Aprile 2018- Pagina 33

Acquista casa all’asta e quando entra scopre che è occupata da una coppia di abusivi

Immaginatevi la sorpresa dell’uomo quando, dopo avere comprato  all’asta un appartamento, entrando scopre che era abitato abusivamente da una coppia di nigeriani. L’episodio è avvenuto a Torino in  Barriera di Milano. I due abusivi si sono  allontanati subito, a dire il vero. Ma qualche giorno dopo si sono ripresentati, e così  il proprietario ha chiamato la polizia che ha arrestato il nigeriano,  su cui pendeva un ordine di carcerazione, doveva infatti scontare un anno per reati di droga. I sigilli della porta erano intatti: i due erano entrati  nell’alloggio servendosi della finestra del bagno.

Lavoro, Piemonte quarto in Italia per numero di offerte

Oltre la metà nella provincia di Torino. Internet il mezzo privilegiato per la ricerca di lavoro in Italia, con il 99,8%* delle offerte pubblicate. Torino prima con il 55,2% delle offerte della regione

 

 Nel corso del 2017 le imprese italiane hanno proseguito i piani di assunzione iniziati negli anni precedenti, con un trend di crescita che si conferma positivo seppure con un leggero rallentamento rispetto al 2016. I dati emersi dall’Osservatorio InfoJobs sul Mercato del Lavoro 2017 evidenziano come in Italia le offerte di nuovi impieghi crescano del +19,6% rispetto al 2016. Il canale più utilizzato è internet** che raccoglie il 99,8% delle offerte pubblicate, di cui il 40% passa da InfoJobs, piattaforma numero uno per la ricerca di lavoro online in Italia, con 4 milioni di profili registrati e oltre 4.000 aziende attive nel 2017. Anche in Piemonte il mercato del lavoro si dimostra incoraggiante. Con una crescita del 20,4% rispetto al 2016, rappresenta il 7,9% delle offerte nazionali, trainato dalla città di Torino che raggiunge una quota del 55,2% a livello regionale, seguita da Cuneo (11,9%), Novara (11%) e Alessandria (9%). Chiudono la rosa delle province Biella (4,1%), Vercelli (3,6%), Asti (3,4%) e Verbano-Cusio-Ossola (1,9%). Tra i settori lavorativi con un maggior numero di offerte attive, primeggia Consulenza Manageriale e revisione (19,2%) con una forte crescita rispetto al 2016. Il settore ICT (15,8%) è al secondo posto mentre al terzo troviamoTelecomunicazioni (13,9%) a conferma di come il mondo dell’innovazione in Piemonte stia avendo un peso importante per l’economia della regione. Le prime cinque posizioni della classifica sono completate da Commercio, distribuzione, GDO (12,9%) e PR ed eventi (6,5%). Analizzando le categorie professionali, quella più richiesta risulta essere Manifatturiero, produzione, qualità, con una quota del 23,9% sul totale, seguita da Vendite (11%) e Commercio al dettaglio, GDO, Retail a completare il podio, con il 9,2%. Rientrano nella Top 5 anche Amministrazione, contabilità, segreteria (8,4% del totale degli annunci) e ICT (7,3%). Tra le professioni più ricercate** in Piemonte nel 2017 troviamo, tra le prime 10, Agenti Commerciali che abbiano come competenze professionali capacità relazionali e esperienza di negoziato,  Disegnatori Industriali con conoscenza di AutoCAD e SolidWorks, e Contabili con competenze in verifiche contabili e SAP CRM. 

*Fonte: Nielsen Media Research

**Fonte: Elaborazione InfoJobs su dati Wollybi – Tabulaex spin-off accreditata dell’Università di Milano Bicocca

 

 

SETTORI D’IMPIEGO – TOP 5 IN PIEMONTE

 

Settore

% su tot. regionale

Delta %

2017 vs 2016

Consulenza manageriale e revisione

19,2%

487,4%

ICT

15,8%

29,6%

Telecomunicazioni

13,9%

25,6%

Commercio, distribuzione e GDO

12,9%

2,9%

PR e eventi

6,5%

83,2%

 

 

CATEGORIE PROFESSIONALI – TOP 5 IN PIEMONTE

 

Categoria

% su tot. regionale

Delta %

2017 vs 2016

Manifatturiero, produzione, qualità

23,9%

8,6%

Vendite

11,0%

9,0%

Commercio al dettaglio, GDO, Retail

9,2%

47,6%

Amministrazione, contabilità, segreteria

8,4%

27,9%

Informatica, IT e telecomunicazioni

7,3%

19,4%

 

