Oltre 800 recite in 100 spazi, circa 145.000 presenze in tutto il Piemonte
Un cartellone composito, con appuntamenti che spaziano dalla musica alla prosa, dalla danza al balletto, dal circo al teatro ragazzi, quello allestito dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, Circuito Regionale Multidisciplinare. Una visione condivisa con il socio unico Regione Piemonte sulle linee di intervento delle politiche territoriali, che ha ampliato il raggio di azione della Fondazione, trasformandola in un vero e proprio braccio operativo e interlocutore privilegiato nell’ambito dello spettacolo dal vivo.

LAVANDERIA A VAPORE – TOGETHER WE DANCE – 2017/2018
Spettacoli, residenze, progetti di partecipazione
Alla Casa della danza di Collegno un ampio calendario di attività per tutti
La Lavanderia a Vapore di Collegno è il centro regionale per la danza in Piemonte. Un luogo denso di significati, collocato nei magnifici spazi ristrutturati dell’ex lavanderia di quello che era il più grande ospedale psichiatrico di Italia. Oggi il centro è riconosciuto a livello nazionale e internazionale, grazie a una innovativa politica di gestione che punta al rinnovamento dei processi creativi e al confronto artistico, seguendo il modello dei centri coreografici europei. Molteplici nella stagione 2017/2018 le connessioni tra l’attività spettacolare, le residenze artistiche e i progetti speciali di partecipazione: un unico fluire di appuntamenti che connotano la Casa della danza come luogo aperto, fucina di narrazioni multidisciplinari, spazio vivo dove incontrarsi, partecipare…e ballare: la stagione Together we dance nasce con questo spirito, perché a tutti è data la possibilità di esplorare i temi della creazione contemporanea, della danza e del movimento. Dove si può sperimentare, divertendosi, alla ricerca di un linguaggio comune da costruire insieme.Un unico calendario, da ottobre a giugno, raccoglie gli spettacoli e le restituzioni pubbliche (VEDERE); le residenze artistiche (CREARE); le attività per il tempo libero adatte a tutti e l’alta formazione per i professionisti (APPRENDERE); i progetti di audience engagement (PARTECIPARE) rivolti a studenti, docenti e in generale a tutti i cittadini interessati.

Ervin Cukaj, un albanese di 32 anni, è caduto dal secondo piano di un palazzo in via Quarto dei Mille mentre cercava di svaligiare un appartamento. L’uomo, intorno alle ore 12 di martedì, si era introdotto furtivamente in un appartamento al secondo piano del civico numero 10, con l’intento di sottrarre denaro e gioielli preziosi. Preso dal panico e spaventato dal probabile rientro anticipato dei padroni di casa, l’uomo ha provato a fuggire con la refurtiva, calandosi dal balcone che dava sul cortile interno dello stabile. Mentre cercava di scavalcare il parapetto, il ladro ha perso l’equilibrio precipitando violentemente al suolo; alcuni condomini – attirati dal tonfo della caduta e dalle urla di dolore del giovane – hanno dato l’allarme e hanno chiamato i soccorsi. Il trentaduenne ha riportato numerose e gravi fratture ed è stato immediatamente trasportato d’urgenza all’ospedale Cto di Torino. I carabinieri che sono giunti sul luogo dell’incidente, dopo aver ricostruito l’accaduto, hanno emanato un mandato di fermo contro il ladro per poi procedere all’arresto per furto e danneggiamento quando l’uomo si riprenderà. Il giovane è ancora in gravissime condizioni ed è ricoverato al Cto in prognosi riservata. Non è la prima volta che si verifica un fatto del genere, infatti lo scorso 25 luglio un uomo di 30 anni era morto sul colpo mentre tentava di fuggire da un alloggio che stava svaligiando in via.
Il piano di risanamento illustrato dal Sindaco Appendino è sicuramente apprezzabile che la Giunta Cinque Stelle, cercando di evitare il pre-dissesto (che avrebbe conseguenze drammatiche),
etc.) apporti alla società la liquidità necessaria; in caso contrario GTT dovrà accedere ad una procedura concorsuale con la conseguenza che la convenzione con la società con la quale il Comune si impegna a rimborsare i suoi debiti scaduti in dieci anni non potrà avere attuazione; la Città si ritroverà a dover contabilizzare nell’anno e pagare a GTT tutti i debiti scaduti e incasserà i crediti vantati verso GTT in moneta fallimentare; ciò originerà un disavanzo nei conti del Comune di oltre 100 milioni di Euro.

