Aprile 2018- Pagina 32

Consiglio e Miur per educare i giovani ai diritti umani

È l’obiettivo comune che si sono dati il Comitato Diritti Umani del Consiglio regionale e l’Ufficio Scolastico Regionale con il protocollo firmato lunedì 9 aprile a Palazzo Lascaris. “L’esigenza di offrire ai ragazzi e al mondo della scuola occasioni di approfondimento sui temi legati alla tutela dei diritti fondamentali è, al giorno d’oggi, sempre più avvertita, diffusa e pressante. Non si tratta più infatti di una materia riservata alla competenza di pochi, bensì di un nuovo orizzonte culturale, giuridico e professionale da cui anche la scuola moderna non può in alcun modo prescindere. I diritti umani sono il “dato fondativo” della cittadinanza e dunque, in quest’ottica, educare ai diritti significa prima di tutto farli conoscere, perché divengano concreti riferimenti da cui non si può prescindere e fari che illuminano il percorso delle nostre scelte civili”, spiega il presidente dell’Assemblea regionale Mauro LausIl protocollo prevede la realizzazione di un questionario per le scuole con lo scopo di diffondere tra gli studenti la conoscenza e la cultura dei diritti umani. Sulla base dei risultati verranno organizzati momenti formativi e iniziative pubbliche specifiche. “Il mondo della scuola  –  afferma il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca  – sente in maniera forte, nei confronti dei giovani, la responsabilità di aiutarli a sviluppare delle solide competenze di cittadinanza, nella consapevolezza che oggi, ancora più che in passato, le sole competenze culturali, tecniche e professionali non sono sufficienti a rapportarsi con la complessità del nostro tempo e con le mille sfide che la società contemporanea pone quotidianamente a ciascuno di noi. Non si può essere pienamente cittadini del nostro tempo, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, se non si acquisisce la consapevolezza che è altrettanto necessario riconoscere agli altri gli stessi identici diritti. Il Protocollo d’intesa testimonia quindi la ferma convinzione delle Istituzioni che occorra “educare giovani e adulti a svolgere un ruolo attivo nella vita civile democratica, contribuendo alla difesa di una cultura universale dei diritti umani”, con un costante impegno a lavorare in tal senso.”fmalagnino – www.cr.piemonte.it

Il turismo fa sistema, Torino si allea con Langhe e Roero per farsi conoscere (ancora) di più

Torino guarda alle Langhe per farsi conoscere ed apprezzare ancora di più all’estero. Il piano di promozione internazionale ”Langhe Roero and Turismo Torino Together” prevede tra le prime iniziative  presentate  alle Ogr  la distribuzione di 12.000 copie della Guide Vert Weekend Michelin Turin Langhe in tutti i Paesi francofoni, oltre che  nei punti vendita italiani serviti da Michelin, nelle librerie e nelle edicole. Sono poi  10.000 le  brochure di promozione turistica  realizzate in italiano e in inglese, mentre un road show passerà da Stoccolma, San Pietroburgo, New York, Londra e Cannes. Il progetto è a cura delle Atl Turismo Torino Provincia e Langhe e Roero, Fondazione Crt, Città di Torino, Sagat, Città di Alba e Bra. Torino,  Langhe e Roero non sono quindi mai state così vicine e unite. Torino capitale sabauda, con le sue splendide residenze reali, città dell’innovazione tecnologica e del design e le Langhe e il Roero, ai quali l’UNESCO ha riconosciuto l’ambito traguardo di paesaggio culturale, sono costellati di castelli e incantevoli borghi medievali da vivere e ammirare.

