“Il protocollo d’intesa tra la Polizia Municipale e la Asl di Torino che definisce nuove linee guida per quanto riguarda le modalità di applicazione del TSO contiene elementi di novità positivi e importanti. Ad esempio, l’istituzione di corsi di formazione tenuti da psicologi e psichiatri e rivolti agli agenti della Polizia locale sul corretto svolgimento delle pratiche d’intervento e di rapporto all’individuo destinatario della pratica: evidentemente la triste storia di Andrea Soldi e il suo esito tragico ha convinto le autorità pubbliche della necessità di affrontare in modo diverse queste situazioni.
Ma c’è ancora molto da fare. A parte l’adozione di alcune raccomandazioni in merito emanate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in un documento del 2009, già recepite dalla Regione Piemonte nel 2012, non c’è nulla infatti a livello nazionale che intervenga sull’altra faccia della medaglia: cioè un controllo attento su quanto accade all’interno dei reparti di Psichiatria. Al di là delle competenze territoriali, istituire le necessarie garanzie a favore dei cittadini sottoposti a Tso è innanzitutto una questione di volontà politica.Per questo chiediamo a Chiara Appendino di aderire alla campagna radicale “La libertà è terapeutica – per una riforma del TSO”, per affermare la legalità e i diritti di queste persone, a Torino come in tutta Italia”.
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