Una risposta, quella della Sindaca Appendino che esalta il più caparbio equilibrismo politico, riproponendo il vetusto teatrino della responsabilità irresponsabile, ma tant’é. I rappresentanti dei sindacati di polizia avevano chiesto senza se e senza che la Sindaca di Torino dicesse chiaramente con chi volesse stare: con la legalità e le forze dell’ordine o con gli scalmanati del “partito” dell’antiStato dei Centri sociali. La risposta della Sindaca intrisa della retorica di circostanza non chiarisce quale parte della società predilige ma si inerpica in una stravagante genuflessione politico-culturale, interpretando a suo uso e consumo proposizioni altisonanti di uomini illustri. La verità, per noi che rappresentiamo uomini donne che con onore e spirito di sacrificio indossano una divisa per la sicurezza dei cittadini, della legalità, della democrazia e delle Istituzioni anche comunali, è finanche scontato sentir dire che il primo cittadino di Torino sia contro la violenze; ci mancherebbe altro. Ma la serietà di chi vuole rappresentare il popolo, non solo del web, e quello di denunciare a chiari lettere, senza se e senza ma, i luoghi e le associazioni dove matura una sub cultura che si connota con l’odio verso le forze dell’ordine. Quello che è successo il 1° Maggio a Torino è un copione che si ripete da molti, troppi anni, e le istituzioni, Sindaca in testa devono stigmatizzare gli autori e i gruppi violenti, che non sono affatto misteriosi, specificandoli senza reticenze. Dal tenore della risposta della Sindaca non si evince alcun provvedimento nei confronti dei Consiglieri Comunali 5 Stelle, che prima scaricano le responsabilità degli incidenti alle forze dell’ordine e poi, quali campioni di democrazia, arrivano persino ad ipotizzare di vietare ai sindacati di scendere in piazza. 1 Ci aspettavamo più coraggio da parte della Sindaca che ha l’onore di guidare una città così importante come Torino. Sulla coerenza della Sindaca non possiamo pronunciarci, attesa che la sua vicinanza ai Centri sociali è più che nota ed è palesemente dimostrata dal veto posto, con votazione consigliare, alla chiusura proprio di questi Centri. Nulla di nuovo sotto sole. La speranza e che i cittadini si rendano conto che oltre alle belle parole costruite ed oltre a riflessioni che farebbero invidia al più navigato dei politici, da questi rappresentanti del popolo non c’è nulla di nuovo se non la preoccupazione di non volersi distinguere dai Centri sociali da cui si origina l’odio e la violenza verso le forze dell’ordine, magari da investire con un furgone. Non tema la Sindaca di Torino, i tutori dell’ordine continueranno con rispetto e senso del dovere a svolgere il loro ruolo anche se continueranno ad avere al loro fianco solo belle parole di elogio dal primo cittadini di Torino: ma d’altronde questa non è una novità.
Torino, 3 maggio 2017
SIULP SAP SIAP
Bravo Perna Di Lorenzo
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