Come cambia la Cavallerizza dal Seicento al Duemila

cavallerizzaL’aula Magna universitaria è stato il primo passo: 100 milioni le risorse “recuperate”. Si parte bene, ma non è stato semplice definire come partire

La Cavalerizza  diventerà il polo culturale nel centro della nostra città. La bellezza di 33mila metri quadrati collegati con Palazzo Reale, i suoi giardini, saranno il cuore del cuore di questa nostra Torino.  Oggi il Comune, con il Sindaco Piero Fassino e l’assessore Gian guido Passoni presenteranno il Progetto complessivo. Forse per la prima volta con il parere preventivo della Sovraintendenza. Valori, quantità , qualità e numeri di tutto rispetto che danno alla stessa città una diversa “luce”. La proprietà è della Cassa Depositi e prestiti, tranne un’ala quasi interamente Patrimonio Unesco. Sono state attivate le pratiche per estendere il tutto. L’aula Magna universitaria è stato il primo passo: 100 milioni le risorse “recuperate”. Si parte bene, ma non è stato semplice definire come partire. Direi un progetto in progress, sempre verificato e definito con più soggetti dall’Università alla Sovraintendenza, al Ministero, alla Cassa depositi con un “occhio” all’Unesco. Un mole cavallerizzapunto di partenza , diciamo così , molto critico. Un esempio per tutti. Dagli anni ’50 la seicentesca manica venne adibita a parcheggio. Ancora oggi, non un parcheggio pubblico, ma utilizzato da esercito e polizia. Incredibile! MI fa ricordare episodi del luglio 1975. Eletto sindaco Diego Novelli volle fare una ispezione nella Mole. Scoprì che gli scantinati  erano stati adibiti a cantine dal Sindaco Riccardo Porcellana, cantine private con l’insieme in forte stato di degrado. Ora il Museo del Cinema testimonia positivamente gli anni passati. Oggi la presentazione del progetto. Città della cultura con un necessario mix tra le attività culturali e ricettive per studenti, e di attrazione turistica. Centrale una galleria espositiva di attività artigianali e commerciali, rotonda Alfieri come congiunzione.  Residenze studentesche. In centro non esistono sale adibite a mostre “a tempo”. Un ‘ala dovrà essere destinata a tale funzione. Tutto molto interessante. Continuano però ad esserci “indebite occupazioni”, che “convivono” con il genio civile operativo, con  i problemi di sicurezza e riservatezza, ma saranno superate dalla riqualificazione. Dal Seicento al Duemila.  Un altro punto a favore di questa nostra bella città.

(foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

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