Scade a Novembre 2018 il termine per richiedere somme mai movimentate negli ultimi 20 anni
Dal prossimo novembre cadranno irrimediabilmente in prescrizione. Sono i cosiddetti ‘Conti dormienti’, per i quali si avvia alla scadenza il termine per richiederne le somme: in particolar modo, quelle relative ai primi di essi, affluiti al Fondo Rapporto Dormienti nel novembre 2008. Dopodiché l’esigibilità non sarà più consentita, come ricorda il Ministero dell’Economia e delle Finanze.“Al via, dunque, la prima scadenza per reclamare il denaro ‘dimenticati’ o ereditato su libretti di risparmio bancari e postali, conti correnti bancari e postali, azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d’investimento nonché assegni circolari, ma mai movimentato negli ultimi vent’anni”, ricorda l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
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“Si tratta in pratica di somme mai movimentate per 20 anni, per le quali il Mef ritiene corretto invitare a effettuare una verifica puntuale se ne esistano di intestate a proprio nome o a nome di familiari di cui si possa essere eredi: al fine di inoltrare per tempo idonea domanda di rimborso”, spiega il noto legale. A tal fine, è possibile usufruire del sito della Consap per l’inoltro telematico delle domande tramite Portale Unico all’indirizzo http://portale.consap.it/), oppure a mezzo Raccomandata a/r o Raccomandata a mano presso la sede della società. Precisa l’Avvocato Polliotto: “Si tratta di un fatto importante, che riguarda depositi in denaro per un importo complessivo di circa 1 miliardo e mezzo di euro. Per ‘svegliare’ un ‘conto dormiente’, è possibile attuare alcune importanti operazioni, tra cui in primis fare comunicazione alla banca con cui si conferma la volontà di continuare il rapporto. Oppure trasmettere la comunicazione di cambio di residenza, effettuare la richiesta di un saldo aggiornato del conto corrente, di copia dei documenti bancari, di un nuovo libretto degli assegni. Ma anche un prelievo, un versamento, un pagamento con carta di credito o bancomat. E’ bene sapere Se il titolare di un conto dormiente è deceduto, gli eredi sono obbligati a comunicare all’istituto di credito il proprio diritto di subentro quali nuovi titolari del conto, esibendo un certificato di morte e tutti i documenti necessari per il corretto e puntuale avvio delle azioni successorie”, conclude la Presidente di Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.
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