Complici

E proprio quello ci rendeva liberi È proprio questo che ci rende simili E ancora adesso fermi, chiusi e fragili Senza fare niente Credimi Un po’ come ti pare, però credimi Il tempo che hai scordato in questo letto Di notte sembra strangolarmi il collo E non riesco ancora a respirare Amore non riesco a respirare Pensieri che raccontano paure Sapori che non vogliono finire Complici Ogni volta che scappiamo è per riprenderci Quanta voglia che ci toglie il fiato Mangiami e stringimi Oltre quello che verrà

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Oggi si parla di musica recente… di un binomio “old/young” non da poco.

2018…agosto per la precisione, Gianna Nannini ed Enrico Nigiotti scrivono ed interpretano un brano intitolato “complici” sotto l’egida di Mara Maionchi con uscita a settembre. Si tratta di una canzone d’amore orecchiabilissima, dove il quasi-parlato di Nigiotti si affianca ad un ritornello cantato a due voci, ma dove spicca una radiosa Gianna Nannini che, pur rimanendo un po’ defilata, contribuisce a dare al brano sfumature più incisive.Su questa operazione che coinvolge i due toscani, Nigiotti ha dichiarato a Sky24: “Complici” è una canzone che ho scritto in maniera molto libera. La strofa è discorsiva, quasi parlata e il ritornello diventa la ‘morale della storia’ già al primo ascolto. Alcune intuizioni di Gianna sul testo e la sua voce unica hanno reso tutto veramente magico». Come si evince fin dal titolo, la canzone parla dell’importanza della complicità nelle relazioni d’amore. Una complicità che cammina sul filo del crinale, tra il consolidamento del sentimento e il suo andare in mille pezzi. La canzone descrive infatti una situazione tutt’altro che stabile e solida e pone l’attenzione sul limite tra il perdersi e il ritrovarsi. Come in una danza, il brano mi pare possa far riferimento a uno spazio libertà nella relazione. Non sono una partticolare fan di Gianna Nannini ma credo che “vesta” bene questa parte e mi piace ascoltare il brano. Ho poco da dire ma mi piaceva segnalarlo per l’ascolto, ricordando che nulla, nulla è come la complicità. Condividere un posto nella mente dell’altro è una delle cose più intime e private che conosca. Spesso si crede di essere a casa ma la casa è la dove sta il nostro cuore, la nostra mente, in balia di quella complicità che, quando c’è, non serve nulla. Né gesti, né parole. Niente. Solo due persone che anche a distanza si respirano. Ed è elettricità. Cercatela la vostra casa, accomodatevici e comperate un bel divano.

Buon ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=nFh9MrLPPLg

Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

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