Settembre 2015- Pagina 28

Quattro artisti, quattro stili

La mostra mette a confronto quattro artisti di diverse tendenze ognuno, con un proprio stile

 

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La mostra allestita al Centro Buzzi di Casale Monferrato, curata Da Giuliana Romano Bussola, mette a confronto quattro artisti di diverse tendenze ognuno, con un proprio stile. Aro Maria Altieri sperimenta un sapiente gioco di incastri, un prisma dalle tante sfaccettature accostando frammenti di dipinti antichi, in prevalenza Fiamminghi e Olandesi, a sollecitazioni eterogenee di arte moderna e contemporanea ottenendo effetti surreali e inquietanti. Matt Bicon, fedele ad una poetica che annulla la figurazione, trasmette al posto della realtà le emozioni, non oggetti  ma la propria interiorità liberata da ogni costrizione e sostenuta dal colore e dalla linea ponendosi tra scrittura automatica e linguaggio meditato. Carla Gamba esprime pienamente il proprio temperamento gentile e raffinato nei delicati paesaggi alternando realismo e impressionismo senza dissonanze perché riesce ad adottare diverse tecniche in concomitanza con lo stato d’animo del momento di ispirazione. Le due anime di Mario Mazza, calabrese di nascita e monferrino di adozione, danno vita ai bei paesaggi a volte immediati a volte contemplativi a seconda dei simboli rappresentativi delle due terre ma sempre con lo stesso spirito di sincerità e amore viscerale per la natura.

La città che cambia passa dal Passante: approvato il tratto da piazza Baldissera a corso Grosseto

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“I lavori per gli altri quattro lotti  – informa Palazzo Civico – (da corso Vittorio Emanuele II a via Grassi, dalla stessa via Grassi a corso Regina Margherita, da corso Regina Margherita a piazza Baldissera ed il nuovo ponte sulla Dora), finanziati con 25 milioni di euro dal decreto “Sbocca Italia”, sono iniziati a metà giugno e dureranno circa un anno”

 

La città che cambia: la metropolitana, i grattacieli, la trasformazione di Porta Susa e il passante ferroviario. Sono tutti tasselli  di un ampio mosaico che, nel giro di qualche anno, darà un nuovo volto a Torino. Il Comune ha appena approvato il progetto preliminare del quinto lotto della sistemazione superficiale del passante ferroviario, il tratto che va da piazza Baldissera a corso Grosseto. “I lavori per gli altri quattro lotti  – informa Palazzo Civico – (da corso Vittorio Emanuele II a via Grassi, dalla stessa via Grassi a corso Regina Margherita, da corso Regina Margherita a piazza Baldissera ed il nuovo ponte sulla Dora), finanziati con 25 milioni di euro dal decreto “Sbocca Italia”, sono iniziati a metà giugno e dureranno circa un anno”. 

 

In relazione a  questo quinto lotto si prevede la sistemazione della copertura delle gallerie ferroviarie lungo corso Venezia, l’area di  60 mila metri quadrati attualmente delimitata da blocchi di calcestruzzo e barriere in lamiera che costeggia Spina 4, la revisione del nodo di piazza Baldissera con l’inserimento di semafori e il collegamento con la rotonda di via Breglio/via Lauro Rossi/via Fossata, con una connessione inizialmente provvisoria con il raccordo autostradale tra Torino e Caselle e con corso Grosseto. “Questa dovrà essere poi armonizzata – spiegano in Comune – con il nuovo tratto di ferrovia che porterà la Torino Ceres ad inserirsi sul passante e con l’attuazione concreta delle linee di indirizzo contenute nel Masterplan della variante 200, che modifica i tratti urbanistici della Spina 4 e delle aree vicine alla stazione Rebaudengo/Fossata”. Il costo previsto per gli interventi del progetto è di 17 milioni e 700 mila euro: per la loro copertura sarà richiesto un finanziamento governativo e di poter utilizzare i ribassi dei lotti già avviati.

Domenico, l'uomo che per amore fermò un treno a Porta Nuova

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pili simonaCOSA SUCCESSE IN CITTA’ / di Simona Pili Stella

 

Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro.Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, dedichiamo una rubrica a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti.

