E’ legittima la bocciatura del “bullo” della classe per un brutto voto in condotta, così ha deciso il Tar del Piemonte, confermando il provvedimento assunto da una scuola superiore della Valle di Susa nei confronti di uno studente di seconda. Il consiglio di classe gli aveva assegnato all’unanimità un 5 in condotta e i genitori avevano presentato ricorso. Nel verbale si evidenziava che il ragazzo si era reso protagonista di comportamenti come l’aggressione verbale e atti di vandalismo “fino ad arrivare a sputare addosso a un insegnante”. Lo studente aveva creato nei compagni “un clima di tensione e, in alcuni casi, di paura”. Non solo. Nel dicembre del 2016 fu sospeso perché sospettato di avere danneggiato l’auto del dirigente scolastico.
Milano-Torino, a Superga vince Uran
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di Claudio Benedetto
Rigoberto Uran, scalatore colombiano della Cannondal, ha vinto oggi la Milano-Torino, la più antica classica del ciclismo internazionale, giunta alla sua 98a edizione. 4 ore, 24 minuti, 51 secondi il tempo impiegato per percorrere i 186 chilometri del percorso, alla media di oltre 42 km/ora. Grande cornice di pubblico, come sempre d’altronde, lungo tutta la salita finale percorsa due volte dai corridori fino al piazzale di Superga, baciato quest’oggi da un caldo sole primaverile. Ed è proprio sui quattro chilometri finali che Uran si è scatenato staccando tutti e arrivando solo soletto fin sul traguardo. Dietro di lui il britannico Yates e Fabio Aru, unico italiano tra i primi dici, quarto Nairo Quintana, altro portacolore colombiano.
“Sono molto felice di questa vittoria. Forse ho attaccato un po’presto, ma ho voluto provare da lontano perché sono in una buona forma in questo finale di stagione. Sabato si corre il Lombardia ed è bello vedere che ho la condizione per spingere forte in salita. Vincere è fantastico ma per me la cosa più importante è essere felice pedalando, come ho fatto al Tour de France e come è stato oggi” queste le prime del vincitore subito dopo il trionfale arrivo.
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Ecco di seguito la classifica finale:
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1. Rigoberto URAN (Col, Cannondal) 186 km in 4.24’51”, media 42,137
2. Adam Yates (Gb, Orica-Scott) a 10″
3. Fabio Aru (Astana) a 20″
4. Quintana (Col) a 28″
5. Gaudu (Fra) a 31″
6. Poels (Ola)
7. Martinez (Col) a 33″
8. Pinot (Fra) a 35″
9. Latour (Fra) a 43″
10. Stetina (Usa) a 53″
Prossimo appuntamento sabato con il Giro di Lombardia, ultima importante classica italiana prima dell’inverno.
(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
La Regione Piemonte sostiene anche questa edizione di Portici di Carta, la più grande libreria a cielo aperto d’Europa aperta a tutti i cittadini con molti incontri ed eventi sul mondo del libro. In particolare la Regione sostiene il progetto ‘Buono da leggere’, già sperimentato positivamente al Salone del Libro . Sono così nuovamente disponibili buoni libro da 15 euro per gli studenti delle scuole superiori piemontesi che si potranno ritirare, nel numero di mille, allo Spazio Bambini. E’ confermata anche quest’anno l’attenzione verso gli editori piemontesi, un sistema di 40 case editrici, che partecipano alla manifestazione in modo autonomo. Agli editori locali è anche dedicato inoltre uno spazio collettivo nell’ambito del progetto Prontolibri.
(foto: il Torinese)
Un giudice del tribunale di Torino aveva dichiarato il non doversi procedere contro un imputato di stalking che aveva proposto un risarcimento di soli 1.500 euro. Ma ora la Procura Generale del Piemonte ha impugnato la sentenza. Era il 2 ottobre quando il gup Rosanna La Rosa, applicando una norma entrata in vigore lo scorso 4 agosto, dichiarava il reato di stalking “estinto per condotte riparatorie” dopo avere valutato – così scrive l’agenzia Ansa – come “congrua” la somma offerta dall’imputato e rifiutata dalla persona offesa. L’iniziativa di impugnare la decisione del giudice sarebbe dell’Avvocato generale Giorgio Vitari e del procuratore generale Francesco Saluzzo.