Arriva la ‘Tutta Dritta’

“La ‘Tutta Dritta’ del 15 aprile è il primo evento della Biennale dello sport e della salute, due anni nei quali grazie a una fitta programmazione di eventi e di proposte suggerite da enti di promozione sportiva e istituzioni locali, sarà possibile promuovere il benessere la salute le buone pratiche, lo sport e la corretta alimentazione. Un evento che costituisce per il Piemonte un primato a livello nazionale”. Così si è espresso il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, portando il saluto,  nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, nel corso della conferenza stampa di presentazione della 16esima edizione della “Tutta Dritta”, prima tappa di Tcs – Torino Care & sport biennale della salute e dello sport. Laus ha sottolineato come “il saluto di tutta l’Assemblea non è formale: insieme a colleghi provenienti dalle diverse aree politiche, abbiamo promosso attraverso gli Stati generali dello sport e del benessere la visione secondo la quale investire nel connubio prevenzione e attività fisica porta con se anche enormi risparmi per la sanità pubblica”. L’iniziativa del 15 aprile sarà arricchita dal Medical village che offrirà consulenze e visite gratuite.

 

 

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Fede e Ragione, Ragione e Fede. Conferenza di mons. Ravasi

Due conferenze a ingresso libero per fornire due letture parallele sul tema in occasione dei dieci anni di attività della Fondazione Franco e Marilisa Caligara In occasione dei dieci anni di attività, la Fondazione Franco e Marilisa Caligara insieme al Collegio Einaudi presenta il nuovo ciclo di Caligara Lectures 2018 con due conferenze a ingresso libero dal titolo “Fede e Ragione” e “Ragione e Fede”, per fornire due letture parallele su un tema sempre attuale e profondo, nelle diverse angolazioni in cui viene affrontato il rapporto tra queste due forze apparentemente in contrasto tra loro. La prima conferenza, dal titolo “Fede e Ragione”, di ispirazione più umanistica e spirituale, sarà tenuta dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e avrà luogo martedì 10 aprile alle ore 17:30 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università degli Studi di Torino. La seconda conferenza, dal titolo “Ragione e Fede”, è in programma lunedì 14 maggio alle ore 17:30 nella cornice della settecentesca Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino e intende riflettere su una dimensione più tecnico-scientifica dell’argomento con il prof. Alberto Piazza, Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Due importanti partecipazioni che si integrano perfettamente tra loro in questo nuovo ciclo delle Caligara Lectures, promosso dalla Fondazione Franco e Marilisa Caligara e dal Collegio Einaudi. Con questi incontri e con la costante attività di erogazione di borse di studio e di ricerca per giovani studiosi, la Fondazione Caligara, nel decimo anno di attività, si conferma come punto di riferimento all’interno del panorama culturale torinese nell’ambito della promozione del dialogo tra le diverse culture. L’ingresso alle conferenze è libero.

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Per maggiori informazioni: info@fondazionecaligara.it Fede e Ragione Gianfranco Ravasi, Presidente Pontificio Consiglio della Cultura Martedì 10 aprile 2018, ore 17:30 Aula Magna della Cavallerizza Reale, Università degli Studi di Torino Via Verdi 9, Torino

Tre aziende interessate allo stabilimento Embraco di Riva di Chieri

Tre realtà industriali sono interessate all’  Embraco di Riva di Chieri: una società israeliana con fondi cinesi, una italiana e una multinazionale giapponese con stabilimenti in Italia”. Ne hanno dato notizia i sindacati dopo il tavolo al Ministero dello sviluppo economico. Il prossimo incontro è in programma  il 23 aprile. le organizzazioni sindacali affermano che il ministro Calenda, ha detto  che il fondo contro le delocalizzazioni è stato deliberato e alla fine del mese potrà essere  essere operativo. Potrà servire se l’opera di reindustrializzazione non terminasse entro il 31 dicembre. Si tratta della prima  volta in cui Invitalia potrà gestire in prima persona alla reindustrializzazione”.