 

OFFERTE DI LAVORO PER PROVINCIA

 

Province

% su totale regionale

Torino

55,2%

Cuneo

11,9%

Novara

11,0%

Alessandria

9,0%

Biella

4,1%

Vercelli

3,6%

Asti

3,4%

Verbano-Cusio-Ossola

1,9%

 

Ecco la cinquina del Premio Strega Europeo 2018: oggi i nomi

Lunedì 9 aprile, alle ore 18, presso la Common Room del Collegio Carlo Alberto (piazza Arbarello 8), Nicola Lagioia e Stefano Petrocchi annunceranno gli autori candidati alla V edizione del Premio Strega Europeo. Interverranno: Giuseppe Culicchia; Fabio Geda; Martino Gozzi; Giusi Marchetta ed Elena Varvello. L’iniziativa è promossa nell’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino. L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Mazzarri: “Abbiamo sofferto troppo”

“Abbiamo imposto il nostro gioco nel primo tempo, ma siamo stati un po’ timidi inizialmente, e nel secondo potevamo chiudere la partita e soffrire meno. Non l’abbiamo chiusa, ma siamo stati  bravi a resistere alle incursioni degli avversari. Sono preoccupato perché dopo aver giocato così contro l’Inter sono curioso di vedere come reagiremo la  settimana prossima con il Chievo”. E’ il commento di  Walter Mazzarri rilasciato all’Ansa dopo la vittoria  sull’Inter grazie alla rete di Adem Ljaijc al 36′ del primo tempo.

RADICALI ITALIANI: NELLA TRAGEDIA SIRIANA UNICA VIA E’ GIUSTIZIA INTERNAZIONALE

Manzi e Boni: “Cosa pensano Lega e 5stelle di Assad, dell’uso di armi chimiche e dei 6 anni di guerra in Siria?”

 

In seguito alle ulteriori uccisioni in Siria e al probabile nuovo utilizzo di armi chimiche da parte del regime di Assad, Silvja Manzi (tesoriere di Radicali Italiani) e Igor Boni (Direzione nazionale di Radicali Italiani) rilanciano l’appello di Radicali Italiani per l’intervento della Corte Penale Internazionale come unica via per riconquistare una speranza di pace: “Chiediamo ai Governi europei di fare il massimo delle pressioni diplomatiche possibili per l’attivazione del Tribunale Penale Internazionale in Siria dove una guerra ai civili ha letteralmente distrutto un intero Paese. Il motto ‘Non c’è pace senza giustizia’, dopo 6 anni di guerra e mezzo milione di morti, assume una centralità assoluta. A tale proposito sarebbe interessante sapere dagli amici italiani del Governo russo, Lega e 5stelle innanzitutto, cosa pensano del dittatore sanguinario Assad e della tragedia siriana. Sarebbe bello che ci fossero giornalisti che lo chiedessero a Salvini e Di Maio che in più occasioni hanno mostrato grande vicinanza a Putin, primo alleato del regime siriano. Sono anni che in splendida solitudine chiediamo che le diplomazie e i cittadini si mobilitino con noi per poter indagare sui crimini commessi in Siria e per giudicare i tanti che si sono macchiati di crimini efferati contro l’umanità, che siano del regime, delle opposizioni o di gruppi terroristici. Noi forniamo lo strumento dell’appello pubblico, della nonviolenta, della raccolta pubblica di sottoscrizioni. Speriamo che questa fiammella di speranza, l’unica in campo, non sia solo una testimonianza ma divenga strumento di azione politica transnazionale”.

