Settembre 2016- Pagina 5

Il rischio come opportunità

Rappresenta un nuovo e indispensabile approccio gestionale, inteso come il processo attraverso il quale gli enti pubblici e privati gestiscono il rischio inerente alle proprie attività

perna foto mole mongolfiera

Paolo Pietro Biancone*

 

Imparare a gestire il rischio si può. La globalizzazione dei mercati ha influenzato i consumi, la produzione industriale e il benessere sociale, soprattutto nei Paesi ad economia avanzata. La creazione di valore è diventata sempre più difficile e le imprese devono confrontarsi con nuovi e mutevoli rischi, frutto di questo nuovo contesto competitivo. Tale nuovo scenario economico, caratterizzato dall’incertezza, ha costretto le imprese ad affrontare con più attenzione la gestione dei rischi. Inoltre, i cambiamenti in termini di competitività hanno incentivato lo sviluppo e l’adozione di nuovi approcci nella gestione del rischio al fine di migliorare le performances aziendali e la creazione di valore.

Il Risk Management rappresenta un nuovo e indispensabile approccio gestionale, inteso come il processo attraverso il quale gli enti pubblici e privati gestiscono il rischio inerente alle proprie attività. Le declinazioni del rischio sono innumerevoli, legate ad aspetti   giuridici, economici, sociali e anche reputazionali. È, quindi, necessario analizzare se e come i sistemi manageriali siano in grado di supportare le proprie aziende nell’evitare gli effetti negativi connessi a questi rischi. Risulta poi fondamentale discutere di come i modelli innovativi di gestione del rischio abbiano contribuito alla definizione di nuovi obiettivi. È indispensabile condurre un’analisi giuridica in modo da indirizzare adeguatamente tutti i prevedibili effetti generati dall’ampliamento del campo di applicazione del Risk Management. Esperti e studiosi internazionali di Risk Management si sono incontrati negli scorsi giorni a Torino in un convegno organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino per mettere sul tavolo di lavoro recenti progressi conseguiti nella misurazione e nella gestione dell’esposizione al rischio, ponendosi come obiettivo lo sviluppo di strumenti efficaci e di soluzioni innovative per la sua gestione.

Circa 80 ricerche scientifiche, 30 relatori di fama internazionali, rappresentanti del mondo aziendale e accademico hanno animato il dibattito su reputazione, responsabilità sociale, rischio fiscale, rischio tecnologico, rischio per le aziende pubbliche e private, rischio per le aziende sanitarie. E si è arrivati a una conclusione condivisa: si tratta di un tema di vitale importanza: per creare valore e cogliere le opportunità del business è necessaria la presenza costante, all’interno del sistema decisionale e di controllo delle organizzazioni, di competenze e attività dedicate. Con una importate precisazione: è errato pensare che il rischio sia solo negativo (downside risk). L’innovazione e la capacità di cambiamento sono per definizione portatori di rischio ma sono, allo stesso tempo, generatori di opportunità in grado di creare valore per l’impresa (upside risk). Assumere una valenza esclusivamente negativa del rischio potrebbe portare all’immobilismo decisionale e al non cogliere e al non costruire determinate occasioni che, nel tempo invece, potrebbero rivelarsi di successo. Di conseguenza, è errato pensare che evitare il rischio sia per definizione una strategia vincente.

 

*Professore ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Torino

(Foto: il Torinese)

 

Una app controllava le prostitute, i guadagni reinvestiti in droga

TELEFONINILe controllava attraverso una App spia, installato sui loro cellulari. Così non gli sfuggivano i movimenti delle prostitute e  i loro guadagni erano  reinvestiti nella produzione su scala industriale industriale di marijuana. I carabinieri del Comando provinciale di Torino, hanno arrestato dieci albanesi ritenuti responsabili di reclutamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione, usura, estorsione, lesioni aggravate e produzione di droga. La Compagnia di Torino Oltre Dora, nel corso di una indagine durata diversi mesi, ha scoperto le coltivazioni di canapa indiana in boschi isolati e in aree  disboscate per la droga, proprio come avviene in Albania. 4 mila piante di marijuana per un valore di  milioni di euro sono  state sequestrate dai carabineri.