(foto: il Torinese)
Sergio Chiamparino aderisce alla staffetta del digiuno per l’approvazione della legge sullo ius soli. “La legge sullo ius soli – spiega il presidente della Regione – è una legge di civiltà che va fatta, perchè è rivolta alla parte più debole e insieme fondante della nostra società: i bambini che, pur essendo nati da genitori stranieri, hanno completamente assorbito la nostra cultura, la nostra lingua, le nostre abitudini. E’ per questo motivo – rimarca – che ho deciso di aderire all’iniziativa del senatore Luigi Manconi e di ‘Insegnanti per la cittadinanza’.”
In seguito alla firma – nel giugno scorso – dell’accordo di programma siglato tra Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e Ministero dell’Ambiente per contrastare l’inquinamento atmosferico nel Bacino padano entreranno a breve in vigore le prime misure temporanee omogenee da attuare al verificarsi di condizioni di accumulo e di aumento della concentrazione di Pm10 correlate all’instaurarsi di condizioni meteo sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. Le ha illustrate l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia nel corso della seduta della V Commissione, presieduta dalla presidente Silvana Accossato. Il primo livello di allerta – di colore arancio – scatterà dopo quattro giorni consecutivi di superamento del valore di 50 microgrammi per metro cubo della concentrazione di Pm10 sulla base della verifica effettuata nelle giornate di lunedì e giovedì sui quattro giorni antecedenti. Il secondo livello – di colore rosso – entrerà invece in vigore dopo dieci giorni consecutivi di superamento del valore di 50 microgrammi per metro cubo della concentrazione di Pm10 sulla base della verifica effettuata sui dieci giorni antecedenti.
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Al raggiungimento del primo livello verrà – tra l’altro – limitato l’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva almeno Euro 4 diesel in ambito urbano dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali N1, N2 ed N3 di classe emissiva almeno Euro 3 diesel dalle 8.30 alle 12.30; il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza d’impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive che non rispettino almeno i valori previsti per la classe 3 stelle e l’introduzione del limite di 19 gradi centigradi (con tolleranza di 2 gradi) per le temperature medie nelle abitazioni, negli spazi e negli esercizi commerciali. Al raggiungimento del secondo livello, le limitazioni del primo livello verranno estese, per quanto riguarda i veicoli commerciali N1, N2 ed N3 di classe emissiva almeno Euro 3 diesel dalle 8.30 alle 18.30 ed Euro 4 diesel dalle 8.30 alle 12.30. Tali misure interesseranno le aree urbane dell’agglomerato di Torino e dei Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti nei quali risulti superato uno o più dei valori limite di Pm10 o di biossido di azoto per almeno tre anni, anche non consecutivi, negli ultimi cinque. Esse verranno attivate entro il giorno successivo a quello di controllo (ovvero il martedì e il venerdì) e resteranno in vigore fino al giorno di controllo successivo.
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La Commissione ha anche esaminato e approvato, a maggioranza, il Documento di economia e finanza regionale (Dpfr) per quanto riguarda le materie di competenza. L’assessore Valmaggia ha illustrato – anche a nome dell’assessore alla Difesa del suolo Francesco Balocco – le parti salienti del documento a partire dal soccorso civile che prevede interventi preventivi per fronteggiare le calamità naturali e il coordinamento del sistema di protezione civile dopo la riforma del Corpo forestale dello Stato. Si è soffermato – tra l’altro – sulla tutela dei parchi naturali, che prevede la continuazione dell’attività di preservazione dei siti della rete Natura 2000 e la redazione dei Piani naturalistici che concorreranno alla formazione del Piano forestale regionale e sulla necessità di completare il piano sui rifiuti speciali, sui quali l’Ue da tempo chiede d’intervenire. Ha annunciato, inoltre, che per quanto riguarda le calamità naturali, i fondi a disposizione dovrebbero aumentare, consentendo così di concludere opere iniziate per la messa in sicurezza del territorio. Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, i consiglieri Gian Paolo Andrissi, Federico Valetti (M5s), Elio Rostagno e Valter Ottria (Mdp).
www.cr.piemonte.it
(foto: il Torinese)
Nella zona sud di Torino, la Città di Nichelino, in sinergia con le Associazioni Datoriali (API Torino, Unione Industriale, Confartigianato, CNA) e SIT Sviluppo Investimenti Territorio, la proprietà, ha creato le condizioni favorevoli per un nuovo e concreto sviluppo industriale del territorio, Spazio Vernea.
