Novembre 2017- Pagina 4

ISU Cup of Tyrol 2018: Giada Russo trionfa ancora

A Bergamo è oro per Masha Grott Gribinic e Desiree Podda, bronzo per Marco Bozzuto, Paolo Balestri, Francesca Prato e Raffaele Zich. Nelle gare del fine settimana i pattinatori dell’Ice Club Torino, guidati da Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis, raggiungono, ancora una volta, risultati importanti. A Innsbruck, la due volte campionessa italiana, la torinese Giada Russo conquista la Cup of Tyrol 2018, aggiudicandosi una bella medaglia d’oro, la seconda della stagione dopo la vittoria della Merano Cup, con un totale di 167.61 che denota un incremento continuo del punteggio tecnico. La Russo, oltre alla gara, ha vinto anche il programma corto, pattinato sulle musiche di “Eyes Wide Shut”, creato per lei dal suo allenatore e coreografo Edoardo De Bernardis che spiega: “Abbiamo scelto un brano molto intenso, una musica particolare, molto difficile da interpretare perché l’atmosfera cambia di continuo. A me piace osare con soggetti coreografici strani e innovativi e Giada è un’ottima pattinatrice in grado di eseguire ciò che la musica richiede”. Nella Cup of Tyrol è medaglia d’argento, nella categoria junior femminile, Lucrezia Beccari, allenata e coreografata da Edoardo De Bernardis, che, a soli 13 anni, continua a collezionare importanti risultati a livello internazionale e che si è fatta notare per la raffinatezza dei suoi programmi e per le doti tecniche e interpretative. Nella gara nazionale di Bergamo due medaglie d’oro vanno a Masha Grott Gribinic, allenata da Fabiana Di Natale che vince nella categoria Elite Basic Novice A – girone due e alla pinerolese Desiree Podda, allenata da Miriam Brunero nella categoria Advanced Novice Elite – girone due. Gli atleti dell’Ice Club Torino conquistato anche quattro medaglie di bronzo: con Marco Bozzuto, nella categoria Senior Elite, con Paolo Balestri nella categoria Junior Elite, con Francesca Prato, nella categoria Elite Basic Novice A – girone uno e con Raffaele Zich, nella categoria Elite Advanced Novice. Prato e Zich sono entrambi allenati da Renata Lazzaroni. A metà dicembre Giada Russo, Lucrezia Beccari, Paolo Balestri, Marco Bozzuto e la coppia formata da Sara Carli e Marco Pauletti affronteranno la prova dei Campionati Italiani Assoluti all’Agorà di Milano.

Barbara Castellaro

www.iceclubtorino.it

 

Credit Photo Luca Tonegutti

E’ arrivato il generale Inverno, ma pioggia e neve si fanno ancora attendere in pianura

E’ arrivato il freddo invernale in Piemonte, ma non si prevedono precipitazioni se non irrisorie. Da qualche giorno il termometro è sotto lo zero anche in pianura. La scorsa notte la minima  è stata -1.9 nel centro di Torino. Ben più freddo sulle montagne, dove la temperatura è scesa a -30, domenica scorsa, sul Monte Rosa, e a  -20 nel parco del Gran Paradiso. Le previsioni parlano di pioggia e neve da venerdì e potrebbero portare qualche nevicata  a bassa quota, anche se l’aria fredda dal Nord Europa è molto  asciutta. Sempre in vigore in tutto il Piemonte il decreto di massima pericolosità per gli incendi boschivi facilitati dal vento sulle montagne.

Industria 4.0, dieci miliardi per le imprese

È stato presentato a Parella, in provincia di Torino, con la collaborazione di Confindustria Canavese e Confindustria Valle d’Aosta, l’accordo triennale “Progettare il futuro” siglato tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese, per cogliere le opportunità offerte dalla “quarta rivoluzione industriale”

 

  • Al centro le opportunità aperte dal Piano Nazionale Industria 4.0, a sostegno della trasformazione e della crescita del sistema produttivo  
  • Valutazione creditizia attraverso un innovativo modello di rating, che dà valore anche ai fattori qualitativi intangibili dell’impresa e alle specificità di settore
  • Valorizzazione del programma filiere, per migliorare l’accesso al credito dei fornitori strategici: in Piemonte hanno già aderito 55 aziende capi filiera
  • Piemonte e Valle d’Aosta presentano alcuni importanti primati per utilizzo di tecnologie ICT e dotazione di capitale umano
  • Valle d’Aosta prima regione per quota di imprese attive nell’e-commerce (23% vs. 11% Italia) e seconda per diffusione della banda larga nelle imprese (al 98,1%)
  • Piemonte prima regione per investimenti in R&S sul Pil (2,03% rispetto alla media italiana dell’1,3%) e seconda per addetti in ricerca (5,9 ogni mille abitanti)
  • In Piemonte è forte la presenza di start up: sono 435, pari al 5,4% del totale nazionale; 301 nella sola provincia di Torino, terza dopo Milano e Roma
  • Da una ricerca di Intesa Sanpaolo emerge che il 64% delle imprese piemontesi produce beni strumentali che possono beneficiare dell’iper-ammortamento

 

La partnership mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro, dei quali 10 miliardi destinati alle imprese del Nord Ovest, ed è presentata dentro i luoghi deputati ad accogliere e far proprie le finalità dell’accordo: le imprese. L’evento odierno, in particolare, è stato ospitato nella sede di OSAI Automation System, azienda multinazionale leader nel settore dell’automazione dei processi industriali, che dal 1991 ha il proprio quartier generale nel cuore del Canavese e che ha saputo prontamente raccogliere la sfida governativa, predisponendo nei propri prodotti tecnologie e piattaforme “Industry 4.0 ready”. All’incontro hanno partecipato Carlo Robiglio, neo eletto Presidente della Piccola Industria di Confindustria, alla sua prima tappa del roadshow, Gisella Milani, Presidente Piccola Industria Confindustria Canavese, Giancarlo Giachino, Presidente Piccola Industria Confindustria Valle d’Aosta, Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, Fabrizio Guelpa, Responsabile Industry & Banking Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. I supporti al rinnovamento del sistema produttivo sono stati il tema della tavola rotonda, alla quale hanno preso parte Fabio Benetti, Direttore Generale OSAI A.S., Luca Calò, Direzione Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, Valter Cantino, Direttore Dipartimento di Management Università di Torino, Antonio Grassino, Presidente SEICA, eccellenza del territorio leader nella progettazione e produzione di sistemi di test. A moderare il giornalista Domenico Lanzilotta.