Il lago non è il mare

CHIARACHIARA2Il profumo del pane appena sfornato a Cannobio si confondeva con l’odore delle vacche e delle capre della Val Cannobina e il fragrante aroma di tabacco che fuoriusciva dalla fabbrica di sigari di Brissago si congiungeva con l’afrore…della misteriosa ( ma non più di tanto) Giuditta.  Non c’è  prova migliore del fatto che  

il lago non è il mare

Sono trascorsi quasi cinquant’anni da quando il critico d’arte e editore milanese Vanni Scheiwiller  pubblicò il racconto di Piero Chiara (nella foto) “Ti sento,Giuditta”. Lo scrittore luinese era già famoso, grazie a libri  – pubblicati negli Oscar Mondadori –  come Il piatto piange e  La spartizione ( dal quale, nel 1970, è stato tratto il film “Venga a prendere il caffè da noidi Alberto Lattuada, con uno straordinario Ugo Tognazzi  nei panni di Emerenziano Paronzini, funzionario statale di mezza età alle prese con le tre sorelle zitelle Tettamanzi, interpretate a loro volta da Angela Goodwin, Milena Vukotic e Francesca Romana Coluzzi).

Un racconto straordinario, intessuto sulle emozioni sprigionate dagli odori recati dal vento sulle sponde del lago Maggiore che ci induce a “pensarlo” come un tutt’uno, oltre i confini statali e regionali. I libri di Piero Chiara, scomparso nell’ ultimo giorno del 1986,  sono stati tradotti in 14 Paesi con oltre cinque milioni di copie vendute. In una serata in suo onore, quando gli fu chiesto: «Il suo scritto migliore?» rispose secco: «Ti sento, Giuditta, quel conturbante odore di femmina, indispensabile ingrediente della vita». Il protagonista del racconto, Amedeo Brovelli, provetto pescatore ed abituale frequentatore del Caffè Clerici, era solito soffermarsi a lungo sul molo di Luino, fiutando il vento di tramontana. Stando lì, nei pressi dell’imbarcadero, dove arrivavano le raffiche, riusciva a distinguere tutti i sentori che il vento, scendendo dalla Svizzera, raccoglieva lungo le valli dell’altra sponda.

Il profumo del pane appena sfornato a Cannobio si confondeva con l’odore delle vacche e delle capre della Val Cannobina e il fragrante aroma di tabacco che fuoriusciva dalla fabbrica di sigari di Brissago si congiungeva con l’afrore…della misteriosa ( ma non più di tanto) Giuditta.  Non c’è  prova migliore del fatto che  “il lago non è il mare”. Una differenza non da poco, non  esauribile nel dolce e salato dell’acqua quanto in misure e distanze. Dentro il perimetro del Verbano, i concetti di distanza/vicinanza e di prossimità/lontananza (tra la sponda “grassa” piemontese  e quella “magra” lombarda)  sono tutt’altro che netti e facilmente si possono ricondurre a misura d’uomo, tanto che l’occhio e lo sguardo riescono a coprirli agevolmente, senza fatica. E se si hanaso ( e fantasia), si possono misurare, come insegnava Piero Chiara,  con il metro del vento. Che, com’è noto, non conosce dazi e confini e ha, sul lago, “l’ odore dell’ acqua e quasi di luce”.

 

Marco Travaglini

Tutti i corsi di formazione per i giovani tra i 14 e i 17 anni

Con l’avvio del nuovo anno scolastico sono partiti i corsi di formazione che permettono ai giovani tra i 14 e i 17 anni, in uscita dalla scuola media, di assolvere l’obbligo di istruzione e formazione e di ottenere una qualifica professionale

