I POPOLI INDIGENI ALL’ONU DI GINEVRA

Si è conclusa alle Nazioni Unite di Ginevra l’undicesima sessione dell’annuale “Expert Mechanism on the Rights of Indigenous Peoples”, un’assemblea tra le più partecipate dell’ONU

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’assemblea, formata da centinaia di esperti Nativi di ogni continente e dai loro rappresentanti, costituisce un appuntamento annuale che ha lo scopo di controllare come viene applicata dagli Stati la Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni, approvata dall’ONU nel 2007. L’associazione Ecospirituality Foundation, onlus in Stato Consultativo con le Nazioni Unite, da tempo sostiene la causa dei Popoli indigeni per quanto riguarda la difesa delle loro tradizioni e delle loro terre sacre. I suoi delegati Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro sono rappresentanti di 5 Nazioni indigene e hanno presentato una dichiarazione in sostegno delle tradizioni dei Nativi Europei. La Ecospirituality Foundation ha documentato l’evento, durato una intera settimana, con interviste, foto e dichiarazioni da parte degli esponenti Nativi. In pratica i Popoli indigeni chiedono che vengano rispettati i trattati, che vengano restituite le loro terre sacre e, come nel caso degli aborigeni australiani, che vengano restituiti i resti dei loro antenati sparsi nei musei di tutto il mondo. La Ecospirituality Foundation da molti anni appoggia le battaglie dei Popoli nativi e porta avanti la lotta per il rispetto dei loro territori sacri, come Mount Graham, la montagna sacra degli Apache in Arizona, profanata dalla costruzione di un osservatorio astronomico internazionale. O come nel caso di Ngog Lituba, la montagna sacra del Popolo Bassa in Camerun, anch’essa profanata. Anche in Europa esistono situazioni simili, come dimostrato dal massimo luogo sacro della comunità Bretone, in Francia. Gli allineamenti dei menhir di Carnac, in Bretagna, sono da tempo recintati impedendone l’accesso a chi li ha sempre usati come riferimento spirituale. Stessa sorte ai molti luoghi megalitici del Nord Italia, in Piemonte, che non vengono tutelati nonostante costituiscano un riferimento spirituale e culturale per le tradizioni autoctone ancora vive nelle valli piemontesi. L’appuntamento annuale all’ONU di Ginevra rappresenta per i Popoli indigeni una occasione per ricordare alla società maggioritaria che nonostante le colonizzazioni e le oppressioni subìte, i Nativi di tutto il mondo esistono, si uniscono e si organizzano per essere ammessi alla pari nella comunità planetaria. Il presidente della Ecospirituality Foundation Giancarlo Barbadoro a conclusione della sessione ha dichiarato: “I Popoli Nativi, o Popoli Naturali come essi stessi si definiscono, manifestano valori di grande importanza storica. Valori fondamentali riguardo all’uomo e al senso dell’esistenza, che non sono stati contaminati e distorti dalle interpretazioni storiche delle grandi religioni. Per questo motivo la spiritualità dei Popoli naturali può essere uno stimolo per una spiritualità universale che abbracci tutto il pianeta. Nel loro riferimento comune alla Natura, e nel loro rispetto per essa, queste culture possono essere la molla per una fratellanza tra i popoli e un’unità spirituale, un’effettiva religione naturale comune a tutti i popoli del pianeta. Una speranza di pace e armonia per tutta l’umanità.”

 

 

Ecospirituality Foundation onlus

NGO in Consultative Status with the United Nations

www.eco-spirituality.org

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