Aprile 2018- Pagina 21

Nuova sala ibrida e Cardiochirurgia

Sono stati inaugurati la nuova Sala Ibrida emodinamica ed il nuovo reparto di degenza di Cardiochirurgia della Città della Salute di Torino

Tali opere permetteranno un vero e proprio percorso cardio vascolare finalmente unificato nella palazzina dell’ospedale Molinette lungo corso Dogliotti per una ulteriore implementazione delle sempre più moderne attività cardiochirurgiche, cardiologiche e vascolari. Il progetto complessivo ha previsto la ristrutturazione di un’ampia area di oltre 1300 mq per una spesa totale di quasi 4 milioni e mezzo di euro. In particolare la Sala Ibrida è costata più di 2 milioni di euro, dei quali 1,7 milioni di euro erogati dalla Compagnia di San Paolo e la restante parte finanziata dalla Regione Piemonte, mentre il reparto più di 2 milioni e 300mila euro. La nuova sala di emodinamica ibrida è stata realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Si tratta di una sala di ultimissima generazione dotata delle più moderne tecnologie di diagnosi e cura delle principali malattie cardiache..In un campo come quello delle malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di mortalità e morbilità della popolazione, la Compagnia di San Paolo ha sostenuto, fin dal 2012, un progetto pluriennale per la promozione della ricerca, dell’innovazione e della terapia di eccellenza nel campo cardiologico presso l’ospedale Molinette con un contributo complessivo di oltre 4,3 milioni di euro. In particolare, per la seconda fase del progetto, che si presenta quest’oggi, la Fondazione ha stanziato un contributo di 1,7 milioni di euro. Questo intervento rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato e di eccellente sinergia tra una struttura universitaria e una ospedaliera nell’ambito del medesimo presidio, Centro di riferimento regionale per le patologie cardiovascolari. In questo processo, caratterizzato dall’aumento della “domanda di salute” da parte dei cittadini, la Compagnia vuole quindi contribuire a una interpretazione dinamica del ruolo della sanità, vista anche come fattore di sviluppo economico e sociale. Il Dipartimento unico cardio-toraco-vascolare della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Rinaldi) rappresenta l’unico esempio rimasto sul territorio nazionale di gestione integrata altamente specialistica di pazienti affetti da patologie ad interessamento cardiaco polmonare e/o vascolare. Il sempre crescente numero di pazienti ad alta complessità con necessità di trattamento multi-disciplinare ha reso indispensabile la realizzazione di una sala operatoria / emodinamica, cosiddetta ibrida, il cui finanziamento è stato in gran parte sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Si tratta di una camera operatoria con prevista classificazione ISO 7, dalle caratteristiche tecnologiche molto avanzate che, oltre alle strumentazioni di una sala tradizionale per interventi di cardiochirurgia e chirurgia vascolare di elevata complessità, è dotata anche di apparecchiature integrate di diagnostica radiologica sofisticate, come un angiografo collegato ad un braccio robotizzato che produce immagini radiologiche anche tridimensionali in tempo reale. Nel caso specifico il sistema di ultima generazione Philips Allura Xper FD 20 con tecnologia Flexmove unisce eccellente qualità di immagine a strumenti diagnostici ed interventistici innovativi perfettamente integrati nel flusso di lavoro clinico. Inoltre il sistema Flexmove fornisce una straordinaria flessibilità per tutte le procedure, libera spazio intorno al tavolo operatorio per non ostacolare il lavoro di chirurghi anestesisti, interventisti ed il personale di sala. Questa tecnologia permette di operare, in modo integrato, sia dall’interno sia dall’esterno del cuore e delle arterie, con tecnologie di ultima generazione e nasce per rispondere a nuove esigenze sanitarie, come l’invecchiamento della popolazione. Infatti un numero sempre maggiore di pazienti anziani necessita di delicati interventi al cuore ed alle arterie. Ad alcuni di questi pazienti l’intervento tradizionale è precluso perché troppo rischioso oppure non è ottimale se realizzato con il solo ausilio di catetere. Pertanto l’integrazione della chirurgia con le procedure percutanee può permettere il trattamento anche di quei soggetti un tempo non “curabili”. L’area dedicata è inoltre corredata da una sala a due postazioni per la preparazione ed il risveglio dei pazienti ed una postazione sempre disponibile per le emergenze.

