Novembre 2017- Pagina 38

“Galuperie” al castello

Castello della Manta, Manta (CN) domenica 5,12,19 e 26 novembre 2017, dalle ore 14.30 alle 17.30

 

Nella cornice del Castello della Manta, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Manta, sulle colline del Cuneese, per i pomeriggi di domenica 5, 12, 19 e 26 novembre 2017, dalle ore 14.30 alle 17.30, torna l’appuntamento con la manifestazione Galuperie: gli appassionati di arte, musica e buon cibo avranno un’occasione straordinaria per scoprire le sale del maniero sulle note di antiche melodie e per farsi “prendere per la gola” con degustazioni di prodotti tipici e dolci prelibatezze d’autunno. Il percorso di visita svelerà i maestosi interni del castello, famoso per i suoi ampi saloni cinquecenteschi e per gli straordinari affreschi del Salone Baronale, gioiello dell’inizio del Quattrocento con importanti testimonianze figurative del gotico internazionale tra cui la celebre Fontana della Giovinezza. Si continuerà con la Chiesa di Santa Maria del Rosario sempre con narratori di eccezione, i volontari del FAI. I quattro pomeriggi domenicali saranno caratterizzati da un’atmosfera speciale perché i visitatori potranno vivere un momento musicale d’eccezione: sarà infatti possibile ascoltare programmi del periodo barocco: inaugurerà il 5 novembre “La Ciaccona Italiana” con musica del Seicento italiano su basso di ciaccona per continuare con il “Barocco Francese” di domenica 12 novembre. Il pomeriggio del 19 invece vedrà come protagonista “Francesco e Riccardo Rognoni – la nascita del virtuosismo violinistico” per concludere domenica 26 novembre con “La voce del violoncello” – Musica per violoncello solo dalle origini a J.S. Bach, tutto sotto la direzione artistica del maestro Bruno Raspini. I volontari del FAI, inoltre, proporranno laboratori manuali per grandi e piccini. Verranno inoltre proposte degustazioni, dolci e salate, di prodotti caratteristici del territorio montano: tisane, succhi di frutta, biscotti, le tipiche galuperie autunnali che sapranno conquistare i visitatori più golosi.

Le degustazioni non sono incluse nel costo del biglietto.

 

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Giorni e orari: domenica 5, 12, 19 e 26 novembre 2017, dalle ore 14.30 alle 17.30.

Le visite al castello partiranno alle ore 14.30, 15.30 e 16.30 per gruppi di massimo 35 persone

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

Ingressi: Intero: € 10; Ridotto (4-14 anni), Iscritti FAI e residenti € 6

I dubbi interpretativi di Gabriel Garko, tra il vecchio Barrymore e la signorilità di Pagliai

Bel faccino e fisico aitante ma lato interpretativo a quota zero o poco più, Andrew Rally è un divo del piccolo schermo che reduce dalla solita fiction di successo decide un giorno di votarsi al palcoscenico: ovvero rinunciare temporaneamente a qualche milione di dollari per rifarsi una faccia d’attore un po’ più pulita. E con il ruolo di Amleto che farebbe tremare a chiunque le vene e i polsi. Dal mondo dorato di Los Angeles ai patemi di New York il passo è breve e trovare casa nella casa del Greenwich dove negli anni Venti visse il grande John Barrymore, Amleto d’oltreoceano per eccellenza, attraverso i consigli di una svampita agente immobiliare, è cosa presto fatta. Se poi l’agente è anche un po’ medium, perché non stimolare in una traballante seduta lo spirito del vecchio a venire in aiuto del ragazzo a corto di mezzi e d’esperienza? Cigolii e lampi improvvisi ed eccoti là nel grande salone servito il John in calzamaglia e giacca di velluto neri, a lavorare sull’essere o non essere per sei mesi: per ritrovarsi alla fine, dopo la prima, con un pubblico annoiato e una critica con il pollice verso, con un risultato decisamente opaco. Sarebbe la depressione totale se davanti al ragazzo non si ripresentasse (perché già prima aveva tentato di dissuaderlo) il regista dei suoi successi televisivi con la sua nuova barcata di soldi: Andrew dovrà ora decidere se e come crescere, se affrontare il nuovo personaggio di giovane insegnante nell’America di oggi e continuare a reclamizzare le solite merendine tanto redditizie.