 

Erano circa le ore 10.00 di mattina del 10 Agosto del 1950 quando gli abitanti di uno stabile di via Giuseppe Verdi, vennero attirati in cortile dalle urla di un signore che si agitava vistosamente vaneggiando a gran voce. Quest’uomo, proveniente dall’interno dell’abitazione, si era fermato di fronte al portone d’ingresso e tenendo nella mano destra un grosso coltello da cucina intriso di sangue, asseriva nella più totale disperazione di aver ucciso nella stanza da letto la propria fidanzata perché lei voleva lasciarlo. Spaventati dalla presunta pericolosità dell’uomo, gli inquilini accorsi in cortile si diedero alla fuga e terrorizzati andarono a chiamare i soccorsi al vicino commissariato di Piazza Castello. Una signora, riconoscendo subito nel presunto assassino il suo vicino di casa, decise insieme ad altri inquilini, di dirigersi nell’appartamento dell’uomo per valutare le condizioni della presunta donna aggredita. Quando però entrarono nell’angusta camera da letto lo spettacolo che si presentò loro fu molto diverso da quello prospettato dall’uomo: riversa sul letto in una pozza di sangue non vi era il corpo senza vita di una donna, ma bensì il corpicino sgozzato di una povera gatta grigia. Poco dopo, quando i coraggiosi volontari decisero di tornare giù in cortile per dare la scioccante e bizzarra notiziaagli altri, scoprirono che l’ipotetico assassino si era già costituito agli agenti di polizia accorsi in seguito all’allarme dato dagli altri condomini. L’uomo venne identificato con il nome di Emilio De Ambrosi, un disoccupato di 51 anni che era già stato ricoverato in passato per disturbi mentali. Il signor De Ambrosi venne nuovamente visitato e ricoverato nel reparto psichiatrico.

[ La Stampa]

 

Il 24 Agosto sempre del 1950 una terribile sciagura accadde al campo volo della nostra città. Erano da poco passate le ore 19.00 quando il piccolo velivolo da turismo guidato da un esperto e abile pilota, si adagiava con perfetta manovra riportando a terra il passeggero Antonio Gerardi, 39 anni, impiegato dell’anagrafe di Torino. Eccitato e ancora entusiasta per questa esperienza, Antonio prese l’iniziativa di scendere repentinamente dal velivolo prima che il comandante potesse trattenerlo e fargli le giuste raccomandazioni su come muoversi vicino all’aereo. Egli passò sotto l’ala e si avvicinò al muso dell’apparecchio per poterlo osservare meglio ma purtroppo non si accorse che l’elica del piccolo aereo stava ancora dando gli ultimi giri. Fu questione di un attimo: prima che qualcuno riuscisse ad avvisarlo, l’elica colpì di striscio Antonio sulla testa asportandogli di netto una parte della calotta cranica. Senza neanche emettere un grido l’uomo cadde inerme a terra di fronte allo sguardo incredulo e scioccato dei presenti. Venne immediatamente trasportato all’ospedale Maria Vittoria dove però morì durante la notte.

[ La Stampa]

 

Alle ore 12e30 del 7 Agosto 1962 Domenico Panetto, ragazzo di 26 anni abitante a Torino in via Provana 5, compì un gesto drammatico e per certi versi bislacco, all’interno della stazione di Porta Nuova. Quel giorno, circa mezz’ora prima, il giovane aveva ricevuto dalla fidanzata Anita un biglietto di addio che lo avvisava dell’intenzione della ragazza di lasciarlo e di trasferirsi in Francia assieme ad un’amica. Domenico, dopo essere giunto in stazione e dopo aver scorto la sua fidanzata affacciata ad un finestrino del treno diretto in Riviera di Ponente, cominciò a gridare e a implorare la ragazza di scendere e di tornare con lui. All’ennesimo rifiuto della fidanzata, proprio mentre il treno stava per partire, l’innamorato ragazzo, preso dallo sconforto, decise di tentare un ultimo e disperato gesto. Domenico superò correndo il locomotore ed una volta buttatosi sulle rotaie si parò davanti al convoglio intimando al macchinista di fermarsi. Il macchinista stupefatto ed incredulo bloccò immediatamente il treno e scese per cercare di convincere il ragazzo a risalire sulla banchina. Il caos si propagò per tutto il treno: molti passeggeri spaventati scesero dal treno mentre altri irritati dall’accaduto cominciarono ad agitarsi e ad urlare dai finestrini del proprio vagone. Nel giro di qualche minuto tutta la stazione giunse per assistere alla scena. Domenico venne raggiunto dalla Polizia Ferroviaria che lo portò all’interno della propria sede per interrogarlo e per prendere provvedimenti. Il treno ritardò la sua partenza di quasi un’ora e della tanto amata Anita non si ebbero più notizie.

