Settembre 2017- Pagina 9

Una mostra-laboratorio contro l’inquinamento marino 

“Siamo condannati a vivere con tutti gli scarti plastici che abbiamo prodotto e riversato nell’ambiente fino a ieri, e andrà sempre peggio in futuro, se i nostri comportamenti continueranno a non cambiare. Per arrivare al cambiamento è necessario però prendere consapevolezza degli effetti disastrosi che abbiamo contribuito a produrre. Ed è compito delle istituzioni favorire in questo senso una cittadinanza attiva, facendo in modo che le informazioni di cui siamo in possesso, investano e condizionino le nostre scelte”. Così ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, durante la presentazione della mostra Ocean Plastics Lab, evento che si terrà in piazza Solferino dal 27 settembre al 7 ottobre incentrato sul tema dell’inquinamento della plastica nei mari e negli oceani. La mostra è promossa dal Ministero federale dell’educazione e della ricerca della Germania, in collaborazione con il Consorzio tedesco per la ricerca marina (Konsortium Deutsche Meeresforschung, KDM) e con il supporto della Commissione europea con l’obiettivo non solo di sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento provocato dalla plastica dispersa nei mari ma anche con la volontà di creare un dialogo tra scienza e società. L’evento è itinerante: Torino è la prima tappa, a seguire, tra le varie città: Parigi, Bruxelles, Washington e Berlino. Julia Schnetzer, coordinatrice scientifica del consorzio ha spiegato che l’esposizione, caratterizzata da un forte grado di interattività, avverrà all’interno di quattro container normalmente utilizzati per il trasporto marittimo, ciascuno dei quali ospiterà la riflessione intorno a una tematica differente. Nel primo saranno presenti installazioni che consentiranno di vivere un’esperienza immersiva nei rifiuti, nel secondo i visitatori potranno vestire i panni degli scienziati conducendo analisi su campioni e provette, scoprendo che cosa fa la ricerca in questo campo. Nel terzo container emergeranno gli effetti dannosi della plastica sulla flora e la fauna marina, mentre nel quarto saranno rappresentate le possibili soluzioni proposte a vari livelli, con la partecipazione anche del progetto italiano di Legambiente. Alla presentazione della mostra era presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti.

 

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Il passa falso di Sofia Coppola alla ricerca del soldato John

C’è davvero da chiedersi che cosa abbia spinto Sofia Coppola a rispolverare oggi un soggetto che già all’inizio dei Settanta non fu trascinato al successo cinematografico dagli osanna di pubblico e di critica. Anzi. Già traendolo dal romanzo The Beguiled di Thomas Cullinan, pubblicato soltanto un lustro prima, Don Siegel nel 1971 offrì ad un roccioso quanto inquietante Clint Eastwood il ruolo del caporale nordista che è al centro della Notte brava del soldato Jonathan, innaffiando il tutto con una buona dose di misogenia. Oggi la prole dell’indimenticato autore del Padrino ha a disposizione per questo suo Inganno il bel faccino di Colin Farrell che inquietante per tutta la vicenda non lo è affatto, nemanco quando deve fare l’orso cattivo e sbraitare a dispetto degli ultimi istanti che gli restano da vivere, lui rinvenuto ferito sul limitare da un’anima candida che è andata canterellando in cerca di funghi: Coppola mette in obliquo rispetto a Siegel la macchina da presa e riconsidera la vicenda con occhio tutto femminile, con i sentimenti, la complicità, le decisioni e gli ardori delle donne, riunite spavaldamente in gruppo e pronte a decidere il proprio domani, libero da intrusi e spavaldo, come tante Rosselle.