Spazio Vernea è oggi un’area industriale, ma è anche una visione di crescita, il primo passo di un progetto più ampio di rilancio del sistema industriale di Torino Sud.Spazio Vernea è non solo l’opportunità di condividere la visione sul futuro proposta dalla Città di Nichelino, ma anche la tangibile possibilità di insediamento di una nuova realtà manifatturiera: 40.000 mq, già completamente urbanizzata, offerta a condizioni economiche estremamente vantaggiose (55 euro/mq trattabili),disponibile immediatamente a ospitare nuovi insediamenti industriali rilevanti.orte della condivisione tra pubblico e privato che contraddistingue l’Amministrazione Comunale, Spazio Vernea è un intervento controcorrente in questo periodo di crisi, in cui la Città di Nichelino offre:
– Fiscalità Agevolata con importanti vantaggi fiscali a fronte dell’acquisto dell’intero lotto, prevedendo l’esenzione dal pagamento della IUC (IMU, TASI, TARI) per i primi tre anni
– Banda Ultra Larga l’Amministrazione Comunale a breve costruirà un progetto per la posa della fibra ottica e agevolare alta connessione per le aziende
– Sportello Unico per le aziende capace di rispondere adeguatamente alle richieste burocratiche
– Manutenzione delle aree industriali con lo stanziamento per il prossimo triennio di 200.000 € /anno
Gli attori del progetto Spazio Vernea a fine 2016 hanno avviato un tavolo di confronto sui temi di sviluppo e visione strategica dell’area. Al tavolo si sono seduti per numerosi incontri l’Amministrazione Comunale, nelle persone di Giampietro Tolardo, Sindaco della Città di Nichelino, e Diego Sarno, Assessore all’Industria e Artigianato della Città di Nichelino, i rappresentanti delle Associazioni Datoriali del territorio, nelle persone di Giuseppe Scalenghe, Vice Presidente API Torino, Antonino Scordo, di Unione Industriale Torino, Claudio Rizzolo di ConfartigianatoTorino, Rosa Maria Polidori di CNA Torino, e Alessandra Configliacco, in rappresentanza di SIT Sviluppo Investimenti Territorio, società partecipata proprietaria dell’area al centro del progetto di sviluppo. Giampietro Tolardo, Sindaco della Città di Nichelino, dichiara: «Ormai è quasi un anno che abbiamo avviato un percorso di condivisione con il territorio per cercare di instradare tutta una serie di progettualità che partono dal basso. Abbiamo intenzione di cercare di incentivare l’arrivo di nuove aziende, che possano produrre nuovi posti di lavoro e soprattutto possano rappresentare uno stimolo all’insediamento di strutture aziendali più piccole. Spazio Vernea vuole essere un affiancamento alle aziende per quelle difficoltà che si hanno oggi nell’insediare ed aprire una nuova azienda sul territorio».
Mia cara Sindaca, Le scrivo questa lettera aperta, in quanto quello che si sta apprestando ad approvare è il suo secondo bilancio della città di Torino, ovvero il primo dove può effettivamente esprimere, appieno, tutto il potenziale dell’amministrazione a Cinque Stelle. Ricordo il suo primo intervento, nel 2012, con le valutazione sul bilancio della città stilato dall’amministrazione del Sindaco che la preceduta, Piero Fassino. Quell’intervento si apriva ponendo l’attenzione su tre punti molto importanti, su quali imbastiva la sua azione come consigliera d’opposizione del Movimento 5 Stelle, e come tale non condivideva nella maniera più assoluta: 1) La riduzione della spesa corrente – che tradusse come tagli. 2) La dismissione delle quote delle società partecipate – che lei individuava come progressiva alienazione del patrimonio della città; 3) Il massimo sfruttamento delle voci di entrata (a cominciare dai tributi locali) – e qui ne comprese il significato: l’aumento della pressione fiscale sui cittadini. La motivazione del progetto di bilancio che fu approvato dalla giunta Fassino risiedeva in un sola motivazione: rientrava nel patto di stabilità, da cui la città usci, per decisione dello stesso Sindaco Fassino. In quello stesso bilancio, venne decisa la dismissione di quote di TRM, AMIAT, GTT e SAGAT e del suo patrimonio immobiliare alla disperata ricerca di incassi. Ora, lei che è Sindaca, la politica economica portata avanti dalla sua amministrazione per la città, anziché superare e andare oltre l’impianto del “Sistema Torino” che ha tanto combattuto da banchi dell’opposizione, non fa altro che mantenere la rotta. Nel 2012, Fassino decise di uscire dal patto di Stabilità, per poter continuare a mantenere, per quanto potesse essere possibile, le mani libere.