operai fabbrica lavoro

Nella Città metropolitana di Torino questi percorsi coinvolgono ogni anno circa 8.500 giovani inseriti in più di 400 corsi, grazie al finanziamento del Fondo Sociale Europeo, dello Stato e della Regione, per un importo di circa 41,5 milioni di euro.
Si tratta di un’offerta flessibile e articolata, capace di adattarsi alle diverse esigenze dei ragazzi che scelgono un percorso di studi orientato alla pratica professionale e a un più rapido ingresso nel mondo del lavoro.
Le attività coprono tutto il territorio, per avvicinare il più possibile l’offerta formativa alle residenze dei ragazzi. Gli ambiti professionali spaziano dai settori produttivi consolidati a quelli più innovativi: dalla ristorazione ai servizi alla persona, dall’elettronica alla meccanica, fino ai servizi per le imprese e al settore della grafica e multimedialità.
Accanto ai tradizionali corsi triennali di qualifica, sono previsti interventi specifici per i giovani a rischio di esclusione dal sistema tradizionale dell’istruzione, per le persone con disabilità e per chi ha abbandonato prematuramente gli studi.
“Il sistema della Formazione professionale si propone di valorizzare e mettere a frutto i talenti dei giovani, non solo aiutandoli ad acquisire competenze tecniche e professionali per realizzare le proprie aspettative lavorative, ma anche favorendo lo sviluppo di capacità trasversali e relazionali, utili a costruire un personale progetto di vita”, dichiara la sindaca della Città metropolitana di Torino Chiara Appendino. “Si tratta di opportunità di apprendimento e di inclusione sociale, che rappresentano un elemento essenziale per contrastare la dispersione scolastica e per favorire la crescita di giovani adulti capaci e consapevoli, leva primaria per il futuro sviluppo dell’intera società”.

***
I corsi sono consultabili sul Catalogo dell’offerta formativa  www.sistemapiemonte.it/formazione_professionale/catal
e nella sezione Orientamento – Città metropolitana
www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/orientamento/percorso/agenzie
Dati, indagini e approfondimenti sul tema del Corsi dell’Obbligo nella Città metropolitana di Torino sono presenti sulle pagine web dell’Osservatorio OiFP
www.cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/osservatorio-oifp/fp

Giardini Saragat, emblema di ciò che si potrebbe fare ma non si fa

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Accedo da via Leoncavallo dall’ ex palazzina impiegati dello stabilimento Ceat. Mi compiaccio: non ci sono più gli uomini e donne che trovavano rifugio. Da una parte anagrafe e vigili urbani e dell’altra una comunità gestita dal Gruppo Abele.

saragat2

E comincio a gironzolare per i giardini Giuseppe Saragat. Tre anni fa il sindaco Piero Fassino inaugurava il tutto contestato dai centri sociali, ovviamente, fastidiosi ragazzotti a cui non va mai bene niente di questa società. Finalmente!!!!! Questa riqualificazione urbana è stata completata. Dal 1992 si “trascinava”. In quell’anno il Comune di Torino ha scelto l’area: si costruiranno case in edilizia economica popolare.La parte produttiva dello stabilimento viene abbattuta. nel 1995 i soci assegnatari ed acquirenti di coop ed imprese prendono possesso dei primi alloggi. Poi arriva l’Atc e una decina d’anni dopo con  Gruppo Abele e Vigili urbani, il tutto prende corpo. I giardini interni? Suvvia, un po’ di pazienza, tra fallimenti d’imprese appaltatrici e problemi legati alle bonifiche saragat1del sottosuolo si arriva al 2011 quando riprendono i lavori di sistemazione. Probabilmente molti residenti non erano ancora nati nel 1992. Ma si sa: non dobbiamo essere i soliti piagnoni e detrattori. Faccio un giro per appurare le lamentele di alcuni residenti .Hanno totalmente ragione. Sporcizia (i dipendenti Amiat passano raramente) escrementi di cani, erbacce, e sono passati solo tre anni .La situazione peggiora al pomeriggio con famiglie che si riversano ed anarchicamente occupano il territorio. Donne che si siedono dalle 16  alle 22 senza mai lasciare il posto. Nel mentre i loro figli hanno occupato “militarmente” l’area. Pochi gli italiani che preferiscono una onorevole ritirata. Ovviamente lasciano i fogli di giornale che sono serviti per non sporcarsi.Peccato…..ma spero che non sia l’ennesima occasione buttata . Non mi capacito, a soli 10 metri la stazione dei Vigili dovrebbesaragat3 essere da deterrente per gli incivili..Giorgio, vigile urbano in pensione mi fa notare:  i vigili che escono per servizio e vanno al mercato potrebbero passare all’interno dei giardini. Con la solita domanda: perchè non avviene? Incontriamo due vigili. Mi complimento per l’assenza dei senza tetto. Risposta: non ci illudiamo, ritorneranno.Quest’anno 4 volte siamo intervenuti, magari cambiano, comunque ritornano. Siamo stufi ma ce ne facciamo una ragione cercando di arrabbiarci il meno possibile. Ammetto : non ho avuto il coraggio di fare altre domande.Tutto inutile, allora? Sicuramente con i tempi sfasati e ciò che è stato realizzato dopo un quarto di secolo, il rischio c’è. Rimane la volontà di non arrendersi non accettando.