Al terzo anno di una guerra di Secessione che imperversa crudele nella Virginia dei confederati – non troppo lontano da quella casa che è istituto e rifugio per ragazze s’odono i colpi dei cannoni, mentre di tanto in tanto passa un gruppo di militari con le giubbe grigie a controllare che tutto sia tranquillo, come state?, tutto bene, nessun problema? -, approda con le sue ferite il caporale John, posto al riparo e ben lontano il pensiero, per chi lo ha raccolto e ospitato, di renderlo ai suoi nemici. Se ne occupano la direttrice (Nicole Kidman, sempre più innocua statuina di porcellana cui cominciamo davvero a rimproverare d’aver conquistato un tempo un Oscar), interessata a ripulire con umidi panni il corpo del militare, un’insegnante che, mentre cerca di movimentare le giornate delle sue alunne con delle noiose lezioni dove tenta di trasmettere i rudimenti de la langue française, sospira per il medesimo nell’attesa della concretezza e le ragazze (figuriamoci!) che in scala d’età iniziano con languorose cortesie e sorrisi e bigliettini a sognare più o meno innocenti liaisons. Da buon gallo del pollaio, il militare, in via di guarigione per quanto riguarda la gamba ferita, inizia la sua battaglia amorosa ma non ha tempo a ricavarci granché se ai confini di un intermezzo amoroso inciampa in un gradino delle scale e si ritrova al piano di sotto, più mal conciato di prima. E la direttrice, senza che le parole cancrena e morte siano nemmeno ancora state pronunciate, si fa portare su dalle cantine una bella sega ed esegue. Con un arto in meno e una stampella in più, il bel Colin, che guarda con occhio poco benevolo a quella riduzione, inizia a far le bizze e a far passare l’idea alle signore che d’ora in poi là dentro si farà come vuole lui. Figuriamosi se il gentil sesso desiste: la verginella che già lo ha ritrovato deve avere la ricerca dei funghi nel suo Dna: un buon piatto del prodotto boschereccio rimetterà a posto ogni cosa. Definitivamente.

Complicità, si diceva. E un bel mucchio di desideri. Ma la vicenda finisce con l’essere inutile nella sua riproposta nata negli anni Duemila, e soprattutto si sfalda perdendo di vista il dark che è al suo interno, rischiando persino per alcuni tratti il ridicolo. Nello scordarsi il lato drammatico della vicenda – per cui ci pare altresì azzardato quel premio per la regia che una assonnata giuria di Cannes le ha conferito nel maggio scorso -, Coppola trova rifugio nei ricami e nelle bellurie che le sono offerti dalla fotografia di Philippe Le Sourd, che si spreme in paesaggi o in visioni a lume di candela durante cene o preghiere della sera, che saranno pur belli per i cuori teneri ma che non alleggeriscono per nulla il tremolio che è stato prodotto. Si salva dall’anonimato generale la prova di Kirsten Dunst, già eccellente nella Marie Antoinette dell’autrice: autrice da cui ci si sarebbe aspettato un ben diverso percorso, nero e drammatico quanto bastava, lei che ci aveva così ben abituati con titoli quali Il giardino delle vergini suicide e Somewhere.

Studenti ambasciatori del Consiglio regionale

“Il Consiglio regionale si apre ancora più agli studenti avviando percorsi di alternanza scuola-lavoro, l’espressione più compiuta dell’integrazione tra il mondo della scuola e quello delle istituzioni. Si tratta di un investimento formativo importante in termini di risorse umane che coinvolgerà le classi del triennio degli istituti professionali, tecnici e dei licei della nostra regione”.  Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto la cerimonia della sigla del protocollo triennale d’intesa con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca per la diffusione delle iniziative dell’Assemblea legislativa piemontese destinate alle scuole e la realizzazione delle attività di alternanza scuola lavoro.

“Avviare tali percorsi – ha proseguito Laus – vuol dire contribuire alla realizzazione di una società competente ed efficace, costruendo le fondamenta di una generazione di professionisti che voglia arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale attraverso programmi di studio di qualità. Gli studenti e le studentesse saranno insigniti e insignite del titolo di ambasciatori e ambasciatrici del Consiglio regionale. Spetterà infatti a loro, in una seconda fase del percorso di alternanza, far conoscere ai ragazzi più piccoli delle suole elementari e medie, attraverso il metodo di ‘educazione tra pari’, i progetti da loro proposti nei diversi ambiti del Consiglio e le attività svolte dalle Consulte, i Comitati e i diversi settori dell’Assemblea regionale”.