BATZELLA, ASL TO3 – “SERVONO ASSUNZIONI, DIALOGO E CONFRONTO PER IMPEDIRE LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI”

In Commissione Sanità si è svolta l’audizione dei rappresentanti sindacali della CGIL-Funzione Pubblica, per far luce sulle problematiche che hanno indotto lo stato di agitazione del personale di comparto dell’ASL TO3. Stato di agitazione che si è protratto dal gennaio scorso fino alla fine marzo, quando di direttore generale, dopo il secondo incontro in Prefettura, avrebbe promesso che nel 2018 investirà 4 milioni di euro per l’assunzione di personale sanitario. Tre gli argomenti posti sul tavolo della Commissione: il piano assunzioni, il partenariato pubblico-privato, la riorganizzazione della rete dei servizi territoriali con l’istituzione delle Case della Salute. I rappresentanti sindacali sostengono che l’Asl To3 nel 2016 abbia risparmiato 5 milioni di euro sull’assunzione del personale, in particolare quello di comparto. Un risparmio ingiustificato, sia perché ormai la sanità è uscita dal piano di rientro, ma soprattutto perché la pianta organica è molto al di sotto del previsto (3.222 unità il personale in servizio, a fronte di una pianta organica di 3.398 operatori). Altra criticità denunciata è il progressivo ricorso all’esternalizzazione dei servizi: non solo la fornitura di apparecchiature biomedicali, ma anche la gestione delle stesse con personale “a noleggio”, al posto di dipendenti Asl. Un esempio eclatante è quello dell’apertura del punto di prenotazione esami e ritiro referti nel centro commerciale “Le Gru”: al posto di rinforzare i Cup dell’Asl To3, il servizio è stato esternalizzato, affidando a personale messo a diposizione dal centro commerciale il trattamento di dati sensibili. Infine, è stato denunciato il mancato confronto con la direzione aziendale sulla riorganizzazione dei servizi territoriali, in particolare le Case della Salute: l’unico incontro si è svolto nel febbraio 2017. Vorrebbero chiarezza sugli accordi con i medici di famiglia, le risorse, il personale, i servizi. In attesa dell’audizione in Commissione, su mia richiesta, del direttore generale dell’Asl To3, esprimo forte preoccupazione per la progressiva privatizzazione dei servizi sanitari, che devono rimanere pubblici: il privato può essere integrativo ma non sostitutivo.

Stefania Batzella

Consigliera Regionale Movimento Libero Indipendente

Resistenza Pop  al Polo del ‘900

La mattina di mercoledì 18 aprile 1945, con lo sciopero generale, ebbe inizio la lunga battaglia per la liberazione di Torino. Per ricordare quell’evento, mercoledì 18 aprile al Polo del ‘900 di Torino ( Sala Novecento, Palazzo San Daniele in via del Carmine 14) il Teatro Italiano del Disagio ATID – con il patrocinio e il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e il patrocinio della Città di Torino e del Comitato Provinciale ANPI – presenterà lo spettacolo teatrale-musicale“Resistenza Pop. Le avventure di una famiglia ribelle, di un bambino partigiano e di ragazze coraggiose”. Alle 11.00 è previsto lo spettacolo riservato alle scuole, gratuito e con prenotazione obbligatoria. Alle 21.00 ci sarà lo spettacolo per la cittadinanza a ingresso libero fino a esaurimento posti. L’evento ideato dall’artista Gian Piero Alloisio, storico collaboratore di Giorgio Gaber e Francesco Guccini, racconta con linguaggi nuovi e non retorici le storie di donne e uomini che hanno vissuto la Resistenza. Resistenza Pop (del quale è disponibile anche il Cd-Dvd) è dedicato alle Liberazioni di ieri e di oggi e contiene canzoni d’autore rivisitate, testi inediti, melodie partigiane riscoperte, emozionanti monologhi e video testimonianze dei protagonisti, partigiani piemontesi e liguri. Durante lo spettacolo riservato alle scuole, gli studenti saranno invitati a preparare degli aeroplanini di carta con i loro messaggi, disegnati o scritti, sul tema della Resistenza e delle esperienze di libertà di ieri e di oggi. Gli aeroplanini saranno raccolti e lanciati nel corso dello spettacolo serale in una performance ribattezzata “Bombardamenti Intelligentissimi”.