[La Stampa]

 

Il 26 Agosto sempre del 1962 una terribile vicenda divenne protagonista indiscussa della cronaca torinese. Verso le ore 20.00 di quel giorno, Michele Carena, allarmato dai vicini di casa di sua sorella che non vedevano la famiglia della donna da più di due giorni, fece irruzione nell’abitazione di Maria Carena e di suo marito Giuseppe Cuminatto, situato nel centro di Carignano. Lo scenario che si prospettò al giovane fu pressoché agghiacciante: Michele trovò sua sorella Maria che giaceva immobile, con in braccio la bambina di 20 mesi, accanto al corpo agonizzante del marito. L’uomo era sdraiato sul letto in un bagno di sangue, con il capo completamente sfondato. Michele diede subito l’allarme e dopo aver chiamato i soccorsi e messo al sicura la nipotina, cercò di parlare con sua sorella per capire cosa fosse successo. La donna si limitò semplicemente a dire che il marito era caduto e che si era ferito alla testa. Solo dopo che la polizia arrivò sul luogo della tragedia fu possibile ricostruire i fatti: durante la notte di due giorni prima Maria Carena (28 anni), aveva colpito furiosamente (con sette colpi di accetta alla testa) suo marito Giuseppe Cuminatto di 35 anni, poi si era recata nella stanza della figlioletta di 20 mesi, l’aveva presa in braccio e dopo aver ripulito e deposto l’arma si era accomodata accanto al corpo esanime del marito per vegliarlo. Maria soffriva ormai da tempo di depressione e disturbi mentali, tanto che qualche anno prima le erano stati tolti gli altri 3 figli minorenni perché lei non riusciva a prendersene cura. Sia i vicini che i parenti erano a conoscenza dei problemi di salute della donna, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare un finale tanto raccapricciante. Giuseppe venne immediatamente ricoverato presso l’ospedale Molinette dove cercarono in tutti i modi di salvargli la vita. Maria venne caricata su un’ambulanza e trasportata al manicomio di Torino in via Giulio.

[La Stampa]

 

Il 16 Agosto del 1977 Francesco Ferrara di 29 anni, Amedeo Zamparelli di 36 anni e le loro rispettive compagne Giuseppa Oddo e Carmela Bontelli, si presentarono intorno alle ore 16.00 all’ingresso della piscina comunale del Parco della Pellerina. Non avendo con loro le cuffie ed essendo esaurite quelle che la piscina metteva a disposizione per i bagnanti, i quattro ragazzi vennero esortati ad andarsene, poiché da circa un mese era diventato obbligatorio per motivi di igiene, l’uso della cuffia nelle piscine pubbliche. Ne nacque un’accesissima discussione che sfociò, appena giunsero anche i vigili di servizio all’interno della piscina, in una vera e propria rissa. I quattro giovani si avventarono sia sui vigili che sul personale della piscina ferendo alcuni di loro con graffi e pugni. Venne immediatamente chiamata la polizia che trasportò i quattro aspiranti nuotatori in questura.

[La Stampa]

 

La mattina del 3 Agosto 1989 la polizia entrò di corsa all’interno della banca San Paolo situata accanto all’ospedale Molinette. Era stata chiamata perché, pochi istanti prima, si erano uditi distintamente alcuni colpi di pistola che avevano mandato nel panico le persone all’interno della banca, costringendo tutti ad un fuggi fuggi generale. Quando però gli agenti giunsero sul posto non trovarono rapinatori o qualsiasi altro tipo di malvivente, ma bensì la guardia giurata Francesco Bernardino che, essendo rimasto bloccato all’interno del bagno a causa della chiusura a scatto, aveva pensato bene di liberarsi sparando qualche colpo contro la serratura della porta.

