RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In risposta al Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone, che ipotizza denunce in seguito all’iniziativa torinese di lancio delRadical Cannabis Club presentata con la Presidente di Radicali Italiani Antonella Soldo, i dirigenti di Radicali Italiani hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Dichiarazione di Igor Boni, direzione nazionale Radicali Italiani, coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta:
Dichiarazione di Riccardo Magi e Antonella Soldo, rispettivamente segretario e presidente di Radicali Italiani:
«Nel corso di una conferenza stampa a Torino, nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ieri abbiamo piantato in un vaso uno dei semini di cannabis che diamo in omaggio ai soci del nostro Radical Cannabis Club: la nuova campagna antiproibizionista di Radicali Italiani. Abbiamo così voluto denunciare il paradosso e la sproporzione di una legge che consente la detenzione di un seme, la cessione e la vendita, ma ne punisce la coltivazione con pene dai 2 ai 6 anni di reclusione e una multa fino a 76mila euro. Violarla davanti alla stampa è una chiara autodenuncia che abbiamo messo in atto, secondo una quarantennale tradizione radicale, con l’obiettivo di sollevare l’attenzione su una normativa criminogena che vogliamo cambiare. Ben venga dunque la denuncia penale annunciata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone – per quanto superflua, quindi, dal punto di vista giudiziario – perché ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo.
Fare uso di cannabis in Italia non è un reato penale, coltivarla per uso personale sì. È come se il nostro Stato dicesse: “puoi consumare, l’importante è che tu la compri al mercato nero”, come di fatto accade a 6milioni di consumatori, tra cui moltissimi minori.
Noi non siamo certo il sindacato dei consumatori: vogliamo cambiare questa legge proibizionista perché ha causato enormi danni sul piano economico, sociale e della giustizia e anche perché espone i minori ai pericoli del contatto con la criminalità, che rifornisce di qualsiasi tipo di sostanza ogni piazza e ogni scuola del nostro paese. Gli studenti italiani consumano cannabis ma anche cocaina, eroina e stimolanti di ogni genere. Ha ragione quindi il consigliere Marrone, c’è poco da scherzare. Ecco perché useremo anche la sua denuncia a nostro carico per cercare di imporre alle autorità di questo paese un dibattito fondato su dati ed evidenze scientifiche, per governare questo fenomeno senza demagogia, ma con il buon senso.»