Odio Amleto, scritto da Paul Rudnick nel 1991, in scena all’Alfieri fino a domani ad inaugurare la stagione del “Fiore all’occhiello” di Torino Spettacoli, è una di quelle commedie molto lineari e prevedibili che proseguono a divertimento intermittente o che sparano tutti i loro colpi nella prima parte per sedersi a fiato corto nel seguito con buone zone di noia. Si scomoda Shakespeare, si camuffano brevi suoi brani, si va a finire negli insegnamenti e nella signorilità dell’uno (ah! i ringraziamenti, anche quelli, diceva un vecchio autore e regista teatrale scomparso, Aldo Trionfo, di cui nessuno si ricorda più) confrontati con il naïf che è ben ancorato nel cuore di Andrew, si contorna il tutto con figurine più riuscite altre decisamente no (la fidanzatina ventinovenne e vergine, avversa al sesso prematrimoniale, che prova a essere Ofelia), si condisce il tutto con un dialogo che dovrebbe sfavillare ma che a tratti s’ammoscia e non trova la strada del più schietto e allargato divertimento. E anche la regia di Alessandro Benvenuti la si vorrebbe più tagliente e cattiva, più corrosiva nel fronteggiare due mondi lontani anni luce e invece è lì più a inquadrare e a rincorrere il piccolo effetto del momento. Ugo Pagliai “porge” con eleganza le proprie battute e gigioneggia e sbevacchia meno – crediamo – di quanto non facesse il suo Barrymore, Paola Gassman trova, come uscendo da un altro testo, un angolo di ricordi e di danza con il reduce di una lontana avventura, Annalisa Favetti centra in pieno la sua agente e la sorpresona Guglielmo Favilla a tratti mette in ombra tutti quanti nell’irruenza senza tregua del suo regista imbonitore. E poi c’è lui, Gabriel Garko, che tutti aspettano al varco, un attore su cui persino Ronconi un giorno volle scommettere, assieme a Zeffirelli e Ozpetek. È il suo testo, quello che pare scritto apposta per lui, divetto televisivo prestato al palcoscenico, lo ha ammesso: e allora godiamocelo così come è, con i suoi inciampi, con la sua dizione rattoppata, con la sua s imperfetta, con i vuoti non riempiti quando ascolta i colleghi con le loro battute, con la sua unica espressione, con quei tentativi di salire il primo gradino della recitazione. L’importante è partecipare, diceva quel tale: tanto poi magari dietro l’angolo c’è un’altra bella (ed economicamente corroborante) serie di Canale Cinque ad aspettarlo, fatta di onori rispetti peccati e vergogne. Qui c’è già un bel coraggio ad autoironizzarsi, a scendere in pista.

 

Elio Rabbione

Mondiali di Scacchi seniores sui colli piemontesi

Scacchi mondiali in Monferrato con 57 nazioni e  320 scacchisti partecipanti alla 27esima edizione dei Mondiale seniores, che si tiene al Pala congressi di Acqui Terme dal 7 al 18 novembre. Su 30 scacchiere elettroniche saranno trasmesse in diretta online le partite più importanti. L’importante evento sportivo fa parte di Monferrato Comunità europea dello sport 2017, e si svolge in due tornei per seniores, dai 50 ai 64 anni e dai 65 e oltre. Il giocatore più anziano è Antonio Pipitone: 91 anni, di Parma. E’ previsto un annullo filatelico ad hoc.

La timida migrazione d’autunno

LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI
Soccombe la gravitante condizione sull’ingiallita foglia
frenante è la caduta per un palpabile attrito
che si respira appena.
Trasuda l’affanno di un albero stanco
dalla corteccia si screpola il tempo circoscritto
attonito al crepuscolo l’uccello che migra
sentì in cuor suo il giorno per cui cambiar stagione.
E ancor si desta su quel ramo spoglio
per un’attesa che ogni estate valse
e chi volar non può s’accinge ad addormentare il suo corpo,
la radice che s’infrange nel fango non fa rumore.

