Inizia oggi la mia collaborazione con il Torinese. Per questo spazio settimanale, dove poter scrivere in completa libertà ed autonomia, ringrazio l’editore.RP
Secondo diversi commentatori la luna di miele della sindaca Appendino con la città è finita con i fatti di piazza San Carlo, dove migliaia di tifosi della Juventus si erano dati appuntamento per festeggiare la propria squadra ed invece sono stati vittime e protagonisti di una vera tragedia. Per quella serata la sindaca è indagata. A quell’avviso di garanzia se n’è aggiunto un altro, di poche settimane fa. Chiara Appendino, come lei stessa ha annunciato via Facebook, è sottoposta ad un procedimento penale per “falso ideologico in atto pubblico”. In pratica è accusata di aver nascosto dal Bilancio un debito di 5 milioni di euro, che invece secondo chi ha presentato un esposto in procura (i consiglieri Morano e Lorusso) andava invece iscritto. Io non credo che la vicenda giudiziaria abbia una rilevanza tale da mettere in difficoltà la Giunta comunale. Penso invece che l’insidia di questa indagine sia politico-contabile. Accendere i riflettori sul bilancio vuol dire aprire gli occhi su come i Comuni in questi anni di tagli e mancati trasferimenti dello Stato abbiano chiuso i loro conti. Stime di entrata ottimistiche e voci di spesa sottovalutate. Siamo sicuri che la dirigenza comunale sia ancora disponibile ad assecondare previsioni di bilancio poco realistiche? Chi certifica il bilancio e lo “stato” finanziario della città sarà probabilmente più critico e severo.La politica stessa compiendo un’azione di verità di bilancio avrà le risorse per affrontare la crisi e le esigenze della città? Non sarebbe più serio ammettere lo stato di difficoltà e mettere intorno a un tavolo Regione e Governo per salvare la prima capitale d’Italia?