Marzo 2016- Pagina 15

Cosa mangiavano il re e la regina?

Per tutto marzo visite guidate alle Cucine Reali

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Chi non si è mai domandato cosa mangiassero il re e la regina ogni giorno? Oppure quale fosse il cerimoniale da seguire per servire a tavola un sovrano? I Musei Reali offrono l’opportunità di soddisfare queste e molte altre curiosità con le visite alle Cucine Reali guidate dai volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale. Per il visitatore sarà quasi come intrufolarsi tra i fornelli un attimo prima dell’arrivo degli chef di corte, pronti ad armeggiare con luccicanti pentole e forme per budini da favola.Le cucine, situate nei sotterranei dell’ala di levante, sono state restituite al pubblico nel 2008 in seguito a un accurato lavoro di restauro che ha permesso di recuperare ambienti, arredi e utensili originali, tra i quali circa duemila pezzi in rame, dalle grandi pesciere agli stampi per dolci e biscotti. Le sale, suddivise per il servizio dei diversi componenti della famiglia reale, a partire dagli Anni Trenta del Novecento furono ripartite in Cucine Reali, per Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro, e Cucine dei Principi di Piemonte, Umberto e Maria Josè. Il percorso permette di conoscere alcune curiosità legate al cerimoniale della tavola e degli Uffici di Bocca (incaricati di sovrintendere le cucine e le preparazioni dei pasti), comprese ricette, mode e regole del cerimoniale del Palazzo che fu cuore del regno d’Italia. L’iniziativa prosegue fino a fine marzo ed è realizzata nell’ambito di A Palazzo c’è di più, volta a offrire l’opportunità di scoprire ambienti fuori dal normale percorso di visita. Le visite sono quotidiane e non è necessaria la prenotazione; gruppi di massimo 30 persone, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Grimaldi (Sel): "Referendum, il voto consapevole è un diritto"

“Sul 17 aprile gli organi di informazione facciano il loro mestiere”

 

GRIMALDIL’Assessora Pentenero ha risposto in aula all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi in merito al monitoraggio dell’informazione sul referendum del 17 aprile. Il 19 gennaio la Corte costituzionale ha dichiarato infatti ammissibile uno dei sei referendum proposti da nove Regioni italiane in merito ad alcune norme contenute nell’Art. 38 della Legge n. 133/2014 (decreto “Sblocca Italia”) e nell’Art. 35 della Legge n. 83/2012 (“Decreto sviluppo”). Si tratta delle norme che riguardano l’uso di trivelle in mare entro le 12 miglia dalla costa e la scadenza dei permessi e concessioni già rilasciati. Dall’indizione del referendum a oggi, le emittenti televisive e radiofoniche, anche locali, non stanno informando adeguatamente la cittadinanza in merito all’appuntamento referendario e al suo oggetto. Con l’interrogazione si è chiesto alla Giunta di impegnarsi affinché i cittadini siano nelle condizioni di partecipare al voto consapevolmente, nonché di far presente al Co.re.com (Comitato Regionale per le Comunicazioni del Piemonte) che è suo compito analizzare i calendari delle trasmissioni e dei programmi di informazione delle emittenti radiofoniche e televisive locali in periodo elettorale e referendario, e vigilare affinché forniscano una piena, corretta e imparziale informazione.

Fleurs de Musettes per la serata inaugurale del rinnovato Jazz Club

Apollinaire e Aragon sono i poeti francesi i cui versi accompagneranno le note jazz di un concerto organizzato in collaborazione con l’Alliance Francaise di Torino