 

Info e prenotazioni: Simonetta Cerrini 3804522189; infoatid@gmail.com; www.gianpieroalloisio.it

A dodici anni muore con un laccio al collo

Tragedia tra le mura di casa, vittima un dodicenne che è morto all’ospedale Maria Vittoria di Torino dove  era stato ricoverato ieri sera  in gravi condizioni. Hanno dato l’allarme  la madre e la nonna che avevano trovato il ragazzino nella sua camera con la fibbia dello zaino legata  al collo. La polizia non esclude alcuna  ipotesi, dal suicidio al gioco finito in dramma.

Popolari, adesso basta con i “partiti plurali”

Di Giorgio Merlo

Il tramonto dei partiti plurali – nello specifico il tramonto del modello originario e del profilo politico del Partito democratico – ci pone di rivedere lo stesso modello di partecipazione politica nel nostro paese. Se la prima repubblica era caratterizzata dai cosiddetti “partiti identitari”, cioè da soggetti politici, popolari e di massa con una definita cultura politica, e’ pur vero che da tempo ormai assistiamo ad un confronto politico dove le categorie culturali del passato sono state definitivamente archiviate. E i “partiti plurali”, almeno nella loro intenzione originaria, dovevano essere funzionali a ridefinire la dialettica democratica superando le vecchie impostazioni. Ora, dopo la sconfitta storica del Partito democratico, dopo il fallimento politico ed elettorale del partito di Grasso – cioè della sinistra nel nostro paese – e il conseguente affermarsi dei 5 stelle e della Lega, noi abbiamo la conferma che si è chiusa una fase politica e se ne è aperta una nuova, ancora inedita e difficile da decifrare. Tranne su un punto: e cioè, se quasi il 33% degli italiani votano un partito che si definisce “oltre la sinistra e oltre la destra”, e se il partito plurale per eccellenza, Il Pd, subisce una debacle di dimensione epocale, forse è arrivato anche il momento per riscoprire, seppur aggiornandole, le culture politiche del passato. Intendo quelle culture politiche costituzionali che hanno contribuito alla costruzione e al consolidamento della nostra democrazia. E questo non per un richiamo del passato o, peggio ancora, per una tentazione nostalgica. Ma per la semplice ragione che solo attraverso la riscoperta delle nostre radici culturali sarà possibile ridare dignità e qualità alla stessa politica. Uscendo dagli slogan, dalla pura demagogia e dal becero qualunquismo in cui siamo precipitati. A cominciare, appunto, dalla riscoperta della cultura “popolare di ispirazione cristiana”. Tocca ai cattolici democratici, ai cattolici popolari e ai cattolici sociali contemporanei il compito di non contribuire, seppur inconsapevolmente, ad archiviare un pezzo significativo della storia democratica del nostro paese. E questo non attraverso la riproposizione di un ennesimo partitino ma, al contrario, dando vita ad un movimento culturale che abbia come “ragione sociale” la riattualizzazione di un “pensiero” andato smarrito in questi anni di qualunquismo politico, di spietata personalizzazione della politica e di cancellazione radicale di tutto ciò che si richiamava al passato. Certo, poi verrà, e quasi sicuramente, il tempo della presenza politica organizzata. Del resto, le mode politiche nel nostro paese non durano a lungo. La stella renziana, per fermarsi al solo Pd, sembrava inarrestabile e destinata a durare per almeno 20 anni. Dominava incontrastato il partito di riferimento e il paese. Nell’arco di un biennio questo dominio si è trasformato in un disastro elettorale prima e in una sconfitta storica e politica poi. Al punto che oggi in quel partito si parla già apertamente di “derenzizzazione”. E, come sempre capita in politica quando domina il contingente e il solo potere, i più scatenati in questa rimozione politica e personale sono proprio coloro che per 2/3 anni si spellavano le mani con un tifo da stadio in ogni pubblica occasione in cui appariva e parlava il “capo”. Ecco perché, forse, si tratta adesso di voltare pagina. Almeno da parte di coloro che non si sono mai rassegnati ad una semplice politica spettacolo e al partito del “capo” e, soprattutto, da parte di quelle persone che continuano a pensare che non esiste la politica senza un “pensiero”. Cioè senza una cultura politica di riferimento. Il tutto anche in un contesto dominato dal qualunquismo e dalla più squallida demagogia . Tocca, quindi, ai cattolici popolari e ai cattolici democratici adesso battere un colpo. E sono convinto che nelle prossime settimane partirà un segnale forse, coraggioso e determinato in questa direzione.

