Trent’anni fa, l’11 aprile 1987 moriva suicida a Torino Primo Levi, autore de “La tregua” e di “Se questo è un uomo”. Nato a Torino nel 1919 da famiglia ebrea, terminò a fatica gli studi a causa dell’introduzione delle leggi razziali. Riescì comunque a laurearsi e nel 1943 entrò in contatto con un gruppo di partigiani operante in Val d’Aosta. Nel dicembre dello stesso anno, venne arrestato dalla milizia fascista. Con altri 650 ebrei, fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo romanzo “Se questo è un uomo”, racconta le sue drammatiche esperienze nel lager nazista, diventando un classico della letteratura mondiale. Primo Levi è tra i pochissimi a far ritorno dai campi di concentramento e , come testimone di tanto dolore e atrocità, sentì il dovere di raccontare. Con “La tregua”, vinse la prima edizione del Premio Campiello e, nel 1986, pubblicò “I sommersi e i salvati”.
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