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Un quartetto inedito sarà l’anima della serata inaugurale, venerdì 18 marzo prossimo, del rinnovato Jazz Club di Torino, in piazzale Valdo Fusi. Alle 21.30 lo spettacolo musicale intitolato “Fleurs de Musettes” , nato dalla collaborazione tra il Jazz Club e l’Alliance Francaise di Torino, vuole celebrare con sonorità di ispirazione francese la riapertura di un locale che è ormai uno storico punto di riferimento non soltanto nazionale per gli amanti della musica jazz e swing, fondato nel 2009 da Gianni Basso e Fulvio Albano, a sua volta fondatore dei Festival jazzistici di Avigliana e Briancon. L’evento si iscrive nell’ambito della programmazione proposta a Torino dall’ Alliance Francaise in occasione delle celebrazioni internazionali promosse dal ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese, per la XIV settimana della lingua francese e della Francofonia, dal 12 al 20 marzo. La voce narrante della serata sarà Giorgia Cerruti della Piccola Compagnia della Magnolia, per la lettura di testi poetici, che scandiranno le tappe di un affascinante viaggio che, partendo dalla Parigi di inizio Novecento, approderà all’Italia del secondo dopoguerra. Si susseguiranno lo swing, i valzer Musettes tradizionali francesi, in accordo con gli accenti jazz del celeberrimo Django Reinhardt, capaci di raccontare il trascorrere del tempo, gli amori, la nostalgia, in un fluire musicale attraverso brani di Koger, Renard & Scotto, Bernie & Pinkard, Edith Piaf, Charles Trenet e Fred Buscaglione. A sospendere i ritmi swing e a introdurre il pubblico alle quattro epoche diverse, con le rispettive differenti atmosfere, saranno i versi di Guillaume Apollinaire di “Pont Mirabeau” e quelli di Louis Aragon, tratti da ” Tu n’en reviendras pas “, ” L’Affiche rouge” e ” Blues”. Il tema principale del ” Pont Mirabeau “, che fa parte della raccolta Alcools, scritta nel 1912, è il rapporto tra il fluire dell’acqua, così lento e stanco, e lo scorrere di un tempo senza ritorno. Su di esso padroneggiano gli sguardi eterni degli innamorati. È anche presente la figura del poeta, che si afferma contro lo scorrere dell’acqua. Da qui nasce l’importanza nella lirica del verbo “demeure”, letteralmente traducibile con “farsi casa”, di cui il traduttore Giorgio Caproni ha messo ben in luce la musicalità. Le poesie dello scrittore francese Louis Aragon, che aderì, insieme a alcuni membri del gruppo surrealista, al Partito Comunista francese, furono ispirate all’amore per la moglie Elsa Triolet, poetessa di origine russa.

Mara Martellotta

IL PROGRAMMA

Le Pont Mirabeau (Guillaume Apollinaire) – voce: Giorgia Cerruti
 
1        La Java bleue (valse, Koger, Renard & Scotto)
2        Chez Jacquet (valse, Django)
3        Sweet Giorgia Brown (swing, Bernie & Pinkard)
4        Minor Swing (Django & Grappelli)
5        Venez donc chez moi (swing, Féline & Paul Misraki)
6        September Song (med swing, Kurt Weill)
 
Tu n’en reviendras pas (Luois Aragon) – voce: Giorgia Cerruti
 
7        Artillerie lourde (swing, Django),
8        Je suis seul ce soir (med swing, Noel, Casanova & Durand)
9        J’attendrai (med swing, Dino Olivieri)
10      Que reste-t-il de nos amours? (med swing, Charles Trenet)
11      Nuages (med swing, Django)
 
L’Affiche Rouge (Louis Aragon) – voce: Giorgia Cerruti
 
12      La Marseillaise (swing, version Django)
13      Padam… Padam (valse, Edith Piaf)
14      La Vie en Rose (med swing, Edith Piaf)
15      Ménilmontant (swing, Charles Trenet)
16      Coquette (swing, Green & Lombardo)
 
Blues (Aragon) – voce: Giorgia Cerruti
 
17      Django’s Tiger (swing, Django)
18      Troviamoci domani a Portofino (med swing, Fred Buscaglione)
 
…et encore un peu de swing s’il n’est pas trop tard!
 
