La realtà supera ogni immaginazione: la Città metropolitana vota una mozione pro tav, 167 a favore, 1 contrario e 8 astenuti. Chiara Appendino sindaca metropolitana non partecipa alla votazione. Avete letto benissimo, 1 contrario e i sindaci no tav non hanno partecipato al voto. E ovviamente i pentastellati già dicono che la votazione non vale perché i sindaci sono truppe cammellate. Ricapitoliamo: quando il vice sindaco di Torino sfila con i no Tav è democrazia e quando la Città metropolitana guidata dal sindaco di Torino vota quasi all’unanimità, la votazione è falsa. Gli epigoni del Marchese del Grillo sono fatti così. Vietano agli altri ciò che per loro è consentito. Direi di più: loro fanno ciò che hanno contestato agli altri, giacchè sono il popolo. Come non rammentare le roboanti affermazione di Giggino: rivoluzione del popolo. E forse non è un caso che Giggino sia in qualche modo un Masaniello partenopeo e il sindaco De Magistris il vero leviatano di Potere al Popolo, non quei quattro ragazzotti che ogni tanto si vedono in televisione. Ma come è possibile
che chi rappresenta il popolo della provincia di Torino sia andato sotto? Ed è andato sotto di brutto. 1 a 167, e ‘ un ko alla prima ripresa a 10 secondi dal gong iniziale. Primo: chi ha perso allora non rappresenta il popolo. Anzi ne ha di fatto paura visto che, viceversa, indicherebbe il referendum consultivo. Ma c’ è dell’altro. Il Pd ha forse ricominciato a fare politica. Non che tutti i 167 siano del Pd. Si riconosce però ad Avetta e Barrera di aver lavorato bene per costruire questo fronte. Tutti e due in quota PD. Se poi si fa un calcolo veloce anche dei votanti e residenti in Val di Susa emerge l’elementare considerazione che i no Tav sono un minoranza anche dalle nostre parti. Pd che rincorre la piazza? Fosse vero . Magari dall’inevitabile sfracello pentastellato ne potrebbe ricavare giovamento.

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Chi proprio non capisce – e a questo punto mi domando il perché – sono gli industriali e gli affini pro Tav. Sembrano il coniglietto della duracell che con la carica in corpo continua a sbattere contro il muro. Persino Chiampa li ammonisce. Da questo governo diviso su tutto non solo non ci sono risposte definitive. Non ci sono risposte e basta. Persino Mauro Marino (forse) segretario del Pd piemontese sostiene che si può correre con liste civiche senza simbolo dem. Insomma,