Prima Regione in Italia, il Piemonte con il Consiglio regionale e l’Ufficio scolastico regionale sperimenta infatti questo nuovo modello di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti di terza, quarta e quinta superiore potranno così diventare ambasciatrici e ambasciatori del Consiglio. Il progetto, infatti, ha l’obiettivo di educare e formare i giovani, per trasmettere ad altri studenti e studentesse, attraverso i metodi dell'”educazione tra pari” e dell'”apprendimento cooperativo”, conoscenze e competenze relative ai temi trattati dagli Organi, dagli Organismi e dagli Osservatori del Consiglio regionale del Piemonte.

“E per dicembre – ha annunciato il presidente Laus – dovrebbe vedere la luce un nuovo progetto che coinvolgerà il Comitato regionale per i diritti umani, che presiedo, e l’Ufficio scolastico regionale”.

“L’Ufficio scolastico regionale – ha dichiarato Manca – ha voluto con questo Protocollo d’intesa istituzionalizzare la collaborazione, già peraltro in atto e consolidata, con il Consiglio regionale del Piemonte che in questi anni ha contribuito in modo sostanziale e sinergico alla diffusione nelle Istituzioni scolastiche dell’educazione civica e della cittadinanza attiva, dei diritti umani, della lotta contro le discriminazioni, della  cultura della legalità. Esprimendo l’apprezzamento per l’opportunità offerta dal Consiglio regionale alle scuole del nostro territorio, ritengo importantissima la promozione di percorsi che forniscano opportunità di crescita personale e professionale alle studentesse e agli studenti, favorendo altresì lo sviluppo di una cittadinanza attiva e consapevole fondata su diritti e valori condivisi”.

Gli Istituti interessati firmeranno un’apposita convenzione con l’Assemblea regionale.

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, i componenti dell’Ufficio di presidenza Angela Motta Giorgio Bertola, i garanti regionali dell’infanzia, dei detenuti e dei diritti degli animali Rita TurinoBruno Mellano ed Enrico Moriconi, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, il difensore civico regionale Augusto Fierro e i vicepresidenti del Comitato regionale per i Diritti umani Giampiero Leo e della Consulta femminile regionale Marilena Bauducco.

CT – www.cr.piemonte.it

Industria, cresce la produzione in Piemonte. Il fatturato sale in media del 2,8 per cento

Lo stato di salute del comparto manifatturiero piemontese è positivo nel secondo semestre del 2017. Lo rileva l’indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte, secondo la quale la produzione industriale è cresciuta del 3,2%, dopo la crescita del 4,5% registrata nel primo trimestre. In aumento gli ordinativi, 2,7% quelli interni e  2,4% quelli esteri, mentre il fatturato totale cresce in media del 2,8%. L’indagine di Unioncamere, svolta in collaborazione con Confindustria Piemonte, Intesa San Paolo e Unicredit, ha coinvolto  un campione di 1.240 imprese. La migliore performance è dei mezzi di trasporto (+8,7%). Poi le industrie elettriche ed elettroniche (+5,7) e dei metalli (+5,3%), quelle chimiche e delle materie plastiche (+3,9%), il comparto meccanico (+3,6%), le industrie alimentari (+2,2%) e quelle del legno e del mobile (+1,9%). Il segno “più” riguarda tutte le province. Torino cresce del 4.8% poi  Verbania +3.9%  Alessandria +3.2% e Cuneo +3.2.

