Quando diventa difficile tutti si devono unire. È un periodo assolutamente complicato per il basket della Fiat Torino Auxilium.Le sconfitte sono purtroppo sotto gli occhi di tutti e non valutarle negativamente sarebbe folle
Le colpe sicuramente ci sono, ci mancherebbe, ma lo sport è anche questo, dove talvolta solo la buona volontà non basta, ma non vedere anche una quantità di attenuanti notevole è solo volontà di cecità assolutamente perniciosa o assenza di informazioni dirette. Questo è un anno sportivo così pieno di incidenti di percorso da fare sperare più in un viaggio a Lourdes (chiediamo pietà per la “irriverenza”… ma è solo per identificare le difficoltà incontrate) che in un tiro che entri all’ultimo secondo. La lunga serie di infortuni cui sembra abbonata la squadra di Torino non ha mai permesso di presentarsi due volte consecutive con lo stesso gruppo di giocatori e, a ben vedere, anche nel breve prossimo futuro sarà ancora così. La partita con Brescia ha evidenziato notevoli carenze di amalgama, ma d’altra parte, come avrebbe potuto essere altrimenti? Limito volutamente i commenti sui singoli che tra social e stampa “varia” sono già stati ampiamente colpevolizzati e forse anche giustamente… però, in tutto questo bailamme, che colpa avrebbe la dirigenza? La conduzione tecnica è stata affidata ad una delle leggende del basket mondiale, ad ogni infortunio è stato contrapposto un acquisto anche solo per permettere di potersi allenare in settimana, e senza alcun indugio a costo di sacrifici personali ogni elemento dello staff sta contribuendo a mantenere il più alto possibile il livello di qualità del basket Torinese. A Trento, che ora ha i punti di Torino, la squadra è abbracciata da tutti i tifosi e la stampa locale sostiene il patrimonio sportivo della propria élite regionale. Brescia è in totale fiducia nei confronti dei propri tecnici e giocatori. A Torino, dove perfino uno come Allegri…viene criticato…con 12 vittorie ed 1 pareggio…non è sorprendente vedere tale comportamento.E allora sarebbe giusto un cambio di rotta di mentalità, di atteggiamento sportivo, di sana critica ma di forte sostegno: chi si sta criticando adesso è anche chi tutto questo ha realizzato, ed essere volontariamente ottenebrato per non riconoscere i meriti altrui è sinonimo di ottusità. Certo, la fiducia va mantenuta da entrambe le parti, ma il coro dei “io lo sapevo” che nulla ha fatto e mai farà ha voce forte perché strilla alto il suo disappunto da tecnico e imprenditore da “gioco elettronico”.La realtà, quella sportiva di alto livello, volente o nolente, deve sopravvivere a costi elevatissimi a fronte di entrate difficoltose e chi ha realmente posto il suo piede nella stanza del lavoro sportivo sa di cosa si parla. I veri tifosi, coloro che soffrono perché non vincono, che macinano chilometri, che spendono del loro per seguire la squadra del cuore e che gioiscono se vincono sono gli unici legittimati ad una protesta istintiva perché vorrebbero sempre che lottassero tutti al massimo così come loro fanno il possibile per dare sostegno ai loro beniamini… .Ma anche in questo caso, la protesta deve essere giusta ed educata, sportivamente parlando. I media hanno dato vasta eco ad un episodio che nulla ha a che vedere con la partita e con i veri tifosi, e per il quale diventa perfino superfluo dire che la voglia dello scandalo da giornali rosa, supera di gran lunga le analisi attente di un momento sportivo difficile.Sicuramente il momento di confusione quasi permanente decretato dalla strage di infortuni piccoli e grandi non ha mai permesso di lavorare con calma, e la catena di innovazioni permanenti non hanno mai permesso di vedere all’opera la vera FIAT Torino Auxilium. Questa pausa delle “nazionali” permetterà a qualcuno di riprendersi dagli infortuni e a tutti di recuperare con la testa da un periodo da incubo. La notte probabilmente si diraderà e se succederà sarà anche grazie ai veri tifosi che fin dalla partita contro Trento del prossimo 8 dicembre cercheranno di spingere tutta la squadra a tornare a vincere, credendo e lottando NEI e PER i colori che dovranno onorare per consentire a tutti i tifosi di poter tornare ad urlare tutti insieme…questa è …Torino.
Paolo Michieletto
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