Torino Crime Festival terza edizione

Nelle vicende della vita, come per i corsi e ricorsi di Gianbattista Vico, avviene che cose sopite da tempo si ripetano e rinnovino e ci sia sempre un nuovo ciclo. A me è successo, da un pò di tempo di appassionarmi nuovamente ai gialli, noir e Thriller

 

Pensavo che fosse una passione sopita per dar sfogo ad altre letture, forse più impegnative, ma giallo, noir e Thriller mi fanno nuovamente compagnia. Tutto è ricominciato con Il Postino di Superga dell’accoppiata Carillo Tallone un paio di anni fa e, da allora, non passa settimana senza Giallo. Le vicende della protagonista Lola, una femminista sui generis mi intrigano fino ad arrivare ad altri autori. Sapere che la terza edizione del Torino Crime Festival si svolgerà dal 12-15 aprile, essenzialmente, al Circolo Lettori è uno stimolo particolarmente interessante e un invito a partecipare.  Nella mattinata di giovedì 12,dalle 9.30 alle 12, con il profiler Fabrizio Russo è previsto il seminario “Psicologia investigativa e offender profiling” (iscrizioni torinocrimefest@gmail.com), mentre al pomeriggio, a partire dalle 15, ma al Tribunale di Torino “L’analisi del crimine” con lo psichiatra forense Alessandro Meluzzi e lo scrittore giallista Biagio Carillo, il comandante Fabio Federici e l’avvocato generale dello Stato Giorgio Vitari. A moderare Araceli Meluzzi dell’associazione Giovani Avvocati di Torino. Alla sera, alle 21, il film “Amore criminale”. (iscrizioni torinocrimefest@gmail.com), di nuovo al Circolo dei Lettori) Nella seconda giornata di venerdì 13 aprile, nel pomeriggio alle 15, è previsto “Storie di Galera” per passare a “Il seme della violenza” con la spiegazione del perché i reati sugli animali non sono di serie B e proseguire con Fabrizio Russo , lo psichiatra Pietro Petracco e il giallista Carlo De Filippis, occasione per presentare anche la nuova collana editoriale “Celid“. Concluderanno verso le 19 il professore Pier Luigi Baima Bollone (conosciuto pure come sindonologo) che assieme Mariangela De Cesare ci parleranno del perché Cesare Lombroso è considerato il padre del diritto penale moderno e di nuovo Fabrizio Russo e Anthony Pinizzotto che ci parleranno di Criminal Mind ovvero del lavoro nel campo della psicologia comportamentale. Nella terza giornata, al mattino, di nuovo il criminologo e giallista Biagio Fabrizo Carillo e l’avvocato Guglielmo Gulotta che ci illustreranno, durante il seminario, la moderna investigazione criminologica e argomentazioni e ragionamenti nelle indagini per passare nel pomeriggio, sempre con Carillo e l’abbinamento con Deborah Brizzi, autrice de “La stanza chiusa”, una sorta di apologia della vendetta,” prendendo spunto dai rispettivi romanzi degli autori passano a “Narrazioni poco conformi, quando la divisa e la scrittura si incontrano“. il Festival continua con altre interessanti “trattazioni” fino a sera e il giorno dopo su violenza domestica, stalking, mafia, immigrazioni e reati e una serie di interessanti film di successo. Non c’è che dire: il Po è il fiume su cui si ambientano gialli, noir e thriller, perché l’acqua è sempre fonte di ispirazione, di vita e di morte e il Giallo è di casa.

Info: torinocrimefest@gmail.com; www.crimefestival.it

Tommaso Lo Russo