Per l’industria italiana, costituita soprattutto da PMI, lo sviluppo di Industria 4.0 e il relativo Piano del Governo possono essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti su capitale umano, ricerca, innovazione, organizzazione aziendale, digitalizzazione e più in generale sulla diffusione di una nuova cultura d’impresa. Occorre partire subito, perché le tecnologie sottostanti Industria 4.0 necessitano di 10-15 anni per raggiungere la completa maturità nel mercato ed essere pienamente efficienti.

Tra i temi trattati nell’incontro odierno, un’attenzione particolare è stata riservata all’innovativo modello di rating messo a punto da Intesa Sanpaolo anche grazie alla pluriennale collaborazione con Confindustria Piccola Industria. Insieme alla consueta valutazione economico finanziaria, il nuovo modello, validato dalla BCE dopo un lungo percorso di elaborazione, dà valore anche ai fattori qualitativi intangibili dell’impresa, quali i marchi, i brevetti, le certificazioni di qualità e ambientali, le attività di ricerca e sviluppo, d’innovazione e digitalizzazione, i progetti di sviluppo e di posizionamento competitivo, la gestione del rischio d’impresa, la proprietà e il management. Anche l’appartenenza a una filiera è un valore intangibile di cui il modello di rating tiene conto: il rating del cosiddetto “capo filiera” è infatti esteso alla catena dei fornitori, che possono così condividerne il merito creditizio. Le prime sperimentazioni hanno già dimostrato i vantaggi, in termini di facilitazione di accesso al credito e condizioni economiche più favorevoli.

Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria: «Le nuove tecnologie e la continua accelerazione digitale stanno trasformando in modo irreversibile il nostro sistema industriale. In questa delicata fase il nostro compito è quello di sostenere e guidare quante più imprese possibile nell’interpretare e governare il cambiamento, spronandole a cogliere con successo le nuove importanti opportunità di crescita create dalla quarta rivoluzione industriale e ottimizzando i vantaggi del Piano Industria 4.0. La nostra ambizione, come Piccola Industria, è quella di diventare il più grande laboratorio di crescita del Paese.  Ogni azienda, anche se piccola, ha le carte in regola per competere nel mondo, ma per farlo deve ampliare il business, investire in innovazione a tutto tondo, affrontare percorsi di internazionalizzazione e rafforzamento patrimoniale, aprendo il capitale e adottando una gestione sempre più manageriale. L’accordo con Intesa Sanpaolo che presentiamo oggi, costituisce un tassello fondamentale di questo progetto di crescita culturale e dimensionale delle nostre PMI.»

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Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo: «Il Piemonte sta esprimendo segnali di vitalità importanti: lo testimonia il nostro prossimo traguardo di 3 miliardi di erogazioni complessive entro l’anno, tra famiglie e imprese. La crescita è sostenuta anche dall’export, con risultati eccellenti soprattutto dei distretti del territorio, che nel secondo trimestre hanno messo a segno un progresso del 15,3%. Grazie alla sinergia tra incentivi fiscali e normativi, ai tassi d’interesse favorevoli, all’ampiezza degli strumenti finanziari a disposizione, il contesto oggi è particolarmente favorevole per la messa a terra di maggiori investimenti, che possono rendere più solide e competitive le nostre aziende. L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le PMI a migliorare la propria capitalizzazione, a innovare e a superare il divario digitale, per crescere ancora di più anche sui mercati esteri. Rimane come punto di attenzione l’investimento sul capitale umano, che va accelerato. Con i nostri programmi diffusi sul territorio, abbiamo portato in aula oltre 200 imprese ed erogato oltre 2.000 ore di formazione su temi portanti come l’internazionalizzazione, la digitalizzazione, l’imprenditoria femminile. Punto di forza della collaborazione con Confindustria Piccola Industria è il modello di rating appena varato, che ci consente di valorizzare sempre più gli investimenti negli asset intangibili: è un cambio epocale nella valutazione dell’impresa e nel sostegno del nostro sistema produttivo, nel quadro di un’economia che per guardare al futuro deve fare investimenti strategici e qualitativi.»

 

Gisella Milani, Presidente Piccola Industria Confindustria Canavese: «La quarta rivoluzione industriale è ormai avviata, anche nel nostro territorio. Essa rappresenta una grande opportunità per le nostre aziende, ma perché esse possano adeguarsi e aderire pienamente a questa evoluzione tecnologica e produttiva devono poter contare anche su adeguate risorse finanziarie e su strumenti che permettano alle imprese di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative previste nel Piano Industria 4.0. L’accordo con Intesa Sanpaolo rappresenta un impegno concreto per rafforzare il percorso di modernizzazione del tessuto imprenditoriale locale ormai in atto: la Piccola Industria di Confindustria Canavese intende dare il massimo supporto alle PMI locali affinché possano utilizzare al meglio le risorse messe in campo da questo accordo accompagnandole così nel loro percorso di trasformazione digitale.»

 

Giancarlo Giachino, Presidente Piccola Industria Confindustria Valle d’Aosta: «La digitalizzazione è una grande sfida per rendere le nostre imprese più competitive trasformandole in fabbriche intelligenti. In questa fase è determinante dare alle imprese gli strumenti per investire in nuovi macchinari, patrimonializzarsi, per espandersi verso nuovi mercati, per la ricerca e la formazione. L’auspicio di noi piccoli imprenditori è che il sistema bancario ci aiuti a cogliere le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale.»

