Le trame dei film nelle sale di Torino
A cura di Elio Rabbione
Amore e inganni – Commedia. Regia di Whit Stillman, con Kate Beckinsale e Xavier Samuel. Tratto da”Lady Susan” di Jane Austen. La storia di una scaltra vedova che, nel desiderio di venire a conoscenza di certi pettegolezzi che giorno dopo giorno prendono a circolare nell’alta società, si reca a Churchill, in una elegante tenuta proprietà della famiglia del marito. Soggiorno che sarà pure occasione per assicurarsi un buon nuovo consorte e un altrettanto buon partito che faccia la felicità della figlia. Ospiti della casa, tra gli altri invitati, saranno due gentiluomini forse adatti alle aspettative di milady. Durata 94 minuti. (Romano sala 1)
Aquarius – Drammatico. Regia di Kleber Mendonça Filho, con Sonia Braga. Una lunga storia (suddivisa in tre capitoli), dove nella Recife degli anni Ottanta, Clara vive in una casa sul mare, accudisce ai suoi capelli cortissimi frutto di una chemio che l’ha salvata da un tumore al seno, festeggia il compleanno della vecchia zia Lucia, donna del tutto libera e vittima con il carcere della dittatura. In un tempo più vicino a noi, con i suoi lunghi capelli, vive nella casa sul mare che un’impresa immobiliare vorrebbe acquistare e demolire per costruire al suo posto l’ennesimo grattacielo. Tutti gli inquilini hanno già accettato, solo Clara resiste. In quelle stanze vivono ancora i suoi ricordi, i suoi libri, la sua musica, il profumo di antichi amori. Tutti insistono perché acconsenta, anche i figli, ma lei resiste con ogni forza. Durata 140 minuti. (Nazionale sala 2)
Captain Fantastic – Commedia drammatica. Regia di Matt Ross, con Viggo Mortensen. La famiglia Cash è composta da padre, madre e sei figli che hanno avuto un’educazione “libera”, tra le foreste del nord America, lontano da consumismi e conformismi imperanti in ogni altrove civilizzato. Radiata ogni tecnologia “non utile”, i rampolli si affidano allo sviluppo della mente e del corpo, ad una cultura che spazia liberamente dal classico al più futuribile, dalla costituzione americana ad un linguaggio estremamente ricco: se non si celebrerà il Natale insopportabilmente consumistico, si potrà sempre celebrare il compleanno di Noam Chomsky. Una sorta di ideale paradiso che una tragedia potrebbe definitivamente cambiare. Durata 118 minuti. (Ambrosio sala 2, Massimo 2)
Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gastçn Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Sala i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Coppa Volpi veneziana al protagonista. Durata 118 minuti. (Classico, anche V.O.)
È solo la fine del mondo – Drammatico. Regia di Xavier Dolan, con Marion Cotillard, Nathalie Baye, Gaspard Ulliel, Vincent Cassel e Lea Seydoux. Trasposizione cinematografica del testo (per molti versi autobiografico) di Jean-Luc Lagarce messo in scena da noi al Piccolo di Milano. Louis, autore teatrale di successo, fa il suo ritorno in famiglia per annunciare la sua morte imminente. La madre, il fratello violento, la cognata fragile e sottomessa, la sorella sono lì a riceverlo. Ma le atmosfere di nevrosi, di risentimenti, di insinuanti invidie, che il giovane aveva abbandonato anni prima, ritornano in tutto eguali. Film irritante, importante, antinatalizio, sezionato nelle azioni, nei sentimenti, negli sguardi e nei piccoli gesti sino all’inverosimile, assolutamente da vedere. Gran Premio della Giuria a Cannes. Durata 95 minuti. (Nazionale sala 1)
Florence – Commedia. Regia di Stephen Frears, con Meryl Streep e Hugh Grant. Nella New York anni Quaranta, la storia vera di Florence Foster Jenkins, del suo appartenere all’altoborghesia americana, delle sue ricchezze, della sua passione per il bel canto. Ma la signora era alquanto stonata: tuttavia gli amici fidati presenziavano ai suoi concerti in stato di estasi, i critici venivano zittiti dal marito-manager. L’apoteosi avvenne al Carnagie Hall, con un pubblico in visibilio. Sguardo del cinema hollywoodiano su un personaggio toccato con grazia e humour da quello francese, con “Marguerite”, nella scorsa stagione. Dal regista di “Philomena” e “The Queen”. Altra nomination per la Streep? Possibili riconoscimenti per un Grant in stato di grazia, capacissimo di tener testa con grande bravura alla diva di tanto calibro? Durata 111 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Greenwich sala 1, The Space, Uci)