Fleurs de Musette

SMASHED al Teatro Concordia

Domenica 20 marzo ore 16
concordia smashing
È il 1992 quando Sean Gandini e Kati Ylä–Hokka Gandini Juggling. Con le prime creazioni, International Performancepreis e Septuor, ottengono subito premi importanti e iniziano un tour internazionale. È del 1998 un’installazione site-specific al Circus Space di Londra, del 2001 una fortunata tournée negli USA, nel 2006 a Berlino prende vita una prestigiosa collaborazione con il Cirque Roncalli per la messa in scena al Greenwhich et Docklands Festival di un adattamento della Dolce Vita di Fellini. Intanto gli spettacoli Downfall, Stop Breaking My Balls, The Cube sono applauditi in tutta Europa e in Asia. Nel 2010 inizia la residenza al National Theatre di Londra per la creazione di Smashed e si sviluppano anche prestigiose collaborazioni con la BBC, con il Cirque du Soleil e con l’Ecole Nationale de Cirque de Montréal, dove Sean e Kati sono chiamati ad insegnare. Gandini Juggling diventa così una delle compagnie di giocoleria più acclamate al mondo, e arriva a Venaria Reale con un omaggio a Pina Bausch e al suo Tanztheater. In Smashed, eleganza e poesia raccontano al pubblico in forma di tableaux vivants l’immaginario di una delle coreografe più geniali di tutti i tempi, facendo incontrare armoniosamente coreografia, teatro e giocoleria.

Juve, sfumano i quarti di Champions

logo-juventusAllegri: “Dispiace essere eliminati dopo una prestazione del genere”

Massimiliano Allegri è deluso dal risultato di Monaco ma fiero della prestazione agonistica bianconera. Solo per poco si sono volatilizzati  i quarti di Champions. “Dispiace essere eliminati dopo una prestazione del genere – dichiara a Mediaset Premium il tecnico della Juventus  – Siamo stati ordinati, Buffon non ha dovuto fare grandi parate. Però il calcio da’ dei segnali. Insomma dispiace, perchè abbiamo giocato con personalità e  a un minuto e mezzo dalla partita dovevamo gestire meglio quel pallone in uscita”.

Centrodestra diviso: la Lega incorona Morano, Forza Italia con Napoli

salvini giavenoCi sono ancora margini per una candidatura unitaria della coalizione ormai allo sbando completo?

Osvaldo Napoli, il candidato scelto da Berlusconi per la carica di sindaco di Torino è molto duro sui giornali: “Salvini conosce Morano? bene, i torinesi invece conoscono Napoli. A Salvini dico quindi arrivederci al 7 giugno, quando avremo contato i voti di Morano e i miei”. Il segretario leghista, dopo avere incontrato il notaio, sostiene che l’ex parlamentare azzurro, già primo cittadino di Giaveno  e attuale sindaco di Valgioie “non è un candidato valido, e si è perso troppo tempo. Berlusconi non vuole politici, ma imprenditori e professionisti? allora per me la persona giusta è il notaio Alberto Morano, che conosce  bene i problemi di bilancio e le beghe di questa città”. Dopo la rottura consumata a Roma tra il cavaliere e Fratelli d’Italia, questi ultimi convergeranno anche loro su Morano? Ci sono forse ancora margini per una candidatura unitaria, per evitare una balcanizzazione del centrodestra che a Torino (e non solo) sta dando una pessima immagine di sé.

(foto: il Torinese)

Dove sono il genio, l’amore e la libertà? Parla Piero Angela

VIAGGIO NELLA MENTE: presso l’Università di Torino, Via Verdi 9, giovedì 17 marzo alle ore 17,45

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Il cervello è una macchina meravigliosa e conoscerla ci può aiutare a usarlo bene nelle sue potenzialità, dall’infanzia all’età più avanzata. Da questo spettacolare groviglio fatto di miliardi di cellule nervose e delle loro diramazioni nasce tutto: la capacità di vedere e immaginare, di soffrire e gioire, di ricordare e creare, di odiare e innamorarsi. Ma come avviene tutto ciò? Come si formano le immagini che vediamo nel nostro “teatrino mentale”? Come scegliamo? Da dove nasce l’amore? Come si spiegano i déjà-vu? Le risposte a questi affascinanti quesiti sono gli ingredienti del “Viaggio nella mente” che vedrà al timone Piero Angela, alla scoperta di dove si nascondono il genio, l’amore e la libertà. Il 17 marzo, per l’ultimo appuntamento della trentesima edizione, GiovedìScienza invita il suo pubblico all’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, in via Verdi 9, sempre alle 17,45.