[La Stampa]

 

Il 6 Agosto 1999 la signora Annita Roncaglione Minella di 73 anni, venne trovata morta nella sua abitazione di Courgnè. La disgrazia avvenne intorno a mezzogiorno quando la donna, salita nel sottotetto per prendere delle cassette dove riporre le patate appena raccolte, urtò senza accorgersene un nido di calabroni. Fu un attimo: gli insetti disturbati dall’anziana signora assalirono la povera Annita pungendola ripetutamente ed in più punti del corpo. La pensionata fece in tempo a chiamare aiuto ma quando giunsero i primi soccorsi per lei non c’era più niente da fare. Poco dopo sul luogo della tragedia giunsero anche i vigili del fuoco che distrussero il grosso e pericoloso favo che aveva causato la morte dell’anziana signora.

[La Stampa]

  

 

Segnali incoraggianti per l'economia piemontese, cresce la produzione: ma è vera ripresa?

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Si intravedono segnali incoraggianti per l’economia piemontese. I dati positivi emergono dall’indagine congiunturale di Unioncamere. Mentre Torino e il Piemonte guardano con sollievo alla ripresa della produzione a  Mirafiori, si registra che nel secondo trimestre 2015, la produzione industriale regionale ha ottenuto una crescita del 2.2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. “Non c’è settore che non indichi numeri positivi, e non più da prefisso telefonico”, afferma il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello. Migliorano anche occupazione e mutui  e questo non può che far sperare bene”.

 

Intanto il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto commenta la dichiarazione rilasciata dal segretario generale dell’Unione Industriale piemontese Paolo Balistreri.”L’appello lanciato questa mattina da Confindustria Piemonte, dimostra che la Giunta Chiamparino naviga a vista”.  Aggiunge il consigliere azzurro: “Al netto della diplomazia, che contraddistingue sempre il mondo datoriale quando deve dialogare con le Istituzioni, è palese il succo del discorso: dopo un anno di mandato le politiche industriali in Piemonte risultano ancora non pervenute. I dati di cui si è magnificato la scorsa settimana Chiamparino, su lavoro ed export, sono frutto quindi di una congiuntura favorevole dove la Regione ha esercitato un ruolo da semplice spettatore”.

 

Conclude Pichetto: “La Regione continua a istituire tavoli, peccato che ad essi manchino le gambe. Non ci è infatti dato vedere che da tali incontri consegua uno straccio di proposta concreta di medio-lungo termine che dia una rotta al Piemonte. Le misure legate ai fondi comunitari, i pochi fondi a disposizione dell’Ente falcidiato dai tagli renziani, ad oggi sono sconosciute. E tutto questo con un ritardo colossale rispetto alla quasi totalità delle altre Regioni italiane. Chiamparino metta da parte un po’ di arroganza e provi ad ascoltare ad esempio il nostro suggerimento, votato anche dal Consiglio regionale in una mozione, che prevede di definire al più presto le azioni da mettere in campo per il rilancio della nostra Regione, utilizzando le risorse fornite dalla Unione Europea”.

 

(Foto: il Torinese)

   

Arrivano "I Mostri" e parlano l' "Alfabeto italiano"

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Una rassegna di 9 proiezioni

 

Il restauro de “I mostri”, in programma alla 72/a Mostra del Cinema di Venezia, verrà celebrato dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca Nazionale di Torino, dal 4 al 12 settembre, con “Alfabeto Italiano”, una rassegna di 9 proiezioni che rendono omaggio al regista  Dino Risi. Nel suo celebre film è tracciato uno spaccato della società italiana Anni Sessanta.