La gestione e il passaggio dei beni familiari dai genitori ai figli, a congiunti o altri, rappresenta sempre un momento estremamente delicato nella vita di una persona ed è bene affidarsi a un esperto, in questo caso un notaio.
riserva di usufrutto o con la riserva di disporre. Si pagano subito le tasse di donazione, con l’aliquota e la base imponibile del valore catastale attuale, ma si evitano le imposte di successione; ci sarà solo un consolidamento, quasi gratuito, con un sensibile vantaggio per i beneficiari della donazione. Con la riserva di usufrutto il disponente mantiene la possibilità di godere del bene immobiliare, abitandolo o potendolo affittare, proprio come se fosse ancora suo; con la riserva di disporre, inoltre, il disponente può ritornare in possesso del bene, nel caso cambino le circostanze presenti al momento della donazione (per esempio nel caso compaia la necessità economica di vendere il bene o nel caso in cui il beneficiario assuma, in virtù dei beni ricevuti in donazione, una condotta libertina o che faccia comunque presumere al disponente un tenore di vita eccessivamente dispendioso)”. “Per quanto riguarda le disponibilità finanziarie – conclude il notaio Remo Morone – la donazione è un istituto che viene poi spesso impiegato dai genitori verso i figli che non potrebbero permettersi il tenore di vita che conducono e che viene invece così giustificato pienamente, soprattutto dal punto di vista fiscale. Spesso sono proprio gli stranieri che vivono in Italia i più attenti in materia e quelli che sottoscrivono più volentieri questo tipo di atto presso il notaio”.
I Comuni piemontesi nel cui territorio sono presenti immobili confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata hanno tempo fino al 30 ottobre per aderire al bando emanato dalla Regione Piemonte per favorirne il riutilizzo a scopi sociali.
mafie mettendoli a disposizione dell’intera comunità per finalità educative e sociali rappresenta la miglior risposta da parte della Regione Piemonte alla criminalità”, mentre l’assessora alle Pari opportunità ed Immigrazione, Monica Cerutti, evidenzia che “questo bando ha una valenza molto concreta nel destinare beni immobili confiscati per fini sociali, come le case rifugio per donne vittima di violenza o l’accoglienza di profughi. Ciò aumenta la sua portata simbolica, restituendo alla comunità beni sottratti alla malavita. Si tratta di un’azione assolutamente in linea con l’adesione della Regione ad Avviso Pubblico, la rete di enti locali e Regioni contro le mafie”.
L’inizio dell’autunno e la fine dal grande caldo non hanno fatto percepire che in questo ultimo mese di settembre la siccità in Piemonte si e’ aggravata. 
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani vuole riflettere, insieme ai Colleghi tutti, sull’attuale significato della ricorrenza del 5 ottobre, Giornata Mondiale dell’Insegnante,
professionale o per le loro scelte universitarie, ma, anche e soprattutto, ad educarli al rispetto reciproco e alla solidarietà, al superamento dei pregiudizi e alla inclusione, all’accoglienza di culture diverse protese in un dialogo di crescita morale, spirituale e pacifica. In una società in continua evoluzione, infatti, la formazione delle giovani generazioni non potrebbe considerarsi completa se prescindesse dal profilo umano e solidaristico; solo così potremo sperare, un domani, di avere dei cittadini consapevoli, degli uomini e delle donne attenti e rispettosi dei propri e degli altrui diritti così come dei propri e degli altrui doveri, oltre che degli ottimi protagonisti dei vari settori economici, professionali e lavorativi in genere. E’ difficile la professione dell’Insegnante. E’ difficile quando ci si trova di fronte a dei giovani che hanno necessità di nuovi stimoli e nuove proposte in una società in cui si susseguono esempi non edificanti di prepotenza e malaffare; in cui al dialogo si preferisce la prevaricazione; in cui il “diverso” diviene facile preda del branco, un branco che non riesce proprio ad accettare la mancanza di omologazione agli stereotipi offerti da una pseudo cultura massificante e che tende a schiacciare tutti verso un livello sempre più infimo e più vuoto. Eppure con tenacia, con costanza, con amore, con abnegazione, migliaia di insegnanti ogni giorno svolgono pazientemente la loro Missione, perché è giusto chiamarla Missione anche a costo di apparire
inguaribilmente romantici e sognatori, lavorando insieme ai loro alunni giorno dopo giorno; suscitandone la curiosità e rendendoli protagonisti dell’apprendimento; crescendo insieme a loro in un osmotico scambio di esperienze e di saperi. Perché l’istruzione rende liberi e la libertà è il valore fondamentale in una società democratica e pluralista come la nostra. Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti umani è vicino a tutti gli Insegnanti che ogni giorno svolgono con tanti sacrifici la loro Missione. E’ vicino, in particolare, a tutti quegli Insegnanti che si trovano lontano dalle loro regioni e non hanno, nelle sfide personali e professionali che quotidianamente affrontano, il sostegno delle loro Famiglie; è vicino a tutti gli Insegnanti che credono nel loro lavoro e credono nel futuro. Un futuro migliore e più giusto per tutta l’Umanità e per questo continuano a lottare.