Liti tra vicine finiscono con l’accusa di stalking

Sono finite in Tribunale le ripetute liti tra due vicine di casa. I fatti a Chieri, dove una 45enne è imputata di stalking contro la dirimpettaia. Ma respinge ogni addebito. L’accusa è di aver tenuto la musica a tutto volume, aver sbattuto per 130 volte il portoncino del pianerottolo e persino  aver collocato teste di topo morto sullo zerbino della vicina, oltre ad averla insultata. A gennaio l’udienza, che avrà come testimone anche lo scrittore Alessandro Baricco, del quale la presunta vittima lavora come colf. All’imputata, nel 2016, era stato ordinato il divieto di dimora a Chieri e di avvicinarsi alla vicina.

Gabelle e non pedaggi

Il detto che vuole l’Italia dei cento campanili e delle differenze tra regione e regione e tra città e città trova la conferma nel diverso trattamento riservato agli automobilisti, quando utilizzano le autostrade e le tangenziali.  I romani, ad esempio non pagano il pedaggio per utilizzare il GRA (Grande Raccordo Anulare), così i catanesi per la loro tangenziale ed in parte anche i milanesi.  I torinesi, invece, pagano tanto e da tanto tempo. Nel frattempo negli scorsi decenni, più o meno intorno agli anni ’90, le società di gestione delle autostrade da pubbliche sono diventate praticamente private, incamerando cospicui utili sulle spalle dei già tartassati automobilisti. Per esempio, la concessione trentennale dell’ATIVA, scaduta il 31 agosto 2016, è stata prolungata (e meno male che una direttiva europea vieta questo tipo di proroghe!) e si è in attesa di una gara che dovrebbe riguardare tutto il sistema autostradale piemontese – oltre trecento chilometri – più la Torino-Piacenza fino al 2030. Molti automobilisti, per evitare il pedaggio dei molti, troppi caselli, escono e rientrano in tangenziale, scaricando così sui Comuni della cintura inquinamento ambientale, acustico e traffico. Questo ha determinato che siano stati depositati sia in Consiglio regionale sia in alcuni Comuni della cintura una serie di ordini del giorno e di mozioni, in cui si chiede lo spostamento del tal casello, l’arretramento o l’eliminazione di quell’altro .  Di questo si parlerà in un convegno organizzato dall’Associazione Metro Rivoli venerdì 10 novembre alle ore 20.30 a Rivoli.  Ciò che fino ad ora è mancato è la semplice richiesta, scaduta la concessione trentennale di ATIVA, che ha ampiamente pagato e strapagato l’opera, di eliminare i caselli ed i pedaggi con i relativi problemi. Meno traffico significa meno inquinamento e più salute.  Qualcuno avrà il coraggio politico e civile di fare una proposta del genere? Lo vedremo nei prossimi mesi. Di autostrade torneremo, prestissimo, a parlare.

D’Abbraccio/Gleijeses tra ribellione e rappacificazione

“Filumena Marturano” di Eduardo, regia di Liliana Cavani, per la stagione dello Stabile


Quante Filumene. Titina prima, poi via via Regina Bianchi e Moriconi, Isa Danieli e Sastri e Melato, senza contare la Sophia nazionale con il film di De Sica. Il testo è uno dei capisaldi del Novecento, non parliamo della fama di questa donna indomita che rappresenta l’assoluta libertà e il sacrificio delle madri del mondo. Il testo di Eduardo, datato 1946, è grande e lo hai visto tante volte, eppure questo titolo-monstre ti acchiappa sempre e ti fa ad ogni occasione tornare la voglia di andare a teatro. Che avrà fatto questa volta il regista (per carità, lasciatelo così come l’autore l’ha scritto, non pensate di rigirarlo come usano fare oggi certi metteurs en scène della lirica, scongiurerebbe qualcuno…), quale voce e quali gesti usciranno dalla bravura dei protagonisti. Per cui ti vai “anche” a vedere Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses. Ed è vera, enorme bravura. Di lei, che scende nella sua madre con tutta la rabbia e l’ardore e l’artistico sotterfugio che a sipario appena aperto già è concluso, balzata dal letto a ribadire la propria dignità di donna, a rigovernarsi i capelli, a ripiegare la “robba” finalmente sua e sopratutto a reclamare pienamente uno status che per anni, venticinque lunghi anni, ha inseguito, quando lui la tolse diciassettenne da un povero basso e dalla fame per farle abbracciare il mestiere più antico del mondo. E poi, con quei sentimenti rimessi in gioco, nell’andare a raccogliere i tre figli disseminati che per anni ha sorvegliato, tre differenti caratteri, tre diversissime professioni, un incrociarsi di spavalderia, di giocosità familiare, di pacatezza; nel suggerire a Domenico Soriano, a Dun Mi’, la verità di una paternità inattesa verso uno di quei tre ragazzi e di uno soltanto, nel portarlo davanti al prete, nel ritrovare una calma che tuttavia non può ancora cancellare qualche battito di troppo del cuore. E di lui, che percorre l’opera tutta dall’esasperazione della belva presa in gabbia, del maschio svelato che dovrà prima o poi rinunciare ad un passato di comodità e privilegi, che dovrà affrontare un percorso di educazione sino alla rappacificazione punteggiata da un “papà!”, convinto e privo di ogni sdolcinatura, che arriva dalla bocca dei figli.