Fuga da Reuma Park – Commedia. Regia di Morgan Bertacca, con Aldo, Giovanni e Giacomo e Silvana Fallisi. La fuga dei tre comici novantenni, la notte di Natale, dalla casa di riposo dove sono stati abbandonati e dalle grinfie dell’infermiera bionda e giunonica che li sorveglia. Abbandonati dai figli, magari in sedia a rotelle e con flebo, magari con una memoria che comincia a fare un po’ di ruggine, non hanno nulla da perdere: perché non salire su una barca, imboccare i Navigli milanesi e andarsene giù già fino a Rio de Janeiro? Durata 90 minuti. (Reposi, The Space, Uci)
Lion – La strada verso casa – Drammatico. Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara e Nicole Kidman. Il piccolo Saroo, disubbidendo alla madre e cercando di seguire il fratello più grande, si addormenta su di un treno, nel buio della notte, e si ritrova a Calcutta, solo e incapace di spiegare da dove venga e quel che gli è successo. L’adozione da parte di una coppia australiana gli risparmia l’orfanotrofio: ma una volta arrivati i venticinque anni, il desiderio di rintracciare la sua vera famiglia lo condurrà ad una lunga ricerca. Tratto da una storia vera. Durata 120 minuti. (Centrale V.O., F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 2, The Space, Uci)
Il medico di campagna – Commedia. Regia di Thomas Lilli, con François Cluzet e Marianne Denicourt. Jean Pierre ha dedicato tutta la vita alla sua professione, senza risparmiarsi. Quando gli viene diagnosticato un tumore al cervello, si rende conto che un mondo sta per finire, con i sacrifici, con la passione, con gli amici; e non sarà facile per lui accettare appieno la vicinanza e le interferenze di una giovane collega che non ha davvero l’intenzioni di mettersi da parte. Durata 102 minuti. (Massimo)
Miss Peregrine – La casa dei bambini speciali – Fantasy. Regia di Tim Burton, con Eva Green, Asa Butterfield, Samuel Jackson, Rupert Everett, Judy Dench, Terence Stamp. Il giovane Jacob, alla morte del nonno, scopre che quelle storie che aveva sempre sentito raccontare, sono vere: esiste veramente in una piccola isola lontana, nel Galles, un gruppo di bambini orfani, dal talento speciale di cui forze malvagie vorrebbero impadronirsi, che vivono nella casa della misteriosa Miss Peregrine. Jacob farà di tutto per proteggere quei bambini e sottrarli ai loro nemici. Tratto dal romanzo omonimo di Ransom Riggs, ancora l’universo fantastici del regista di “Edward mani di forbici”, “Big Fish” e Alice in Wonderland”. Durata 127 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci anche 3D)
Natale a Londra – Dio salvi la Regina – Commedia. Regia di Volfango De Biasi, con Lillo e Greg, Nino Frassica, Paolo Ruffini. Due fratelli pasticcioni nella capitale inglese con l’idea del colpo del secolo: rapire i cani della Regina e chiederne il riscatto. Al loro fianco un ristoratore che continua a portarsi la Sicilia nel cuore, una chef stellata più che apprezzabile, il suo sotto chef toscanaccio indomito, sullo sfondo la Brexit. Durata 89 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Ideal, Reposi, The Space, Uci)
Non c’è più religione – Commedia. Regia di Luca Miniero, con Alessandro Gassman, Claudio Bisio e Angela Finocchiaro. Ovvero non è più (infelicemente) tempo di presepi, quelli per intenderci cui papà e mamma ci hanno abituati parecchi anni fa. Oggi al posto del bue c’è il lama, la Madonna è buddista, il Bambino musulmano. Il mondo cambia, è già cambiato. Poi c’è il sindaco Bisio, l’italiano Gassman convertito per amore all’Islam, la monaca Finocchiaro attaccata come l’edera alle vecchie tradizioni. Il tutto su un’isoletta persa nel mare del sud Italia. Dal regista, premiatissimo al botteghino, di “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”. Riuscirà a ripetere, con i temi “difficili” di integrazione, amicizia, volemose bbbene?Durata 91 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Chico, Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)
Oceania – Animazione. Regia di John Musker e Ron Clements. Coraggiosa, femminista che la metà basta, non certo alla ricerca del principe azzurro, la principessa Vaiana sogna di poter andare ben oltre la barriera corallina per avventurarsi nell’oceano. La sua prima sfida è salvare il suo popolo dalle malefatte del vanitosissime semidio Maui che per avere un giorno rubato il cuore di una dea rischia ora di portare quel paradiso terrestre all’aridità. Ma l’eroina è pronta combattere e a vincere. Durata 127 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci anche V.O.)
