La siccità sta per terminare? Dopo 48 giorni senza pioggia in tutto il Piemonte, le previsioni dell’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale – indicano le prime piogge da sabato pomeriggio sulle Alpi occidentali e l’Appennino. Le precipitazioni dovrebbero poi toccare tutta la regione ad incominciare dalla notte. La quota neve è a 1.900 metri su Alpi Graie, Pennine e Lepontine, 2.300 sulle Cozie e 2.500 su Marittime e Liguri. Ma il maltempo, mai così atteso, dovrebbe presentarsi con particolare intensità da domenica sull’ Appennino e sul lago Maggiore, con quota neve in diminuzione in serata, fino a 1.00-1.200 metri sui rilievi alpini. Una pioggia leggera è prevista per lunedì e potrà nevicare fino a 800 metri. Sul fronte smog il livello di polveri sottili a Torino è sopra la soglia dei 100 mcg al metro cubo ma si prevede un miglioramento.
Uno studio del Politecnico di Torino – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture pubblicato sulla prestigiosa rivista “Scientific Reports” del gruppo “Nature”
Riuscire a rimuovere contaminanti cancerogeni dalle acque sotterranee mediante l’iniezione controllata di nanoparticelle di ferro in falda. Questo è il risultato raggiunto dal gruppo di ricerca di Ingegneria degli Acquiferi del Politecnico di Torino (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture – DIATI), guidato dal prof. Rajandrea Sethi. La ricerca, svolta nell’ambito del progetto europeo “Reground” (Programma quadro Horizon 2020), è stata pubblicata in questi giorni su Scientific Reports – prestigiosa rivista del gruppo Nature – tra i gruppi editoriali di maggior spicco nell’ambito della comunità scientifica internazionale. Le acque sotterranee rappresentano una delle risorse idriche più importanti, per qualità ed abbondanza: costituiscono circa il 30% delle acque dolci sfruttabili dall’uomo, mentre il restante 68% si trova accumulato nei ghiacciai e soltanto il 2% è disponibile in corpi idrici superficiali. La bonifica ed il ripristino ambientale dei sistemi acquiferi contaminati rappresenta quindi un tema di grande interesse ed attualità. Il team di ricercatori del Politecnico di Torino, composto da Carlo Bianco, Janis Patiño, Tiziana Tosco e Alberto Tiraferri, coordinati dal Prof. Rajandrea Sethi, svolge da anni ricerca di frontiera nell’ambito delle nanotecnologie applicate alla bonifica di falde inquinate, la cosiddetta Nanoremediation. Quest’ultima rappresenta uno degli approcci più innovativi ed avanzati oggi disponibili per la rimozione di contaminanti tossici e cancerogeni, quali solventi clorurati e metalli pesanti. Le nanoparticelle, grazie alla loro ridotta dimensione, vengono iniettate nel sottosuolo in corrispondenza dell’area contaminata, dove generano una “zona reattiva” in grado di rimuovere gli inquinanti dall’acqua di falda in tempi ridotti e con un’efficacia superiore rispetto agli approcci tradizionali. Se la reattività delle nanoparticelle nella rimozione dei contaminanti è comprovata, il controllo della fase di iniezione e quindi la formazione della zona reattiva rappresentano ancora uno degli aspetti critici e dei principali fattori limitanti nell’applicazione di questa tecnologia su vasta scala. In molti casi non è possibile controllare in modo efficace se e dove le particelle si depositeranno: una mobilità troppo limitata non consente una buona distribuzione delle nanoparticelle all’interno della zona reattiva, una mobilità eccessiva causa una perdita anche significativa di materiale, che si disperde nel sottosuolo senza venire a contatto con gli inquinanti. Lo studio pubblicato su Scientific Reports, dal titolo “Controlled Deposition of Particles in Porous Media for Effective Aquifer Nanoremediation”, presenta una strategia di iniezione innovativa capace di superare questo limite, consentendo pertanto di migliorare notevolmente il processo di Nanoremediation. “L’approccio che proponiamo – spiega Carlo Bianco – sfrutta l’iniezione sequenziale e modulata di una sospensione stabile di nanoparticelle e di un agente destabilizzante, che induce una migrazione ottimale delle nanoparticelle in falda e successivamente una deposizione controllata nella zona desiderata”. Un modello matematico, sviluppato dai ricercatori, supporta la progettazione delle fasi di iniezione, consentendo di adattare la procedura all’applicazione specifica. L’approccio è stato applicato con successo a scala di laboratorio per ottenere la deposizione controllata di nanoparticelle di ossido di ferro, materiale innovativo sviluppato nell’ambito del progetto europeo “REGROUND” per la bonifica di acquiferi contaminati da metalli pesanti. Il metodo proposto rappresenta un importante passo in avanti nel campo della Nanoremediation, in quanto, per la prima volta, è stato possibile controllare la distribuzione spaziale di nanoparticelle in mezzi porosi. Se applicato su scala reale, il metodo sviluppato permetterebbe una distribuzione controllata delle nanoparticelle in prossimità della zona contaminata, limitando la perdita di materiale reattivo con conseguente riduzione dei costi totali di bonifica e con un aumento dell’efficacia dell’intervento.