A dirigerli Liliana Cavani, l’autrice di “Galileo” e di “Portiere di notte” e del doppio “Francesco”, alla sua prima prova teatrale (lei che al di là di quelle cinematografiche tanto ha già frequentato i teatri lirici). Ha compattato lo spettacolo, cancellando gli intervalli, ad un’ora e 50’, è stata giustamente attenta a non allontanarsi dalla tradizione e dal naturalismo che la fa da padrone, ha scavato negli angoli più intimi dei suoi due attori, li ha fatti esplodere e li ha tenuti a bada, ha costruito con saggezza – dentro le scenografie di Raimonda Gaetani, la camera da letto e il salotto buono di chi ha fatto fortuna, senza dimenticare le sonorità della chitarra e il resto di Teho Teardo che accompagnano con struggenti melodie la vicenda – la lotta quasi fisica del primo atto, pedana di una doppia ribellione, con una stretta napoletaneità, con un linguaggio esasperato, con un gesticolare plateale, con le voci alte, gettate l’una contro la faccia dell’altro: mentre poi ha asciugato parole e gesti verso i territori della conciliazione, della tranquillità, della famiglia salvaguardata, in un percorso dove ogni sconquasso poco a poco si rimette al proprio posto, rallentandosi i tempi, le azioni, le voci. Sino al quadro finale. Una regia che non si pone soltanto al servizio “freddo” del testo e della volontà dell’autore, ma che butta là una personalissima cifra, ovvero non ancorando la vicenda agli anni dell’immediato dopoguerra, sino a schiacciarla, ma lasciandola venire un po’ più verso di noi, senza troppe ristrettezze. Con i più giovani attori, che pur con qualche inciampo rientrano appieno nel successo dello spettacolo, non possono passare senza citazione le prove di Mimmo Mignemi, uomo tuttofare di Soriano da sempre, che sfugge a tratti dal partenopeo per tradire origini siciliane, e soprattutto di Nunzia Schiano, “salvata” da Filumena, pure lei a squadernare un passato fatto di sacrifici e un presente dove per i figli non c’è più posto (bravissima: del resto, basterebbe ricordarla come madre di Siani in “Benvenuti al Sud”, pronta a sfornare per colazione strani sanguinacci ad un Bisio quantomai sconcertato e recalcitrante).

 

Elio Rabbione

Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, le iniziative

Nell’anno in cui ricorre il centenario della dodicesima battaglia dell’Isonzo, passata alla storia come la battaglia di Caporetto, le Forze Armate, per rendere omaggio ai caduti di quella tragica battaglia e ai caduti di tutte le guerre, organizzano, in tutta Italia, una serie di manifestazioni quali l’apertura delle caserme al pubblico, la consegna del tricolore ad un istituto scolastico, conferenze nelle scuole, esibizione dei complessi musicali militari, cerimonia di alza e ammaina bandiera ed eventi dimostrativi. Nella città di Torino, gli eventi per celebrare e commemorare questa giornata seguiranno il seguente programma*:

–     dal 23 ottobre all’8 di novembre: presso la Biblioteca Nazionale di Torino (Piazza Carlo Alberto), mostra storica di cimeli e reperti sulla 1^ Guerra Mondiale dal titolo“1917. Torino, retrovia del Fronte”;

–     giorno 4 novembre:

  • alle ore 10.00, in Piazza Castello: Cerimonia dell’Alzabandiera, con schieramento della Banda musicale del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino, della Bandiera d’Istituto della Scuola di Applicazione dell’Esercito, di un Reparto di formazione in armi composto da personale della Scuola di Applicazione, della Brigata alpina “Taurinense”, della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta e del Comando Regionale della Guardia di Finanza;
  • alle ore 11.00, presso il Tempio della Gran Madre di Dio: celebrazione della Santa Messa e deposizione di Corona ai Caduti nella cripta del Sacrario;
  • alle ore 18.00, in Piazza Castello: Cerimonia dell’Ammainabandiera.

–     giorno 6 novembre, alle ore 10.30, consegna di una bandiera nazionale alla Scuola secondaria di 2° grado “Luigi NATTA” di Rivoli da parte di una rappresentanza militare.

A premessa delle celebrazioni del “4 novembre”, in occasione della ricorrenza dei “Defunti”, il giorno 2 novembre 2017, alle ore 11.30, alla presenza delle Autorità locali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, sarà celebrata la ricorrenza con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato ai Caduti di Nassiriya, sito in corso IV Novembre, lato piazza d’Armi.

 

(foto: il Torinese)

Vedute d’insieme: l’identità di archivi e biblioteche

Sarà inaugurata il 6 novembre Torino: vedute d’insieme, una mostra diffusa e ricca di iniziative che si svilupperà in diverse date in varie sedi – Polo del ‘900, Palazzo Birago-Camera di commercio di Torino, Biblioteca Civica Centrale, Biblioteca Civica Musicale “Andrea Della Corte” – e racconterà con stili e accenti diversi il legame tra i patrimoni culturali e il senso di appartenenza e identità attraverso le testimonianze di chi lavora in ambito archivistico o bibliotecario, di chi fruisce dei patrimoni e di chi vi si rapporta con sentimento di affezione. Il percorso, arricchito dall’esposizione di documenti storici in alcune sedi e dalla proposta di attività culturali per il pubblico più ampio, prevede la proiezione delle digital stories realizzate nell’ambito del progetto “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise”.

 

La mostra è la naturale conclusione del progetto “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise” che, a partire dallo scorso gennaio, ha coinvolto numerose istituzioni culturali, ma anche i negozi, le botteghe e i cittadini. Partendo dalla valorizzazione dei patrimoni conservati negli archivi e nelle biblioteche, l’Associazione Passages che ha promosso il progetto è riuscita a raccontarli con linguaggi nuovi, a metterli in dialogo con le memorie e le esperienze di ogni giorno, a costruire con la collaborazione di tutti un’immagine inedita, riflessiva, intima ed emotiva della città.

 

“Che i patrimoni parlino di noi – dice Anna Maria Pecci, coordinatrice del progetto, presidente dell’Associazione Passages – mentre noi stessi ne parliamo, lasciando una testimonianza unica del nostro legame con la città, è il fil rouge che emerge da questo racconto corale frutto di mesi di lavoro appassionante e capace di coinvolgere soggetti diversi”.

 

Nel corso dei mesi sono stati infatti organizzati laboratori di digital storytelling per raccontare, con una dimensione narrativa nuova e partecipata, l’incontro con i patrimoni culturali delle Biblioteche Civiche Torinesi, dell’Archivio Storico della Città di Torino e del Polo del ‘900. Dall’incontro con un tessuto pieno di memoria quale quello della storica Contrada dei Guardinfanti, sono poi nati nuovi racconti nei quali i documenti d’archivio si intrecciano con i ricordi e le storie di chi vive e ama questi luoghi. Questo racconto condiviso è diventato uno spettacolo itinerante per raccontare personaggi e curiosità della Contrada, e poi ancora una serie di video performance inserite nei tour narrati che nel corso dell’autunno hanno riscosso grande successo.