Paterson – Commedia drammatica. Regia di Jim Jarmusch, con Adam Driver e Golshifteh Farahani. Un film intimista, sulla poesia e su chi la coltiva. Ambientato a Paterson, piccola cittadina del New Jersey; ma anche un poema dello scrittore William Carlos Williams s’intitola “Paterson” e ancora Paterson è il nome del protagonista, un gentile, sognatore conducente di autobus, legatissimo alla giovane moglie, artista, con una chitarra in mano e il desiderio di un qualche successo, abitudini e routine precise al cronometro, che nelle pause del lavoro butta giù poesie, raccogliendo immagini sulle cose semplici, di normale quotidianità. Emozioni allo stato puro da un poeta della cinepresa. Durata 115 minuti. (Eliseo blu, Massimo sala 1)
Poveri ma ricchi – Commedia. Regia di Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Anna Mazzamauro e Lucia Ocone. La famiglia Tucci, ovvero mozzarellari doc e volgari quel tanto che basta, capofamiglia con consorte e un paio di figli, un cognato nullafacente nel dna, la nonna che è innamorata persa di Al Bano. Una vincita da 100 milioni di euro li spingerà a trasformarsi nei nuovi ricchi con annesso desiderio di seguirne le orme: ma presto si accorgeranno che i nuovi ricchi non significano rubinetteria d’oro o chili di gioielli o ristoranti e alberghi senza risparmio di stelle. Durata 97 minuti. (Massaua, Eliseo rosso, Greenwich sala 3, Ideal, Reposi, The Space, Uci)
Rogue One: A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Gareth Edwards, con Diego Luna, Forest Whitaker, Mads Mikkelsen e Felicity Jones. Un gruppo di eroi in missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero Galattico, la Morte Nera. Primo film della serie “Star Wars Anthology”, una collezione di film a se stanti ambientati nell’universo di “Guerre stellari”. Durata 143 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho e Chico, Ideal anche 3D, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche V.O. e 3D)
Snowden – Biografico. Regia di Oliver Stone, con Joseph Gordon-Levitt, Melissa Leo, Zachary Quinto e Tom Wilkinson. In una stanza d’albergo di Hong Kong, Snowden sta con un paio di giornalisti e una documentarista in attesa di poter rendere pubbliche le rivelazioni riguardanti i dati trafugati alla Agenzia Nazionale per la Sicurezza al fine di smascherare il sistema di intercettazioni che coinvolge il mondo intero. Come sottoracconto, Stone torna agli anni giovanili del protagonista, in un ampio flashback, dalla richiesta di arruolamento nelle forze speciali al percorso che attraversa Cia e Nsa, alle missioni in Giappone e alle Hawaii, alla condanna come spia e traditore del proprio paese: ma anche con un suo largo seguito di simpatizzanti, che vedono in lui un paladino delle libertà. Durata 134 minuti. (Lux sala 3)
Sully – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckart e Laura Linney. Ovvero la storia dell’eroe Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 portò in salvo, alla guida del suo aereo, 155 passeggeri, facendolo ammarare nelle acque del fiume Hudson. Un’opera raccontata da Eastwood con una lucidità davvero geniale, essenziale, precisa nella descrizione dei fatti e dei sentimenti contrastanti del protagonista, un Tom Hanks partecipe e immedesimato come raramente lo ricordiamo, la sua sicurezza e la sua battaglia contro chi lo riderebbe un incompetente, lo sguardo sui giudici e la replica a quelle simulazioni di volo che, nel processo cui fu sottoposto Sully con il suo copilota, non tenevano assolutamente conto del fattore umano, di una decisione che andava presa nel giro di una manciata di minuti: ad ogni inquadratura facendo partecipare lo spettatore, ad ogni attimo della vicenda – le notti nella stanza d’albergo, le telefonate a casa alla moglie, i dubbi, i timori, la felicità tutta chiusa dentro nell’apprendere che tutti quei passeggeri sono sani e salvi, nessuno escluso – che pur ha, a quasi otto anni dal suo sviluppo, un esito conosciuto. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Eliseo rosso, F.lli Marx sala Chico, Romano sala 3, The Space, Uci)
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