(foto: Piero Chiariglione)

MOTORI AERONAUTICI E NANOSATELLITI DEL POLITECNICO ARRIVANO IN CINA

politecnicoE’ il primo passo per una collaborazione stabile nel settore aeronautico il congresso organizzato congiuntamente da Northwestern Polytechnical University-NPU e Politecnico di Torino a Xi’an, in Cina, dal 26 al 29 settembre. Nell’ambito vasto delle sue attività nel Paese asiatico, infatti, il Politecnico ha intrapreso una collaborazione con la prestigiosa Northwestern Polytechnical University, una università statale cinese a carattere scientifico-tecnologico con una spiccata vocazione di didattica e ricerca nei settori dell’aeronautica e dell’aerospazio. La NPU è stata scelta dal governo cinese per entrare a far parte del cosiddetto Project 211, un’iniziativa governativa che ha individuate circa 100 università eccellenti nel Paese per migliorarne con ingenti investimenti la qualità della ricerca e della didattica e renderle poli strategici delle politiche governative di sviluppo.  Sarà quindi per l’Ateneo torinese un partner di primo piano per aprire una collaborazione ora accademica, ma che in futuro potrà mettere in contatto il sistema socio-economici della Cina nord-occidentale e quello piemontese, nel quale il distretto aerospaziale ha una tradizione forte e conta numerosi addetti. Il Politecnico presenterà le attività del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale in particolare con due gruppi di ricerca: il laboratorio Aer-Mec (un laboratorio sperimentale e numerico fondato nel 2004 dal prof. Muzio Gola,  dove si svolge attività di ricerca nel campo della meccanica strutturale e nella progettazione di motori e turbine) e il team studentesco Cube-Sat, che progetta e costruisce nanosatelliti universitari.

Il workshop sarà anche l’occasione per discutere la possibilità di progetti comuni diricerca e di programmi di scambio tra studenti torinesi e cinesi nell’ambito aerospaziale.

Inizia la vendemmia nella “vigna di papa Francesco”

papa 333A Portacomaro d’Asti è iniziata la vendemmia delle uve Grignolino nella ‘vigna del Papa’, un terreno di 5 mila metri quadri di proprietà del Comune astigiano dove nel secolo scorso nacque la famiglia Bergoglio. La vigna è dedicata a Papa Francesco, come ” omaggio non solo alle sue radici, ma soprattutto all’impegno del Pontefice per la tutela e il rispetto della natura, espresso tra l’altro nella sua enciclica Laudato si”, dice all’Ansa uno dei referenti del progetto ‘AdottaVendemmia vino una vite’, Carlo Cerrato. Il raccolto è di oltre sette quintali di uva, che verrà conferita poi alla cantina sperimentale del Centro per la ricerca in Enologia di Asti, dove si effettuerà  la vinificazione. Le vinacce residue saranno utilizzate per la ricerca in enologia e le bottiglie ottenute saranno destinate a nuove iniziative di raccolta fondi per  lo sviluppo del progetto che ha finalità ambientali, sociali e di promozione territoriale.