 

Il celebre giornalista e scrittore torinese, che tutti conoscono per i successi di Quark e Superquark, racconterà quello che si è capito del cervello e le frontiere di ciò che ancora resta da conoscere. Ma come tenere il cervello attivo e brillante per tutta la vita? Che ruolo giocano l’allattamento, l’esercizio fisico, l’alimentazione, l’allenamento mentale, il sesso? Che dicono gli studi sul cervello dei centenari o sull’Alzheimer? Molte ricerche dimostrerebbero che è possibile tenere in buona forma i nostri neuroni e prevenire parte di quelli che paiono essere inevitabili danni del tempo e dell’età.

 

È possibile seguire la conferenza in diretta streaming su www.giovediscienza.it

e dal Molecular Biotechnology Center MBC, Sala Aristotele in Via Nizza 52, Torino

La Transiberiana festeggia i suoi primi cent’anni

Era il 1891 quando ebbero inizio i lavori, il 1901 quando venne compiuto il viaggio inaugurale, il 1916 quando i binari raggiunsero finalmente Vladivostock. Binari russi, imperiali, maestosi

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Si celebra quest’anno il centesimo anniversario della Transiberiana, la celeberrima linea ferroviaria i cui lavori sono furono avviati nel 1891 per concludersi nel 1916. Si tratta del percorso ferroviario più lungo ed emozionante al mondo, che collega la parte occidentale della Russia con l’Estremo Oriente,attraversando sette fusi orari. Era il 1891 quando ebbero inizio i lavori, il 1901 quando venne compiuto il viaggio inaugurale, il 1916 quando i binari raggiunsero finalmente Vladivostock. Binari russi, imperiali,maestosi e a scartamento diverso da quello standard europeo. E’ stato scritto che la transiberianaTransiberiana “non è solo una ferrovia, è una sorta di anima, di scheletro, di essenza della Russia profonda, zarista e staliniana, così come il Volga è l’ anima della Russia europea e ortodossa”. C’erano le classi dei vagoni, apparentemente simili a tutti i treni: quella dei velluti rossi in prima classe, la classe “morbida”, per far viaggiare comodi i nobili ai tempi dello Zar e la nomenklatura nei decenni dell’Urss; e c’erano quelli con la finta pelle, per lo meno leggermente imbottita, e gli altri, con i sedili di legno per,  i proletari. Così, coloro che, in teoria, governavano il paese dei Soviet, sul treno, viaggiavano in  classe “dura”. Pesanti, massicci e dall’andatura lenta, i vagoni della Transiberiana da un secolo percorrono l’ immensa distesa che va dal cuore dell’ Europa all’ Oceano Pacifico, consentendo ai viaggiatori di guardare dai finestrini ogni dettaglio del paesaggio. Con l’emozione di raggiungere gli Urali, dove sta scritto su di una stele: qui finisce l ‘ Europa. E, appena un chilometro dopo, transiberiana6affacciandosi all’altrove, un’ altra stele comunica con semplicità  che da lì inizia l’ Asia. Per giorni soltanto la steppa, poi giornate intere di tundra, per il tempo di un giorno il lago Baikal. Novemilatrecento chilometri di storia e rivoluzioni, lingue e popoli, foreste di betulle e steppe, neve e gelo, paesi, città, kolchoz  contadini : è questa la Transiberiana, la più lunga ferrovia del mondo che da cento anni trasporta uomini e merci da un capo all’altro della Russia, dalla stazione moscovita di Jaroslavskij fino a Vladivostok, ultimo avamposto urbano prima delle acque del Mare del Giappone. Alessandro III Romanov, lo Zar di Russia,  nel 1891 aveva 46 anni e un immenso territorio da gestire, che dai confini con l’Europa si spingeva fino alle porte di Pechino, in Cina. Per raggiungere San Pietroburgo, la capitale dell’Impero, dalle sponde del Pacifico era necessario più di un anno.