Per aderire all’appello: www.radicali.it/campagne/siria/

Trapianto di rene da donatore dializzato per blocco renale acuto

Per la prima volta in Italia è stato effettuato con successo un trapianto di rene su una donna da un donatore dializzato per insufficienza renale acuta, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. E’ il caso di un eccezionale trapianto di reni effettuato alle Molinette due settimane fa. Il donatore, deceduto in un ospedale piemontese per una patologia congenita, nel suo decorso in rianimazione è andato incontro ad un grave peggioramento della funzione renale, tale da spegnere completamente la funzione dei reni e necessitare di dialisi continua per parecchi giorni. Il deterioramento generale non ha reso possibile il trapianto del fegato. Con questi presupposti di una situazione renale in apparenza proibitiva, alle Molinette si è deciso comunque di approfondire la possibilità di utilizzo dei reni per il trapianto con multipli approcci: dalla biopsia renale (analizzata dagli anatomo patologi del professor Mauro Papotti) alla valutazione della perfusione renale mettendo i reni, una volta prelevati, in un dispositivo di perfusione in grado di misurare una serie di parametri, di migliorare la circolazione dei reni stessi fino a rivitalizzarli. Alla biopsia risultavano dei segni di danno renale acuto significativo, ma potenzialmente regredibile, ed i parametri di perfusione davano un’iniziale difficoltà di circolazione poi migliorata dalla macchina, che è riuscita a rivitalizzarli ed a rimetterli in condizione per un possibile trapianto. A mettere insieme i dati determinante è stata l’esperienza nefrologica del Centro delle Molinette, diretto dal professor Luigi Biancone, che ha consentito di valutare come possibile il recupero di funzione dei reni una volta trapiantati. Una volta effettuato il trapianto, tecnicamente riuscito, dai Chirurghi vascolari (diretti dal dottor Maurizio Merlo), dagli Urologi (diretti dal professor Paolo Gontero) e dagli Anestesisti (diretti dal dottor Pier Paolo Donadio), la ricevente, una signora di 60 anni in dialisi dal 2013 per nefropatia per calcolosi a stampo, è stata seguita presso la Terapia intensiva della Nefrologia del professor Biancone con schemi farmacologici particolari, atti a favorire la ripresa del rene trapiantato. Il trapianto ha ripreso a urinare non subito, come accade di consueto ma come era previsto, ma solamente dopo qualche giorno si è sbloccato e dopo 15 giorni la signora ha ora un’ottima funzione renale ed è appena stata dimessa. Dice Biancone: “Dare l’ok al trapianto di quei reni è stato un atto corale di grande responsabilità medica, reso possibile dall’enorme esperienza nell’ospedale Molinette di tutte le figure professionali che collaborano al trapianto: clinici, chirurghi, medici di laboratorio, tutti motivati dal dovere di fare il massimo possibile per realizzare il generoso desiderio di donazione, sempre tenendo come punto fermo la sicurezza del ricevente. Abbiamo ragionato approfonditamente in tante persone quella notte e la strategia si è dimostrata vincente”. L’altro rene è stato tempestivamente inviato, grazie al Centro di Coordinamento regionale trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso) all’ospedale di Novara, dove è stato trapiantato anch’esso con successo (responsabile del programma di trapianto renale professor Vincenzo Cantaluppi). Questo risultato può aprire nuovi scenari in cui la valutazione approfondita dei reni possa non fare perdere delle preziose occasioni di cura per i pazienti.

Allegri: “Era importante vincere”

Massimiliano Allegri, dopo la partita ha dichiarato a Sky Sport: “Un buon inizio, abbiamo continuato a gestire e abbiamo un po’ rallentato  e c’è stato il pareggio. La sensazione era  di essere molto a rischio: era capitato con il Milan quando per la prima volta avevamo concesso molti tiri in porta, e poi è successo col Real e anche oggi. Il clima ha inciso molto, si giocava per la prima volta con questo caldo, ma c’è da fare i complenti ai ragazzi che venivano dalla sconfitta col Real e hanno fatto una prova importante. Mancano sette partite:  tre in casa e quattro fuori, quindi era importante vincere”.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Ivrea, i Casaleggio e i grillini – Scalfari, il Papa, Odifreddi – Il giornalista Mauro  Pianta

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Ivrea, i Casaleggio e i grillini