“Con Pina Bausch”

Il Festival Torinodanza e il Circolo dei Lettori ospitano – venerdì 29 settembre 2017, alle ore 18.00, presso la Sala Gioco del Circolo (via Bogino 9) – l’incontro con la critica e giornalista Leonetta Bentivoglio che presenterà il volume CON PINA BAUSCH di Jo Ann Endicott, edito da Jaca Book. Introduce Gigi Cristoforetti.

Jo Ann Endicott era una giovane ballerina australiana di tecnica e potenza elevatissime quando Pina Bausch, capofila del Tanztheater, la conobbe a Londra e ne comprese il carisma e il talento. In questo passionale e altalenante «diario di bordo», scritto dopo la morte di Pina, avvenuta nel 2009, l’autrice narra, in un crescendo di emozioni, come la forte personalità di Pina sia stata, di fatto, suprema artefice del suo destino tutto, sulla scena e nella vita. Un profondo atto d’amore per il genio creativo di Pina.
Il «diario di bordo» passionale di una delle piu significative danzatrici-attrici di fine Novecento, per oltre trent’anni con Pina Bausch nel Tanztheater Wuppertal.

Jo Ann Endicott, nata a Sydney, in Australia, e stata la danzatrice più emblematica di Pina Bausch. La incontra nel 1973 e diventa ballerina del Tanztheater Wuppertal. Nel 1976, nella coreografia Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali), ricopre il ruolo principale di Anna. A questo faranno seguito altri ruoli principali come in Komm tanz mit mir (1977), Kontakthof (1978), Arien (1979), Two cigarettes in the dark (1985). Ha fatto parte del Tanztheater Wuppertal per oltre 35 anni, anche come assistente di Pina e formatrice. Di recente ha intrapreso la carriera di scrittrice.

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IL CIRCOLO DEI LETTORI (Sala Gioco) – Via Bogino 9, Torino
29 settembre 2017 – ore 18.00
Leonetta Bentivoglio
presenta il volume
CON PINA BAUSCH
Jaca Book
di Jo Ann Endicott
introduce Gigi Cristoforetti

 

“Ezio Mancino”, nuovo anno di attività

Mercoledì 27 settembre, a partire dalle ore 18.30, si terrà presso la Sala Molinari della Biblioteca civica “N. Ginzburg” (via C. Lombroso, 16) l’INAUGURAZIONE del XIV anno di attività del Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS. Dopo la lectio brevis di Chiara Lombardi (Università degli Studi di Torino) sul tema “cultura classica, conoscenza contemporanea”, verranno presentate ai partecipanti le iniziative e tutte le novità in programma

Fulcro dell’associazione resteranno i corsi di traduzione dal latino e dal greco antico, adatti anche a chi non ha mai avuto occasione di studiare le lingue classiche. I corsi sono suddivisi su tre livelli (base, intermedio e avanzato) più un livello di latino IV per i traduttori più esperti. Ricordiamo che i corsi base iniziano per il latino da ros-a, ros-ae e per il greco dall’alfabeto.

Le lezioni si svolgeranno a partire da lunedì 9 ottobre presso il Liceo Classico D’Azeglio, sede del Club di Cultura Classica, e avranno cadenza settimanale fino a fine maggio.

 

Oltre ai corsi di traduzione, mercoledì 27 settembre verrà presentata la prima edizione dei PERCORSI, corsi semestrali di approfondimento dedicati, quest’anno, al diritto greco-romano e alla storia della filosofia antica.

 

Si consolida invece l’iniziativa dei SEMINARI, cicli di appuntamenti alla scoperta del mondo antico, quest’anno dedicati alla musica, alla letteratura e al teatro:

“Orsù lira divina, tu parla, sii tu la mia voce”

Bengodi e paese di cuccagna: mai si lavora, sempre si magna

Siracusa, sulla scena nel 2018

Per partecipare ai corsi di traduzione e ai percorsi è necessario pagare una quota di iscrizione come socio frequentatore di 40 euro (50 se è il primo anno che ci si iscrive), ridotta a 10 euro per tutti gli studenti under30. Per seguire i seminari, invece, è sufficiente tesserarsi come socio sostenitore al costo di 15 euro.