Una équipe multidisciplinare di cardiochirurghi, cardiologi, chirurghi vascolari e radiologi lavoreranno insieme nella sala ibrida, dove sarà possibile eseguire procedure molto delicate, quali interventi mini-invasivi sulle valvole cardiache con cicatrici inferiori a 4 cm; impianti di dispositivi per la riparazione valvolare con accessi dall’inguine, dal collo o da piccole incisioni sul torace. Sarà possibile inoltre effettuare procedure per il trattamento di aritmie complesse in tutta sicurezza e procedere all’impianto di endoprotesi aortiche. La necessità della realizzazione di una sala con queste caratteristiche è supportata dal sempre crescente numero di procedure ad alta complessità che si svolgono presso il Dipartimento del Cuore della Città della Salute.La sala potenzialmente consentirà anche risparmi per il Servizio Sanitario, dal momento che per molti pazienti permette di eseguire più procedure contemporaneamente (per esempio una percutanea e l’altra chirurgica). Alle attuali tecnologie presenti presso la Sala ibrida in futuro potrà essere anche affiancata la strumentazione per l’esecuzione di interventi chirurgici a torace chiuso con tecnica robotica. Il trattamento delle artimie cardiache, in particolare della fibrillazione atriale, delle tachicardie sopraventricolari e di quelle ventricolari, è stato di circa 1660 pazienti in costante crescita dal 2013 (n. 296 procedure elettrofisiologiche) al 2017 (n. 347). La ormai consolidata attività del Dipartimento ha reso inoltre indispensabile la realizzazione del nuovo reparto di Cardiochirurgia, unità che ha completato negli ultimi 5 anni 4650 interventi cardiochirurgici. La struttura infatti offre prestazioni di eccellenza sia in termini di numerosità che di complessità tecnologica con attivi prestigiosi programmi clinici, quali il trapianto di cuore (quasi 700 trapianti eseguiti), il trapianto di polmone (che nel 2017 è risultato il secondo programma italiano per numero di trapianti eseguiti: 31), l’assistenza ventricolare meccanica (85 cuori artificiali tipo “LVAD” impiantati), la chirurgia mini-invasiva toracoscopica (oltre il 90% degli interventi sulle valvole cardiache avvengono con mini-incisioni senza più la necessità di aprire il torace) ed il trattamento transcatetere / interventistico della valvola aortica e mitralica (TAVI, mitraclip ed impianto transapicale di neocorde). Il nuovo reparto di degenza di Cardiochirurgia si sviluppa su un’area di quasi 1000 mq con la creazione di 29 posti letto in camere singole o doppie, che garantiscono il massimo confort alberghiero rispettando i più elevati standard qualitativi di sterilità ed asepsi. 5 dei 29 posti letto sono inoltre attrezzati secondo gli standard richiesti al fine di garantire una assistenza sub-intensiva di pazienti critici. Oltre alla zona ricovero e ad una zona visitatori, il reparto consta di una area direzionale con una sala multimediale per l’attività organizzativa, didattica e di formazione e training, collegata direttamente con le sale operatorie.

(foto: il Torinese)

 

Coppa Brema, Centro Nuoto Torino sul podio della serie A1 maschile

Conclusi gli Assoluti, allo Stadio del Nuoto di Riccione si è disputata la finale del Campionato a Squadre di serie A1 e A2 – Coppa Caduti di Brema. Manifestazione che ha visto il Centro Nuoto Torino sul podio della serie A1 maschile, terzo alle spalle di Circolo Canottieri Aniene e Imolanuoto. Soltanto mezzo punto ha separato la formazione torinese dalla medaglia d’argento. Al termine della giornata di gare Alessandro Miressi, Matteo Senor, Emanuel Fava, Stefano Saladini, Samuele Menchini, Simone Ponzio e Giona Mainardis hanno totalizzato 96,50 punti, 0,5 in meno rispetto all’Imolanuoto guidato da Fabio Scozzoli. Sul gradino più alto del podio è salito l’Aniene (109 punti), al decimo scudetto consecutivo in campo maschile e vincitore anche in serie A1 femminile.