(Foto: il Torinese)

Dopo un quarto di secolo i Granata battono la Roma a Torino

toro romaDopo 25 anni i granata battono  la Roma allo stadio olimpico – Grande Torino. L’ultima volta avvenne nel 1990.  Belotti ha segnato dopo appena dieci minuti, seguito da  Iago Falque con una doppietta. E l’incontro finisce 3 a 1 sui giallorossi. Totti è andato a segno con  un calcio di rigore, realizzando  il  suo 250° gol in serie A, accolto con un ovazione.

Dopo i restauri: che bella Porta Nuova illuminata!

portanuova-luciporta-nuova-metroorologio-porta-nuovaporta-nuova-lucfregio-porta-nuovaDopo anni di lavori si stanno finalmente rimuovendo le impalcature che coprono la facciata e i lati della stazione di Porta Nuova. Resta ancora da restaurare il lato su via Nizza, mentre da pochi giorni la facciata è illuminata da luci a led che creano un effetto suggestivo. Uno degli edifici simbolo di Torino, che nacque come tappa finale della linea Torino-Genova, inaugurata nel 1853. La costruzione fu realizzata tra il 1865 e il 1868 dopo l’unificazione nazionale  dall’ingegnere Alessandro Mazzucchetti e dall’allievo Carlo Ceppi. Nel corso della  Seconda Guerra Mondiale fu centro di raccolta dei deportati ai campi di raccolta e concentramento e  venne colpita da due bombardamenti nel  1942 e nel 1943. Negli  anni più recenti la terza stazionenuova-porta-luc per grandezza in Italia, è stata riqualificata da Grandi Stazioni, per rendere un migliore servizio ai 70 milioni di viaggiatori che la frequentano annualmente. Sono 510 mila i metri quadrati  riqualificati, 15mila dedicati ai servizi, allo shopping e a bar e ristoranti (orario 8/21), 13mila di superfici restaurate tra facciate, marmi e controsoffitti. In questo periodo si stanno ultimando gli importanti interventi di restauro che interessano porticati,  facciate, illuminazione (a led) e coperture che restituiranno a Porta Nuova l’immagine originale del 1861, a partire  dal colore: rosso, grigio, bianco-avorio, con gli infissi verdi.

(foto: il Torinese)

 

Sui restauri ecco alcune delle opinioni dei lettori del Torinese postate sulla nostra pagina Facebook.

 

 

Alessandro Casigli

Alessandro Casigli ma nella hall centrale d’ingresso hanno almeno risistemato la parte di tinta che si stava staccando? … comunque a me piace, e molto!

 

Caterina Bonzi

Caterina Bonzi Un pezzo ! Chissà quanto dovremo aspettare per “LA STAZIONE2

 

Marco Scozzarella

Marco Scozzarella Ammazza quasi 10 anni per fare un pezzo di facciata…ma quanti ci dovevano mangiare!?

 

Gianluca Calderoni

Gianluca Calderoni Sono stati davvero veloci e poi cosa vuoi che sia costato solo di occupazione di suolo il ponteggio! Questa città cambia con una velocità incredibile, tanto che mi sento stordito….. O è il torpore? 🙄

 

Cinzia Alfe'

Cinzia Alfe’ Catapultati dritti dritti in un paesino del sud Tirolo. Eleganza sabauda addio

Giuseppina Costa

Giuseppina Costa Era anche ora che la finissero. Speriamo che tolgano l impalcatura presto….

 

Natascia Verdone

Natascia Verdone Sono solo 7 anni

 

Giovanna Mare

Giovanna Mare Tutto sto tempo per due mani di rosso e bianco

 

Cancedda Lalla

Cancedda Lalla E fu così che dopo quasi 10 anni, si vedono i risultati 😱😭😜

 

Parodi Franco

Parodi Franco tempi non sospetti?

 

Anna Maria Baiocco

Anna Maria Baiocco Che meraviglia

 

Alberto Franzin

Alberto Franzin dai scherzo ma per trovare lavoro bisogna essere mafiosi o lavorare in subappalto o esiste qualcosaltro , ladri

 

Gerardo Delponte

Gerardo Delponte Peccato che sta pagoda cinese dentro sembri un supermercato di periferia….