 

 

Per il quinto anno consecutivo, si rinnova la collaborazione del Club di Cultura Classica con la Città di Torino, le Biblioteche Civiche Torinesi e il polo culturale Lombroso16 per l’organizzazione degli INCONTRI: otto appuntamenti, a cadenza mensile, gratuiti e aperti a tutti, per raccontare il mondo classico nel modo più eterogeneo possibile. Mito, arte, letteratura, filosofia, storia, tradizioni enogastronomiche: sono solo alcuni degli argomenti protagonisti delle conferenze che si svolgeranno presso la Biblioteca “N. Ginzburg”, a partire dalle ore 18.00, durante il corso dell’anno 2017/2018. Nonostante l’alta preparazione dei relatori, provenienti da tutto il territorio nazionale, gli appuntamenti avranno un taglio divulgativo e consentiranno, grazie alla preparazione di un’apposita bibliografia, eventuali approfondimenti da parte degli interessati. Al termine di ogni conferenza verrà sorteggiato tra i presenti il vincitore di una copia del testo di riferimento dell’incontro.

 

Per il secondo anno viene confermata la convenzione con il Liceo D’Azeglio nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.

Tra le attività fuori dai banchi, il Club di Cultura Classica realizzerà anche le consuete escursioni culturali alla scoperta di Torino: un’inedita visita di Palazzo Madama e la sempre partecipata passeggiata per Torino romana giunta alla sesta edizione. Non mancheranno l’escursione sul territorio (alla scoperta di Susa e di Aosta) e il viaggio organizzato: dopo il successo del Tour della Sicilia classica, quest’anno sono previsti 6 giorni / 5 notti alla scoperta di Pompei, Ercolanum, Paestum e la costiera amalfitana.

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Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative è possibile consultare il sito web clubculturaclassica.it, seguire la pagina Facebook (facebook.com/ClubCulturaClassica) e il profilo Twitter (twitter.com/ClubEzioMancino), scrivere a clubculturaclassica@gmail.com o telefonare al 3661118964 (anche WhatsApp).

 

Invitiamo anche a visitare il canale YouTube dell’associazione, dove è possibile vedere tutte le conferenze degli anni passati: uno strumento in più per ri-scoprire e amare la cultura classica.

Sagra del Tomino, orgoglio e tradizione

Quattro giorni di festa culminati domenica con la Sagra del Tomino. Tantissimi cittadini, rivaltesi e non, hanno scelto di riversarsi per le strade del nostro centro storico per ammirare il nuovo accesso al Castello lungo le mura animato da figuranti in abito risorgimentale, il giardino che ha ospitato la mostra di Bonsai, il Torrione e la Cappella seicentesca. Il tour alla scoperta del Castello -animato dalle letture in abiti ottocenteschi- è stato possibile grazie all’impegno e alla dedizione dei volontari dell’associazione Rivalta Millenaria che hanno accompagnato oltre 200 visitatori, molti dei quali si sono ripromessi di tornare a Rivalta per continuare a scoprirne le bellezze. Domenica è stata l’occasione anche per conoscere le associazioni di volontariato che hanno scelto la Sagra per presentare le loro attività. Anche quest’anno la solidarietà a favore dell’Associazione UGI ha caratterizzato la manifestazione con la consueta lotteria di beneficenza. Ma a farla da padrone è stato il Tomino, eccellenza gastronomica rivaltese di cui siamo orgogliosi, presente sui banchi dei produttori caseari e cucinato con la consueta professionalità dai cuochi della Famiglia Rivaltese e della Pro Loco che hanno garantito la parte culinaria della giornata. Molto interessanti e animati anche i laboratori di degustazione e produzione dei prodotti lattiero-caseari organizzati sotto l’Ala. Una bella giornata quindi, preceduta sabato sera da una altrettanto entusiasmante cena itinerante per le vie del ricetto organizzata dall’Associazione dei Commercianti del Centro Storico che ha visto la presenza a tavola di oltre 500 persone. «Siamo molto soddisfatti della risposta dei rivaltesi a questa quattro giorni di festa -dichiara il Sindaco Nicola de Ruggiero- La collaborazione tra associazioni, commercianti e amministrazione ha permesso ai rivaltesi, e ai tantissimi venuti da fuori, di godere di un programma di attività di assoluto livello. Un grande ringraziamento va agli uffici comunali, ma soprattutto ai tanti volontari che hanno reso possibile la Sagra: da chi si è occupato della sicurezza a chi ha organizzato le visite guidate, da chi ha promosso eventi e attività culturali a chi ha curato la parte gastronomica». La macchina organizzativa non si ferma però qui. Associazioni, volontari e amministrazione solo al lavoro per l’anno prossimo. Ancora il sindaco de Ruggiero: «in questi giorni abbiamo già preso appunti per preparare la trentesima edizione della Sagra che si svolgerà nel 2018 e che sarà ancora più ricca di appuntamenti. Siamo sulla strada giusta per rivitalizzare un centro storico che può e deve essere volano per tutta la nostra collettività».

FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT

Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale

A Torino il 7 e 8 Ottobre si terrà il primo corso nazionale “FORMARSI, PER AFFERMARE I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTIQ NELLO SPORT“. I temi trattati: l’identità sessuale, caratteristiche principali e importanza nell’esperienza personale; con una introduzione specifica ai temi della discriminazione e delle misure di contrasto e prevenzione in campo sportivo ed educativo e le pratiche educative inclusive nei contesti sportivi. Il corso con l’ausilio di slide e filmati fornirà spunti per interrogarsi sui contenuti proposti, sui linguaggi, gli stili comunicativi e sulle buone prassi utilizzate e da utilizzare nell’ambito delle attività sportive e della vita più in generale. Formatori e Docenti: Maurizio Nicolazzo – Coordinamento Torino Pride – agenzia formativa nazionale – Prof.ssa Anna Lisa Amodeo, Dott. Claudio Cappotto Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli. 3 Intervengono: Monica Cerutti, Assessora Pari Opportunità Regione Piemonte – Marco Giusta Assessore alle Pari Opportunità Comune di Torino – Coordinamento Torino Pride – Manuela Claysset, Responsabile Politiche di genere e diritti Uisp Nazionale – Sezione Antidiscriminazione e cultura delle differenze, Centro di Ateneo SInAPSi, Università degli Studi Federico II di Napoli – Patrizia Alfano, Presidente Uisp Regionale Piemonte. Il corso è a numero chiuso, verrà rilasciato un attestato di formazione Uisp Nazionale. Informazioni e iscrizioni presso Uisp Torino 011/677115 – torino@uisp.it

Proxima, il “contro- G7”

L’estate è finita, ma prima che tutti quanti ci si chiuda negli uffici, nelle case, nei cinema e in birreria, ci sarà ancora un’occasione di festa, di socialità, di pensiero all’aperto.

Proxima, come forse avrete letto sui giornali, è un festival politico, promosso da Sinistra Italiana e Possibile, che per una settimana sarà un laboratorio a cielo aperto sulle grandi trasformazioni che stiamo vivendo in questi anni e sulla ricerca di soluzioni per il futuro.

Sarà nel cuore di Torino, nei nostri Murazzi spenti che vogliamo riaccendere. Per sei giorni il festival tornerà a far parlare dei Murazzi, restituendoli alla gente, al divertimento e soprattutto al dibattito pubblico.

Il G7 si svolgerà nel chiuso della Reggia di Venaria, noi invece vogliamo stare all’aperto. Credo sia anche l’immagine plastica del contrasto fra la distanza di un’élite economica e finanziaria che cavalca una politica al servizio di pochi e l’apertura di un collettivo che vuole invece una politica al servizio di molti, della maggioranza della popolazione che in questi decenni ha visto peggiorate le proprie condizioni e sempre meno garantiti i propri diritti.

Si inizia martedì alle 18,30 con la presentazione di un’inchiesta sull’industria 4.0 e si chiude domenica alle 18 con un dibattito che mi vedrà protagonista dal titolo: “storie di ordinaria ricattabilità. Fra vecchi e nuovi lavori: economia della promessa, diritti negati e forme di resistenza”.

Avremo tanti ospiti a Proxima, da Susanna Camusso a Elly Schlein, da Yanis Varoufakis a Maurizio Landini, da Nicola Fratoianni a Pippo Civati e Sergio Cofferati. E molti altri fra intellettuali, studiosi, giornalisti. Inoltre ci saranno tanti workshop dedicati soprattutto ai più giovani (fatelo sapere, ci teniamo molto, venerdì inizia anche la scuola di formazione politica).

La musica e il teatro accompagneranno i giorni del festival: Bea Zanin, i Bud Spencer Blues ExplosionBienoise, la BandakadabraEugenio in Via di GioiaVito Miccolis alias Dott. Lo Sapio e molti altri. Per chi ha ancora le forze di fare l’alba, due after party animeranno i Murazzi.

Insomma, spero durante quelle sere di incontrare tutti voi, di bere una birra insieme e godere di una fine estate che potrebbe essere l’inizio di qualcosa di importante.

Buone notizie: non c’è allerta meteo, le perturbazioni sono nel Nord Europa! Ma: potrebbe fare freddo là sul fiume e chissà che ogni tanto non ci sia pure bisogno di un impermeabile (tocchiamo ferro). Copritevi, spargete la voce e non mancate!

 

Marco Grimaldi

Consigliere regionale SEL

Esercito, Raduno Nazionale Mauriziano

Palazzo dell’Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, è stato il fulcro del X Raduno Nazionale Mauriziano svolto a Torino lo scorso fine settimana. Duecento i partecipanti che, giunti da tutta Italia, si sono ritrovati nel capoluogo piemontese per partecipare all’iniziativa organizzata dall’Associazione Nazionale “Nastro Verde”. Il sodalizio riunisce gli appartenenti alle Forze Armate e ai Corpi armati dello Stato decorati con la Medaglia Mauriziana, istituita nel 1839 da Carlo Alberto e conferita a chi raggiunge l’ambito traguardo dei dieci lustri di carriera militare. Fra i momenti più significativi del raduno la cerimonia dell’alzabandiera presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, la deposizione di una corona al monumento ai Caduti di Palazzo dell’Arsenale e la funzione religiosa celebrata nella Basilica Mauriziana di Torino. Nella giornata di sabato, alla presenza del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito generale di corpo d’armata Claudio Berto, del Vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte dott. Nino Boeti e dei vertici dell’Associazione sono stati conferiti i riconoscimenti ai soci benemeriti e proclamati i vincitori del 3° Premio Letterario Nazionale Mauriziano intitolato alla memoria del Sottotenente dell’esercito Mauro Gigli, Medaglia d’Oro al Valore Militare, caduto a Herat (Afghanistan) il 28 luglio 2010. Culminato con l’omaggio ai Caduti della Grande Guerra presso il monumento al Duca d’Aosta, il X Raduno Nazionale Mauriziano si è svolto in piena armonia con gli scopi del sodalizio fra i quali il rafforzamento dei legami fra il personale in servizio e in congedo, il consolidamento delle tradizioni militari, la valorizzazione dell’onorificenza. Numerose le circostanze nelle quali è stata ricordata la figura di San Maurizio, comandante della legione tebea che nel III secolo, secondo la tradizione, si sacrificò pur di non rinnegare la propria fede e perseguitare la popolazione cristiana inerme del Vallese, nell’attuale Svizzera. Una figura che racchiude l’essenza delle virtù e dei valori cui si ispirano i nostri militari nel quotidiano agire al servizio del Paese e della collettività.