La stazione di Livorno Ferraris, della Compagnia carabinieri di Vercelli deve essersi specializzata nel rintracciare gli autori delle truffe online. Pochi giorni fa i militari erano risaliti ad un truffatore che aveva ‘venduto’ un’auto tramite annuncio su un incolpevole sito di e-commerce, intascando un acconto di 500 euro e ‘sparendo’ poi nel nulla. Era stato rintracciato e denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli grazie alle indagini. Adesso è la volta di un pregiudicato romano di 45 anni, reo di aver venduto un telefono cellulare ad un 55enne di Livorno Ferraris, che lo aveva contattato vedendo un’inserzione pubblicata su un sito di e-commerce. Ritenuto equo il prezzo richiesto, l’acquirente aveva seguito la procedura indicata sul sito, accreditando la somma di denaro richiesta attraverso un bonifico. Un primo ritardo nella consegna del prodotto era stata valutata nemmeno con tanta preoccupazione e messa in conto già all’atto della lettura delle recensioni degli altri utenti, che avevano a fattor comune lamentato
analoga problematica, tuttavia, osservando che il bonifico era andato a buon fine ma che nessun documento a comprova dell’acquisto gli era stato trasmesso, in difformità alle procedure che lo stesso sito riportava, la vittima ha cercato di effettuare ulteriori approfondimenti, dai quali otteneva una sola comunicazione dallo staff del sito che aveva rappresentato difficoltà tecniche in via di risoluzione. Di fatto, tali difficoltà non sono ma state superate e sono infine emerse per quello che era stato il sentore del truffato, ovvero il fatto che il venditore era in realtà un truffatore, resosi poi assolutamente irreperibile senza ovviamente spedire il prodotto acquistato. Le indagini esperite hanno consentito di identificare il responsabile dell’episodio e di deferirlo all’Autorità Giudiziaria per truffa. La morale, dunque, è sempre la stessa: il commercio on line è sicuramente una conquista resa possibile grazie alla tecnologia, ma occorre raddoppiare sempre le cautele.
Massimo Iaretti
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