 

Fabrizio Guelpa, responsabile Industry e Banking Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: «L’Italia deve riuscire ad accelerare i propri ritmi di crescita e raggiungere la media dell’Eurozona. La forte presenza nel nostro sistema dell’industria manifatturiera richiede scelte di politica economica che rafforzino il sistema produttivo. Sono dunque positive le scelte legate a Industria 4.0, in quanto politiche trasversali che agiscono in maniera orizzontale sulla produttività del sistema e rafforzano la competitività. Il piano Industria 4.0 può innescare un processo virtuoso di crescita: la spinta alla domanda interna di beni di investimento può alimentare il portafoglio ordini delle imprese italiane e piemontesi della meccanica, dove è alta la quota di aziende che produce macchinari 4.0. Per potenziarne gli effetti sulla crescita economica, Industria 4.0 deve essere intesa in senso ampio e far parte di politiche a favore del rafforzamento del capitale umano, della diffusione della banda larga e di un più efficiente utilizzo delle tecnologie digitali. Un’azione coordinata, di ampia portata, può significativamente migliorare il livello di crescita potenziale del nostro Paese.»

 

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I quattro pilastri dell’accordo

  • ü Ecosistemi di imprese e integrazione di business
  • ü Finanza per la crescita
  • ü Capitale umano
  • ü Nuova imprenditorialità

 

  • ü Ecosistemi di imprese e integrazione di business

Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Per la realizzazione dei progetti di sviluppo delle imprese, Intesa Sanpaolo si avvarrà anche del proprio Innovation Center, struttura che raccoglie tutte le iniziative avviate dal Gruppo nel campo dell’innovazione. L’iniziativa intende rappresentare anche un momento evolutivo di AdottUp, il Programma per l’adozione delle start up” e offrire nuove opportunità alle start up in esso sviluppate.

  • ü Finanza per la crescita

L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso un nuovo modello di relazione basato sui fattori qualitativi legati al credito: tra questi la capacità innovativa, la formazione e la strategicità della catena fornitore-champion. Sono inoltre previste adeguate soluzioni finanziarie a medio-lungo termine oltre al migliore utilizzo degli strumenti di supporto, a cominciare dal rinnovato Fondo di Garanzia. Per programmare la crescita, bilanciando i livelli di debito a favore del capitale di rischio, è fondamentale il ricorso all’Equity per il rafforzamento del sistema produttivo. A tal proposito l’accordo intende sviluppare iniziative che favoriscano la patrimonializzazione delle imprese. Infine si prevede l’estensione a comparti strategici per l’economia italiana del Progetto Filiere, l’innovativo modello di credito di Intesa Sanpaolo che ha finora prodotto 495 contratti con aziende capofila (di cui 55 in Piemonte), con oltre 15.000 fornitori, 89.000 dipendenti e un giro d’affari di 69 miliardi.

  • ü Capitale umano

L’accordo punta anche a favorire l’alternanza scuola-lavoro con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo in cui lo studente consolidi e arricchisca le conoscenze apprese, sviluppando competenze spendibili nel mondo produttivo o acquisendo esperienze funzionali alla creazione di nuove imprese, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0.

  • ü Nuova imprenditorialità

Intesa Sanpaolo mette a disposizione il modello di valutazione delle startup. È un nuovo algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard), già inserito nelle Regole di concessione del credito, a supporto della valutazione creditizia delle start up e in futura estensione alle PMI innovative. Si tratta del primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital, mutuando le competenze costruite negli ultimi anni all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo. Questo nuovo strumento consente alle imprese e alla banca di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative e le agevolazioni per la crescita, recentemente estese dal Piano Industria 4.0.

 

 

L’economia del Piemonte e della Valle d’Aosta

 

Le economie del Piemonte e della Valle d’Aosta presentano una struttura industriale molto diversa. A differenza della Valle d’Aosta, l’economia piemontese può infatti contare su un’ottima vocazione industriale. Grazie alla forza della sua industria il Piemonte riesce ad esprimere un buon avanzo commerciale, pari a circa 13,7 miliardi di euro nel 2016 (più di un quarto del totale italiano). L’export regionale, dopo aver chiuso il 2016 in leggero arretramento, ha ripreso a correre nel primo semestre 2017, registrando una variazione tendenziale pari al +11,3%, superiore al dato complessivo italiano (+8%). Sono stati trainanti l’automotive, la meccanica, l’oreficeria e la chimica.

In un contesto di domanda internazionale favorevole, anche la Valle d’Aosta, nonostante la sua bassa propensione all’export, è tornata a crescere a tassi sostenuti, mostrando un progresso tendenziale delle esportazioni pari al 27% circa nei primi sei mesi del 2017. La crescita sui mercati esteri ha interessato soprattutto la metallurgia, l’automotive, le bevande e l’elettrotecnica.

Il contributo del canale estero non è tuttavia sufficiente per ridare slancio all’economia della regione. È infatti cruciale la spinta del canale interno e, soprattutto, degli investimenti. Più in particolare, sarà importante vincere la sfida del digitale attraverso un’accelerazione degli investimenti, finora frenati dall’incertezza che domina i mercati. L’ambiente è certamente favorevole, grazie alla presenza di significative misure governative a sostegno degli investimenti innovativi, alla disponibilità di buone condizioni di finanziamento e di un bacino di risorse interne.

Si tratta di una grande opportunità per le imprese di queste regioni che mostrano un grado di utilizzo delle tecnologie ICT in aumento e già su livelli ottimi nel 2016:

  • la diffusione della banda larga nelle imprese è pari al 93,6% in Piemonte e al 98,1% in Valle d’Aosta;
  • la quota di addetti che utilizza computer connessi a Internet è salita al 40,7% in Piemonte e al 36% in Valle d’Aosta;
  • la percentuale di imprese con sito web è pari al 77,2% in Piemonte e al 72% in Valle d’Aosta, mostrando un vantaggio nei confronti della media italiana;
  • in Piemonte l’11% delle imprese sono attive nel commercio elettronico (in linea con la media italiana), mentre in Valle d’Aosta si sale al 23% (al primo posto in Italia).

