Tre performance di Aterballetto alle Fonderie Limone per Torinodanza

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Upper-East -Side,  E-ink e Antitesi, una riflessione sulla costante analogia tra danza e musica e danza e scrittura

 

Nell’ambito di Torinodanza,  alle Fonderie Limone,  andranno in scena martedì 22 settembre prossimo tre performance, seguendo un unico fil rouge, quello della tradizione coreutica di Aterballetto. A partire dalle 19.30 saranno eseguite queste performance sotto la direzione di due  coreografi di fama internazionale,  come Michele Di Stefano e Antonis Foniadakis.  La serata prenderà avvio con un lavoro corale firmato da Michele Di Stefano, dal titolo “Upper- East-Side”, un interrogarsi sul tema del luogo e della sua definizione relazionale. Seguirà “E-ink”, una rapida riflessione sempre di Di Stefano sulle tematiche del linguaggio e della scrittura. Lo spettacolo debutto’ nel 1999, ottenendo un enorme successo sia di pubblico, sia di critica, e ora viene riproposto grazie al progetto RIC.CI, ovvero  “Reconstruction Italian Contemporary Coreography anni Ottanta Novanta”, su ideazione e direzione di Marinella Guatterini.  A concludere la serata sarà “Antitesi”, in cui il greco Antonis Foniadakis utilizzerà la rapidità del linguaggio fisico per cesellare passaggi musicali sempre nuovi.

 

“Upper- East-Side” rappresenta un geniale connubio di geografia e coreografia, in cui la mappatura spaziale diventa necessità di abitare, di esplorare e di attraversare,  e dove il turista si interroga sul suo ruolo e sulla sua presenza, spesso poco opportuna e poco organica, proprio come si verifica in opere quali “Il giro del mondo in 80 giorni”, “Grand tour”, “Robinson”.  In Upper – East Side  movimenti e azioni dinamiche si sviluppano nello spazio e nel tempo seguendo un ritmo matematico di entrate e uscite, accelerazioni e dispersioni, saldamente,  modificando l’ambiente di chi lo abita e la grammatica coreografica sottesa all’azione.  Sulle musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesh si componequali, sotto gli occhi dello spettatore, un’architettura di danza che parte dall’esplorazione della propria collocazione fisica e geografica.  Ciascuno dei nove interpreti esegue un assolo, accanto e contemporaneamente, a quello degli altri, ma senza creare interazione. L’azione si ripete e crea delle conseguenze spaziali e ambientali, che portano il paesaggio a trasformarsi. “E ink” è,  invece, il titolo di un ambizioso progetto che vuol tradurre l’indicibile in codici trasmissibili, senza, però dimenticare le componenti della danza, del movimento e del contrappunto tra corpi e ritmo.

 

Questo lavoro è nato dalla curiosità di Di Stefano per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori,  la cui comunicazione è esatta e ambigua al tempo stesso, in quanto risulta il prodotto di una destabilizzazione.  Nel cambiamento costante degli stati corporei,  nel loro rimescolamento,  che non è consequenziale, è possibile avvicinarsi a un punto di vista non ordinario e alle potenziali compositive di una scrittura mutante.  A distanza di 15 anni, gli inchiostri elettronici si sono moltiplicati e il futuro è diventato presente. Interpreti di questo lavoro sono Damiano Artale e Philippe Kratz.  Velocità,  agilità,  potenza, tecnica e precisione si condensato in “Antitesi”, la prima creazione del coreografo e danzatore di origine greca Andonis Foniadakis.  35 minuti di puro spettacolo.  L'”antitesi” è quella che nasce tra la musica barocca e quella contemporanea, nella quale sono immersi i diciotto danzatori della compagnia,  nell’alternarsi di tempi lenti e veloci in continuo dialogo tra loro,  nella morbidezza delle curve sinuose e nella spigolosita’ di quelle spezzate,  nel continuo passaggio tra maschile e femminile. Il viaggio musicale di Antitesi è costituito da musiche italiane dal Seicento a oggi, tra cui composizioni di Alessandro Scarlatti, Giuseppe Tartini e  Giovan Battista Pergolesi,  fino a approdare a autori contemporanei, quali Giacinto Scelsi e Fausto Romitelli, in un’ analogia costante con la danza, che talvolta diventa un doppio astratto della musica.

Mara Martellotta

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