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Lei oggi, per continuare a tenere le mani libere ha deciso di non dichiarare il dissesto, che significherebbe il commissariamento della città, ma di concordare con la Corte dei Conti gli interventi da effettuare volta per volta andando a risparmiare 10 milioni di tagli, sui 90 che le verrebbero imposti dal concordato. E dichiara 80 milioni di tagli da qui al 2021, di sacrifici che i cittadini, devono continuare a sopportare per il bene della città. Dismissioni di quote delle partecipate, ma non si oppose quando le propose Fassino ? Con il conseguente impoverimento della città e dei suoi cittadini. Vendere tutto ciò che è possibile vendere. Usare la cassaforte di Torino per prelevare denaro fresco, tentare di fare la stessa cosa con la SMAT. Impegnarsi, per non usare più gli oneri urbanistici per fare cassa, salvo poi rimangiarsi la parola poco dopo. Mia cara Sindaca. Ma dove ha vissuto negli anni in cui era fra i banchi dell’opposizione ? 5 anni passati a fare le pulci al Sindaco Fassino, per poi arrivare a occupare la sua poltrona e scoprire che non si era accorta di ciò che succedeva in città. Dovrebbe pensare a restituire i soldi presi per sedersi in consiglio comunale. Le sue scelte, non hanno avuto il coraggio per cui tutti i torinesi l’anno votata e hanno votato 5 Stelle. Dare un segnale di forte discontinuità con il passato, con quei “30 anni” in cui Torino, per seguire il suo pensiero, è stata portata sull’orlo del baratro. Certo, però che fa specie, questa sua affermazione. Fino a oggi, gli amministratori si limitavano a dare la colpa a quelli che li avevano preceduti, ormai era prassi consolidata, ma lei è stata capace di andare oltre, di andare avanti laddove tutti si fermavano. Incolpare della situazione cittadina tutti gli amministratori a partire dagli anni 80 a oggi, mi chiedo, e le chiedo, se Novelli è escluso o compreso dai 30 anni. Questo si che è puro coraggio. Ma lei dove ha vissuto in questi 30 anni di mala gestione? Ah si a Moncalieri. Ecco perché non sa e non comprende cosa Torino era 30 anni fa e non comprende cosa Torino è adesso. Eppure non abitava molto distante da noi.
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L’inizio della trasformazione di Torino da città puramente operaia (FIAT), in città con velleità cosmopolite, possiamo individuarla con il 1982, data dell’annuncio della chiusura del Lingotto e di quello che oggi possiamo definire come la fine della vocazione prettamente meccanica e automobilistica di Torino. Guarda caso son passati 30 anni da allora. E a partire da quella data, gli amministratori della città hanno saputo e dovuto, reinventare Torino e costruirle uno spazio proprio all’interno della comunità internazionale. E questo ospitando, vertici internazionali, Mondiali di Calcio, le Olimpiadi Invernali. E Poi costruendo il Salone del Libro, del Gusto assieme a Terra Madre. E tutti gli eventi culturali che hanno caratterizzato la città in questi lunghi 30 anni. Si, queste cose non sono state fatte a costo zero. Ma hanno permesso alla città di vivere e di rimanere viva diventando cosmopolita. E per fare questo, c’è stato bisogno di coraggio. Di fare scelte, che non sarebbero state indolori, ma che hanno saputo inserire la città in un contesto nuovo e di potersi conquistare, oggi che siamo nel 2017, il suo quinto posto come città turistica. 30 anni dopo, malgrado le difficoltà, Torino è stata capace di reinventarsi e di costruirsi un suo ruolo peculiare e questo grazie ai Torinesi che hanno avuto la forza di fare le scelte che andavano fatte per non far finire la città nella storia delle città diventate archeologie industriali. Ora, signora Sindaca, le chiedo, qual è la visione che lei e il Movimento 5 Stelle ha per questa città ? Dal giorno della sua “incoronazione” si è solo visto un lento ma costante e continuo gioco a smantellare tutto ciò che la città, in 30 anni è stata capace di costruire, con molta fatica e sacrifici da parte dei torinesi, che se ne sono accollati i costi. Abbiamo quasi perso il Salone del Libro a favore di Milano, abbiamo perso il giro delle grandi mostre. Manchiamo di coraggio nel portare la città su lidi sicuri, coraggio che solo lei e i suoi uomini possono darci. Ci si augura che il destino della città non sia quello di competere per avere la Fiera Nazionale della Trippa, anche se …. Potrebbe essere un’idea … Non scartiamola del tutto ! Cordialmente e con affetto,
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Maurizio Penna, Presidente Alternativa Libera – Torino.