In termini di dotazione di capitale umano e tecnologico il Piemonte appare ben posizionato, mentre la Valle d’Aosta mostra ampi margini di miglioramento. In Piemonte il numero di laureati in materie scientifiche e tecnologiche è superiore alla media italiana (nel 2012 il 17,6 contro il 13,2 italiano ogni mille abitanti tra i 20 e 29 anni) così come il numero di impiegati in ricerca e sviluppo (nel 2013 il 5,9 contro il 4,1 italiano ogni mille abitanti). Al contempo, la Valle d’Aosta, penalizzata dalla sua bassa vocazione industriale e dal ridotto peso delle imprese di grandi dimensioni, mostra un numero contenuto di addetti in ricerca, pari a 2,5 ogni mille abitanti.

Inoltre, il Piemonte è la prima regione italiana per incidenza della spesa totale per R&S sul Pil (2,03% rispetto all’1,3% medio italiano), grazie agli elevati investimenti delle imprese in R&S (pari all’1,6% del PIL per il Piemonte e allo 0,7% in Italia). È molto distante la Valle d’Aosta, che a causa della sua bassa intensità di ricerca e sviluppo (solo lo 0,4% è investito in R&S) mostra una propensione a registrare brevetti inferiore alla media italiana (67,5 ogni milione di abitanti vs 74,8 dell’Italia). Il Piemonte presenta invece una buona intensità brevettuale; spicca, in particolare, la provincia di Torino, che si posiziona al secondo posto in Italia per numero di brevetti (l’8% circa del totale italiano), alle spalle di Milano. È numerosa la presenza di start up sul territorio piemontese, attive nei processi di trasferimento tecnologico: erano 435 a fine ottobre 2017, il 5,4% del totale nazionale; di queste 301 sono localizzate nella provincia di Torino (terza città in Italia dopo Milano e Roma). Anche la meccanica piemontese sembra essere pronta a vincere la sfida di Industry 4.0. Sono questi i principali risultati che emergono da un’indagine ad hoc condotta ad aprile 2017 nella Direzione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Intesa Sanpaolo. Tra le 61 imprese della meccanica intervistate, il 64% produce beni strumentali che possono beneficiare dell’iper-ammortamento qualora “connessi” (impianti 4.0). Di queste, il 67% produce effettivamente macchinari 4.0, un dato solo di poco inferiore a quanto osservato tra i competitor internazionali. La propensione ad esportare questi macchinari è elevata: il 42,3% delle imprese dichiara di realizzare più della metà del fatturato da macchinari interconnessi attraverso la vendita sui mercati esteri. Lo sviluppo di macchinari 4.0 è stato possibile grazie alla presenza di centri interni di R&S all’azienda e all’interazione con clienti e fornitori, italiani ed esteri. Un ruolo ancora marginale è ricoperto dall’Università.

 

 

 

 

 

 

 

Art for Excellence, arte e imprenditoria

Si è aperta martedì 28 la mostra d’arte contemporanea realizzata nell’ambito della terza edizione di Art for Excellence, in programma dal 29 novembre al 13 dicembre, con proroga fino al 17 dicembre, presso Palazzo Carignano a Torino, sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

 

Art for Excellence è un’iniziativa di marketing culturale non convenzionale destinata alla promozione dell’imprenditoria d’eccellenza. Il progetto, nato da un’idea di Sabrina Sottile con un format innovativo per contenuti e finalità, crea un dialogo tra due mondi spesso considerati molto lontani tra loro, quello artistico quello imprenditoriale: l’obiettivo è esaltare e comunicare i valori delle imprese, attraverso lo sguardo, la creatività e lo stile di artisti di talento.

 Il progetto prevede la realizzazione e l’esposizione di una collezione d’arte inedita, che comprende opere di pittura, fotografia, scultura e performance artistiche, nate dal lavoro condiviso di artisti e imprenditori illuminati: le opere realizzate esprimono e rispecchiano liberamente i valori trasmessi dalle aziende, diventando il simbolo tangibile del loro impegno in ambito artistico e culturale. Gli artisti sono stati scelti dalla curatela, quest’anno affidata al gallerista Riccardo Costantini, direttore artistico dell’iniziativa, e al curatore e critico d’arte Michele Bramante, per le loro capacità nel saper utilizzare nuovi linguaggi espressivi, per la loro originalità nell’interpretazione del mondo produttivo e per le loro affinità con le aziende d’eccellenza, selezionate tra quelle con una storia imprenditoriale importante, un forte legame con le tradizioni del territorio e una grande sensibilità nei confronti dell’arte e della cultura.

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Le aziende e gli artisti che hanno partecipato al progetto Art for Excellence 2017 sono: Gruppo Building con Mimmo Borrelli, Bus Company con Neri Ceccarelli, Chiusano & C. Immobiliare con Anila Rubiku, Ci-Bi con Francesco Pergolesi,Roberto Demeglio con Nicola Bolla, Gruppo Ferrero con Piero Gilardi, Fior di Loto con Pablo Mesa Capella, Galup con Max Ferrigno, Gustevole con Salvatore Zito, Inamorada con Vanni Cuoghi, Mabele con Nicola Ponzio, Mazzetti d’Altavilla con Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Birra Menabrea con Jins, Mepit con Enrico Tommaso De Paris, Piatino Pianoforti con Machine MMLF°°V (Pusole e Visentin), Piemont Cioccolato con Carlo Galfione, Olio Roi con Radu Dragomirescu, Acqua Sant’Anna con Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Secap con Bruno Pontecorvo vs Pierluigi Pusole e Studio Sistema con Gianni Colosimo.

