Marzo 2018- Pagina 35

Reload Music Festival in versione green

Sabato 3 marzo 2018 al Lingotto Fiere di Torino, un Festival EDM in perfetta sintonia Millennials firma la sua quarta edizione nella versione Green dalle ore 12 alle ore 6:30 del mattino successivo. A partire dal video promo di presentazione dal sapore epico al logo Reload 2018 sviluppato in 3D Graphic si annuncia una line up di grande spessore artistico, espressione di tutte le diverse sfaccettature del mondo EDM.

Un Main Stage Green, a impatto zero con effetti scenici a realtà immersiva, firmato AMoi, creati da specialisti del settore e usati per la prima volta in un Festival nazionale sarà il cuore pulsante della lunga maratona musicale. Artisti della scena nazionale ed internazionale che si avvicenderanno in un crescendo di musicalità e BPM, del calibro di Timmy Trumpet, dalla bounce alla big room/psy trance; Alan Walker e le sue hit diffuse in tutte le radio del mondo; NERVO, australiane che da anni rappresentano l’immagine femminile del mondo EDM; PARTY FAVOR, uno dei primi artisti ad aver proposto i nuovi sound trap che stanno avanzando in questi anni; Zatox, punto di riferimento per la hardstyle mondiale; Michael Feiner, produttore delle tracce più suonate nell’estate 2017(BaBaBa); Angerfist, eletto per il terzo anno di seguito come top artist del panorama hard music e del genere hardcore; SAY MY NAME, uno dei pochi che sta già modificando la contaminazione trap proponendo un genere che sta iniziando a definirsi come hardtrap; Eptic, anche se giovane, uno punta di diamante del genere dubstep; Danko, uno dei più giovani produttori del panorama italiano; DROP, duo che negli anni ha scalato le posizioni come migliori artisti emergenti italiani, e per finire un’ altra super esclusiva TATANKA e Zatox che torneranno ad esibirsi in questa forma, dopo qualche apparizione negli anni precedenti in Olanda, Belgio e Italia. Sul main stage saranno inoltre previsti tre stacchi da 10 minuti ciascuno in orari diversi per presentare l’etichetta Reload Music powered by Sony con le esibizioni live di Angry Lion, Ema Olly e il duo Fusko. Confermato lo storico Live Stage nella Sala Blu “The Experience Room” con contaminazioni d’avanguardia che partono dalla classica su base elettronica, al rap fino al funk con artisti unici come Ema Olly, compositore con il suo progetto solista di violoncello e musica elettronica in collaborazione con “Yndako Productions”; HeadKube, producer e live performer che controlla in tempo reale audio e video; Amos Dj produttore e compositore eclettico. Altri gruppi come Ämbro, set fidget con un forte comparto visivo; Beatkoinz, con un live set deep tech, il duo Masa & Afterouge (rapper e beatmaker) che dimostrano che sperimentare non significa forzatamente copiare le tendenze d’oltre oceano; Simona Meda, artista Eletctro Pop già protagonista del Festival di Castrocaro nel 2015 e il duo Middle Hight Size con le loro atmosfere DUB sono rappresentati dalle edizioni torinesi WB Productions, studio di registrazione, produzione musicale, gestione etichette discografiche in collaborazione con l’agenzia di booking Band Management. Saranno accolti su questo palco live anche i due vincitori del concorso della migliore canzone rap rivolta agli studenti delle medie e superiori del Piemonte legata all’evento annuale de “La Partita del cuore“ all’Allianz Stadium: Andrex (17anni) e Maximizer (14 anni)Il corridoio delle esperienze firmato come sempre dall’Associazione culturale EloVir92, sarà costruito come una piccola Hub di startup social green legate ai poli universitari del territorio quali SITPolito, UnitoGO, GreenTO, AEGEE Torino; realtà del mondo delle startup come Comunicare la Ricerca, EvilMozart, Fambress, Orangogo e Helpmearound, Jodel (BERLINO); alle charity quali Pin, Croce Rossa Giovani Provinciale, SISM, Arcobaleno AIDS, Vol.TO, Torino Giovani; al fitness e benessere come OPES ITALIA, ente di promozione sportiva riconosciuto CONI che aprirà il mainstage alle 12.00 con attività sportive e fitness di cultura, come da indicazioni della Consulta Giovani per gli Stati generali dello Sport e del Benessere, e CUS Torino; alle collaborazioni con le scuole superiori per alternanza scuola-lavoro come Bodoni Paravia, e green mobility partner come O-Bike, Flixbus, BlaBlaCar e Wetaxi.

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Importante la collaborazione con Yeswetrust, piattaforma svizzera nata per cambiare se stessi in una concezione più green e di condivisione. Yeswetrust crea community in cui le persone possono ricevere conoscenze e servizi e Al Reload Music Festival 2018 presenteranno il loro progetto e doneranno una bottiglietta d’acqua ai primi 2000 utenti che si faranno un selfie nel punto foto del Reload e la pubblicheranno con l’#yeswetrust Inoltre, per ogni download dell’app eseguito Yeswetrust si impegnerà a piantare un nuovo albero per la creazione di nuovi boschi.

 

Partner esclusivi dell’evento sono Discoradio, emittente leader d’ascolti nel Nord Italia, e Torinoggi.it quotidiano on-line del Gruppo More News presente in tutte le province del Piemonte, della Liguria e a Montecarlo e Costa Azzurra.

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BIGLIETTERIA:

–    Xceed

–    Ticket.it

–    TicketOne

–    Booking Piemonte (pacchetti accomodations)

–    Libra Concerti: Via San Quintino 38, Torino

–    The Tips

 

PER INFO:

Mail: info@reloadmusicfestival.com

Tel: 011 591709

A TORINO 14 CANDIDATI ADERISCONO ALLA CAMPAGNA DI RIPARTE IL FUTURO

TRA I LEADER NAZIONALI DI MAIO, GRASSO, MELONI OTTENGONO IL BRACCIALETTO BIANCO SIMBOLO DELL’INIZIATIVA. OLTRE 45.000 CITTADINI FIRMANO LA PETIZIONE PER CHIEDERE AL FUTURO PARLAMENTO UNA LEGGE SULLA TRASPARENZA DELLE CANDIDATURE

 Riceviamo e pubblichiamo

Torino, 2 marzo 2018 – Sono 375 i candidati che hanno aderito fino ad ora alla campagna di Riparte il futuro #CandidatiTrasparenti. Nei collegi di Torino e provincia sono stati 14, in tutto il Piemonte 31 ponendo così la regione in una posizione tra le più alte in Italia per numero di aderenti alla campagna. Tra gli aderenti a livello nazionale, i leader Luigi Di Maio (M5S), Pietro Grasso (LeU), Giorgia Meloni (FdI) ma anche – per citarne alcuni- Laura Boldrini (LeU), Vito Crimi (M5S), Deborah Serracchiani (PD), Riccardo Illy (PD), Marianna Madia (PD), Roberto Giachetti (PD), Giuseppe Civati (LeU), Miguel Gotor (LeU), Laura Castelli (M5S).

Sulla piattaforma, i/le candidati/e appartenenti a tutte le forze politiche stanno fornendo (e potranno farlo fino a questa sera, venerdì 2 marzo) dati e informazioni che Riparte il futuro ritiene indici fondamentali di trasparenza per chi si candida a rappresentare i cittadini in Parlamento. In particolare viene chiesto a ogni candidato/a di rendere pubblici:

  • curriculum vitae
  • status giudiziario
  • autodichiarazione su potenziali conflitti di interessi
  • situazione patrimoniale e reddituale
  • dichiarazione sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale

Inoltre – affinché l’adesione alla campagna “Candidati Trasparenti” venga perfezionata – il/la candidato/a è invitato/a a sottoscrivere l’impegno a sostenere in Parlamento, qualora venga eletto/a, entro 100 giorni dalla formazione del governo, una legge sulla trasparenza delle candidature. Gli elettori possono consultare sul portale le schede dei candidati di tutte le liste del proprio collegio. Sono queste informazioni preziose che permettono di votare consapevolmente. Gli elettori possono dunque leggere le informazioni rese dagli aderenti e chiedere ai non aderenti di unirsi all’iniziativa mediante gli strumenti di contatto presenti sullo stesso portale. Sono stati più di 43.000 i cittadini che hanno sottoscritto la petizione di Riparte il futuro a sostegno dell’iniziativa.

“Un buon risultato ma inferiore a quello del 2013 quando gli aderenti con il braccialetto bianco – simbolo della campagna anche nel 2018 – furono 878 – spiega Federico Anghelé, responsabile relazioni istituzionali di Riparte il futuro. Come ha rilevato Raffaele Cantone, la lotta alla corruzione non è stata certo un argomento caldo in questa campagna elettorale. Anzi, sembra proprio che sia uscita dai radar dei programmi e del dibattito di questi giorni, come se non rappresentasse una vera e propria emergenza e non fosse una delle principali preoccupazioni dei cittadini che si apprestano a votare. La pubblicazione, qualche giorno fa, del nuovo Indice di percezione della corruzione di Transparency International, ha mostrato segnali di miglioramento per l’Italia, indicando però che la strada da percorrere è ancora molto lunga prima di raggiungere valori simili a quelli dei nostri competitor europei. Anche per questo non è il momento di tirare i remi in barca credendo che il più sia stato fatto. Ringraziamo tutti quei candidati che hanno scelto di aderire alla campagna, dando prova di considerare la trasparenza una priorità, proprio perché grazie alla trasparenza è possibile prevenire corruzione e illegalità. Non saremo noi a giudicare i loro cv, le competenze, e quanto hanno dichiarato in materia di potenziali conflitti di interessi e di status giudiziario: Riparte il futuro è del tutto neutrale e vuol solo mettere nelle mani dei cittadini uno strumento di trasparenza per conoscere meglio chi si candida. Conoscere per deliberare insegnava Luigi Einaudi. Noi cerchiamo di applicare questo insegnamento del grande statista per porre al centro il cittadino decisore con il suo voto”, conclude Anghelé.

DATI REGIONALI

Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia totalizza il maggior numero di candidati trasparenti, ma è pur sempre quella con il maggior numero di aspiranti parlamentari. Al sud si distingue la Campania, che ha avuto un gran numero di adesioni soprattutto negli ultimi giorni di campagna.

La parte del leone la fa ancora l’Italia settentrionale, che ha un numero di adesioni molto superiore alla somma di centro e meridione.

Giada Russo premiata dal CONI come “atleta piemontese dell’anno”

Giovedì 1 marzo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno sportivo, è stato consegnato il premio “atleta piemontese dell’anno” del CONI alla pattinatrice due volte campionessa italiana 2015 e 2016, Giada Russo, reduce dall’esperienza che l’ha vista impegnata alle Olimpiadi di PyeongChang 2018.

Si tratta di un riconoscimento che viene assegnato agli atleti che si sono distinti nella propria disciplina. “Sono molto felice ed emozionata per questo riconoscimento che arriva al termine di una stagione ricca di soddisfazioni e al mio ritorno dall’esperienza olimpica” ha affermato Giada Russo.

Claudia Masoero, allenatrice della Russo e Presidente dell’Ice Club Torino ha dichiarato:“Stiamo vivendo momenti intensi e ricchi di successi   e questo premio rappresenta per Giada e per tutti noi un altro risultato importante. Il mio pensiero va a mio padre, Franco Masoero, che ha fondato e guidato l’Ice Club Torino e il mio ringraziamento speciale va agli allenatori e alle allenatrici che condividono con me lavoro, passioni e impegno”.

 

Barbara Castellaro

 

www.iceclubtorino.it

 

Come comunicano i cani (parte I)

Lo “scodinzolare” viene generalmente interpretato dall’uomo come un segnale di felicità, ma non sempre è così. Anche attraverso il movimento della coda, il cane dimostra la sua intenzione di interazione e la sua agitazione, positiva o negativa

 

 