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Le tappe della mostra Torino: vedute d’insieme e le attività proposte da ogni sede:

Dal 6 al 15 novembre

TORINO VEDUTE D’INSIEME ALLA BIBLIOTECA CIVICA MUSICALE “ANDREA DELLA CORTE”

Corso Francia 186

Visitabile lunedì, martedì e giovedì con orario 9.15/18.45; mercoledì e venerdì con orario 9.15/16.45.

Lunedì 6 novembre, ore 17.00: La Biblioteca Civica Musicale si racconta attraverso il digital storytelling.

Presentazione dei video realizzati nell’ambito del progetto COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise grazie al quale la pluralità del patrimonio culturale torinese è stata narrata mediante linguaggi partecipativi e innovativi.

Al termine sarà lanciata una call alla cittadinanza per raccontare la Tesoriera e il suo parco attraverso ricordi, documenti, materiali fotografici e video di chi li ha frequentati nel corso degli anni.

 

Dal 6 al 15 novembre

TORINO VEDUTE D’INSIEME AL POLO DEL ‘900 Palazzo San Daniele

Via del Carmine 14

Visitabile lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, sabato e domenica con orario 9/21; giovedì con orario 9/22

Martedì 14 novembre: Storie che dialogano. Visita ore 14.30-15.30 Workshop ore 15.30-17.00 | Palazzo San Celso Via Del Carmine 13. Al Polo del ‘900 un workshop sulla creazione di storie digitali a partire dai luoghi e dai beni comuni di Torino, preceduto dalla visita del nuovo centro culturale nei Quartieri militari juvarriani. Posti limitati. È richiesta la prenotazione (associazionepassages@libero.it) entro lunedì 13 novembre

 

Dal 20 novembre al 7 dicembre

TORINO VEDUTE D’INSIEME ALLA BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE

Via della Cittadella 5

Visitabile lunedì 15/19,55; dal martedì al venerdì 8,15/19,55; sabato 10,30/18

Venerdì 1 dicembre COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise

Nella sala conferenze, incontro di presentazione del progetto. Programma e orario in via di definizione

 

Dal 12 al 21 dicembre

TORINO VEDUTE D’INSIEME A PALAZZO BIRAGO – CAMERA DI COMMERCIO DI TORINO

Via Carlo Alberto 16. Visitabile dal lunedì al venerdì con orario 10/12,30 – 14,30/17; sabato e domenica 11/18; martedì 12 dicembre apertura alle ore 15

Dal 12 al 21 dicembre Patrimoni di prossimità. Programma in via di definizione

 

Iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Passages col patrocinio della Camera di commercio di Torino. Il progetto “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise” realizzato dall’Associazione Passages con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando OPEN 2016-Progetti innovativi di Audience Engagement, è realizzato in partenariato con le Biblioteche Civiche Torinesi, l’Archivio Storico della Città di Torino, il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, il Polo del ‘900 e weLaika.

 

Smartrams ottava edizione

L’ottava edizione di Smartrams (STS) chiuderà l’Artweek torinese correndo 

sui binari di San Salvario e del centro, collegando così Dance Salvario: Club To Club con San Salvario Emporium in piazza Madama Cristina, Paratissima all’interno  dell’ex Caserma “La Marmora” e NEXST nel Quadrilatero Romano; l’appuntamento è per  il 5 novembre dalle 16:30 alle 22:00 con ingresso libero a tutte le fermate del percorso.  Sul tram i dj set di Gambo (LandOfDance / Il silenzio del rumore) e il back to back Double Decker, progetto di Material & Spacerenzo (Bounce FM). Ma anche il visual artist High Files, a cura di NEXST, che con le sue proiezioni in movimento traccia il passaggio di STS alterando la realtà che attraversiamo ogni giorno con linee luminose  e graffiti immaginari. E ancora, ai tre ideali “capolinea” (Gran Madre, Piazza Castello  e Piazza Madama Cristina) il progetto “Catch me if you Pink”, di Rebor (Marco Abrate), a cura di Paratissima, interventi site-specific in un percorso visivo contraddistinto dal ben riconoscibile color fucsia. Grazie a Sherlock, l’innovativo l’antifurto GPS per bici, sarà possibile geolocalizzare STS in tempo reale andando al link: www.sherlock.bike/STS. Il percorso e gli orari sono  già consultabili sul nostro sito www.smartrams.it. e sulla pagina facebook.