Focus su Arabia Saudita e le petromonarchie del Golfo Persico. La Turchia a un anno e mezzo dal fallito golpe in Turchia contro Erdogan, tra repressione e proteste internazionali. Il punto sul jihadismo nei Paesi musulmani e in Occidente. Che ne sarà del Kurdistan iracheno dopo il referendum di settembre, la ripresa di Kirkuk da parte dell’esercito iracheno e la fine del sogno dell’indipendentismo curdo. Sono questi alcuni degli argomenti trattati nel nuovo numero della rivista “Il Dialogo-Al Hiwar” del Centro Federico Peirone specializzato nello studio dei Paesi arabo-musulmani e sulla realtà plurale e complessa del mondo islamico allo scopo di favorire una proficua integrazione dei musulmani nella società italiana e di condividere con i lettori le iniziative di dialogo cristiano islamico in atto. Ampio spazio viene dedicato nella rivista alle nuove e timide riforme che avanzano in Arabia Saudita promosse dal giovane principe ed erede al trono dei Saud, Mohammed Bin Salman, figlio dell’anziano re Salman. Il Centro Federico Peirone è un organismo della Diocesi di Torino e ha sede in via Mercanti 10 a Torino. Fondato nel 1995 è dedicato alla figura di padre Federico Peirone, missionario della Consolata, docente di lingua araba e del pensiero islamico all’Università di Torino, antesignano del dialogo islamo-cristiano. É possibile abbonarsi alla rivista o acquistare i singoli numeri presso la sede del Centro Peirone.
Docu-serie sui bianconeri prodotta da Netflix
I bianconeri sbarcano sul video con una docu-serie sulla Juventus prodotta da Netflix. L’obiettivo è raccontare il ‘dietro le quinte’ bianconero. La serie di quattro puntate da un’ora l’una prodotta dal colosso dell’intrattenimento online sarà distribuita all’inizio del 2018. Racconterà il mondo bianconero da un punto di vista completamente nuovo, seguendo i giocatori bianconeri in campo, durante le partite e gli allenamenti, ma soprattutto nei momenti più intimi e personali. Le riprese sono realizzate durante la stagione in corso e offriranno un dietro le quinte inedito, che permetterà di conoscere più da vicino la squadra.
(foto di Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
Prevenzione e salute il lunedì
Constatato il gradimento e il constante incremento nella partecipazione dei Cittadini ai cicli di Incontri “I Lunedì pomeriggio della Prevenzione e della Salute”già avviati dal 2013, continuano anche quest’autunno con una rassegna di sei Conferenze che si terrà nuovamente presso il Centro di Biotecnologie Molecolari – Università di Torino, sita in Via Nizza 52 a Torino.
Dò quindi notizia della prima Conferenza:
Lunedì 6 novembre 2017 – ore 16,30 – (nell’Aula DARWIN)
– Demenza e patologie associate. Stili di vita. Fattori di rischio e prevenzione.
– Quando la memoria non funziona più… La malattia di Parkinson: che cos’è, come si cura?
Relatori:
dott.Antonino Maria Cotroneo– Geriatra, Direttore Geriatria Ospedaliera e Responsabile Struttura Socio – Sanitaria ASL Città di Torino.
dott.ssa Daniela Leotta – Medico Chirurgo, Specialista in Neurologia.
Giovanni Bresciani
organizzatore del progetto, collaboratore dell’Associazione “Più Vita in Salute”.