Nell’articolo precedente è stata presa in considerazione la comunicazione con il cane, in questo e nel prossimo vedremo come, invece, il cane comunica con noi. Comprendere il suo linguaggio e interpretare correttamente i segnali che utilizza per comunicare con l’uomo e con i suoi simili, è funzionale al saper riconoscere i segnali e a poter intervenire di conseguenza. Oltretutto tale capacità qualificherà la nostra figura ai suoi occhi come competente e quindi meritevole di fiducia; altrimenti, in un contesto che non è in grado di capirlo, a prevalere sarà una sensazione di frustrazione. La comunicazione del cane è composta dalla componente chimica (olfatto e paraolfatto), visiva, acustica e tattile. La comunicazione chimica è il senso più sviluppato nei cani ed è usata solo per comunicare tra loro. Il paraolfatto, grazie alla presenza dell’organo vomeronasale situato al di sopra del palato e formato da due canali all’interno delle cavità nasali, permette loro di percepire i feromoni (sostanze chimiche che si trovano nelle secrezioni vaginali, nelle ghiandole perianali ed in quelle sudoripare dei cuscinetti plantari) attraverso l’aria, l’acqua o la terra. La comunicazione olfattiva (marcature), avviene principalmente tramite urina, feci, ghiandole anali e interdigitali e nel padiglione auricolare, attraverso i quali i cani raccolgono informazioni importanti sull’altro individuo circa sesso e età, mole, condizioni di salute e stato gerarchico. Così come il nostro cervello è predisposto ad apprendere il linguaggio verbale, allo stesso modo quello del cane è preparato a elaborare e discriminare gli odori. Risulta quindi fondamentale permettere al nostro amico di “leggere” le informazioni di cui ha bisogno senza strattonarlo continuamente (a meno che non si stia facendo un percorso di recupero comportamentale su soggetti particolarmente territoriali e/o dominanti). Un video illustrativo, divertente e molto interessante dal titolo “Come fanno i cani a vedere con il naso” spiega come funziona il meraviglioso mondo dell’olfatto canino e quali potenzialità spesso ignoriamo.

 

La comunicazione visiva, ovvero il linguaggio corporeo del cane, è definita postura e varia in funzione della situazione-stimolo con cui deve interfacciarsi; la corretta visione d’insieme di orecchie, coda, mantello, mimica facciale, movimenti di avvicinamento e traiettoria, fornisce indicazioni preziose sullo stato emozionale del cane. A tal proposito, consiglio di leggere “Il linguaggio del cane” di Roger Abrantes, da cui è tratta l’immagine delle evoluzioni del linguaggio corporeo canino. 

 

 

Le più comuni sono:

Postura RILASSATA: posizion neutra, testa alta, orecchie morbide, coda bassa leggermente curva.

Postura DOMINANTE (cane che intende comunicare la sua superiorità gerarchica): posizione dritta, orecchie in avanti ed erette, coda alta verticale che si muove lentamente e a scatti, sguardo fisso e diretto sul dorso o verso gli occhi dell’avversario, muso o zampa (o entrambi) poggiati fermi sopra la testa o il collo dell’ altro (T-POSITION). La monta tra cani dello stesso sesso in determinati contesti ha natura gerarchica e non ha nulla a che vedere con la monta sessuale.

Postura DOMINANTE AGGRESSIVA (cane in situazione di possibile scontro): corpo proteso in avanti, labbra e naso arricciati, denti e gengive ben scoperte, fronte con rughe verticali, piloerezione.

Postura di SOTTOMISSIONE (finalizzata a interrompere un’azione irruente o di aggressione):

  • ATTIVA: postura bassa, orecchie all’indietro, coda bassa tra le gambe, movimenti a scatti, testa girata da un lato, leccamento e stimolazione labiale verso l’ altro.
  • PASSIVA: ventre scoperto, segnali di pacificazione con eventuale emissione di urina, soprattutto nei soggetti più giovani.

Postura di INSICUREZZA/TENSIONE (cane che di fronte ad una possibile minaccia cerca di stemperare la tensione): posizione leggermente rannicchiata, coda tra le gambe, orecchie appiattite ai lati della testa.

Postura di ALLERTA (cane che si imbatte in qualcosa di interessante o vede arrivare qualcuno): posizione dritta, orecchie tese in avanti, occhi ben aperti, coda orizzontale con possibile movimento oscillatorio, piloerezione.

Postura di GIOCO: “inchino”, movimenti ampi della coda, abbai e ringhi dati da eccitazione, movimenti veloci e circolari del corpo e della testa.

 

Lo “scodinzolare” viene generalmente interpretato dall’uomo come un segnale di felicità, ma non sempre è così. Anche attraverso il movimento della coda, il cane dimostra la sua intenzione di interazione e la sua agitazione, positiva o negativa. Ad esempio, due cani che si avvicinano con fare di circospezione, le cui punte delle code si muovono velocemente, sono quasi sicuramente minacciosi l’uno verso l’altro. Un erronea interpretazione di questo comportamento, pensandolo amichevole, non riconosce la pericolosità della situazione e non consente di intervenire in tempo, evitando possibili aggressioni che potrebbero essere, invece, scongiurate.