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Le vie di comunicazione con l’Estremo Oriente, con Siberia e Mongolia, regioni ricche di materie prime, erano pressoché  inesistenti. Le ferrovie dirette a est non andavano oltre la barriera montuosa degli Urali.  Così decise di dare il via all’impresa ferroviaria più grande della storia e da quell’anno, nei cantieri, vennero impiegati settantamila uomini tra operai, manovali, soldati oltre che prigionieri. C’è anche transiberiana2una vicenda quasi sconosciuta, evocata da Carlo Sgorlon nel suo romanzo“La conchiglia di Anataj, tutt’ora avvolta nel mistero. Questa storia riguarda i trecento friulani che costruirono la Krugobaikalskaja, cioè quel tratto della ferrovia Transiberiana che segue i contorni meridionali del lago Baikal. Lavorarono insieme con i russi, da Omsk al grande lago della Siberia meridionale. Molti di loro furono impegnati nella costruzione di gallerie, ponti, viadotti, massicciate. E poi, della maggior parte di questi friulani, si persero le tracce. Un lavoro immane che consentì l’incredibile progressione di quasi 650 chilometri all’anno anno, in direzione del  Mar del Giappone, senza curarsi del clima della Siberia, dell’aridità della steppa, di ostacoli e difficoltà. Così fino all’inaugurazione,  nel 1904, quando i primi convogli partirono da Mosca diretti a Vladivostok, raggiungendo il capolinea dopo più  di due settimane, attraversando anche parte del territorio cinese. Solo dodici anni dopo, nel 1916, grazie al ponte sul fiume Amur, a Khabarovsk,  il treno poté  compiere l’intero tragitto in territorio russo. La Transiberiana entrò nel vivo della storia del Novecento, con la rivoluzione d’Ottobre, offrendo a soldati e bolscevichi la possibilità di spostarsi con grande rapidità e sicurezza. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Transiberiana diventò una specietransiberiana3 di treno merci: le fabbriche della Russia europea furono infatti smantellate e spedite pezzo per pezzo al sicuro oltre la catena degli Urali. Oggi la Transiberiana si presenta come la foto sbiadita di quella che era nei primi decenni del Novecento. Per coprire le  grandi distanze è meglio viaggiare in aereo. Nonostante tutto il  “Rossija” – nome ufficiale del treno che compie la tratta Mosca-Vladivostok – conserva il suo fascino. Viaggiando sui quattordici vagoni, uno riservato alla prima classe, facilmente identificabili perché colorati d’ azzurro e di rosso, non effettuando soste intermedie, in sei giorni, dodici ore e venticinque minuti si raggiunge il Pacifico, attraversando i sette fusi orari. Così, dopo i 9300 chilometri del suo viaggio, il “Rossija” giunge al termine della corsa nel cuore della penisola di Muravjev-Amurski. Lì c’è Vladivostok, il porto peschereccio più importante e il maggiore scalo commerciale dell’estremo oriente russo, che da più di un secolo accoglie i viaggiatori provenienti dall’ovest. Non resta che brindare alla “centenaria” con un “Na sdarovie!”(alla salute!).

