Un accordo per progetti di ricerca, master, dottorati e video-lezioni sul campo
La sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, e in particolare il tunnel di base, diventano oggetto di una partnership tecnico-scientifica tra Politecnico di Torino e TELT (Tunnel Euralpin Lyon-Turin) con progetti di ricerca, consulenze tecniche, master, dottorati e tesi di laurea in tutti i campi di attività relativi alla realizzazione dell’opera. L’accordo, sottoscritto dal rettore del Politecnico, Marco Gilli, e dal direttore generale di TELT, Mario Virano, è stato presentato questa mattina in Rettorato insieme al referente del progetto, il vice rettore Bernardino Chiaia, al direttore del Master in Tunnelling e Tunnel Boring Machine, Daniele Peila e al direttore ingegneria di TELT, Lorenzo Brino. L’obiettivo è sfruttare le opportunità di studio e innovazione di una delle più grandi opere che si stanno realizzando in Europa: il tunnel di base del Moncenisio infatti è l’ultimo in ordine di tempo (dopo il Loetschberg, il Gottardo e il Brennero) ed è quindi in grado di capitalizzare tutte le innovazioni e le buone pratiche dell’esperienza internazionale. Per questo il cantiere può essere un formidabile laboratorio formativo e applicativo di innovazione per l’ingegneria in ottica internazionale. “La futura galleria ferroviaria più lunga del mondo – si legge nell’intesa – avrà un peso rilevante nel campo della tecnica delle costruzioni, in particolare in sotterraneo, della scienza dei materiali, della sicurezza e dell’impiantistica ferroviaria, oltre che sulla normativa specifica di settore”. Sono coinvolti tutti i settori dell’ingegneria: strutturale, geotecnica, ambientale, energetica, di cantiere, urbanistica e gestionale.
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La società e l’ateneo vogliono inoltre individuare azioni comuni per costituire un network di rapporti internazionali, in primo luogo con le omologhe realtà francesi, che promuova la cultura tecnico-scientifica e imprenditoriale, guardando al mondo ma con un’attenzione particolare ai territori alpini. Sono previste collaborazioni su specifici progetti di ricerca e la partecipazione congiunta a bandi e programmi, in particolare europei. L’intesa ha una durata di 5 anni, rinnovabile, con la predisposizione di accordi attuativi specifici su ogni progetto. Già organizzata la prima lezione in cantiere per i 12 studenti del Master in Tunnelling and Tunnel Boring Machine del Politecnico che partirà a gennaio. Gli studenti provenienti da 7 Paesi (Colombia, Corea del Sud, Grecia, India, Italia, Malesia e Romania) parteciperanno a una lezione sul campo al cantiere francese della Torino-Lione dove potranno seguire il ciclo di vita di un “concio”, la struttura in calcestruzzo che riveste i tunnel: dalla produzione in fabbrica alla loro sistemazione ad opera della TBM Federica, che li posa avanzando nella galleria geognostica di Saint-Martin-La-Porte. In quella giornata il cantiere diventerà anche il set per la registrazione di una video-lezione che resterà nel patrimonio di conoscenze del Politecnico e potrà essere riproposta in altri corsi. Il master prevede 500 ore di lezione tenute da 42 docenti, esperti del settore provenienti da tutto il mondo, tra cui anche uno degli ingegneri di TELT. L’ateneo e la società portano avanti collaborazioni su diversi fronti, facendo rete per progetti a livello internazionale e per concorrere insieme ad altre università, istituti di ricerca e aziende a bandi di ricerca europei con l’obiettivo di formare una nuova generazione di professionisti che raccolgano il know-how e le nuove soluzioni tecniche nella costruzione delle opere in sotterraneo.
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“Il Politecnico di Torino – sottolinea il Rettore, prof. Marco Gilli – con le proprie capacità di ricerca e trasferimento tecnologico si colloca tra gli atenei leader in Italia ed Europa nel campo dell’ingegneria delle infrastrutture e in tal senso la sinergia con TELT rappresenta un’importante occasione di formazione per i nostri studenti. Siamo certi che questa collaborazione, che guarda a settori molto ampi dell’ingegneria, porterà a una crescita reciproca di conoscenze e di opportunità, coinvolgendo i nostri docenti, ricercatori e studenti in un caso studio estremamente interessante e multidisciplinare, caratteristica, quest’ultima, ormai imprescindibile per la ricerca e la formazione nei settori tecnologicamente più avanzati”.
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“TELT sente fino in fondo la responsabilità di gestire al meglio la realizzazione di quest’opera storica e per farlo vuole ispirarsi alle migliori best practiceinternazionali e ai più aggiornati saperi tecnici di cui il mondo universitario è portatore. È la sfida dell’eccellenza – evidenzia Virano – in tutti i campi di attività: nei progetti, nei lavori, nella sicurezza e nella tutela dell’ambiente. Mentre attingiamo alle conoscenze e alle innovazioni presenti al Politecnico, offriamo i nostri cantieri come laboratori di attività formative e palestre di esperienza sul campo per ingegneri e architetti che guardano al mondo. La nostra ambizione è però anche che quest’opera possa generare valore aggiunto per il territori al di qua e al di là delle Alpi”.
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