Amministrative 2016, il capogruppo azzurro a Palazzo Civico: “Rosso sta usando slogan del centrodestra, ma non è il nostro candidato”
Il consigliere comunale Andrea Tronzano (FI) ci parla dei candidati sindaco, delle problematiche del centrodestra sulla scelta di un candidato e delle urgenze che a suo avviso il nuovo sindaco dovrà affrontare
Pichetto, coordinatore regionale di Forza Italia, ha fatto il suo nome come candidato sindaco del centrodestra. L’ultima parola spetterà a Berlusconi oppure si tratterà infine di una scelta condivisa? (L’intervista è stata realizzata poco prima della decisione ufficiale da parte di Berlusconi, avvenuta ieri in tarda serata, di scegliere Osvaldo Napoli come candidato. Articolo in Cronaca – ndr)
Non c’è dubbio che sarà lui a scegliere il nome del candidato. Sicuramente al momento i leader nazionali sono più concentrati su Roma. Il coordinatore regionale ha fatto il mio nome perché probabilmente riconosce il merito del mio lavoro per la città, ma ha scelto Osvaldo Napoli perché ritenuto più efficace per valutazioni di altro tipo.
…Di altro tipo?
Valutazioni che tengono conto di ogni aspetto e che si pensa possano avere un riscontro più adeguato sui cittadini.
Faccia conto, in questo momento, di parlare con un cittadino che magari non segue molto la politica: cosa gli direbbe riguardo il lavoro svolto da voi in questi anni?
Nella città di Torino, il governo è sempre stato appannaggio della sinistra, da 40 anni a questa parte, e per noi non è semplice far emergere il nostro lavoro sui media in generale e anche sulle tv locali, soprattutto su Rai3. Detto questo, avendo avuto rapporto diretto sul territorio posso dire che abbiamo fatto nascere dibattiti interessanti, dalle buche nelle strade fino a questioni più importanti come ad esempio le mense scolastiche dove siamo riusciti a fare in modo che l’appalto fosse cambiato, dopo vent’anni in cui hanno vinto sempre le solite 4 imprese. Abbiamo inoltre combattuto per la sicurezza: sull’occupazione del Moi, sul Suk di corso Novara, sui Rom in lungo Stura Lazio, grazie ad un’azione congiunta alle altre forze politiche di centrodestra siamo riusciti a convincere l’amministrazione che così non poteva andare avanti e che bisognava intervenire. Anche sul tentativo di abbassare le tasse abbiamo lavorato con impegno, vedi la tassa rifiuti dove siamo riusciti a convincere l’amministrazione a creare un tavolo tecnico con tutte le associazioni di categoria, in modo che fossero riviste le misurazioni sul consumo di rifiuti. Ovviamente se non governi non puoi incidere più di tanto, ma in ogni caso tutto ciò testimonia il nostro impegno.
A suo avviso che cosa dovrebbe fare il centrodestra per uscire dal paludoso stagno in cui si trova e per tornare finalmente a parlare ai cittadini con un’unica voce?
Non stiamo parlando con una voce comune perché ci sono ragionamenti nazionali che scavalcano il livello locale. Se fosse dipeso solo dalla nostra azione comunale, sia con Lega Nord che con FdI avremmo avuto più facilità a trovare un accordo perchè siamo sempre stati convintamente uniti sui valori di fondo e sulle strategie da adottare. Si pensi che a livello locale saremmo già stati pronti un anno fa a determinare il candidato sindaco, poi però si sono inseriti i soliti meccanismi che ci contraddistinguono e questo ha rallentato di molto le scelte. Certamente, da parte di tutti i Consiglieri Comunali c’è sempre stata la preferenza per un candidato proveniente dalla politica perchè è solo la politica che compendia gli interessi di una città grande come Torino. Siamo, quindi, un po’ in ritardo, ma questo non significa nulla: il valore aggiunto di questa campagna elettorale sarà l’unità del centrodestra, anche perché per noi è un banco di prova in vista delle politiche. Vorrei infine aggiungere che ci sono persone che sfruttano abilmente la situazione di difficoltà traendo in inganno gli elettori: Roberto Rosso sta facendo campagna come fosse il candidato sindaco del centrodestra ma non lo è, i cittadini lo devono avere ben chiaro questo.
Anche questo crea non poca confusione…
Si è approfittato della nostra difficoltà e sta lanciando dei messaggi che sono tipicamente quelli di centrodestra. Rosso però è sostenuto da Ncd, Ucd, Fitto e Tosi: coloro che hanno contribuito a disgregare il centrodestra. Ricordo ai lettori che Rosso firmò la mozione di sfiducia al governo Berlusconi nel 2010. Dobbiamo far chiarezza soprattutto per rispetto nei confronti di chi tifa per noi: il candidato di FI, Lega Nord e FdI non è Rosso. Coerenza e trasparenza, sono i principi a cui ho sempre cercato di attenermi, rispettando il mandato dei miei elettori e non tradendolo mai. Per questo vorrei che gli elettori sapessero che dare il loro voto a chi non ha dimostrato coerenza rischia di danneggiare il vero centrodestra. Oggi se vogliamo cambiare qualcosa non si può prescindere dalla coerenza e dalla trasparenza. Rosso ebbe occasione nel 2001 di poter far qualcosa per la città ma preferì lo scranno romano, più comodo, invece di combattere per l’affermazione dei nostri principi a Torino. Il voto a Rosso potrebbe essere usato per dare una mano, al secondo turno, a chi gli elettori non avrebbero voluto darlo: Fassino o Appendino.
