MODIFICAZIONI NATURALI DEL SENO NEL POST GRAVIDANZA

Dopo la gravidanza il primo traguardo per la madre è l’avvio dell’alimentazione al seno, gesto naturale e istintivo, pieno di tenerezza, che fa bene sia alla mamma che al bambino perchè non si tratta semplicemente di offrire del latte, ma di creare un legame.

Come diceva il grande Winnicot, noto pediatra e psicanalista britannico, l’allattamento al seno rappresenta la prima forma di comunicazione in grado di trasmettere al neonato esperienze relazionali, oltre a dargli nutrimento e anticorpi. Si tratta di piccole percezioni, il contatto con la pelle, il calore, l’odore, il suono della voce, che cominciano a dare un senso alla vita del bambino. Tanto più questo contatto si verifica in modo armonioso, lontano da situazioni caotiche e stressanti, tanto più il piccolo riceverà sensazioni di un mondo esterno sereno che vale la pena di essere esplorato e vissuto. Come in una specie di danza i due corpi si fondono fino a creare un ritmo, una musica alla quale non è dato accesso al mondo esterno, creando una relazione magica capace di influire sulla biologia degli stessi.

 

Per questo è di fondamentale importanza che la mamma e il neonato passino entrambi da questa esperienza, che dovrà essere vissuta con assoluta naturalezza e lontano da preoccupazioni ed esitazioni legate alla preservazione estetica”, afferma il Dott. Luca Spaziante, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica. Certo non si può non considerare il fatto che il seno rappresenti una parte anatomica particolare per una donna: oltre che strumento di nutrizione, il seno è una caratteristica sessuale con una sua valenza simbolica che già nelle epoche più remote ignoti artisti hanno glorificato come prezioso attributo della femminilità.

 

La più antica testimonianza può essere considerata la Venere di Willendorf del Kunsthistoriches Museum di Vienna, risalente al Paleolitico, una Dea dell’amore e della fertilità caratterizzata da un seno molto prominente. In questa Venere le forme femminili sono esasperate oltre misura, lontano dal concetto di estetica, concetto che comincerà ad affermarsi soltanto a partire dal classicismo ellenico. Ogni donna vive il periodo della gravidanza con un particolare orgoglio e ammirazione per il proprio seno perchè l’azione degli ormoni contribuisce in questa fase della vita a rendere il seno sodo, pieno e rotondo. Dopo il parto però, e soprattutto dopo mesi di allattamento, il seno si svuota e la sua pelle perde tonicità ed elasticità. Ecco che nasce allora nella donna il desiderio di ritoccare il proprio décolleté. Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, gli interventi chirurgici che riguardano il sollevamento del seno sono aumentati del 75% negli ultimi 10 anni e la maggiore percentuale di questi numeri è rappresentata proprio dalle neomamme che vogliono migliorare l’aspetto del loro seno post parto.

 

La chirurgia plastica ricostruttiva può essere d’aiuto, aggiunge il Dott. Spaziante, ma è opportuno intervenire quando non ci sia più l’intenzione di avere figli perché una nuova gravidanza andrebbe a compromettere il risultato ottenuto. E’ bene aspettare almeno 6 mesi dopo il parto o l’allattamento per procedere all’operazione perché è necessario che i tessuti si siano sgonfiati e stabilizzati. Normalmente sono due le tipologie di interventi più frequenti: la mastopessi, che consiste nel risollevamento del seno e la mastoplastica additiva, che prevede l’inserimento di protesi all’interno delle mammelle. La mastopessi è un intervento chirurgico indicato per le pazienti che presentano un seno svuotato e/o cadente (ptosico), con perdita di tonicità della mammella. Si effettua così un lifting dei tessuti in grado di risollevare e rassodare il seno rilassato, il tutto senza l’utilizzo delle protesi (pertanto non è prevista la variazione del volume della mammella).

Spesso la ptosi mammaria (solitamente bilaterale) si può verificare non solo in seguito ad una gravidanza, ma anche a causa di una notevole riduzione del peso corporeo. L’intervento consiste nel rimodellamento della mammella attraverso l’asportazione della cute in eccesso ricreando una tonicità ed una elasticità cutanea che erano andate perdute; per il lifting della ghiandola viene spesso utilizzata la tecnica dell’autoprotesi (la ghiandola mammaria stessa viene rimodellata come se ci fosse una protesi, al fine di dare la giusta proiezione ed il corretto risollevamento). Le incisioni chirurgiche sono limitate esclusivamente a livello periareolare con un’eventuale incisione verticale.

 

L’intervento viene eseguito in anestesia generale con ricovero di un giorno e posizionamento a volte di due drenaggi che verranno rimossi al massimo entro un paio di giorni. Il dolore è contenuto e controllato da analgesici assunti per via orale. La paziente indosserà un reggiseno contenitivo che dovrà portare continuativamente per 1 mese dopo l’intervento. La ripresa lavorativa è prevista dopo 1 settimana, ma nel caso di attività pesanti è necessario un periodo di convalescenza più lungo. L’intervento di mastoplastica additiva è indicato invece per chi ha il desiderio di aumentare il volume del seno. Consente di modificare la forma e/o le dimensioni di un seno troppo piccolo o di correggere un’asimmetria mammaria migliorando l’armonia del corpo, con un risultato dall’aspetto naturale. Oggi, per ottenere dei risultati più naturali nel tempo, le protesi vengono poste frequentemente sotto il muscolo per evitare che possano essere visibili sotto la cute. A volte, quando lo spessore del sottocute non penalizza il risultato finale, le protesi possono essere collocate anche in sede sottoghiandolare. Le protesi vengono inserite prevalentemente per via sottomammaria. L’intervento viene eseguito in Day-Hospital o con una sola notte di degenza, preferibilmente in anestesia generale. Talvolta sono previsti drenaggi. La cute viene chiusa con punti sottocutanei riassorbibili, la paziente può riprendere le sue attività dopo 3-4 giorni senza sforzi mentre per l’attività fisica si dovrà attendere circa 1 mese. Non vengono applicate fastidiose fasciature dopo l’intervento, ma solo un reggiseno contenitivo.

 

“La maternità è il più grande privilegio della vita”, sostiene Mary R. Cocker.

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Chirurghi specializzati e referenziati, conclude il Dott. Spaziante, sono disposti a dare il loro supporto perché questo privilegio continui ad essere riconosciuto da tutte le mamme che si dedicano alla crescita delle loro creature, riconoscendo con consapevolezza e giusta informazione il più corretto percorso verso il loro benessere fisico e mentale, un percorso che assicuri autostima e possibilità di piacersi ancora.

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