I Casaleggio, padre e figlio, si sentono attratti da Ivrea e per il secondo anno Davide Casaleggio ha promosso un importante convegno in quella città. Gianroberto aveva cominciato la sua carriera alla “Olivetti”e quindi forse c’è un legame sentimentale per Ivrea. Il convegno di quest’anno  è anche una verifica, quanto a partecipazione, del riposizionamento di molti dopo la vittoria elettorale del 4 marzo, un che di inevitabile in questo Paese dove stare all’opposizione per molti appare una sorta di ghetto intollerabile. Va però riconfermato con assoluta decisione  che la convention grillina eporediese non può in nessun modo e in nessuna maniera  neppure tentare di riallacciarsi all’esperienza di Adriano Olivetti che fu un grande imprenditore e il promotore del movimento politico di “Comunità” in cui egli bruciò passione e risorse economiche, senza ottenere il successo che sperava. Questa sorta di  Leopolda pentastellata a cui partecipano l’ex ministro Bray ,Diego Fusaro, Enrico Mentana, Domenico De Masi, Moni Ovadia, Andrea Scanzi, Dario Vergassola e tanti altri e che vedrà la partecipazione del Sindaco di Torino Appendino, non ha nulla a che vedere con il rigore intellettuale che fu di Adriano Olivetti che fece della capitale del Canavese l’Atene d’Italia. I grillini, per la loro natura  e per la loro storia politica, non possono neppure lontanamente essere accostati all’idea di Comunità di Olivetti, così come la Casaleggio Associati appare estranea a quel mondo. 
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Scalfari, il Papa, Odifreddi 
Recentemente Eugenio Scalfari, l’ilare patriarca del giornalismo italiano, ha intervistato, a sua insaputa, Papa Francesco,mettendogli in bocca dei virgolettati che non corrispondono al suo pensiero. Ne ho scritto in un recente articolo sul Torinese.( http://www.iltorinese.it/papa-francesco-scalfari-e-la-crisi-dellinformazione/ ) “Repubblica” e altri giornali non hanno riportato la smentita dell’ufficio stampa della Santa Sede che negava ogni attendibilità alla presunta intervista . Piergiorgio Odifreddi  ha scritto sul  blog di “Repubblica” la sua critica a Scalfari e allo stesso giornale per il ricorso a notizie false o, come si dice oggi, fake news.  Dopo vent’anni di collaborazione al giornale romano Odifreddi si è accorto che quel giornale è poco veritiero. Sempre meglio tardi che mai, verrebbe da dire. La storia di quel giornale è costellata di smentite e di querele in grande quantità. La risposta del direttore Mario Calabresi non è invece tardata ed Odifreddi ha perso il posto di commentatore. Non mi piace Odifreddi, scienziato che ha fatto dell’ateismo e del suo essere antiisraeliano la sua ragione di vita, ma in questo caso è difficile non solidarizzare con lui. 
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Il giornalista Mauro  Pianta
E’ morto dopo una gastroscopia in anestesia all’età di 47 anni per infarto. Laureato in Scienze politiche  con una tesi in Storia moderna, Pianta ha lavorato in molti giornali importanti ed è stato anche redattore di” Vatican Insider”  dal 2011 al 2017. Adesso lavorava all’edizione torinese del “Corriere della sera”. Era un uomo e un professionista di grande sensibilità umana. Mi telefonò,dimostrando grande raffinatezza, all’indomani della morte di mia madre nel dicembre 2017. Mi chiese conferma di alcuni dati e scrisse un bel ricordo della mia Mamma che io citai ai funerali. Era un uomo gentile,un professionista che sapeva il mestiere. Non ebbe mai il risalto che avrebbe  meritato. E adesso una morte improvvisa così crudele. Mi dispiace di non aver mai avuto modo di conoscerlo di persona.
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Lettere    scrivere a quaglieni@gmail.com
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Petacco straordinario divulgatore
Caro professore, mi ha stupito non leggere un suo ricordo dello storico Arrigo Petacco che, ricordo, fu parecchie volte ospite del Centro “Pannunzio” e forse anche suo amico. Come mai questo silenzio?
                                                                                                                                                          Luisella Rabino 
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Ho conosciuto e frequentato Petacco  che ho invitato in qualche occasione passata a presentare qualche suo libro. Era un divulgatore storico  straordinario, ma non era uno storico. Era un Montanelli minore senza la capacità di scrittura del grande toscano. Era anche un uomo simpatico,ma le sue opere storiche erano troppo giornalistiche ,per essere destinate a restare. Forse le prime hanno avuto una certa importanza,ad esempio quella sul “prefetto di ferro” Cesare Mori  che mise in ginocchio la mafia  durante il ventennio fascista. Poi via via la sua produzione ha assunto una caratterizzazione,a mio modo di vedere, un po’ troppo divulgativa,per non dire commerciale. Aveva una grande virtù :l’indipendenza di giudizio e questa da sola avrebbe meritato un ricordo. Una virtù molto rara. Aveva anche scritto un libro sulla Resistenza non comunista,quella che Ugo Finetti definisce la ” Resistenza cancellata”,ma il libro che presentai io stesso al Circolo Ufficiali appariva incompleto:Martini Mauri,ad esempio, veniva ignorato. Rendo omaggio all’uomo, ma lo storico che si sporca le mani nella polvere degli archivi non sono riuscito a trovarlo,se non in rarissimi casi.E’ per questo che ho preferito tacere.