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La mostra di Art for Excellence è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, con orario 10.00/19.00 e ingresso libero fino a esaurimento biglietti scaricabili gratuitamente dal sito www.artforexcellence.it. Sono inoltre in programma visite guidate per il pubblico durante le quali saranno presenti il curatore e alcuni degli artisti coinvolti nell’iniziativa. Per informazioni e prenotazioni: info@artforexcellence.it.

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La collaborazione tra Art for Excellence e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano per l’edizione 2017 è nata con l’idea di realizzare un ponte tra epoche e stili artistici differenti, nell’intento di proporre al pubblico un percorso espositivo ancora più fantasioso ed originale: per il Museo ospitare una mostra temporanea all’interno della Aula della Camera Italiana è senz’altro un avvenimento inedito che, per la prima volta nella sua storia, ha permesso a opere d’arte contemporanea di dialogare con i vari tesori e cimeli storici contenuti nella sala. Art for Excellence ha ottenuto un grande successo nelle sue prime due edizioni, grazie al coinvolgimento di 37 aziende 37 artisti e alla loro partecipazione attiva a tutte le diverse fasi del progetto, ha goduto di una grande affluenza di pubblico, facendo registrare in due anni circa 13.000 visitatori, e di un’importante copertura mediatica su carta stampata, testate online e media radiotelevisivi. Nel 2016 Art for Excellence ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Miglior progetto imprenditoriale in ambito culturale dell’anno” da parte del 2i3T – Incubatore d’Impresa dell’Università degli Studi di Torino.

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Art for Excellence 2017

DURATA: dal 29 novembre al 13 dicembre (con proroga fino al 17 dicembre)

LUOGO: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Palazzo Carignano, Torino

ORARI: dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

MODALITÀ DI ENTRATA: ingresso libero fino a esaurimento biglietti scaricabili gratuitamente dal sitowww.artforexcellence.it

CONFERENZA STAMPA, PREVIEW MOSTRA E LIGHT LUNCH: 28 novembre ore 11.00

INAUGURAZIONE MOSTRA: 28 novembre ore 18.00 con ingresso libero senza necessità di registrazione

PERFORMANCE DI LIVE PAINTING: nel porticato del Museo a ridosso dell’inaugurazione

VISITE GUIDATE SU PRENOTAZIONE: negli orari di normale apertura della mostra con modalità gratuita (presenti il curatore e alcuni degli artisti coinvolti nell’iniziativa). Per informazioni e prenotazioni: info@artforexcellence.it

“Cento anni” al Museo del Risorgimento

Nell’ambito del 35° Torino Film Festival il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano ospiterà la proiezione del film documentario “Cento anni” di Davide Ferrario


Trama: 24 ottobre 2017: l’anniversario della disfatta di Caporetto. Da questa ricorrenza si sviluppa un emozionante saggio storico fatto di testimonianze, voci, biografie, documenti visivi. Ricostruzione di un evento leggendario, per ritrovare, attraverso cent’anni di storia, lo spirito di un popolo capace di rovinose sconfitte, ma anche di sorprendenti riscosse. Con Massimo Zamboni (ex C.C.C.P. e CSI), Marco Paolini, Diana Hobel, il poeta Franco Arminio e il violoncellista Mario Brunello.

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Appuntamento alle ore 16 presso la Sala cinema del Museo. Sarà presente il regista.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

La Regione sull’Oftalmico: “Trasloco graduale e servizi garantiti”

Il Consiglio straordinario sull’Oftalmico si è concluso con l’approvazione di un Ordine del giorno che prevede cinque punti. Il testo, primo firmatario Paolo Allemano (Pd) è stato approvato a maggioranza e impegna la Giunta “a procedere alla riallocazione territoriale dei servizi di oftalmologia in maniera graduale, con tempistiche e modalità ben definite, in modo da assicurare la piena continuità e accessibilità ai servizi”. Si chiede anche la garanzia che “le due Strutture complesse abbiano la disponibilità di tutto il personale sanitario necessario” e che sia assicurata una “nuova allocazione dei servizi e delle attività che consenta un più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse disponibili e, dunque, una riduzione delle liste d’attesa”. Si pensa anche all’edificio e “tenuto conto del ruolo storicamente acquisito dall’Ospedale Oftalmico” si chiede “che nei locali di via Juvarra a Torino sia ospitata una Casa della Salute” anche per un “primo orientamento all’utenza e di accompagnamento alla certificazione della disabilità legata a patologie oculari; a mantenere, infine, nell’Ospedale Oftalmico quelle attività in ambito oculistico di carattere ambulatoriale che si sono affermate in questi decenni, quali l’ortottica e l’ipovisione”. La seduta straordinaria sulla chiusura e sullo spostamento del Pronto soccorso del Presidio Oftalmico ha riguardato anche il progetto della rete oculistica torinese ed è stata richiesta da Gian Luca Vignale (Mns) e sottoscritta dai gruppi di opposizione. Il consigliere ha sottolineato che in più occasioni l’Assemblea ha contestato il fatto che il Presidio venga ridotto a uno “spezzatino” tra le strutture di via Cherasco e il San Giovanni Bosco. C’è molta preoccupazione, ha aggiunto, perché a suo avviso è materialmente impossibile garantire nelle dieci stanze di via Cherasco i medesimi servizi e pari assistenza alle migliaia di utenti che si rivolgono ogni anno all’Oftalmico. “Un’amministrazione può sbagliare ma non perseverare – ha concluso -. Chiediamo alla Giunta e al Consiglio di fare un passo indietro”. L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha affermato che la chiusura dell’Oftalmico è stata una scelta della Giunta precedente. E che quando quella attuale ha cominciato ad affrontare il tema, ha voluto evitare gli errori commessi con la chiusura dell’Ospedale Valdese, la cui decisione venne presa dall’oggi al domani e senza pensare a strutture alternative in cui allocare i servizi. Si è poi detto sicuro che “la creazione di una rete oculistica per la Città di Torino e l’istituzione di reparti di oculistica in due grandi ospedali torinesi, che ne erano sprovvisti, porterà a una crescita dell’offerta sanitaria e a un aumento della sicurezza per i pazienti”.