 

Roberto Paolillo

Roberto Paolillo Che bella

 

Franca Congiu

Franca Congiu Davvero ? Non ci credo!

 

Marinella Forte

Marinella Forte Rossa! Che bella!

 

Anna Rita Piras

Anna Rita Piras Ho visto il rendering: dovrebbe diventare fra le più belle stazioni d’Italia. Peccato per i tempi di realizzazione troppo lunghi e per i costi più che raddoppiati. In Italia le opere pubbliche dovrebbero essere sottoposte a costi e tempistiche molto più controllate e vincolanti.

 

Lucia Paratore

Lucia Paratore wwuuoooo che spettacolo lo vedrò presto ciao

 

Beatrice Boucly

Beatrice Boucly Era ora …Si po dire vergogna tutti questi anni x ristrutturare …e li mangia mangia x gli appalti..siamo in italia!

 

Daniela Mariglioni

Daniela Mariglioni bella!!! 😃😃😃

 

Franco Landi

Franco Landi C’è qualcuno che ha la possibilità di mostrarci il rendering: molti sono interessati a vederlo. Questo è un progetto coraggioso e temerario ed è bello che un gran numero di persone partecipino…

 

Jc Espinoza

Jc Espinoza Neanche en il terzo mondo ci mettono tanto a restaurare un stazioni comunque almeno si vede un pezzo finito 👍😎

 

Maria La Scala

Maria La Scala Hai ragione Anna

 

Antonietta Cassanelli

Antonietta Cassanelli Era ora

 

Charlie Vedelagentescema Brown

Charlie Vedelagentescema Brown ma che è sta cafonata???

 

Matilde Pozzo

Matilde Pozzo Abbiamo aspettato tanto. Speriamo in bene.

 

Alberto Franzin

Alberto Franzin in otto anni con calma la pittavo anchio ma se per avere un lavoro onesto bisogna erssee per forza di qualche cricca perche’ mi chiamano italiano???? EH ? perche’ allora ho diritto a la remunerazione non ricevuta o se divento un mafioso non mi possono proprio dire niente perche’ il lavoro no mi e’ stato offerto se non sotto “ricatto “

 

Alberto Franzin

Alberto Franzin 8 anni , l’aska c’ha messo 1 mese

Gianni Melli

Gianni Melli Beh hanno fatto in fretta

 

Marina Ghiano

Marina Ghiano Deve essere bellissima!

 

Mariacristina Frigero

Mariacristina Frigero Bellissima 

 

Angela Lo Giudice

Angela Lo Giudice AUDACEEE!!!

 

Elsa Gay
Elsa Gay Onoziata prima delle olimpiadi del 2006 
Ma è proprio tutta senza più transenne Nell.’interno durante tutti questi anno i negozi hanno avuto tempo di aprire e poi chiudere.speriamo bene!!

 

Maurizio Sanza

Maurizio Sanza bellissima

 

Angelo Liberatore

Angelo Liberatore Quasi 10 anni per una facciata….aspettiamo cittadini aspettiamo

 

Paolo Paolo

Paolo Paolo Ma ci avranno messo meno a fare le piramidi

 

Paolo D'angeli

Paolo D’angeli Un carretto siciliano.

 

Sergio Valle

Sergio Valle Bella!

 

Vona Nadia

Vona Nadia Davvero??????

 

Marouen Chebbi

Marouen Chebbi Seif Leader finalmente hhhhh

 

 
Mario Pinducciu

Mario Pinducciu Così sembra l’askatasuna ahahahaha

Fuga di gas, esplode appartamento a Mirafiori

vigili fuoco 1Esplosione al quarto piano di uno stabile di via Riccio, nel popolare quartiere di Mirafiori Sud, ieri sera a causa di una fuga di gas. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto con la polizia. Lo scoppio, per cause da verificare, è avvenuto nella cucina e ha sfondato il muro, con i calcinacci che sono caduti auto parcheggiate in strada. Grande paura per il proprietario dell’alloggio, rimasto illeso, ma lo  stabile è stato evacuato e la strada è stata chiusa.