Il ct della Nazionale, Giampiero Ventura, alla vigilia del match con la Macedonia, il penultimo appuntamento con le qualificazioni ai Mondiali 2018, dichiara ai giornali: “Oltre i moduli e i numeri, sono fondamentali l’entusiasmo, la voglia, la determinazione. Nelle prossime due partite dobbiamo conquistare i due punti necessari per avere una posizione privilegiata nei Playoff. A livello numerico abbiamo fatto abbastanza: 11 partite, 8 vittorie 2 pareggi e un ko”.
Torino e Chambery gemelle in festa
Sarà un fine settimana dedicato alla Francia, e in particolare alla Savoia, quello che si svolgerà a Torino in occasione del 60° anniversario del gemellaggio fra Torino e Chambéry. La centralissima piazza Palazzo di Città sarà il fulcro della festa francese dove Chambéry presenterà il suo mercatino sabato 7 e domenica 8 ottobre.
I festeggiamenti per il 60° inizieranno già nella mattinata di venerdì 6 ottobre, quando la delegazione francese visionerà, nella Biblioteca Reale di Torino, il manoscritto inedito di Jean Lenoir sul viaggio condotto da un notabile francese da Novalesa a Torino tra il 1780 e il 1781. Nel pomeriggio gli ospiti nella Sala delle Colonne di Palazzo civico assisteranno all’incontro su La Sindone si racconta. Letture sulla Sindone commentate da Gian Maria Zaccone e alle ore 18 concluderà la giornata la cantautrice francese Marion Sila.
Sabato, alle ore 11 in piazza Palazzo di Città, è prevista l’inaugurazione del mercatino di prodotti tipici savoiardi in Piazza Palazzo di Città. Successivamente la delegazione francese guidata dal Sindaco di Chambéry, Michel Dantin, e la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, in Sala delle Colonne celebreranno i 60 anni del gemellaggio.
Piazza Vittorio Veneto ospiterà domenica 8 ottobre, dalle 10 alle 18, l’esposizione di auto storiche dei club La Manivelle di Chambéry e ASVA di Torino. Il Mercatino savoiardo di piazza Palazzo di Città chiuderà alle ore 19.
Sono quindi passati 60 anni da quando i sindaci Amedeo Peyron e Paul Chevalier si ritrovarono a Palazzo Madama per siglare il gemellaggio fra le due città.
Era un periodo storico in cui trasparivano ancora le testimonianze delle distruzioni e le divergenze legate alla guerra, nella quale per tutta una fase aveva visto contrapposte l’Italia e la Francia, con uno strascico di tensioni anche nel dopoguerra come le vicende di Briga e del Tenda. Ma era anche una periodo in cui le relazioni tra gli Stati europei tentavano di superare concretamente i gravi dissidi del secondo conflitto mondiale. E’ proprio in quegli anni si concretizzavano in Europa i primi passi che avrebbero portato alla realtà dell’Unione europea con il Trattato di Roma. Ed è in questo scenario che deve essere interpretato il gemellaggio, il primo della storia di Torino, con la città francese.
Molte le caratteristiche che legavano, e che legano tutt’ora, le due ex capitali della Savoia. Un passato radicato nella storia, come la custodia e il trasferimento nel 1578 della S. Sindone da Chambéry a Torino, nella cultura, nelle relazioni economiche e commerciali, anche grazie all’accordo siglato fra le rispettive Camere di commercio e nei sempre crescenti rapporti accademici che vedono come protagonisti giovani studenti universitari.