Nell’ambito dei servizi di presidio disposti dal Questore di Torino, è stato effettuato un controllo del territorio nel quartiere San Salvario da personale del Commissariato Barriera Nizza, coadiuvato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, da agenti del Comando San Salvario della Polizia Municipale, da personale dell’ASLTO1 e dell’Ispettorato del Lavoro.
Durante il servizio sono stati controllati 4 esercizi commerciali. In un laboratorio di gastronomia di via Belfiore, gli agenti hanno riscontrato la presenza di blatte vive e morte nel locale cucina. I poliziotti hanno anche trovato una quindicina di chili di prodotti di origine animale in cattivo stato di conservazione. Gli agenti hanno, quindi, proceduto al sequestro penale dell’attività poiché la presenza delle blatte contaminava tutti i prodotti presenti con il rischio di danni alla salute umana. La titolare dell’esercizio, una cittadina senegalese, è stata denunciata in stato di libertà per la cattiva conservazione del cibo. L’esercizio, inoltre, è stato sanzionato per oltre 26000 a causa delle carenze igieniche riscontrate dall’Asl e delle violazioni amministrative accertate dalla Polizia Municipale.
In via Goito, invece, in un ristorante gestito da un cittadino cinese, la Polizia di Stato ha sequestrato più di 66 chili di prodotti di origine animale e non. Il titolare è stato denunciato per la cattiva conservazione del cibo e per frode in commercio. Gli agenti, infatti, hanno trovato numerosi prodotti congelati che nel menu non venivano indicati come surgelati. L’esercente è stato sanzionato dalla Polizia Municipale, dall’A.S.L. e dall’Ispettorato del Lavoro per quasi 30000 euro per diverse violazioni. Altri 4 minimarket ubicati nel quartiere sono stati sanzionati per oltre 9400 euro dalla Polizia Municipale per diverse violazioni. Nel corso dell’attività, sono stati anche controllati due bar ubicati in Piazza Bengasi e in via Genova. In quest’ultimo esercizio, un cittadino albanese di 34 anni è stato denunciato per minacce, violenza privata e percosse nei confronti dell’ex moglie. Complessivamente, nel corso dell’intera attività, sono state identificate 43 persone.
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