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IL DIBATTITO IN AULA

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Davide Bono e Gian Paolo Andrissi (M5s) che hanno accusato l’assessore “di aver trasformato un disastro annunciato in un potenziamento della rete cittadina dal momento che lo smembramento dell’Oftalmico sarà una disgrazia per la Sanità piemontese e che persino la maggioranza mostra di dar segni di vita sull’argomento”. “Siamo disposti a interrompere la polemica politica – hanno assicurato – per dare vita a una delibera che offra certezze agli operatori e agli utenti”. Per Stefania Batzella (Mli) “difficilmente l’assessore si è confrontato con gli operatori sanitari che ogni giorno operano all’interno del Presidio perché, se lo avesse fatto, un po’ di dubbi sul trasferimento gli sarebbero sorti”. In via Cherasco – inoltre – “la prima cosa che colpisce è la presenza di barriere architettoniche e tutti i reparti, a eccezione di quelli appena ristrutturati, sono decrepiti e pieni di crepe” e ha ricordato le firme dei 90mila cittadini contro la chiusura. Per Forza Italia sono intervenuti Daniela RuffinoClaudia Porchietto Gilberto Pichetto, che hanno domandato come s’intenda far fronte all’emergenza con lo “smantellamento di un ospedale che vede una media di 53mila passaggi l’anno al pronto soccorso e un tempo medio di 44 minuti d’attesa”. Il trasferimento del Presidio è secondo Forza Italia “una scelleratezza politica” ed è “mancata l’attivazione di un tavolo di confronto così come una presa di posizione da parte della sindaca di Torino”. Pichetto ha aggiunto che il problema non è tanto mantenere la sede quanto mantenere l’integrità, l’unitarietà del servizio offerto, trasferendo in toto la struttura magari alla Città della Salute. Per il Partito democratico sono intervenuti Allemano e Davide Gariglio infastiditi dal fatto che “si dipinga la maggioranza come un gregge che si risveglia dal sonno”. Sarebbe grave, hanno aggiunto, tornare indietro su quanto previsto nel piano di rientro o ridurre i servizi per i cittadini. L’Oftalmico, hanno ribadito, non viene chiuso ma riallocato in due “hub” torinesi: “chiediamo che tale processo venga fatto garantendo la qualità dei servizi, macchinari efficienti e il personale medico necessario e che i locali dell’Oftalmico vengano trasformati in un ospedale di comunità. È fondamentale, a questo proposito, che i cittadini vengano informati nei particolari sulla nuova allocazione dei servizi, che sappiano dove andare, che gli spostamenti siano graduali e venga mantenuta l’operatività dei servizi”. Prima dell’approvazione dell’ordine del giorno di Allemano (Pd) l’Assemblea ha bocciato gli atti d’indirizzo presentati rispettivamente dai primi firmatari Vignale (Msn) Bono (M5s) e Pichetto (Fi) che sostanzialmente chiedevano di preservare la struttura.

 

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Donne e cucina in tempo di guerra

Giovedì 30 novembre alle ore 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino (via Maria Vittoria 12), Franco Cravarezza, Gen. C.A., già Comandante della Regione Militare Nord,  Pier Franco Quaglieni, Vice Presidente del Centro “Pannunzio”, che organizza l’incontro, presenteranno, con l’autrice, il libro di Bruna Bertolo Donne e cucina in tempo di guerra. Il conflitto raccontato attraverso le ricette della fame, Susalibri Editore. Interverrà il Vice Presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti. Resistenza in cucina : è così che si può definire il contenuto del libro, che non è una semplice raccolta di ricette ma un’immersione vera e propria nel quotidiano degli italiani negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Accanto alle ricette suggerite dalla fantasia delle donne del tempo, figurano molte pagine di costume, storie personali di coraggio e di sacrificio in un’Italia devastata dai bombardamenti e trasformata radicalmente anche nelle sue abitudini alimentari. E le donne “nutrivano” la loro creatività con le ricette del “poco e del senza”, come evidenzia la prefazione di Pier Franco Quaglieni.

Un albero di 19 metri illuminerà da venerdì il “Natale coi fiocchi”

La settima edizione di ‘A Torino un Natale coi Fiocchi’ prenderà il via venerdì 1 dicembre, alle ore 18.00, in piazza Castello, con l’apertura delle prime due finestrelle del Calendario dell’Avvento da parte dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino e l’accensione del maestoso Albero di Natale a forma piramidale che svetta con i suoi 19 metri di altezza – realizzato grazie al generoso sostegno diUBI Banca – accompagnata dall’esibizione del coro Vox Viva. L’atmosfera natalizia conquisterà la città per più di un mese. Strade, vicoli e piazze del capoluogo piemontese, giàilluminate dalla magia delle opere di Luci d’Artista, accoglieranno iniziative imperdibili: eventi, spettacoli e animazioni per vivere le feste in un clima di grande fermento culturale e assaporare tutti insieme i giorni che condurranno al Natale. Piazza Castello, piazza Solferino e il cortile del Maglio, oltre a ospitare i mercatini, saranno il palcoscenico di una ricca programmazione culturale di teatro, musica e magia, dal vivo, per tutti i week end a partire dal primo dicembre. Gli artisti coinvolti nei vari appuntamenti culturali parteciperanno il 16 dicembre alla Parata del Totano, una sfilata lungo le vie del centro con partenza da piazza Solferino e arrivo in piazza Castello.