Marco Travaglini

 

Ecco la nuova legge regionale per i diritti e contro (tutte) le forme di discriminazione

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E i costi? Vengono stanziati 150.000 euro l’anno consiglio lascarisper le iniziative di sensibilizzazione, formazione del personale, prevenzione dei casi di discriminazione e viene creato il Fondo regionale per le vittime di discriminazione con un primo stanziamento di 100.000 euro annui. Il Piemonte diventa così la prima Regione Italiana a istituire, dopo quello del Governo, il Fondo regionale per le vittime di discriminazione

E’ stata approvata dal Consiglio regionale la nuova legge a favore dei diritti e contro ogni forma di discriminazione, inclusa quella sull’orientamento sessuale. Il testo approvato è stato voluto in particolare dall’assessora ai Diritti, Monica Cerutti: ” Non ci saranno discriminazioni di serie A o di serie B, – ha commentato – ma un’azione contro tutte le discriminazioni possibili. La Regione ci provò già dieci anni fa, quando nel 2006 un testo contro le discriminazioni venne licenziato in Giunta ma non divenne mai legge; dieci anni dopo ce l’abbiamo fatta. Il lavoro per giungere all’approvazione di questa legge è stato lungo e partecipato perché frutto di confronto e concertazione sia in Commissione, sia con associazioni e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione online”.

Nel provvedimento è contenuta anche una base giuridica  per l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni, che servirà ad accogliere e orientare le vittime grazie ad un Nodo in ciascuna Provincia ed alle reti territoriali. Ci sarà la possibilità di attivare interventi di autorità specifiche come nel caso del Difensore civico, che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie pubbliche, studi medici o mezzi di trasporto. “o come nel caso delle donne straniere che portano il velo – dice Cerutti –  e che possono essere discriminate al momento della registrazione di un documento come la carta d’identità oppure nel caso di bandi pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e. In questo caso ad attivarsi è la Rete regionale contro le discriminazioni; nel caso di pubblicità lesive delle dignità dell’immagine della donna sarà il Corecom”.

CERUTTILe principali innovazioni: rispetto della parità di trattamento da parte dei fornitori che stipuleranno contratti con la Regione; richiamo del principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della nuova legge elettorale che stabilirà la forma di questa parità; interventi di informazione, formazione e sensibilizzazione nei confronti di tutte le categorie di operatori pubblici, estensione delle competenze del Garante dei detenuti anche ai casi di ex detenuti in via di reinserimento; promozione di iniziative di responsabilità sociale di impresa connesse all’attuazione del principio di non discriminazione; consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per materia; obbligo per la Regione e gli enti strumentali di pubblicare ogni anno una relazione sullo stato di attuazione della legge sul diritto al lavoro dei disabili.

Ora ci saranno a disposizione 180 giorni per elaborare un Piano regionale che preveda azioni specifiche contro le discriminazioni secondo le materie di competenza regionale: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali, diritto alla casa, formazione professionale e istruzione, politiche del lavoro, promozione dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese, attività culturali, turistiche, sportive, ricreative e commerciali, formazione e organizzazione del personale regionale, comunicazione, trasporti e mobilità.

E i costi? Vengono stanziati 150.000 euro l’anno per le iniziative di sensibilizzazione, formazione del personale, prevenzione dei casi di discriminazione e viene creato il Fondo regionale per le vittime di discriminazione con un primo stanziamento di 100.000 euro annui. Il Piemonte diventa così la prima Regione Italiana a istituire, dopo quello del Governo, il Fondo regionale per le vittime di discriminazione.

I Granata perdono ancora: il Genoa vince 3-2

toro venturaOra la classifica incomincia a intimorire Ventura

Il Torino è stato sconfitto 3-2 dal Genoa. nonostante in un quarto d’ora soltanto i granata fossero in vantaggio di due gol con una doppietta di Immobile i rossoblù hanno riaperto  la partita grazie al rigore di Cerci  per un fallo di Molinaro su  Anzaldi. Altro rigore al termine del primo tempo per un fallo di Acquah su Izzo e Cerci segna ancora. Il Genoa nel 20° della ripresa rimonta e passa in vantaggio con Rigoni. Ora la classifica incomincia a intimorire Ventura.