nuovo ventennio di segno opposto o in un campo di rieducazione. Levi si limitò  a telefonarmi privatamente, dicendomi che non si sentiva di partecipare ad un incontro in cui c’era il socialista  Bruno Segre e  il cattolico Valdo Fusi. Forse non gli piacque la presenza di Terenzio Magliano che, peraltro ,era stato rinchiuso nel campo di Mauthausen. I socialdemocratici non gli piacevano e declinò molto civilmente l’invito, senza clamori e senza scomuniche.  Se Torino è città medaglia d’oro della Resistenza ,ciò deve significare una cosa soltanto : che la libertà è il valore supremo e che i neo o i vetero fascisti vanno combattuti “a viso aperto” con l’arma delle idee e della cultura, non con quella dei divieti. Vietare, negare visibilità come vorrebbe il prof. Rimo è un atto di intolleranza. E quando si inizia con l’intolleranza non si sa dove si finisce.
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C’è un legittimo rifiuto del fascismo di natura etica e di natura estetica, prima ancora  che di natura culturale e politica, in cui personalmente mi identifico, ma questa repulsione non deve indurre, almeno in chi ama la libertà, all’errore di bastonare l’avversario. Bastonare e dare l’olio di ricino era una prassi squisitamente fascista. Gli antifascisti non possono usare il bastone neppure metaforicamente.  La democrazia liberale è incompatibile con gli intolleranti di qualsiasi colore politico o religioso.  E’ un po’ come chi vuole combattere l’intolleranza del fanatismo islamico, ricorrendo all’odio religioso e non alla cultura laica del dialogo che deriva dalla migliore storia europea, quella che scrisse con il sangue delle guerre di religione la parola tolleranza.   Neppure più a Cuneo ,dopo decine di anni, si usa più la frase drammatica << Cuneo brucia ancora>>. Nessuno oggi impedirebbe comizi, come accadde per tanti anni al MSI che presentava liste, raccoglieva voti, ma non poteva organizzare un comizio.  L’antifascismo liberale, che non è assolutamente  meno antifascista, consente a tutti di parlare, riservandosi la replica argomentata e, se necessario, severa,  anche alle idee più sconce. Sulla base dei ragionamenti pacati, non urlati, ben ponderati, che colpiscono più di una pietra le tesi che si vogliono confutare.  E’ l’antifascismo che in Piemonte si richiama ad Einaudi, Soleri, Burzio, Brosio, Martini Mauri, Villabruna e Frassati.  Un’eredità di idee e di comportamenti che oggi appare totalmente scomparsa.
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Ps.  La  rinuncia pretestuosa  a partecipare al Salone di Carlo Ginzburg perché è stato dato uno spazio alla casa editrice di Salvini  e le posizioni faziose di Michela Murgia in merito al Salone  non fanno che confermare il  mio discorso sull’intolleranza. Per altro, mi sento in buona compagnia perché l’amico  Pier Luigi Battista oggi sul “Corriere della Sera” esprime gli stessi concetti che ho manifestato io. Ancora una volta, senza sentirci ,abbiamo reagito allo stesso modo: il metodo della scomunica e della censura e’ sempre inaccettabile e mettere all’indice libri ed editori e’ una forma di barbarie .Bisogna dominare l’intollerante che è in noi ,scrive Pierluigi Battista. Se il Salone revocasse lo spazio alla casa editrice di Salvini vicina a Casa Pound sarebbe un fatto molto grave che offuscherebbe l’immagine stessa  del Salone come luogo non privilegiato e libero che in  oltre trent’anni il Salone si è meritato .Sarebbe interessante conoscere l’opinione del suo fondatore Angelo Pezzana che ,amico di Marco Pannella, difficilmente può condividere un’impostazione illiberale che cozza con i principi basilari di una libera cultura.
 

scrivere a quaglieni@gmail.com

Europa Verde nella circoscrizione 1 – Italia nord occidentale – alle elezioni europee

Elena Eva Maria Grandi, co-portavoce nazionale dei Verdi, vicepresidente e assessore al Verde del Municipio 1 del capoluogo lombardo è la capolista. Nelle cinque circoscrizioni Europa Verde ha cinque donne capilista. “Il nostro è un progetto ecologista ed europeista. I Verdi italiani, insieme a Possibile, sono nella grande famiglia dei Verdi europei, l’unico, autentico, partito transnazionale del Vecchio Continente. Il  vero voto utile sarà quello per salvare la terra e il clima. Noi da 35 anni ci battiamo per la salvaguardia del pianeta attraverso la conversione ecologica dei processi produttivi”, dicono i Verdi.

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AVVISO  Il quotidiano “il Torinese” mette a disposizione questo spazio gratuito per tutti i candidati, liste, partiti e movimenti politici che partecipano alle elezioni europee, regionali e amministrative del Piemonte. Per pubblicare  comunicati stampa, programmi, annunci di convegni, comizi, iniziative elettorali scrivere alla mail: edizionibest@libero.it