L’assessora regionale ai Diritti civili, Monica Cerutti, ha incontrato il rappresentante della comunità egiziana di Torino, Ibrahim Younes, e un gruppo di mamme egiziane, tra cui le due signore Merfat e Zeinab, che hanno manifestato davanti a Palazzo civico per chiedere di poter rivedere i propri figli, che sono stati dati in affidamento dai servizi sociali. “Abbiamo letto sui quotidiani che una delle signore sollevava il problema della conoscenza delle leggi italiane – ha ricordato Cerutti – e così abbiamo pensato di intervenire per prevenire situazioni come quelle emerse in passato. Abbiamo cercato di capire con loro che tipo di informazione può essere necessario fornire. É emersa l’utilità di corsi di educazione alla cittadinanza per chi arriva da altri Paesi, non solo dall’Egitto, e ha abitudini e culture diverse”. La Regione individuerá, insieme alle associazioni egiziane e a quelle di altri Paesi, i contenuti di questi corsi. E entro fine anno sarà proposto un bando alle stesse associazioni di persone di origine straniera per sostenere i loro progetti, privilegiando proprio quelli di educazione alla cittadinanza, a partire dalla conoscenza
delle regole dei diritto di famiglia vigenti in Italia.Questi corsi dovranno avere come lingua principale l’italiano, associata anche alle lingue dei destinatari, soprattutto per coinvolgere chi ė arrivato più recentemente in Italia. In questo modo, le comunità straniere saranno chiamate ad essere protagoniste in prima persona della costruzione di politiche di inclusione.
Recenti:
POLITICA Leggi l’articolo su L’identità: Lega all’attacco della Procura di Palermo: “Cercano vendetta” Leggi qui le
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo Al di là delle concrete valutazioni che si possono avere
Abbiamo mantenuto l’impegno preso: entro il primo anno di mandato abbiamo visitato tutti gli istituti penitenziari del
“LO RUSSO NON GOVERNA NE’ SINISTRA NE’ 5S” “La sciagurata delibera d’iniziativa popolare “vuoti a rendere”
“I dati del consuntivo 2024 sono lontanissimi dal piano di rientro. Questo mette la parola fine