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È stato approvato il Piano pluriennale per l’istruzione dalla nascita sino ai 6 anni. Il piano rappresenta uno dei punti fondamentali della legge sulla Buona Scuola che, per la prima volta, ha creato un sistema integrato di istruzione per la fascia 0-6 anni, stanziando risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie e l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori. “Con questo Piano – dichiara l’onorevole Umberto D’Ottavio, membro della Commissione istruzione della Camera dei deputati – viene offerto per la prima volta un programma vasto a sostegno dell’educazione dei bambini, sia in termini di istruzione, cura e qualità delle scuole. Col piano triennale – prosegue – si vuole dare programmazione e certezza di risorse alla sfera educativa”. Il Piano finanzierà interventi in materia di edilizia scolastica sia con nuove costruzioni che con azioni di ristrutturazione, restauro, riqualificazione, messa in sicurezza e risparmio energetico di stabili di proprietà delle amministrazioni locali. Le risorse serviranno anche per le spese dirette per l’istruzione 0-6 anni, con lo scopo di incrementare i servizi offerti alle famiglie oltre a ridurre i costi sostenuti. “L’obiettivo – dichiara il presidente della Commissione istruzione della Regione Piemonte, Daniele Valle – è lavorare in sinergia con tutte le istituzioni coinvolte nel ciclo formativo, offrendo così alle famiglie strutture e servizi migliori”. Il Piano nazionale prevede l’assegnazione alle Regioni di 209 milioni erogati direttamente dal Ministero dell’Istruzione, tra questi al Piemonte spetteranno 15,8 milioni. Per l’anno 2017, il Fondo è ripartito tra le Regioni calcolando la popolazione di età 0-6 anni, la percentuale di iscritti ai servizi educativi e una parte in proporzione alla popolazione di bambini non iscritti, in modo da garantire un accesso maggiore.“Con il via libera al Piano – concludono D’Ottavio e Valle – si attua finalmente un sistema integrato con benefici diretti alle nuove generazioni e alle famiglie”.
Luci artistiche nel salotto di Torino
Le Luci d’Artista in piazza San Carlo in questa foto di Liviu Cozac.
![](http://www.iltorinese.it/wp-content/uploads/2015/11/clochard-imbrunire-300x300.jpg)
In treno con gli ovuli di droga nello stomaco
Erano a bordo di un convoglio Tgv Parigi-Milano, i due giovani corrieri della droga: un maliano di 33 anni e un nigeriano di 22 anni. La polizia italiana li ha bloccati alla frontiera di Bardonecchia. Gli agenti si sono insospettiti poichè i due non sapevano dire il motivo che li portava in Italia. Sono stati accompagnati in ospedale, dopo la perquisizione personale che aveva dato esito negativo. Infatti le lastre hanno rivelato la presenza di un consistente quantitativo di ovuli nello stomaco di entrambi. Sono così stati arrestati.
Di Patrizia Polliotto*
La nuova direttiva UE sull’e-commerce prevede, per i pagamenti elettronici l’implementazione della cosiddetta “strong customer authentication” (SCA), l’ “autenticazione forte” con la richiesta per ogni transazione di importi superiori ai 10 euro di effettuare diversi passaggi aggiuntivi, come l’inserimento di password, di codici o l’utilizzo di un lettore carta. Tale normativa apre il mondo dell’e-commerce a diverse problematiche, che rischiano di minare la libertà e la comodità degli acquisti online dei consumatori europei. Esse si traducono nella scomparsa dei check-out online istantanei, che oggi rappresentano la metà di tutte le vendite e-commerce attuali, come i check-out in un click spesso consentiti ai consumatori effettuano i loro acquisti regolarmente ed i check-out rapidi e automatici effettuati con i pagamenti in-app dove le carte di pagamento sono già state registrate. Tutti i siti internazionali devono adeguarsi alle nuove norme europee, o in caso contrario gli acquisti verranno automaticamente rifiutati. L’impatto della nuova normativa non è trascurabile, dato che secondo le stime andrebbe ad interessare almeno 6 miliardi di euro di pagamenti elettronici, pari ai due terzi di tutte le transazioni a livello europeo effettuate presso siti e-commerce internazionali. Senza considerare che circa il 70% dei consumatori europei afferma che un aumento di passaggi al checkout li indurrà ad abbandonare l’acquisto online (60% in Italia).
*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori