Settembre 2017- Pagina 8

Calenda sui risultati del G7: “Lavoro corale, anche se l’innovazione attrae ma spaventa”

Il  ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sottolinea con soddisfazione  i risultati raggiunti dal G7 Industria, tenutosi presso la Reggia di Venaria: “Abbiamo svolto un lavoro corale, – dice all’Ansa – resta ancora molto da scrivere ma abbiamo fatto un passo avanti. È un capitolo che abbiamo scritto tutti insieme. Così che si è concentrato su pmi, intelligenza artificiale e cybersecurity. L’innovazione attrae ma spaventa, com’è successo per la globalizzazione e l’internazionalizzazione. Il G7 deve occuparsi di tali processi e fissare paletti affinché il cambiamento non sia fine a se stesso ma orientato all’uomo”. Per il ministro è anche importante monitorare quello che accade e “definire  i principi fondamentali che l’innovazione tecnologica deve rispettare, non per incardinarla in un sistema asfittico di regole, bensì per renderla accettabile”.

(foto: il Torinese)

Longines Global Champions Tour, gli atleti del Circolo Ippico della Madonnina a Roma

Tra giovedì 21 e domenica 24 settembre il lungo viaggio intorno al mondo del Longines Global Champions Tour è transitato a Roma per la 14esima e penultima tappa. Ad accogliere il prestigioso evento equestre è stato lo Stadio dei Marmi intitolato a Pietro Mennea, opportunamente allestito per ospitare oltre cento cavalieri e amazzoni provenienti da tutto il mondo. Una cornice semplicemente spettacolare, per le 59 statue che sovrastano le tribune e circondano il campo gara, per la sua collocazione all’interno del Foro Italico, cuore pulsante dell’attività sportiva della Città Eterna capace di evocare in ogni angolo ricordi olimpici. Protagonisti assoluti del fine settimana, trasmesso anche sul canale televisivo Eurosport, sono stati la svedese Evelina Tovek, vincitrice del Grand Prix 5*, e l’olandese Harrie Smolders, secondo nella stessa prova e, di conseguenza, matematicamente primo nella classifica assoluta del Longines Global Champions Tour.

A rappresentare Torino e il Piemonte in un simile contesto ci ha pensato – con risultati degni di nota – il Circolo Ippico della Madonnina di Vinovo, approdato a Roma con sette atleti capitanati da Jane Richard Philips, amazzone elvetica classe 1983 impegnata tra i professionisti nel Concorso Internazionale di Salto 5*. “Roma è come sempre un concorso affascinante” spiega Jane, “quest’anno ho portato in gara Calinesse De Guldenboom e Dieudonne De Guldenboom; quest’ultimo in preparazione alla stagione invernale, che mi vedrà prossimamente impegnata nella finale del Longines Global Champions Tour, a Doha, e nella tappa italiana di coppa del mondo a Verona”.

In gara nel concorso CSI 2*, dedicato a professionisti e amatori, la scuderia torinese ha invece schierato Ignace Philips, marito di Jane e portacolori del Belgio, gli azzurri Vittoria Fuser Adriano di Canto, la statunitense Sarah Rose Berg e gli svizzeri Silvano Meier Sandrine Berger. Nel Gran Premio 2* Ignace Philips e Sandrine Berger hanno conquistato rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo; decima invece Vittoria Fuser.

A ottenere i risultati migliori è stato Silvano Meier, sempre sul podio nelle tre gare disputate nello Small Tour. Giovedì, il trentenne cavaliere elvetico ormai torinese d’adozione ha chiuso al secondo posto; venerdì ha vinto la gara a tempo mentre domenica, nella prova conclusiva della rassegna, ha portato a casa il bronzo. “Un’esperienza indimenticabile” commenta Silvano, “mi era capitato già in altre occasioni di gareggiare in contesti di questo genere ma Roma mi ha regalato emozioni che non avevo ancora provato. Per la prima volta sono stato nell’Olimpo dello sport italiano e internazionale; spero di tornarci anche il prossimo anno”.

“L’obiettivo era offrire una buona prestazione e sono naturalmente soddisfatto per i risultati, resi ancor più belli proprio dalla cornice in cui li ho ottenuti” prosegue Silvano, “per quanto riguarda la gara mi sentivo in gran forma e l’intesa con Rapsodia in Blue (la sua cavalla ndr) è stata semplicemente perfetta”.

Archiviata la vittoria, Silvano Meier proseguirà la sua stagione partecipando a concorsi internazionali, tra cui un paio nel sud della Francia e a Verona, in occasione di Fiera Cavalli. Per quanto riguarda il Longines Global Champions Tour tornerà in gara nel prossimo anno e non prenderà quindi parte all’ultima tappa, in programma a Doha dal 9 all’11 novembre; gara a cui invece prenderà parte l’amazzone Jane Richard Philips.

Santi sociali torinesi modello per i ministri del G7

Esiste un sottile fil rouge tra I temi trattati in questa settimana dai ministri del Lavoro del G 7, in corso alla Reggia di Venaria, vale a dire l’innovazione e il lavoro, e la tradizione per cui Torino è nota in questo campo, dalla rivoluzione industriale ottocentesca ai più recenti sviluppi nell’innovazione di tipo aerospaziale e ingegneristico, come nel settore di eccellenza del Politecnico

L’Ucid ha organizzato lunedì 25 ottobre scorso un incontro al Collegio degli Artigianelli, in concomitanza con la settimana del G 7 e in vista della 48esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si riunirà a Cagliari a fine ottobre per discutere sul tema ” Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”. Tema dell’incontro promosso dall’Ucid è stato quello sull’attualità dei Santi sociali torinesi, possibile e auspicabile modello per i ministri del G7 riuniti alla Venaria Reale. Sono intervenuti don Danilo Magni, direttore dell’ Opera Torinese del Murialdo, che ha sede nel Collegio degli Artigianelli, don Andrea Bonsignori, direttore delle Scuole del Cottolengo, e don Stefano Mondin, delegato per la Pastorale giovanile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. Moderatore il presidente dell’Ucid, ingegner Alberto Carpinetti. “L’intuizione geniale dei Santi sociali torinesi – ha affermato don Andrea Bonsignori – è stata quella di individuare i soggetti sociali fragili e di fare delle loro fragilità dei punti di forza. La scuola presente all’interno del Cottolengo è aperta alla multiculturalita’ e sviluppa le potenzialità e specificità delle persone con disabilità, valorizzandone la loro unicità. Purtroppo nella nostra società violenza e discriminazione vanno di pari passo. Il grande gesto innovativo che ha compiuto il beato Cottolengo è stato anche quello di raccogliere per strada le ragazze disabili e quelle che avevano subito violenza, raggruppandole in un ordine di suore. Al contempo non si fece mai intimidire dalla corruzione presente anche alla sua epoca tra le classi agite e la combatte’ fortemente”. “Il Murialdo – ha affermato Danilo Magni – è stato un altro Santo sociale torinese molto attento a salvare i ragazzi di strada, promuovendo con il Collegio degli Artigianelli la fondazione di una scuola che potesse affiancare a un’educazione religiosa quella pratica di apprendimento di un mestiere. Oggi sarebbe auspicabile rivedere, prima ancora dei modelli lavorativi, quelli educativi e puntare sulla formazione, per arginare il dilagare dei cosiddetti “neet”, le persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni, assolutamente demotivati nei confronti dello studio, ma anche di una scelta lavorativa”. Esiste poi anche una precisa responsabilità da parte delle realtà imprenditoriali. Secondo Don Bosco, per esempio, i talenti, dono di Dio, debbono essere posti al servizio della comunità e del bene comune, come ha dimostrato un lavoro comune di collaborazione attuato di recente tra diversi professionisti e il collegio degli Artigianelli, coadiuvato dalla Fondazione Agnelli.

 

Mara Martellotta

“CONTROLLO SOCIALE E PSICHIATRIA”: POSITIVO IL BILANCIO DELLA MOSTRA DEL CCDU

Una media di oltre 100 spettatori al giorno in cinque giorni ha visitato la mostra “Controllo Sociale e Psichiatria: Violazioni dei Diritti Umani a cura del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ONLUS

Nella splendida cornice del Salone Bianco del Palazzo della Luce di via Bertola 40, si è conclusa domenica 24 settembre l’unica esposizione itinerante al mondo dedicata alla ricostruzione storica degli abusi perpetrati ai danni del genere umano sotto le mentite spoglie della salute mentale.

“E’ un argomento scomodo, duro, apparentemente di nicchia – spiega il dott. Renato Rolando, coordinatore piemontese del CCDU – ma questa mostra ha il pregio di creare un grande interesse, di sollevare il livello di attenzione su un problema enorme che diversamente rimane sotto traccia.”

Tra i visitatori molti addetti ai lavori, assistenti sanitari, infermieri, medici, avvocati, membri di associazioni, familiari, ex internati.

“Abbiamo raccolto decine e decine di testimonianze, attestati di stima, richieste di aiuto e di collaborazione. Ovviamente non mancano le critiche delle quali facciamo sempre tesoro ma se ci si aspetta che venga evidenziato ciò che c’è di buono in un sistema che nasce da un errore ideologico ed arriva fino ai giorni nostri, ci si sbaglia. La mostra – conclude Rolando – documenta fatti di un passato ed un presente incontrovertibili ed è chiaro che possa dar fastidio a qualcuno che da questo sistema trae profitto e potere danneggiando milioni di persone indifese.”

 

Il “libero pensare” di Bruno Segre, decano degli avvocati

Il 99° compleanno di Bruno Segre, decano degli avvocati torinesi e protagonista delle più importanti battaglie per i diritti civili, è stato  festeggiato con un bel  libro a lui dedicato:  “Libero pensare, una giornata nello studio dell’avvocato Bruno Segre”. Un omaggio, a cura di Marisa Quirico, composto da 18 scatti in bianco e nero del fotografo Renzo Carboni, accompagnati da una prefazione di Davide Manzati e dagli interventi (in rigoroso ordine alfabetico) di Luciano Boccalatte, Nino Boeti, Carlo Greppi, Nico Ivaldi, Maria Mantello, Pietro Polito, Donatella Sasso e Guido Vaglio. Alberto Bolaffi, nella dedica al libro, offre un sintetico e autentico profilo di Segre: “Caro Bruno, parafrasando Giovannino Guareschi, penso che tu sia uno dei migliori interpreti del suo pensiero quando, da prigioniero in Germania, scrisse che libertà esiste ovunque esiste un cervello libero ”. Nato a Torino il 4 settembre 1918, due mesi prima della fine della Grande guerra, ultimo allievo di Luigi Einaudi, laureato in legge nel 1940 e discriminato dalle leggi razziali nei confronti degli ebrei, Bruno Segre venne arrestato una prima volta nel dicembre del 1942 per “disfattismo politico” e una seconda nel settembre del ’44, quando venne catturato e rinchiuso nella caserma di via Asti e poi trasferito nelle carceri “Le Nuove” da dove , fortunosamente,  riuscì a fuggire qualche tempo dopo. Un’esperienza a cui ha dedicato un libro-memoriale , “Quelli di via Asti”, scritto nell’estate del 1946 ma pubblicato solo nel 2013. Partigiano nelle file  di Giustizia e Libertà, antifascista, irriducibile paladino delle battaglie per la laicità, Bruno Segre è stato protagonista delle più importanti vicende lungo un secolo intero. Una su tutte: la difesa, davanti al Tribunale militare di Torino nel 1949,  di Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza in Italia. Le due passioni della sua vita sono coincise con le professioni che l’hanno visto per decenni sulla ribalta della vita torinese e italiana: l’avvocatura e il giornalismo. Infatti, oltre ad indossare la toga per settant’anni – con memorabili e appassionate arringhe – dopo aver collaborato a numerose, prestigiose testate ha fondato “L’Incontro” nel 1949. Un mensile indipendente, con un programma politico culturale “ ispirato alla pace, alla difesa dei diritti civili, al laicismo, all’opposizione a razzismo e antisemitismo”. Quattro grandi pagine con un formato su nove colonne e la testata in rosso che, ininterrottamente, da 68 anni da voce a quest’uomo straordinario, mai rassegnato  e sempre pronto – con un’invidiabile lucidità e un’arguta dialettica – a dar battaglia per i suoi ideali libertari e socialisti, per la laicità delle istituzioni e per i diritti umani. Bruno Segre é tutto questo e molto altro, così come tanti sono gli impegni e gli interessi che lo vedono ancora protagonista attivo e presente alla soglia dei cent’anni. Le foto di Carboni, scattate nello studio dell’avvocato, al n.11 di via della Consolata, offrono un’immagine di questawunderkammer  tra imponenti schedari e tanti libri. E’ lì, al secondo piano di un antico palazzo del settecento, che – entrando nello studio di Segre – il fotografo ha avuto l’impressione di “attraversare lo specchio di Alice”. E’ lì che si respira l’aria di una storia che ha visto e vede protagonista un uomo che, parlando di se stesso e parafrasando il titolo di una suo libro-intervista, non ha timore a dire “non mi sono mai arreso”.

Marco Travaglini

Donna muore cadendo dal cavalcavia di corso Dante

Una donna, italiana, di circa 50 anni, è morta nella tarda mattinata cadendo dal cavalcavia di corso Dante sui binari sottostanti. Si tratta probabilmente di suicidio. Nel frattempo stava arrivando in stazione a Porta Nuova il treno regionale da Savona. Il traffico ferroviario è stato interrotto. Sono intervenuti polizia e vigili del fuco per recuperare il corpo.

(foto: il Torinese)

Enoteca Diffusa, “E’ Ora del Vermouth”

27 settembre – 1 ottobre. Quartiere di San Salvario

Bere in modo consapevole e di qualità, nel rispetto del territorio e della tradizione locale

Dopo i successi ottenuti in occasione di manifestazioni internazionali del calibro del Salone del Gusto e Club to Club, torna a Torino “Enoteca Diffusa”, come spin-off notturno dell’evento “E’ l’ora del vermouth” di Eataly.

 

Da mercoledì 27 settembre a domenica 1 ottobre, dalle 18 fino alle 2 di notte, Enoteca Diffusa porterà il meglio dei vini DOC e DOCG della provincia di Torino e l’autentico vermouth di Torino nel cuore della movida del quartiere di San Salvario.

Un itinerario di scoperta o ri-scoperta di un patrimonio enologico versatile e dalle grandi potenzialità, attraverso degustazioni e abbinamenti con specialità gastronomiche del territorio. I vini DOCG e DOC e il vermouth saranno anche gli ingredienti principali di originali cocktails, creati sul momento da alcuni dei più quotati bar-tenders nella miscelazione italiani.

In particolar modo, presso il locale Affini, i Maestri del Gusto di Torino saranno protagonisti, per tutta la durata della manifestazione, nella rivisitazione della miscelazione futurista anni ‘30: dall’incontro tra vermouth e vino DOC e DOCG della provincia di Torino, nasceranno inediti drinks che oggi sono ambasciatori del nuovo gusto. Tra questi,l’Americano Sbagliato (con il Freisa di Chieri frizzante e il Vermouth Anselmo Riserva) e il Parla Punch (con il Collina Torinese Barbera DOC e il doppio Kummel Anselmo), creazioni del bar-tender Michele Marzella.

 

Promosso dall’Associazione Commercianti, residenti e cittadini di VIA Baretti, Enoteca Diffusa coinvolgerà 9 locali del quartiere (“Affini”, “il Barotto”, “Baretti Bis”, “Bottega Baretti”, “Closer”, “Lo Stonnato”, “Mad”, “Shaka Brah” e “Sans Soushì”). Circa 20 le etichette che si potranno degustare, selezionate dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito del progetto “Torino DOC” (www.to.camcom.it/torinodoc), in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino.

 

Insieme alle degustazioni presso i locali di San Salvario che aderiscono all’iniziativa, Enoteca Diffusa propone anche alcuni incontri a tema enogastronomico:

 

 

  • Val d’Aosta vs Canavese – mercoledì 27 settembre a partire dalle 19, presso il Barotto di Via Baretti 8.

 

Un contest gastronomico alla scoperta di salami e mocette di bovino provenienti dalle vallate alpine, il tutto accompagnato dai formaggi di Stefano Lunardi di Erbavoglio – Antica latteria di Aosta e dai vini di Bruno Giacometto, storico produttore di Caluso.

 

 

  • “Le terre di Bacco” –  giovedì 28 settembre a partire dalle 19, presso Baretti Bis di Via Baretti 7 bis

Baretti Bis

Un viaggio per scoprire due pregiate cantine del territorio: l’azienda agricola “La Rivá”

con il suo Dolcetto dal colore rubino brillante, il profumo lievemente fruttato, con

sentori di prugna secca e rimandi agli aghi di pino, e l’azienda “Cieck”

con il suo “Erbaluce di Caluso” vino bianco dal colore paglierino scarico con

riflessi verdognoli dal sapore giovane con sensazioni fruttate intense.

 

 

  • Vermouth Tour – venerdì 29 settembre a partire dalle 17e30, da centro città

 

Un’edizione speciale del tour nella Torino dell’aperitivo guidati dalle guide bogianen per scoprire storia e curiosità legate al vino aromatizzato più famoso del mondo con finale esclusivo a Eataly Lingotto per la presentazione dei due vermouth Maestri del Gusto della Camera di Commercio di Torino con degustazione guidata. Per maggiori informazioni su itinerario e orari contattare l’indirizzo mail info@guidebogianen.com

Appello dei “No-G7” per mobilitarsi contro gli “sfruttatori del mondo”

Partito della Rifondazione Comunista SE. – CUB Sinistra Anticapitalista , Partito Comunista italiano,  Sindacato è un’altra cosa CGIL, SiCobas, Federazione Anarchica Torinese-FA sono i promotori dell’ APPELLO PER UNA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I PRIMI 7 (G7) SFRUTTATORI DEL MONDO, diramato in occasione del vertice internazionale in corso alla Venaria Reale. Si legge nel documento: ” i ministri del lavoro e dell’industria dei sette paesi più potenti del mondo industrializzato. Si troveranno per discutere di tecnologia, scienza e organizzazione del lavoro. In realtà cercheranno di dare una risposta alla crisi del loro sistema di accumulazione di ricchezza. Purtroppo noi lavoratori stiamo già subendo le loro politiche economiche e industriali che hanno portato al generale peggioramento delle nostre condizioni di vita”. I “No-G7” elencano alcuni aspetti: – i nostri salari si sono drasticamente ridotti e le libertà, conquistate in decenni di dure lotte, sono state pesantemente limitate – la disoccupazione è enormemente cresciuta costringendo i salariati e le salariate a subire ogni giorno il ricatto della scelta tra peggioramento delle condizioni di lavoro e perdita del posto – chi di noi ha lavorato una vita deve aspettare anni per andare in pensione e ricevere un reddito inferiore al 60% del suo ultimo salario – i giovani e le giovani sono costretti ad accettare salari di 500 € al mese con contratti di pochi mesi, quando non sono condannati all’inferno del lavoro gratuito come all’Expo di Milano – in decine di migliaia siamo ricattati dalle aziende che minacciano di portare il lavoro all’estero se non accettiamo il peggioramento delle nostre condizioni economiche e di lavoro – tra i lavoratori e le lavoratrici immigrati ed immigrate si contano ormai in milioni coloro che sono costretti ad accettare condizioni di spietato sfruttamento e che vengono utilizzati dagli imprenditori politici del razzismo per alimentare l’assurda guerra tra poveri – i disoccupati che non possono contare su alcuna rete di reddito e sostegno sono ogni giorno di più – i beni necessari alla sopravvivenza dell’intera società, come l’acqua, i trasporti, le comunicazioni e l’ambiente, ma anche la scuola, la sanità, l’assistenza per chi si trova in difficoltà vengono privatizzati e destinati a produrre quel profitto necessario ai padroni del mondo.  Si legge ancora nell’appello: “discuteranno di scienza ? Non certo per migliorare la vita umana. Discuteranno di tecnologia? Non certo per alleviare le nostre fatiche e migliorare le nostre condizioni lavorative, ma per capire come ottenere sempre di più dal nostro lavoro e cancellare socialmente chi verrà reso inutile dalle nuove macchine. Discuteranno di organizzazione del lavoro ? Non certo per farci lavorare meglio ma per far sì che il nostro tempo di vita e di lavoro sia completamente asservito alla ricerca del loro profitto. Nelle giornate del G7 noi lavoratori e lavoratrici vogliamo ricordare ai grandi del Mondo che chi produce la ricchezza sociale che loro utilizzano a proprio piacimento, gli utili finanziari dei quali le loro gazzette si vantano, i profitti che costituiscono la base del loro potere sulle nostre vite, SIAMO NOI. Noi che non accetteremo mai di cedere dignità, vita e libertà per rendere lor signori più ricchi e più forti!”.Infine l’annuncio della manifestazione di protesta: CONTRO L’ARROGANZA DEI 7 PADRONI DEL MONDO PORTEREMO IN PIAZZA LA NOSTRA LOTTA VENERDI’ 29 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE CON CONCENTRAMENTO IN CORSO GIULIO CESARE 11 DAVANTI ALLA STAZIONE TORINO-CERES con gli stessi contenuti parteciperemo alla manifestazione unitaria del 30 settembre

E’ morto mons. Degrandi, fece 800 pellegrinaggi

 

Monsignor Franco Degrandi – Presidente Nazionale OFTAL dal 1983 al 2007 – è mancato questa mattina alle ore 1.30. Ne dà  annuncio il Presidente Generale Mons. Paolo Angelino con il Consiglio Direttivo di OFTAL “unito nel dolore a tutte le Sezioni federate”. I funerali si terranno nel pomeriggio di giovedì presso la Cattedrale di Vercelli. Don Franco Degrandi, 86 anni, era succeduto alla Presidenza di Mons. Giuseppe Ferraris, a sua volta subentrato al fondatore dell’Associazione Mons. Alessandro Rastelli. La vita di Don Franco (così lo chiamavano i suoi malati, il suo personale, i suoi medici, infermieri e i suoi sacerdoti) è stato un autentico Pellegrinaggio. I numeri lo dimostrano. Su un totale di 805 Pellegrinaggi (l’ultimo di questi lo scorso agosto in occasione del Pellegrinaggio OFTAL di Vercelli) ben 593 volte ha accompagnato malati e pellegrini alla Grotta di Lourdes, 27 a Banneux, 22 a Fatima, 29 a Loreto, 58 a Oropa, 40 in Terra Santa e 8 volte a Roma in visita dai diversi Pontefici che hanno dato Udienza all’Associazione. Sotto la sua Presidenza l’Associazione nata per volontà di Monsignor Alessandro Rastelli ha ulteriormente esteso la sua presenza sul territorio italiano. Don Franco si è spento dopo una breve malattia. Le sue ultime parole sono significative: “questi sono giorni preziosi di sofferenza per i Pellegrinaggi” .

Torna a casa Matteo, il fidanzato della ragazza morta investita dal furgone

E’ tornato  a casa Matteo Penna, il 29enne che rimase gravemente ferito a luglio nell’incidente stradale nel quale morì la fidanzata Elisa Ferrero, 27 anni. E’ stato dimesso dal reparto di Neuroriabilitazione dell’Unità Spinale del Cto. Si trova in buone condizioni ma non ha recuperato completamente l’utilizzo della gamba sinistra ed è ingessato al braccio dopo un recente intervento. Il giovane era in moto con la fidanzata quando venne investito, nei pressi di  Condove, dal furgone guidato da Maurizio De Giulio, 51 anni, attualmente in carcere per omicidio, con cui aveva avuto un diverbio su una precedenza. La ragazza morì sul colpo e il fidanzato ne venne informato dopo alcune settimane,  uscito dal coma.