I primi 20 anni della Fondazione Sandretto

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Sarà l’occasione per inaugurare ben 3 mostre : The man who sat on himself ( L’uomo che si sedeva su se stesso) a cura di Kate Strain, Angelica Sule, Zsusanna Stanitz ; Pierre Michelon.Parole e angurie a cura di Lorenzo Balbi; L’albero della cuccagna.Sebastian Lloyd Rees a cura di Achille Bonito Oliva

 

Giovedì 10 settembre 2015, dalle 18,30 alle 24,si festeggiano i 20 anni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Sarà l’occasione per inaugurare ben 3 mostre : The man who sat on himself ( L’uomo che si sedeva su se stesso) a cura di Kate Strain, Angelica Sule, Zsusanna Stanitz ; Pierre Michelon.Parole e angurie a cura di Lorenzo Balbi; L’albero della cuccagna.Sebastian Lloyd Rees a cura di Achille Bonito Oliva. Tutte e tre le mostre si concluderanno l’11 ottobre 2015. Il 10 settembre si celebrerà un doppio anniversario, e cioè i 15 anni di Club to Club. La serata sarà animata dal dj set del britannico Danny LHarle (al debutto italiano), compositore di classica contemporanea e tra i più affermati produttori pop per la label discografica PC Music. Insieme a Danny LHarle,recentemente protagonista di uno showcase al MoMA di New York, nonché autore del recente remixaggio di Panda Bear degli Animal Collective, ci sarà il soundsystem di Club to Club al completo con Giorgio Valletta e Vaghe Stelle. Questo sarà l’unico appuntamento torinese prima del Festival Club to Club a novembre. Alle ore 20 ci sarà il taglio della torta. A fare gli onori di casa sarà, naturalmente, la Presidente della prestigiosa Fondazione, nata nel 1995, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che considera tra i suoi principali obiettivi l’attività di sviluppo e promozione dell’arte contemporanea. Lo spazio espositivo di via Modane,16 è divenuto grazie a lei un centro di livello internazionale per lo studio, la sperimentazione e il confronto di artisti, critici,curatori e collezionisti di tutto il mondo.

Helen Alterio

Peperò chiude con successo a Carmagnola

PEPERO CARMAGNOLA

Soddisfazione da parte di commercianti ed espositori

 

Ha chiuso i battenti domenica 6 settembre, “Peperò” così si chiama in virtà del restyling la “Sagra del Peperone” di Carmagnola. Per dieci giorni, dal 28 agosto, il centro agricolo della Città Metropolitana di Torino, inserito in un territorio che vede altre due province “madri” di eccellenze agricole, Asti e Cuneo, è stato una vera capitale per il peperone. E i peperoni sono stati i grandi protagonisti della Sagra e di tutte la manifestazioni collaterali (gli show cooking, gli eventi con il circolo Margot che hanno visto la presenza, tra gli altri di Marco Travaglio e Giancarlo Caselli, il salone Peperò) che hanno registrato un afflusso ancora superiore all’anno scorso. Infatti, in attesa che una ricerca universitaria riveli scientificamente, come era avvenuto nel 2014, quale sia stato l’afflusso nei dieci giorni, l’organizzazione della pro loco evidenzia di avere avuto un dato di presenza superiore anche alla precedente edizione, quanto i partecipanti erano stati 250mila. Girando per gli stand nell’ultima giornata, questo chi scrive lo può anticipare, si è potuta rilevare una soddisfazione da parte di commercianti ed espositori, e un rilievo positivo, sia per la qualità dell’offerta che per la location, da parte dei visitatori. E adesso, archiviato il 2015, inizia il tempo di pensare al 2015.

 

Massimo Iaretti

Accende la stufa e si ustiona gravemente

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Trasportato con l’elisoccorso al Cto

 

Un uomo di 59 anni è rimasto ustionato gravemente mentre stava accendendo la stufa della propria abitazione a Giaveno, nel Torinese. I del 118, che lo hanno trasportato in elicottero al Cto di Torino, hanno riscontarto ustioni sul 70% del corpo. Non è chiara la dinamica dell’incidente, forse l’uomo potrebbe avere utilizzato liquidi infiammabili per accendere la stufa. I carabinieri stanno indagando.

