In una società dove le persone sembrano parlare sempre meno e gli animi scaldarsi sempre più, soprattutto quando di trattando argomenti “caldi” come quello dei furti in abitazione e, in generale, della microcriminalità, una testimonianza come quella che proponiamo diventa davvero un messaggio positivo. Nei giorni scorsi, reduce da una serata a Gassino, il referente per la Città Metropolitana di Torino (e vice responsabile della Sezione locale Piemonte) Ferdinando Raffero ha ricevuto una lettera da una persona che aveva partecipato, come uditore, all’evento. Le parole si commentano da sole: “Era da tanto tempo che non avevo occasione di vedere dal vivo tanta rabbia ed aggressività nelle persone – spiega la cittadina di Gassino ma precisa che – mi ha fatto piacere vedere come siete stati capaci di trasmettere la speranza e la convinzione che anche un piccolo gesto può avere un grande significato, perché non vi siete presentati con la pretesa di cambiare le persone che avevate davanti e le avete invece accolte e lasciate sfogare”, Di qui arriva il messaggio per cui ci sarà chi capirà qualcosa in più e chi “continuerà a voler scacciare tutti e costruire muri, però chi vuole può cominciare a rimboccarsi le maniche”. Insomma la signora ha colto pienamente ed a fondo il significato di quello che è il Controllo del Vicinato. Infine, a rafforzare quanto scritto, è stata apposta una bella poesia di Beltolt Brecht che riportiamo:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zittop erché mi stavano antipatici.Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.”
Massimo Iaretti