I “giocatori di poker” alimentano la vocazione al suicidio del Pd

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
La vocazione al suicidio del Pd si è fatta sistema. Unica giustificazione: l’ indeterminatezza regna sovrana. Continuano i giocatori di poker che nelle loro dichiarazioni dicono di avere carte vincenti che non hanno. Del resto poco ci si poteva aspettare da chi ha vinto le elezioni sulla base di menzogne. Con promesse elettorali irrealizzabili. Demagogia assoluta che non rende meno gravi gli errori del Pd renziano. Rimane la garbata pazienza del nostro Presidente della Repubblica che invitando alla calma cerca nel tempo la possibilità di dare al paese un governo. Necessità sollecitata anche dall’ Europa.  Staremo a vedere, ma il malato più grave continua ad essere chi ha perso le elezioni. La gravità della malattia impone scelte radicali di rottura con il passato. Mi sembrava che la proposta di Chiamparino su nome di Salizzoni andasse in questa direzione. Ma ecco le contestazioni. Il Senatore Mauro Laus non ci sta e contesta il metodo di scelta. Strano, é tra i pochi appagato della sua elezione a Senatore. Da oltre 20 anni il suo principale obiettivo in politica. 20 anni e lui sa aspettare cogliendo il momento propizio.  A chi gli chiedeva: quando a Roma? Rispondeva: a tempo debito. Grande lavoratore. Pensate che immigrato e laureato il suo primo lavoro nella coop Rear assunto come portalettere e uomo tutto fare. Base elettorale lucana, proprio uno che si é fatto tutto da solo. Con i suoi vezzi. Vestiti confezionati da artigiani sarti della sua regione, la Basilicata. E persino uscito indenne da un apposita commissione regionale che doveva appurare se il suo ruolo di presidente della coop Rear fosse incompatibile con il ruolo di consigliere Regionale. Superata questa prova si dimette da presidente ma i bene informati fanno notare che al suo posto sono stati eletti amici e “parenti” . All’ufficio del lavoro si ricordano di lui e della coop, era il più gettonato per cause di lavoro. Ma lui va avanti. 3 volte eletto in consiglio regionale diventa presidente dell’Assemblea. Lascia parte dei suoi sodali lucani e diventa fassiniano doc. Il resto è storia recente. E il Chiampa è infastidito, anzi proprio arrabbiato. Ma qui c’è, almeno per il sottoscritto, la prima vera sorpresa. Telefono e messaggio chiedendo a politici pd nostrani: che succede ? Pensando che le risposte fossero a favore di fatto del Chiampa. Errore. Grande rispetto per la risorsa politica del governatore uscente ma non é più tempo di scelte fatte in solitaria. Insomma Mauro Laus ha ragione. Bene, facciano loro che sono del Pd. Ma quando un’ azienda é sull’orlo del fallimento chiede il concordato preventivo e  il commissario scelto ha ampi poteri. Superata l’ emergenza si può tornare ad una dinamica normale. Penso che non ci sia in tutta la storia repubblicana un caso come quello del Pd che nel giro di 4 anni passi dal 40 % delle Europee al 18 delle politiche. La proposta di Salizzoni era una proposta ottima. Vediamo perché. Innanzitutto perché non è del Pd e non è mai stato del Pd. Secondo, è un luminare, come dimostrato da ciò che ha fatto come chirurgo. Ha rifiutato per tutta un vita offerte a 100 mila dollari ad operazione. Ha rifiutato per essere coerente con i suoi ideali di eguaglianza sociale. Onestà intellettuale e morale. Mi sembrano qualità non da poco. Un azzardo? Fosse anche é ciò d cui ha bisogno un partito che si autodefinisce di sinistra, seppur con venature di centrismo.  E nell’ azzardo ci sono rotture con il passato. Basta con le nomenclatura. Basta con la casta. Un sospetto. Laus è diventato amico politico di Gariglio che ha mal ha digerito la defenestrazione da segretario regionale? Se fosse vero muoia Sansone con tutti i filistei. Un altro sospetto. Molti sostengono che Renzi é pronto e con i fedelissimi farà un altro partito di centro. Del resto fanno notare i cattivi: i democristiani e gli ex democristiani non sanno stare lontano dal Potere.  Il dissolvimento è dietro l’ angolo. Poco importa perdere le elezioni regionali. E dunque poco importa proporre candidati credibili. Oramai a pochi importano le sorti del Pd.
(foto: il Torinese)