Nel prossimo articolo vedremo gli altri due tipi di comunicazione del cane. Stay tuned!

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Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience

Da Roma pioggia di euro per la Città della Salute. Ma c’è anche il recupero di Palazzo Carignano

Il Cipe ha dato il via libera all’ultima tranche di stanziamenti del Fondo nazionale sviluppo e Coesione (FSC) per importanti interventi sul territorio piemontese. Il più significativo è di 90 milioni di euro e riguarda la realizzazione del Parco della Salute di Torino. 
“E’ uno stanziamento molto importante”, commenta il presidente della Regione, Sergio Chiamparino “risorse che avvicinano la realizzazione di una opera che inciderà nel futuro non solo strettamente sanitario di Torino e del Piemonte. Un impegno del governo e dell’amministrazione regionale che viene onorato, e che si unisce ad altri importanti stanziamenti per il nostro territorio”.
In particolare, il finanziamento non riguarda la costruzione della struttura ospedaliera, ma la parte altrettanto importante dedicata alla ricerca.
Nella riunione di mercoledì il Cipe ha stanziato altre risorse FSC per il Piemonte: 35 milioni di euro che verranno utilizzati da Province e Comuni per interventi su strade danneggiate6,16 milioni di euro per interventi sull’amianto e altre bonifiche4,4 milioni per interventi di restauro e valorizzazione di Palazzo Carignano a Torino3 milioni per la villa dei Laghi, nel parco della Mandria, 3,95 milioni sulle dighe2,15 milioni per infrastrutture turistiche nelle zone montane, 200 mila euro per i Sacri Monti760 mila euro sul fondo per l’innalzamento della qualità progettuale.
I fondi stanziati rappresentano l’ultima tranche delle risorse stanziate in Piemonte nel quadro dell’FSC 2014-2020. “Parliamo di oltre un miliardo e 150 milioni di euro”, precisa il presidente del Piemonte “una massa finanziaria che, unita ai fondi europei, avrà un impatto decisivo sul futuro della nostra regione. Si tratta, per macrovoci, di quasi 600 milioni su infrastrutture e trasporti, oltre 110 su dissesto idrogeologico, ambiente e bonifiche, oltre 60 milioni su cultura e turismo, altrettanti sull’edilizia sanitaria del nord-est del Piemonte, quasi 200 milioni per la modernizzazione digitale del territorio con il piano della banda ultra larga, altrettanti su ricerca e innovazione, 10 sull’agricoltura. Sono interventi che, insieme agli altri permessi dalla dotazione europea, trasformeranno la nostra regione, rafforzando e ammodernando le infrastrutture  materiali e immateriali, in modo da essere pronti alle sfide che ci attendono”.

Open Day al Sant’Anna

Prima edizione dell’(H) Open day dedicato alla ginecologia, presso l’ospedale Sant’Anna di Torino
L’8 marzo su tutto il territorio nazionale saranno disponibili servizi gratuiti di prevenzione, diagnosi e cura in ginecologia con focus speciale sui fibromi uterini. Iniziativa promossa da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia. Sul sito www.bollinirosa.it l’elenco dei servizi offerti dagli ospedali aderenti e le modalità di prenotazione. Luogo, data – Onda e l’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, in occasione della Festa della Donna che si celebra l’8 marzo, promuovono un (H) Open day dedicato alla ginecologia. Giovedì 8 marzo 2018 dalle ore 13 alle ore 15, presso l’Aula delle Piane dell’ospedale Sant’Anna di Torino (via Ventimiglia 3), si terrà la 1^ Edizione di “Chiedi Conosci Cura” con il Focus sui Fibromi uterini con discussione e domande aperte agli esperti. 

 

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Gli ospedali del nuovo network Bollini Rosa, premiati a Roma lo scorso dicembre, aderenti al progetto offriranno gratuitamente alla popolazione femminile servizi clinico-diagnostici ed informativi come consulenze e colloqui, esami strumentali, conferenze, info point e distribuzione di materiali divulgativi. Obiettivo della giornata sarà migliorare la consapevolezza ed il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico ed in particolare verso i fibromi uterini, tra le patologie ginecologiche benigne più diffuse che colpisce circa 3 milioni di donne nel nostro Paese. Spesso sono diagnosticati nel corso di controlli di routine ed in circa la metà dei casi sono asintomatici. Nel restante 50% dei casi sono però responsabili di manifestazioni anche importanti che incidono negativamente sulla qualità della vita delle donne.  In occasione dell’(H)-Open day sarà distribuita una pubblicazione dedicata proprio ai fibromi uterini, una breve guida per informarsi e capire cosa fare, già scaricabile gratuitamente dal sito di Onda (www.ondaosservatorio.it). I servizi offerti dagli ospedali sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it, dove è possibile visualizzare l’elenco dei Centri aderenti con indicazioni su orari e modalità di prenotazione. L’(H)-Open day è promosso da Onda col patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) ed è reso possibile anche grazie al contributo incondizionato di Gedeon Richter. “La Festa della donna ci è sembrata l’occasione migliore per offrire alle donne la possibilità di usufruire di servizi gratuiti in ginecologia”, spiega Francesca Merzagora, Presidente di Onda. “Il focus sui fibromi uterini ci permette di fare il punto su una patologia benigna, ma molto diffusa che può avere effetti altamente invalidanti per chi ne soffre”.

Le bollicine piemontesi di Martinotti

Il nome di Federico Martinotti e del suo metodo di vinificazione potrebbe diventare presto un veicolo per fare conoscere a milioni di persone il Monferrato in giro per il mondo. In occasione della prossima edizione del “Vinitaliy”, la più grande manifestazione dedicata al vino italiano, che si svolgerà dal 15 al 18 aprile a Verona, il Comitato Casale Capitale della Doc   l’Associazione Donne del Vino, in più incontri di questa importante vetrina di respiro italiano e mondiale, faranno una proposta semplice ma rivoluzionaria. Lo ha anticipato giovedì scorso, Andrea Desana, presidente del Comitato, già assessore provinciale di Alessandria e direttore della Coldiretti di Vercelli e Biella, in un incontro di approfondimento con gli allievi delle classi terze (Enogastronomia e Sala/Vendita) dell’Istituto alberghiero Artusi di corso Valentino a Casale. L’occasione, concordata con l’Istituto scolastico e con il docente di Diritto e tecniche amministrative delle aziende ristorative Massimo Iaretti, era quella di spiegare ai ragazzi ed alle ragazze il contesto nel quale era nata e si è poi sviluppata sino ai giorni attuali la legislazione sulla denominazione di origine controllata – Doc e controllata e garantita – Docg dei vini italiani. E il relatore era assolutamente titolato a parlarne, in quanto figlio di Paolo Desana, il senatore casalese che nel 1963, alle ultime battute dei quella legislatura, riuscì a portare a termine, dopo quasi un secolo una legge in quel senso, quando la Francia principale competitor a livello internazionale l’aveva dal 1935. E proprio nel 2013 venne costituito un Comitato per ricordare quanto avvenne. Nel citare i nomi della vitivinicoltura italiana Andrea Desana, ha ricordato anche Federico Martinotti, di Villanova Monferrato, direttore della Regia stazione per l’enologia di Asti ed inventore del metodo di fermentazione dello Champagne in autoclave, oggi chiamato “Charmat”. “Proporremo – ha detto – ai produttori italiani di inserire in etichetta di vini come l’Asti Spumante o il Prosecco, che è stato vinificato con la denominazione Metodo Federico Martinotti – Villanova Monferrato. Questo vorrebbe dire che, calcolando la produzione dei nostri vini spumanti, tutti di ottima qualità e oggetto di esportazione in tutto il mondo, il nome Monferrato, sia pure indirettamente, andrebbe ad essere posto, su una quantità pari a circa seicentottanta milioni di bottiglie ogni anno”. E tutto questo potrebbe avere una notevole ricaduta su un territorio che sta cercando la via della crescita turistica come il Monferrato. Nel suo intervento, durato circa un’ora e seguito con attenzione dagli allievi dell’Artusi (all’incontro ha assistito anche un assistente tecnico, Lorenzo Damosso, ex allievo Artusi, che nella sua tesina per l’esame di Stato dedicò uno spazio proprio a Paolo Desana) ha anche citato le cattedre ambulanti della seconda metà dell’Ottocento, iniziate da Giuseppe Antonio Ottavi, corso di origine ma diventato monferrino nel corso della vita, dei suoi figli e di Arturo Marescalchi.

 

MARCO FRANCIA CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE AL PATIO CLUB

 

COMUNICAZIONE 

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

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Marco Francia -candidato per la coalizione di centrodestra al collegio uninominale per la Camera dei Deputati “TORINO 1”- concluderà la sua campagna elettorale con una serata conviviale ad ingresso libero cui parteciperanno i volontari, gli amici, e gli elettori interessati a seguire il suo impegno per rappresentare Torino come “deputato del collegio”. L’appuntamento è per venerdì 2 marzo dalle ore 19.30 al PATIO CLUB in corso Moncalieri 346 a Torino. Si prevede nel corso della serata la presenza dei candidati a Camera e Senato che si presentano nella coalizione di centrodestra in rappresentanza di tutte le liste alleate (FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA, NOI PER L’ITALIA).

Viaggio nella Sardegna del vino

Starhotel Majestic – Corso Vittorio Emanuele 54 – TORINO


I vini autoctoni, le storie di uomini e donne del vino

Ecco il prossimo appuntamento in Hotel promosso dall’associazione Go Wine a Torino.
La degustazione sarà dedicata alla regione Sardegna, con un focus sulla viticoltura dell’isola.
Un evento esclusivo che intende valorizzare il ricco patrimonio di vini autoctoni esistente ed una antica storia legata alla coltura della vite. Una sorta di viaggio virtuale nelle principali aree di produzione dell’isola con una qualificata selezione di aziende direttamente presenti; un’enoteca completerà il panorama della degustazione.

Partecipano al banco d’assaggio:
Agricola Soi – Nuragus (Ca); Argiolas – Serdiana (Ca); 
Boinaglios Ledda Fele
 – Oliena (Nu);
Cantina Lilliu 
– Ussaramanna (Vs); Carpante – Usini (Ss); 
Silvio Carta 
– Zeddiani (Or); Delogu Tenute – Sassari; 
Farina 
– Ozieri (Ss); Gostolai di Tonino Arcadu – Oliena (Nu); 
Jerzu Antichi Poderi 
– Jerzu (Og); Mulas – Bono (Ss); 
Murales
 – Olbia (Ot); Quartomoro di Sardegna – Arborea (Or); 
Santa Maria La Palma 
– Alghero (Ss); Sedilesu – Mamoiada (Nu); 
Su’Entu 
– Sanluri (Vs); Tondini Antonio – Calangianus (Ot).

Programma e orari
Ore 16,30 – 18,30: Anteprima: degustazione riservata ad operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar);
Ore 18,30: breve conferenza di presentazione dell’evento;
Ore 19,00 – 22,00: Apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati.

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Il costo della degustazione per il pubblico è di € 18,00 (€ 12,00 Soci Go Wine, riduzione Soci associazioni di settore € 15,00).
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2018. 

ATTENZIONE: Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata all’Associazione Go Wine, telefonando al n°0173/364631 oppure inviando o un’e-mail astampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 06/03 p.v..

L’invidia del sorriso

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L’invidia è un vissuto scomodamente inconfessabile. Viviamo in una società di persone invidiose e frustrate, al punto tale da sperare nell’insuccesso dell’altro piuttosto che concentrarsi sul loro, in un vortice di inettitudine e scarsa propensione al sacrifico, talmente alta da essere invidiosi anche di un sorriso. C’è un giudizio in queste parole, un’accusa forte, rumorosa, quasi quanto un’unghia sulla lavagna, come se andasse di moda “sputare” sul trionfo altrui per giustificare il proprio fallimento. L’invidia è il desiderio di possedere qualcosa che appartiene a qualcun altro e di cui si sente intimamente l’assenza.Dal punto di vista psicologico ciò provoca uno stato d’animo tanto angosciante quanto ambivalente. Da una parte coltiviamo rabbia verso chi, secondo i nostri personali standard, sembra apparentemente appagato dal proprio stile di vita, ma dall’altra coviamo desiderio per gli stessi traguardi. Vogliamo essere come la persona che invidiamo, proprio perché ciò che possiede è quello che vorremmo anche noi. Attraverso l’invidia demoliamo l’altro, non avendo potuto raggiungere come lui, o per lo meno non ancora, quel “grappolo d’uva sul ramo più alto”. Aggredire, in questo caso, rappresenta il tentativo di tenere a galla la propria autostima e la fiducia in se stessi. Infatti, svalutando ciò che abbiamo intorno, il nostro vissuto non apparirà più così negativo come sembra. “Sporchiamo” gli altri non riuscendo a “lavare” noi stessi. In questo modo si placa quel senso di insoddisfazione che, evidentemente, si può provare. Sminuire quello che non si riesce ad ottenere diviene dunque una sorta di “stratagemma” per preservare dal dolore di non essere come si vorrebbe. E’ un autoinganno che, nella società attuale, fortemente centrata sul valore della competizione e della rivalità a colpi di “selfie” pubblici, trova terreno fertile.

 

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L’osservare, lo sbirciare cosa fanno gli altri comporta un confronto continuo ed ossessivo, quanto inutile, con   qualcuno di cui la maggior parte delle volte sappiamo poco. Veniamo completamente assorbiti dal superficiale fattore visivo e lo prendiamo come dato certo: “Se sorride in quella foto vorrà dire che è più felice di me”. Muoviamo le nostre riflessioni su dati apparenti, considerandoli assoluti nel tempo, all’interno del quale l’invidia si espande, presentandosi come un’emozione che danneggia l’autostima, col rischio di cristallizzarsi emotivamente in maniera duratura. Prende vita, così, nel proprio io, uno stato di malessere e inadeguatezza che sfocia nell’avversione nei confronti della persona invidiata. La conseguenza più grave per lo stato d’animo è un danno psicologico in termini di crisi della considerazione che abbiamo di noi, poiché, invece di apprezzare le personali abilità, si tenderà in modo non sano, a confrontarle con quelle degli altri che appaiono migliori, fuori da un ottica di valutazione oggettiva costruttiva. La persona che ha raggiunto il successo non viene considerata un punto di riferimento da cui trarre semmai inspirazione per migliorarsi, ma un nemico da svalutare il più possibile. L’osservazione dell’altro, da eventuale momento di confronto creativo, viene trasformata in occasione di insulto e denigrazione, perdendo qualsiasi funzione vitale alla crescita individuale. Le persone diventano bersagli da colpire. Gli altrui successi, il risultato di comportamenti sicuramente scorretti e di mera fortuna, lontani da una logica di sudata realizzazione ricercata professionalmente. Per liberarsi da questa condizione nociva sia per il proprio benessere psicofisico, sia per la qualità e salute delle relazioni interpersonali, è fondamentale far emergere il coraggio e l’impegno di concentrarsi solo sulla propria frustrazione, piuttosto che disperdere energie in tentativi di denigrazione dell’altro. In questo processo è determinante mantenere come punto di riferimento il proprio “io”, anziché fattori e dettami sociali, riscoprendo il valore positivo nella conquista di un sorriso ricevuto, apparentemente piccola cosa, ma oggi assai rara, invece che perdere il sonno dietro incubi di angosce persecutorie. L’occhio dell’invidia altro non fa che mettere in evidenza il disagio emotivo che si può sperimentare nella vita sociale, e porta ad incamerare un vissuto così indigesto da inquinare una parte profonda dell’individuo, la considerazione di sè. La mancata elaborazione di questo processo mentale può far insorgere serie problematiche di adattamento. Per evitare che questo accada sarebbe opportuno prendersi cura delle proprie imperfezioni ed essere consapevoli dei propri pregi e traguardi raggiunti, donandoci valore, per non venire fagocitati dalla moltitudine di stimoli e vivere in uno stato di insicurezza perenne e di inadeguatezza interiore. Si evita, così, di sprofondare nell’invidia, usandola come “nocivo” meccanismo di difesa. Se avremo la capacità di riconoscere i nostri limiti non sentiremo l’esigenza di confrontarci al di là del nostro cuore.

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Dott. Davide Berardi, Psicologo – Psicoterapeuta

Psicologo, Psicoterapeuta ad Indirizzo Relazionale Sistemico, Docente Corsi di Accompagnamento al parto, Psicologo della riabilitazione e del sostegno nella terapia individuale e familiare, Terapeuta del coraggio emotivo.

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