Come vede invece l’horse race tra Fassino e Appendino? Molti hanno accusato la candidata pentastellata di non avere abbastanza esperienza per governare, ritiene sia così?
Io stimo entrambi e dal punto di vista umano sono assolutamente adeguati. Certamente, non posso nascondere la preoccupazione per la classe dirigente dell’M5S che accompagna la Appendino; sinceramente non so se siano formati e non so cosa realmente pensino. C’è il grande rischio di avere Consiglieri Cinque Stelle dove ciascuno ragiona con la logica individuale che potrebbe impantanare il consiglio comunale e tutte le delibere e le azioni che un sindaco vorrebbe fare. Il PD al primo turno farà fruttare la rete di potere che ha e potrebbe arrivare, insieme ai moderati, intorno al 40-45%. Credo quindi che Fassino non riuscirà a vincere al primo turno e al secondo turno il voto di opinione avvantaggerà i grillini. In ogni caso, questo scenario non lo vedo possibile perchè sarà il candidato di FI, Lega e FdI ad andare al ballottaggio. Abbiamo una classe dirigente degna di essere messa alla prova e una coesione oggettiva, fondata su fatti visibili portati avanti nel corso degli anni.
Aldilà del candidato e di chi sarà eletto, quali sono a suo avviso, le urgenze che il nuovo sindaco dovrà prioritariamente affrontare?
Noi abbiamo un problema di sicurezza, di tasse, di decoro e d’identità. Dobbiamo ridare una spina dorsale a Torino. Il sindaco eletto dovrà far emergere che una società multietnica non è e non deve essere una società multiculturale. Qui c’è una formazione culturale secolare, con tradizioni che vanno rispettate, senza cancellare ovviamente quelle degli altri. Il secondo dato è che manca la percezione e la certezza della sicurezza cittadina nei quartieri. Noi pensiamo sia utile migliorare l’organizzazione del corpo della polizia municipale, perché il messaggio che arriva dai vertici, dal sindaco, in questo momento non è in sintonia con le esigenze dei cittadini. Inoltre devono finire le occupazioni abusive: l’ex Moi deve essere sgomberato immediatamente. Il decoro, infine, è importante per una città: chi scrive sui muri non è un artista, per noi è un maleducato.
Non ritiene invece che in settori in cui vi è stata una gestione più carente siano altri? Come ad esempio la sanità, l’emergenza abitativa e il trasporto pubblico?
Sì, certo. Le azioni politiche della nostra amministrazione di sinistra sono state incentrate su pochi doveri e tanti diritti e su maggiori investimenti sull’assistenza che sullo sviluppo. Io li chiamo professionisti del disagio. Che cosa intendo dire? Che costruiscono la loro fortuna, economica o di potere politico, sul disagio degli altri. Se non sei libero sei un suddito, se invece hai un lavoro e quindi sei in grado di pagarti la casa diventi un cittadino che può dare di più alla comunità e può creare coesione sociale. Insomma, noi preferiamo che tutti siano più ricchi.
In questi giorni stiamo scoprendo una Torino nuova e in fermento, dove addirittura si parla dell’apertura della linea 2 della Metropolitana, con la linea 1 ancora da finire, ed è stato aperto corso Principe Oddone: un miracolo! Merito della campagna elettorale?
La riapertura di corso Principe Oddone è stato un nostro piccolo merito, abbiamo talmente insistito che non hanno più potuto lasciarlo fermo. Detto questo, la metro è un’opera infrastrutturale determinante, la prendo sovente e sono contentissimo. Dal punto di vista amministrativo devo rilevare che la linea 1, come dice lei, non è ancora finita e i commercianti di via Nizza stanno soffrendo per la sua chiusura a causa dei lavori in ritardo ormai di 4 anni: questa è una grave colpa della pubblica amministrazione. Inoltre pur avendo un buon sistema ferroviario metropolitano, merito, bisogna riconoscerlo, del centrosinistra, si fa ancora tanta, troppa fatica a spostarsi da una parte all’altra della città. Questo deve essere modificato e gli anziani non possono permetterselo.
Nemmeno i giovani: lo stesso Campus Luigi Einaudi oggi è ancora mal collegato con il resto della città
Oggi prendere un bus è quasi un lavoro, purtroppo.
…Quindi prendo la macchina. Questo non aiuta neppure per la questione dell’inquinamento, ma di sicuro aiuta a battere cassa, grazie alle “strisce blu”
L’aumento dei prezzi dei biglietti deciso da questa giunta è stato sbagliato. Inoltre il biglietto della metro puoi usarlo per una corsa e se sbagli fermata sei costretto a rifarne un secondo spendendo altri 1,5 euro. Cose assurde. Dobbiamo cercare di fare in modo di progettare una mobilità ed una politica sull’ambiente che sia pragmatica; se si vuole diminuire l’inquinamento dobbiamo investire sulle caldaie e sulle termo-valvole dei condomini. Le strisce blu sono un problema e allontanano l’amministrazione dai cittadini, io non le voglio. Fossi eletto sindaco oggi, le cancellerei domani.
Invece stanno aumentando…
Lubatti ha posticipato a dopo le elezioni l’allargamento delle “strisce blu”, dopo averle approvate con delibera e averle presentate in una conferenza stampa. Ma le pare possibile? Se l’avessimo detto noi saremmo già su tutti i giornali. Le sembra corretto nei confronti del cittadino che vota? Noi riteniamo si possa tornare al disco orario, l’unico modo serio per mettere i cittadini di fronte alle loro responsabilità: non ti faccio pagare il parcheggio, ma se non rispetti l’orario la multa non te la toglie nessuno.
Romana Allegra Monti
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