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Numerosi concerti sacri porteranno l’atmosfera natalizia dal centro alle periferia. Grazie al Coordinamento delle Associazioni Musicali di Torino che organizza un ciclo di appuntamenti con la musica della tradizione natalizia europea, i torinesi potranno godere di un programma rivolto a tutti. Un viaggio attraverso le tradizioni della musica popolare: dal Medioevo con gli zampognari, le cornamuse e le ghironde, al “Canto di Natale” di Dickens, accompagnato da musica e disegni.   In programma concerti di Natale nelle parrocchie di Santa Giulia, nelDuomoSan Leonardo MurialdoConservatorio “Giuseppe Verdi”, Santuario di Nostra Signora della SaluteGesù NazarenoSanti Bernardo e Brigida. Un appuntamento al quale gli appassionati non potranno rinunciare è il concerto inCattedraledomenica 10 dicembre, dove l’Academia Montis Regalis eseguirà le “Quattro stagioni”. Le iniziative culturali – tra cui rientrano i concerti sacri e gli spettacoli dei fine settimana nelle piazze Castello, Solferino e Cortile del Maglio – sono state organizzate dalla Fondazione per la Cultura Torino con il sostegno di Iren, Autogrup S e Borello Supermercati.

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Tra i tanti appuntamenti diffusi sul territorio cittadino, il 2 dicembre è in programma #ADDOBBATO2017: i cittadini di tutte le Circoscrizioni saranno coinvolti nella creazione di alberi natalizi con materiale di recupero. Il suggestivo allestimento del Presepe ideato dal Maestro Emanuele Luzzati – simbolo del Natale torinese – sarà nuovamente visibile al Borgo MedievaleDall’8 dicembre al 14 gennaio la piazza del Melograno e le vie intorno, regaleranno una suggestiva cornice fiabesca alle novanta sagome – personaggi sacri della tradizione e protagonisti delle fiabe – dipinte su legno dando vita a un gioco di figure illuminate che si rincorrono tra portici, cortili e prati del Borgo. Ancora una volta i protagonisti indiscussi saranno i più piccini: numerose infatti sono le iniziative, i laboratori e le attrazioni dedicate a loro per immergerli in una magica atmosfera, in diversi punti di Torino: Pompieropoli…un giorno da pompiereOperando a NataleUn nobile Nataleun Babbo Natale in formaOgni giorno è NataleAspettando il Natale,Sfilata dei Babbi NataleOlimpiadi della Befana…e molto altro ancora.

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Inoltre, per quattro fine settimana, le Biblioteche Civiche Torinesi organizzeranno attività di lettura, laboratori e musica per i più piccoli nello Spazio ZeroSei di piazza della Repubblica. Il ricco programma terminerà domenica 7 gennaio con gli appuntamenti dell’Epifania dedicati proprio a loro. Per quarantacinque giorni strade, vicoli e piazze del capoluogo piemontese, ospiteranno un cartellone di iniziative imperdibili: dai mercatini legati alla tradizione propriamente natalizia ai concerti, dagli eventi multiculturali agli intrattenimenti organizzati nei diversi quartieri. Le piazze Castello, Solferino, Santa Rita e il cortile del Maglio a Borgo Doraaccoglieranno, dall’1 dicembre al 14 gennaio 2019, i tradizionali Mercatini di Natale. Sarà piazza Solferino a ospitare la pista di pattinaggio su ghiaccio. La patinoire, che sarà inaugurata venerdì 1 dicembre alle ore 17 con lo spettacolo “Piccolo Galà su ghiaccio”, rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2018.

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Il programma completo, giorno per giorno, è consultabile sul sito internet all’indirizzo www.nataleatorino.it 

 

Deludono i fantasmi del Giappone e quanto zoppica il Riccardo di Massimo Ranieri

DAL NOSTRO INVIATO Elio Rabbione

C’è il rischio, man mano che si attraversano le giornate del concorso, di incappare in film che potremmo comodamente scambiare per tentativi o esercitazioni. Volenterosi, per carità, ma pur sempre gli affanni di presunti giovani registi che scivolano sulla buccia di banana della giovane età o sulla sfrontatezza di voler etichettare con il loro nome la loro prima fatica. Proviamo a pensare all’opera del nipponico Jun Tanaka, Bamy, una storia fatta di persone reali e di fantasmi nerovestiti e incappucciati, di un ragazzo che li vede e li fugge e li combatte, di una ragazza che lo invita aa andare a vivere con lei ma che con gli ectoplasmi proprio non ha rapporti di sorta. E di una seconda ragazza che al contrario li vede, e di ombrelli rossi che come in un quadro di Magritte riempiono il cielo della metropoli. Nella confezione sfuggente tutto diventa abbastanza ridicolo, nel modo di pronunciare le battute, nei silenzi e nelle pause incomprensibili, nella musica roboante che nulla ha a che fare con il resto, nei movimenti robotici che occupano lo schermo e nella inespressività che al pubblico torinese fa riprendere l’uscita a una mezz’ora dall’inizio o strappa sonore risate poco rassicuranti per la troupe seduta a metà della sala. Al di là della presentazione in cartella stampa, ti è difficile ritrovare qualcosa di “affascinante e misterioso” e non ti accontenti certo di una cura formale che scivola immediatamente nel banale. Rispedendo al mittente quella “limpidezza di intenzioni” che fa a pugni con lo svolgersi ingessato della vicenda. Il medesimo discorso si potrebbe fare per Kiss and cry diretto da Chloé Mahieu e Lila Pinell, francesi. Il titolo definisce il luogo a bordocampo di una pista di ghiaccio dove i campioni stazionano nel dopo partita in attesa del giudizio della giuria mentre la storia narra della quindicenne Sarah, trasferitasi con la madre da Parigi a Colmar per essere impegnata quotidianamente in uno sport come il pattinaggio, con i salti le corse le cadute le perfette posizioni le giravolte, che le richiede dedizione completa e la cancellazione della sua vita di ragazza, sino a chiedersi quanto sia stufa o quanto lo faccia per ubbidire agli sforzi di una madre. Mentre deve combattere contro le compagne che la deridono e la emarginano, contro un allenatore che la insulta senza mezzi termini. Sul fronte della ribellione c’è la festa notturna nel bosco a suon di alcol e spinelli o le chiacchierate con le nuove amiche, con tanto di immagini delle loro parti intime sparate su social (e immediata risposta maschile), o la ricerca del primo ragazzo con la paura che lui la cerchi per farci soltanto sesso, mentre la sorella maggiore la tempesta di “l’hai già fatto?”. Il film tenta di entrare nel mondo giovanile ma lo fa in modo quantomai scontato, tenendo lontano lo spettatore da immedesimazione o pietà, subendo la trappola di slungare oltre il dovuto certe situazioni che dovrebbero approfondire il discorso giovanile ma che finiscono con lo svilirlo del tutto. Tutto quanto diventa ancor più antipatico se si pensa che il punto di partenza è stato un documentario sullo stesso ambiente e con lo stesso tragitto, nessuno sentiva il bisogno di gonfiarlo con una storia che alla fine risulta elementare e vuota.