Oltre ai ragazzi del Centro Nuoto Torino, hanno partecipato alla finale della Coppa Brema anche le squadre femminili di Centro Nuoto Torino e Rari Nantes Torino, in evidenza nella finale di A2. Francesca Fresia, Rebecca Frontera, Roberta Calò, Chiara Felisso, Cecilia Chini Balla e Maria Chiara Girardi (Centro Nuoto) hanno chiuso al secondo posto con 103 punti, due soli in meno rispetto alle vincitrici della Gestisport. Terza piazza per la Rari Nantes (84,50 punti), con Luisa Trombetti, Francesca Cristetti, Giulia Carofalo, Carlotta Gilli, Ginevra Molino, Giulia Quarà, Martina Nata, Emma Bulgarelli e Paola Lanzilotti.
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Breve regolamento della Coppa Brema
La Coppa Brema si disputa in vasca corta, con programma di gare analogo a quello olimpico con l’unica esclusione della 4×200 stile libero. 16 le squadre impegnate in serie A1 – 8 maschili e 8 femminili – e altrettante in serie A2. Secondo regolamento le gare sono a serie unica e la classifica è a punti. Nelle prove individuali il primo atleta classificato ottiene 9 punti, il secondo 7, il terzo 6 e così via fino all’ottavo; nelle staffette la prima formazione classificata guadagna 18 punti, la seconda 14, la terza 12 e così via. La classifica finale è naturalmente per squadra e il punteggio di ogni squadra è dato dalla somma di tutti i punteggi dei suoi atleti o staffette.

Classifiche complete sul sito della FIN https://www.federnuoto.it/?view=featured

E’ MORTO CLAUDIO RIVOIRA STORICO VICEPRESIDENTE DI CIA TORINO

Lo ricorda il presidente Roberto Barbero: «Era un vero agricoltore, saggio e pragmatico»

E’ improvvisamente deceduto questa mattina all’età di 55 anni, Claudio Rivoira, viticoltore e allevatore di Bricherasio, figura storica della Confederazione italiana agricoltori di Torino. «Claudio era una persona molto generosa e amata da tutti – lo ricorda il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, alla nostra organizzazione ha dato molto, ricoprendo ruoli direttivi fin dalla metà degli Anni Ottanta. Era un vero agricoltore, saggio e pragmatico». In particolare, Rivoira è stato vicepresidente vicario di Cia Torino dalla fine degli Anni Novanta al 2012 e poi vicepresidente con delega alla Montagna e al Vitivinicolo fino al 2017. Attualmente era vicepresidente di Condifesa Torino, consigliere di amministrazione del Gal Escarton e valli Valdesi e consigliere di amministrazione della Vignaioli Piemontesi. E’ stato anche presidente della Cantina sociale di Bricherasio. Lascia la moglie Marinella Lausarot e tre figli.

 

Migranti ambientali: sempre più numerosi ma senza tutele

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione presentata dalla Consigliera Eleonora Artesio e sottoscritta da Consiglieri del Movimento 5 stelle, del Pd e di Lista Civica per Torino, che sollecita il riconoscimento dello status di rifugiato/a ambientale a quei migranti che provengono da zone del mondo “ad alto livello di crisi ambientale e desertificazione”
 
L’atto impegna la Sindaca ad inviare all’Anci, la richiesta a nome del Consiglio Comunale, indirizzata al Parlamento e al Governo italiano, affinché “siano varate disposizioni che riconoscano forme di protezione internazionale, analoghe allo status di rifugiato e a quello di protezione sussidiaria, per chi proviene da paesi ad alto livello di crisi ecologica”. L’atto inoltre sollecita l’emanazione di appositi decreti – all’articolo 20 del Testo Unico Immigrazione, laddove si stabilisce che il Governo deve definire “le misure di protezione temporanea da adottarsi, anche in deroga a disposizioni del presente testo unico, per rilevanti esigenze umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in Paesi non appartenenti all’Unione Europea”. Si chiede inoltre che siano fornite, alle Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale, opportune indicazioni sull’applicazione ai profughi ambientali delle disposizioni di cui alla Convenzione Internazionale di Ginevra sullo status del rifugiato, in particolare nei casi in cui l’impossibilità o l’incapacità dello Stato di provenienza e/o di transito di intervenire per garantire un ambiente dignitoso configuri una fattispecie di persecuzione. Viene anche richiesta l’organizzazione di cicli di incontri con esperti sul tema dei cambiamenti climatici e gruppi di lavoro nazionali o internazionali sui cambiamenti climatici e il loro futuro impatto sul pianeta e (con sede a Torino) sui requisiti richiesti ai migranti, in riferimento alle aree di provenienza per il riconoscimento della status di rifugiato ambientale. Nell’illustrare il provvedimento Artesio ha spiegato che la mozione riprende un testo presentato e discusso in altre amministrazioni comunali. Nella normativa relativa alle migrazioni, ha spiegato, si considerano i fattori economici o i rischi per la sopravvivenza, ma le stime attuali prevedono per il futuro un numero maggiore di sfollati e migranti ambientali di altri tipi di migranti. Attualmente vi sono 32 conflitti nel mondo per l’accesso all’acqua.