Sanità, dalla Regione parte la sfida al monopolio dei prezzi sui presidi per diabetici

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REGIONE PALAZZOIn Piemonte i  pazienti affetti da diabete sono attualmente 280mila, di questi circa 112mila si sottopongono al controllo glicemico e fanno uso di presìdi con una spesa complessiva per il sistema sanitario di circa 25 milioni di euro. Ogni paziente diabetico in Piemonte, infatti, consuma  in media 35 strisce per il controllo glicemico e 21 lancette pungi dito al mese

 

Domanda da un milione di dollari, se la pone l’assessore regionale alla sanità, Antonio saitta: è possibile in Italia rompere il monopolio delle case farmaceutiche che distribuiscono milioni e milioni di pezzi in ogni Regione ogni anno ed aprire finalmente alla concorrenza? E si dà la risposta: “Noi in Piemonte pensiamo di sì e proviamo a dimostrarlo. La Regione acquisterà direttamente i prodotti utilizzando solo per il momento il prezzo indicato dalla Consip e notevolmente meno caro dell’attuale; intanto ci attrezziamo per una procedura sperimentale che offra in breve a tutti i pazienti ogni tipo di prodotto e mi auguro ad un prezzo calibrato”. Aggiunge Saitta: “Sperimentiamo una scelta innovativa, che porterà risparmi considerevoli senza minimamente intaccare la qualità delle prestazioni sanitarie: l’abbiamo lungamente esaminata ed anche condivisa proprio nei giorni scorsi con le associazioni che rappresentano i pazienti affetti da diabete in Piemonte. Intendiamo lanciare un segnale di livello nazionale”.

 

Quest “rivoluzione” sarà  graduale, avverrà in due fasi: dal 1 ottobre prossimo i nuovi pazienti che cominceranno la misurazione dell’insulina riceveranno in farmacia la consegna di un solo tipo di glucometro, di ultima generazione e al top della gamma, con relative strisce e lancette pungidito, mentre per gli altri si tratterà di un cambiamento graduale che non riguarderà né i bambini né chi fa uso degli infusori. Chiunque abbia esigenze particolari certificate dal suo diabetologo potrà continuare ad usare il misuratore cui è abituato e nessuno pagherà un euro in più. “La distribuzione della sperimentazione per conto tramite le farmacie – dice Saitta – cioè l’erogazione diretta dei farmaci che vengono acquistati dalle azienda sanitarie e distribuiti ai cittadini dalla rete delle farmacie sul territorio piemontese, era già cominciata fin dal 2009 per alcune tipologie: abbiamo deciso di estenderla sia ai pannoloni per incontinenti sia a strisce e lancette pungi dito per gli insulinodipendenti, ma acquistando questi presìdi con procedure pubbliche e nel frattempo utilizzare i prezzi e i parametri della Consip”.

 

Nella nostra regione  i  pazienti affetti da diabete sono attualmente 280mila, di questi circa 112mila si sottopongono al controllo glicemico e fanno uso di presìdi con una spesa complessiva per il sistema sanitario di circa 25 milioni di euro. Ogni paziente diabetico in Piemonte, infatti, consuma  in media 35 strisce per il controllo glicemico e 21 lancette pungi dito al mese. Oggi le aziende sanitarie in Piemonte rimborsano 0.46 euro per ogni striscia (di cui 0.36 per striscia e 0.10 per la distribuzione) e 0.14 euro per ogni lancetta pungidito. In tutto ecco qualche rapido conto: ogni anno in Piemonte le strisce costavano alla sanità 21 milioni e 638.400 euro e gli aghi 28 milioni e 124 mila euro Con la nuova modalità introdotta, la Regione Piemonte – utilizzando per il momento le cifre della gara Consip – rimborserà 0.20 euro per ogni striscia e 0.105 per ogni ago.

 

(Foto: il Torinese)

A MASINO GARE NAZIONALI DI AGILITY E OBEDIENCE

In collaborazione con il Centro Cinofilo Idefix e il Gruppo Cinofilo canavesano “Il Castello” di Ivrea

 

masino dogSabato 12 e domenica 13 settembre2015, dalle ore 9 alle 18, il Castello e Parco di Masino, splendido bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), ospiterà una grande festa all’aria aperta in compagnia dei migliori amici dell’uomo, all’insegna della natura e del divertimento.Il Centro cinofilo Idefix in collaborazione con il Gruppo canavesano “Il Castello” di Ivrea ha infatti deciso, dopo il successo delle passate edizioni, di confermare questa suggestiva location per organizzare un week-end dedicato all’interazione tra uomo e cane in tutti i suoi aspetti, dalle attività sportive a quelle di pubblica utilità, mantenendo il filo comune del rispetto e della collaborazione con l’animale.

 

Una manifestazione dedicata interamente ai cani, ai loro padroni e a tutti gli appassionati: a partire dalla mattina di sabato, si alterneranno gare di Agility, percorsi a ostacoli di diverse difficoltà tra salti, slalom, salite, discese, tunnel e curve strette, da affrontare nel minor tempo possibile; avvincenti gare di Obedience, che valuteranno la sintonia e la precisione nei movimenti delle coppie stesse; dimostrazioni di Disc Dog che, con l’aiuto di una base musicale, mostreranno evoluzioni strabilianti in volo; dimostrazioni di Mondioring, che metteranno a dura prova i cani impegnati in prove di utilità e difesa; dimostrazioni di Rally-o, che testeranno la sintonia dei binomi in percorsi in cui vengono indicate le posizioni che il cane deve assumere; dimostrazioni di ricerca in superficie, che ci faranno vedere come i cani ci possono aiutare nella ricerca di persone scomparse, e altro ancora…Nella giornata di domenica è prevista inoltre una dimostrazione di Coursing per Levrieri nella parte alta del Parco. Nel Parco del Castello sarà allestito un servizio bar e uno stand gastronomico e saranno presenti diversi rivenditori di prodotti per l’alimentazione e la cura del cane.

 

 

Programma dettagliato della manifestazione:

Sabato 12 settembre:

–         Ore 9: inizio gare di Agility per le categorie debuttanti e grado 1

–         Ore 9: inizio gare di Obedience

–         Ore 13: premiazioni gara di Agility per la categorie debuttanti e grado 1

–         Ore 14: inizio gare di Agility per le categorie di grado 2 e 3

–         Ore 16.30: premiazioni gara di Agility per le categorie di grado 2 e 3

–         Ore 17: premiazioni gara di Obedience

 

 

Domenica 13 settembre:

–         Ore 9: inizio gare di Agility per le categorie grado 2 e 3

–         Ore 9: inizio gare di Obedience

–         Ore 10 Test CAE-1 (Test di Controllo dell’Affidabilità e dell’Equilibrio Psichico per Cani e Padroni Buoni Cittadini)

–         Ore 13: premiazioni gara di Agility per le categorie grado 2 e 3

–         Ore 14: dimostrazione di Coursing per Levrieri

–         Ore 14: inizio gare di Agility per le categorie debuttanti e grado 1 – al termine premiazioni

–         Ore 17: premiazioni gara di Obedience

 

Durante le due giornate dell’evento, si alterneranno dimostrazioni di Disc dog, Mondioring, Ricerca, Rally-o.

 

 

Con il Patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Caravino.

Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2015”, è reso possibile grazie al significativo sostegno e all’energia di ENGIE, dal 2011 sostenitore del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.

 

Orario:
La manifestazione è aperta al pubblico dalle ore 9 alle 18 (ultimo ingresso alle ore 17).

 

Biglietti d’ingresso: Cumulativo manifestazione + visita al Castello: Iscritti FAI e Residenti: gratuito; Intero: € 10; Ridotto (bambini 4-14 anni): € 5; Biglietto famiglia (2 adulti e fino a 4 bambini tra i 4 e i 14 anni): € 25; Carta Musei Piemonte € 7; Soci ENCI € 5.

 

Come arrivare:

A4 Autostrada Milano-Torino, uscita di Borgo d’Ale, poi seguire i cartelli indicatori per Borgo d’Ale, Cossano, Masino. Da Milano A4 Autostrada (Venezia-Torino) raccordo per Santhià-Ivrea-Aosta, prima uscita ALBIANO, poi seguire le indicazioni Castello di Masino -Caravino (il Castello è a circa 5 minuti dal casello autostradale).

Torino-Aosta A5 uscita di Scarmagno, poi seguire i cartelli indicatori.

 

 

Per informazioni sulla manifestazione e sul Castello di Masino rivolgersi a: FAI – Castello e Parco di Masino, Caravino (TO): tel. 0125/7788100; e-mail: faimasino@fondoambiente.it.

 

Per maggiori informazioni sul FAI: www.fondoambiente.it