Sul versante italiano, per la sezione “After hours” ci interessava Riccardo va all’inferno di Roberta Torre (“Tano da morire” e “Sud Side Stori”), un grande, sfavillante carrozzone dark, una rilettura del Riccardo III shakespeariano nella Roma di oggi, fredda, buia, sotterranea. Si risente “l’inverno del nostro scontento”, si risente “il mio regno per un cavallo”, Massimo Ranieri che non ha il modo o la forza per essere il re del palcoscenico, ingobbito, una gabbia nera che intrappola una gamba, un trucco che fa resuscitare Nosferatu, esce dall’ospedale psichiatrico in cui è stato chiuso per anni per dare inizio alla sua carneficina di fratelli e nipoti, della madre (una strepitosa Sonia Bergamasco imparruccata e bistrata, una vecchia regina di Hollywood in disarmo trattenuto) che lo ha privato del suo amore. Si sta al gioco della Torre, caciaroso quanto basta, non tanto quello narrativo che è pressoché inesistente, tanti episodi mortiferi uno eguale all’altro, pressoché senza spessore, quanto per la cornice scenografica del film, per i costumi, per le canzoni di Mauro Pagani, per gli effetti roboanti della storia. Ma con una materia come la grande tragedia come base, si poteva davvero fare di più.

 

“PIÙ POTERI AL DIFENSORE CIVICO PER LA TUTELA DEI CITTADINI”

Il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è profondamente mutato in conseguenza delle diverse riforme intraprese negli ultimi decenni a livello nazionale e delle numerose indicazioni provenienti da organismi terzi sovranazionali. Questa evidenza, avvalorata dalle concrete esperienze amministrative, pone all’ordine del giorno l’opportunità di un aggiornamento della legge regionale 50/1981, che in Piemonte definisce e regola le funzioni del Difensore civico. Va in questa direzione la proposta di legge presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico. “L’obiettivo – dichiara il primo firmatario Andrea Appiano – è quello di ampliare le competenze della difesa civica e accentuarne la potestà di intervento, a partire dagli ambiti, oggi sempre più centrali e di rilevanza non meramente individuale, della tutela dei diritti civili e della dignità della persona”.

 

Aspetto qualificante della proposta è l’attribuzione al Difensore civico della funzione di Autorità garante per il diritto alla salute, un istituto introdotto nell’ordinamento italiano dalla legge 24/2017  sulla sicurezza delle cure e della persona assistita. “Al Difensore civico – prosegue Appiano – si attribuisce la facoltà di intervenire non solo nelle ipotesi di atti o comportamenti che negano o limitano la fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria, ma anche di controllare la funzionalità, l’organizzazione, l’efficienza delle strutture e dei presidi sanitari e sociosanitari e di visitare senza preavviso le strutture sanitarie nell’esercizio delle proprie funzioni per vigilare su eventuali violazioni della dignità della persona”.

 

Tra le ulteriori innovazioni, ogni persona fisica o giuridica, associazione riconosciuta o no, potrà sollecitare l’intervento del Difensore, che potrà intervenire di propria iniziativa nel caso di problematiche di rilievo generale, eventualmente svolgendo attività ispettiva, per accertare disfunzioni nell’erogazione di servizi o anche irregolarità, negligenze o ritardi in comportamenti o atti della pubblica amministrazione. Ancora in materia assistenziale, si introduce la possibilità per la Difesa civica di avvalersi di consulenze specialistiche (fornite a titolo gratuito) di operatori sanitari di propria scelta dipendenti di Aziende sanitarie o dell’Amministrazione regionale. Per quanto concerne l’efficacia delle azioni intraprese, i soggetti destinatari di eventuali rilievi avranno il dovere di fornire risposte motivate ed esaustive e l’onere di comunicare se intendono o meno conformarsi alle conclusioni formulate dal Difensore civico. Per la stessa ragione, viene meglio definito il potere di raccomandazione, che nell’ordinamento italiano e comunitario è normalmente assegnato alle Autorità indipendenti in consonanza con i poteri di vigilanza e controllo loro affidati dalla legge. Si propone infine di rafforzare la facoltà del Difensore civico di segnalare alle amministrazioni interessate, ai fini dell’avvio di eventuali procedimenti disciplinari, i casi di mancata collaborazione da parte dei responsabili delle strutture oggetto di controllo, e si aggiunge ad essa la potestà di segnalazione ai fini della valutazione delle performance dei dirigenti regionali.

 

“Sin dal momento della sua istituzione – concludono i consiglieri Enrica Baricco e Domenico Rossi – quella della Difesa civica è stata un’istituzione preziosa per la tutela dei diritti dei cittadini e per un lavoro legislativo e amministrativo più consapevole ed evoluto da parte della Regione. Con la proposta che abbiamo presentato, e che non comporterà alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale, puntiamo a rafforzare ulteriormente questo ufficio, a renderlo ancora più efficace”.