I”Lombardi” al Regio dopo quasi un secolo

In scena da martedì 17 aprile alle 20, al teatro Regio di Torino, l’importante lavoro giovanile di Giuseppe Verdi “I lombardi alla prima crociata”, nel nuovo allestimento in coproduzione con l’Opera Royal de Wallonie-Liege, con il contributo di Reale Mutua. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio Michele Mariotti, esperto interprete del repertorio del belcanto, molto apprezzato dal pubblico del teatro torinese, dove ha diretto importanti lavori di Bellini e Schubert. La regia di questa opera verdiana è firmata da Stefano Mazzonis di Pralafrera. Si tratta di una regia molto rispettosa del dettato verdiano, ben strutturata, contraddistinta da scene semplici e lineari, capaci di concentrare l’attenzione sulla drammaturgia del primo Verdi. Arvino è interpretato da Giuseppe Gipali, baritono dal temperamento straordinario, Alex Esposito, basso baritono tra i più interessanti della sua generazione, vestira’ i panni di Pagano. Il soprano Lavinia Bini interpreta Viclida, mentre il ruolo di Giselda è affidato alla soprano Angela Meade, artista dalla carriera internazionale. Il tenore Francesco Meli interpreta il personaggio di Oronte. Il titolo mancava dal teatro Regio da quasi un secolo. “I lombardi alla prima crociata” rappresenta la quarta opera composta da Verdi, su libretto di Temistocle Solera. Debuttò al teatro alla Scala di Milano nel 1843, ripetendo il successo clamoroso riscosso dal Nabucco l’anno precedente. L’opera, suddivisa in quattro atti, ognuno con un titolo, narra le vicende intricate e complesse di due fratelli, Arvino e Pagano, mossi da un profondo odio reciproco, ma alla fine capaci di rappacificarsi. L’opera vuole in realtà essere la metafora della patria lontana, dell’acceso fervore religioso e dei profondi ideali di comunione e fratellanza, che dovrebbero essere alla base di ogni popolo. I lombardi è opera di difficile e rara rappresentazione. In un certo senso si può considerare un’opera di confine, in quanto quella successiva, l’Ernani, non parlerà più in termini rassicuranti ed edificanti dei grandi temi della storia o del mito, ma sarà il primo di una lunga serie di racconti maledetti popolati di banditi, masnadieri, libertini, gobbi e donne di malaffare, verso cui si orientera’ l’opera verdiana. Nei Lombardi Verdi e’ riuscito a rendere con un’eccezionale grandiosità il sentimento religioso e la scrittura per quest’opera arriva sull’onda del successo ottenuto dal Nabucco. Verdi inizia qui a manifestare la sua consonanza con il sentire di un Risorgimento sempre più dilagante e proprio in quest’opera nacquero i problemi con la censura e le accuse che gli furono mosse di essere considerato troppo “strettamente religioso”. Soltanto per la preghiera alla Vergine affidata a Giselda egli accettò di cambiarne il titolo in “Salve Maria”. L’uso di organici militari ed il ritmo giambico trionfante, in accordo con l’eroicita’ del soggetto, costituiscono peraltro una costante del linguaggio verdiano giovanile. l massimo ne I lombardi la maggior debolezza può essere ricercata nella grandiosità del racconto di origine, un poema epico coevo a Verdi, composto da Tommaso Grossi, che costrinse il librettista Solera a drastiche riduzioni e contrazioni narrative. Tuttavia I lombardi anticipano già riferimenti tecnici che si troveranno nelle realizzazioni drammatiche della maturità verdiana, quali gli inattesi scambi di identità, il contrasto tra amore e dovere, ed il dualismo della maledizione e del perdono.

