Ecco i vincitori del Miap

PRIMO PREMIO PER LA SEZIONE MODA ALLA GIOVANE TORINESE SOPHIE MUHLMANN

Lìzori (Perugia) – C’è anche una giovane torinese fra i quattro vincitori della prima edizione del Miap (Meneghetti International Art Prize), conclusosi nello stupendo Borgo umbro di Lìzori, toponimo di fantasia di Borgo San Benedetto (fra Assisi e Spoleto) alla presenza del Presidente della “Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti”, Pamela Bernabei. Si tratta di Sophie Muhlmann, nata a Torino nell’ ’87 e diplomata in “Fashion Business” presso l’”Istituto Marangoni” di Parigi. A lei, che dopo aver lavorato in giro per il mondo (fra New York, Milano, Singapore, Mosca e Lisbona ) oggi vive a Pinerolo impegnata in un percorso artistico di alta levatura e sapientemente articolato fra i forti richiami dell’ arte visiva e quelli non meno seducenti della moda, è andato per l’appunto il primo premio della sezione

“Moda” per la creazione di un abito dal nome ammiccante di “Bello, dichiarazione”, di cui la Giuria ha messo in evidenza soprattutto “la semplicità unitamente alla classica eleganza”. Italiano anche il vincitore della sezione “Pittura”, il siciliano di San Cataldo Paolo Amico con l’opera di stupefacente definizione narrativa dal titolo “Riflessioni”. Per le sezioni “Scultura” e “Design”, vincitori assoluti sono stati il tedesco Arnd Christian Muller (con l’opera “Sound Field”) e la brasiliana Lygia de Almeida Marques (con l’opera “Uomo con cappello”).  Imponente il numero degli artisti in concorso: ben 341 provenienti da 32 Paesi. 37 i finalisti, in arrivo da 14 Paesi; il tema su cui hanno dovuto cimentarsi: “La funzione del bello nell’arte come elemento essenziale nella vita dell’uomo”. Istituito nel 2016 dalla “Fondazione di Ricerca Scientifica ed Umanistica Antonio Meneghetti”, il premio rientra nel programma dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale per la valorizzazione della cultura umanistica con la finalità di “promuovere l’espressione artistica come anelito al bello, dando l’opportunità a tutti gli artisti di favorire questa ispirazione incoraggiando un’educazione all’arte che generi bellezza e che trasmetta valori positivi al fruitore dell’opera artistica”. La giuria del premio, presieduta da Pamela Bernabei e con la direzione artistica di Ermanno Tedeschi, curatore e critico d’arte, é composta da docenti, direttori di musei e artisti: Franco Marrocco, Direttore dell’ “Accademia di Belle Arti di Brera”, Masayuki Koorida, Direttore dello “Shanghai Sculpture Center”, Werner Meyer, Direttore del Museo “Kunsthalle Göppingen”, Tom Moran, Capo Curatore “Grounds for Sculpture” di Hamilton, New Jersey, Riccardo Cordero, Scultore, già docente presso l’ “Accademia delle Belle Arti” di Torino, Licia Mattioli, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione Confindustria e A.D. Mattioli SpA, Bruna Biamino, Coordinatore del Dipartimento di Fotografia dello IED di Torino.Istituita nel 2007 dal professor Antonio Meneghetti, scomparso nel 2013, che aveva declinato in diversi ambiti della cultura e della scienza i principi dell’ontopsicologia, definibili come l’aspirazione a rifarsi ai modelli di armonia e di equilibrio dell’Umanesimo, la Fondazione è un ente no-profit svizzero che ha lo scopo per l’appunto di promuovere una visione della vita declinata come cultura pratica di filosofia, scienza e arte, attraverso l’esercizio più alto delle facoltà umane dell’individuo.Le opere finaliste saranno in mostra presso lo Spazio espositivo del Palazzo Ducale di Lìzori (Castello di Pissignano) fino al 15 luglio 2018.

g. m.

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Foto

– Sophie Muhlmann: “Bello, dichiarazione”
– Paolo Amico: “Riflessioni”
– Arnd ChristianMuller: “Sound Fields”
– Lygia de Almeida Marques: “Uomo con cappello”
– I quattro vincitori
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