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Smartrams è un contenitore non convenzionale di arte e musica che percorre le arterie principali della viabilità cittadina, riscoprendo i diversi quartieri. Attraverso un tram allestito per l’occasione con interventi site specific e trasformato in spazio d’incontro, portiamo esperienze d’innovazione artistica e culturale, per raggiungere nuovi pubblici e aree della città fuori dai luoghi tradizionali
di produzione e fruizione. Smartrams è un progetto nato nel 2015 a cura di Associazione KLUG, ha all’attivo 7 edizioni torinesi tra il 2015 e il 2017 e prevede nei prossimi anni di raggiungere nuove città. Smartrams – #STS8_Contemporary è un progetto di Associazione Klug,

con il patrocinio della Città di Torino e il contributo di Funder35, in collaborazione con Dance Salvario, ClubToClub, San Salvario Emporium, NEXST, Paratissima. Sponsor tecnici: Sherlock, PartyBag, Forst e Cicogna

 

Eventi collegati

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Dance Salvario

5 novembre 2017, dalle 11.00 alle 21.00

San salvario, Torino

Lo straordinario block party di chiusura del Festival, un evento centrale nella geografia di Club To Club, che lega idealmente la manifestazione al quartiere che da anni ospita la sede operativa
di Xplosiva a tutta la città. La quarta edizione di Dance Salvaro si sviluppa coinvolgendo l’intera area del quartiere, con perno principale in Piazza Madama Cristina, sede di un’edizione speciale del market San Salvario Emporium – come sempre partner e co-creatore dell’iniziativa, e del main stage di Club To Club, che ospiterà due progetti speciali selezionati per l’occasione: Jim C. Nedd & Palm Wine che presenteranno Guarapo!, progetto curato per l’etichetta inglese Honest Jones,
e Gang Of Ducks che presenterà Call To Investigate, uno show sviluppato per promuovere
la prima release in uscita a novembre 2017 prodotta da Gang Of Ducks come artista. Un’intera giornata durante la quale incontri, mostre, proiezioni, performance di danza, brunch e aperitivi, itinerari enogastronomici e visite guidate, musica e street art daranno la possibilità di conoscere
la vitalità di San Salvario, il quartiere multiculturale e creativo per eccellenza di Torino.

 

NEXST
26 ottobre – 5 novembre 2017
Festival diffuso in città

La seconda edizione di Nexst coinvolge più di 40 realtà, prende così forma un festival diffuso che racconta la produzione artistica indipendente con un concetto di ‘opera’ aperto a qualsiasi esperimento e contaminazione e coinvolge realtà artistiche e culturali torinesi (da gallerie a teatri a librerie, da temporary space a laboratori ) e no, con la partecipazione di attori nazionali
e internazionali. Progetti espositivi e insieme un programma di live, performance e talk  dal 26 ottobre fino al 5 novembre 2017. 3 Premi (The Independent-MAXXI, Artribune, Autofocus),  live, talk (tra cui quello organizzato in collaborazione con Artissima sul tema Indipendenti da chi e da che cosa?) e performance l’head quarter di Nesxt, al Quadrilatero, all’angolo tra via Santa Chiara
e via Bellezia.

 

Paratissima

1-5 novembre 2017

ex Caserma “La Marmora” di via Asti

Paratissima, nata come evento off di Artissima, è diventata in pochi anni uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico a livello nazionale. Gli artisti di Paratissima sono i creativi (pittori, scultori, fotografi, illustratori, stilisti, registi, designer) emergenti, che non sono ancora entrati nel circuito ufficiale dell’arte, e i nomi affermati che desiderano mettersi in gioco in un contesto dinamico rivolto ad una vasta platea. Le sezioni principali di Paratissima sono dedicate al design, al fashion, alla fotografia e alle giovani gallerie di arte contemporanea. Aree didattiche, laboratori e workshop assumono un ruolo fondamentale nella manifestazione nell’ottica di innescare una partecipazione attiva, una connessione tra pubblico e giovani artisti durante i cinque giorni dell’evento.

 

(Foto: Emanuele Basile)