 

Mara Martellotta

PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE: SOSTA GRATUITA PER GLI STUDENTI DEL CAMPUS EINAUDI

Il movimento giovanile di Forza Italia ha avviato una raccolta firme per presentare una petizione al Consiglio Comunale di Torino per l’istituzione di permessi di sosta gratuiti per gli studenti del Campus “Luigi Einaudi” nell’area adiacente il polo universitario. I tre firmatari presentatori della petizione sono la Senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti, il Coordinatore del movimento giovanile di Torino e Provincia Tommaso Varaldo e il Responsabile del comparto universitario torinese di Forza Italia Giovani Simone Massarenti. “L’attuale offerta di trasporto pubblico non garantisce un adeguato collegamento tra la sede universitaria e le due principali stazioni ferroviarie della città e le tariffe del’attuale sistema di sosta nell’area adiacente il Campus universitario “Luigi Einaudi” è oneroso e speculativo – esordisce Tommaso Varaldo, coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia per la città di Torino – La tariffa oraria di 1 euro è uno “spot elettorale”, poiché la permanenza media di uno studente con impegno full-time all’interno della suddetta sede è di circa 8 ore (apertura aule studio e biblioteca ore 8:30, chiusura ore 19:30); ciò costringe conseguentemente lo studente che raggiunge il Campus con un proprio mezzo a sottoscrivere un abbonamento oppure ad acquistare un carnet settimanale, con costi che oscillano fino ad arrivare ai 70 euro per un abbonamento mensile. Un’ulteriore “tassa” a carico dello studente che si aggiunge al già oneroso impegno economico che gli universitari di Torino devono sobbarcarsi lungo il periodo di studi e, per chi proviene da fuori Torino, risulta essere un ulteriore disservizio che va ad aggiungersi alla scarsa efficienza dei servizi pubblici, da ottobre scorso addirittura soppressi nel caso della linea che collegava il Campus con la stazione Porta Susa”.“Con questa petizione chiediamo – conclude Varaldo – l’istituzione di un permesso di sosta gratuito per gli studenti, regolarmente iscritti a uno dei corsi di studio previsti dai tre dipartimenti presenti al Campus Einaudi, all’interno dell’area denominata sottozona E2. Tale esenzione potrà essere regolamentata mediante la creazione di un tagliando identificativo per ogni studente immatricolato che ne faccia formale richiesta, da esporre sul veicolo in sosta.”

 

Chirurgo e moglie uccisi a Panama: arrestata la legale

Per l’omicidio del chirurgo torinese Furio Ferrari (nella foto) e di sua moglie Marialena Vallarino la polizia panamense ha arrestato una donna. I coniugi, 68 anni lui e 45 lei, erano stati trovati cadaveri il 28 novembre a Les Cumbres a Panama, dentro un sacco della spazzatura. L’arrestata è  Zoraida Mircala Saucedo Lezcan, di 40 anni, l’avvocato dei due, trasferitisi da anni all’estero. Prima di uccidere il medico e la moglie potrebbe averli  torturati per costringerli a firmare dei documenti, tra cui l’intestazione di immobili. 

Auto si schianta contro albero, muore 23enne

DALLE MARCHE

Sulla provinciale Fogliense, all’altezza di Caprazzino, nelle Marche, una Golf guidata  da un  23enne si è schiantata contro con un albero. Il conducente è morto sul colpo e  l’amico a bordo, un 26enne polacco,  ora ricoverato ad Ancona in gravissime condizioni, dopo essere stato soccorso dall’eliambulanza. Forse un colpo di sonno o l’elevata velocità le possibili cause. I ragazzi stavano rientrando da una festa.

Naufragio di Valentino e Valentina, colpa dei puntoni sganciati?

Al Palazzo di giustizia di Torino è stata discussa la perizia ordinata dal tribunale per capire le cause del  naufragio, avvenuto con la piena del 25 novembre 2016, dei battelli turistici sul Po  Valentino e valentina. Per la vicenda sono  indagati  quattro dirigenti  GTT. In base alla perizia uno dei due battelli si sarebbe  messo di traverso alla corrente dopo lo sganciamento dei puntoni di appoggio, non riuscendo così a resistere alla forte  pressione della massa d’acqua. Le cime hanno ceduto e il battello  ha trascinato  anche l’altro.

 

(foto: Mihai Bursuc)

L’Ordine dei medici denuncia i manifesti “no vax”

L’Ordine dei Medici della provincia di Torino ha denunciato in Procura  la presenza di manifesti affissi in questi giorni a Torino nei pressi di scuole e ospedali come il Sant’Anna, contro le vaccinazioni obbligatorie. Si legge sui 6 x 3: “Vaccinarsi è un’azione volontaria non esente da rischi. Informati prima di vaccinare tuo figlio”. Il presidente dell’Ordine di Torino Guido Giustetto  sostiene che le vaccinazioni costituiscono “misure di salute pubblica previste obbligatoriamente per legge” Di conseguenza  il messaggio delle affissioni presenterebbe  contenuti che “generano allarmismo e incrementano la disinformazione a danno della sicurezza”.