Se vogliamo le Olimpiadi rispettiamo il Pala Vela

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
A proposito di Olimpiadi invernali. Che bella e soprattutto pulita la nostra città. Bei tempi che furono, nel 2006 sembrava proprio un’ altra città. Persino gli spacciatori avevano dovuto lasciare il passo alle persone normali che hanno solo la colpa di voler vivere in modo normale. Il controllo delle forze dell’ ordine nel territorio era totale e gli spacciatori erano emigrati in altri lidi. Problema non risolto, ma allontanato per un po’. Bei tempi. Ritorneranno? Chissà. Un simbolo di quei tempi e di fatto di Torino é il Pala Vela. Gioiello architettonico ristrutturato e riqualificato . Addirittura Gae Aulenti, ” fatata mano”,  ha segnato l’opera famosa in tutto il mondo. Anche in questo caso non sono più i tempi di una volta. In assoluto il gioiello dei gioielli che dovranno essere utilizzati per queste nuove e /o possibili  Olimpiadi. Grazie a Grillo i pentastellati si sono convinti. L’ impianto è sottoutilizzato e con diversi acciacchi. Non è al collasso ma si deve subito intervenire. Come è stata possibile questa criticità, questo degrado? Adibito a palaghiaccio è di  proprietà  proprietà del Parco Olimpico .Per il 90 % di proprietà privata acquisita dopo regolare appalto.Ne rimane un 10 % pubblico. Qui la Federazione ghiaccio é potente, si barcamena tra le forti federazioni venete e la Lombardia. Presidente é Marco Bellion, pinerolese e uomo della politica piemontese, consigliere ed assessore provinciale, consigliere regionale ed influente suggeritore della Zarina, alias Mercedes Bresso ora attiva parlamentare del Pd in Europa.  Bellion ha “incasinato” la vita agli  amministratori del Parco Olimpico.  Per scegliere il nuovo gestore del Pala Vela fanno un bando pubblico istituendo una apposita commissione presieduta da Beppe Ferrari, alto funzionario del Comune. La Federazione ghiaccio si oppone e chiede, ottenendola, la riapertura dei termini del bando. Cosi una società sportiva Piemonte ICE di fatto vince, ma quando è richiesta la fideiussione bancaria di dilegua. Risultato finale, a  novembre  si chiede al gestore precedente di lavorare .Prorogato il vecchio contratto ancorché si fosse smantellato il ghiaccio, accentuando la situazione di precarietà. Il servizio fotografico testimonia il tutto. Non é un buon viatico per le possibili ed indispensabili Olimpiadi.  La nostra città  ha bisogno come il pane di ricrearsi una credibilità nazionale ed internazionale.  Ci vuole un colpo di reni e delle politiche di lobby alla luce del sole per ottenere l’ investitura e poi lavorare per realizzare.Del resto tutto sembrerebbe pronto, visto che le strutture ci sono. Permettendoci un consiglio agli amministratori del Parco Olimpico suggeriremmo di accelerare i tempi per la scelta di un nuovo gestore di questo gioiello architettonico. 
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