Maggio 2015- Pagina 4

Il sito del Comune parlerà piemontese

palazzo civico contePer “valorizzare la cultura e la tradizione dei torinesi e dei piemontesi”

 

Dopo il sito del Consiglio regionale, anche quello di Palazzo Civico potrebbe avere una traduzione in piemontese. La versione in lingua sabauda  per il sito web della Città di Torino, www.comune.torino.it., potrebbe diventare presto una realtà grazie alla mozione presentata dalla Lega Nord e approvata dal Consiglio comunale con 29 voti favorevoli e 2 astensioni. Riconosciuto come lingua minoritaria europea sin dal 1981, spiega il documento, il piemontese è parlato tuttora come prima lingua da centinaia di migliaia di persone. Lo stesso Consiglio Regionale del Piemonte, sottolinea inoltre la mozione approvata in aula, ha attivato sul proprio sito web uno spazio in piemontese.  La mozione impegna quindi l’Amministrazione comunale a “tradurre in lingua piemontese le parti statiche del sito della Città” al fine di “valorizzare la cultura e la tradizione dei torinesi e dei piemontesi”.

 

www.comune.torino.it

Il caso Librolandia e le scelte della politica

salone conferenza 2STORIE DI CITTA’

“Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita”

 

Mi permetto di dire la mia sulla vicenda di Rolando Picchioni. Ho notato che i vari commenti si dividono in colpevolisti ed innocentisti. Vecchio vizio italico. Viceversa l’aspetto giudiziario mi sembra secondario. Sia ben chiaro che tutti siamo innocenti fino a prova contraria, non è nostro “mestiere” giudicare. Che prima dell’eventuale processo ci sono le indagini e il giudizio del Gip. Ho letto (sbaglierò?) molta acrimonia verso il presidente della Fondazione del Libro. Io, prima di dire la mia, sono “entrato” in Internet per informarmi sulla storia politica di Picchioni. In questo modo mi sono anche rinverdito la memoria. E ho scoperto alcune cose.SALONE 111 Innanzitutto l’età. Ha appena compiuto 79 anni, del resto portati brillantemente. 60 anni in politica ricoprendo molti incarichi pubblici: da parlamentare a presidente del Consiglio regionale piemontese. Passando dalla Democrazia Cristiana al centrodestra,  tornando o ritornando al centrosinistra fino al Pd. e poi, forse, almeno per me la vera notizia, iscritto alla loggia massonica P2. Tralascio la sottolineatura della stranezza per un cattolico (quale penso lui sia ) dell’adesione alla Massoneria, storicamente laica ed anticlericale. Ciò che si evince è che ha sempre voluto essere parte di un’insieme ma come protagonista, insieme ad altri, per la realizzazione dei suoi obbiettivi. In questi giorni ha ripetutamente parlato di un clima di veleni, e della fabbrica del fango.Il Salone del Libro è arrivato alla 28a  edizione.

 

SALONE 569Considerando  due anni di “gestazione” sono trent’anni che Picchioni è  protagonista – positivo, intendiamoci – di questa manifestazione, alla quale ha dato credibilità internazionale. Ecco la mia domanda: ma non sono tanti, fin troppi questi decenni? Sia ben chiaro non per il valore dell’iniziativa,  l’aumento del numero dei visitatori testimonia un successo. Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita. E’ infatti da più di un decennio che, ripetutamente, con scarsi successi, la politica e i politici hanno discusso se e come cambiare i vertici del Salone del Libro. Ovviamente nulla di personale. Ma ricordo il caso del Grinzane e di Soria. Anche in questo caso ho sentito dire dai protagonisti di un complotto ordito da chi voleva sbarazzarsi di personaggi scomodi. E ovviamente le similitudini non vogliono dire che le cose sono uguali. Poi non tocca a noi cittadini stabilire se le fatture erano vere o false. Sapendo che la realtà processuale può essere molte volte diversa dalla realtà dei fatti. Vorremmo che, comunque i politici anticipassero, per una volta, i  tempi altrui, risolvendo i problemi. Ma ovviamente siamo solo alle prime battute, alle prime puntate di questa storia che da più di 10 anni continua.

 

(Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

Le note del jazz risuonano per la festa della Repubblica del 2 giugno

consiglio repubblicaUna maratona di musica dalle 16 a mezzanotte in piazza San Carlo per celebrare la libertà,  coincidente con la chiusura del Torino Jazz Festival

 

Il jazz e la festa della Repubblica. Un binomio vincente in quanto la musica jazz da sempre è stata espressione di valori di libertà,  tanto da essere poco amata dai regimi dittatoriali dell’ultimo secolo. Quest’anno il Concerto del 2 giugno, che celebrerà la Festa della Repubblica, sarà affidato alla competenza artistica del Jazz Festival e coincidera’ con la pagina di chiusura del Torino Jazz Festival. L’iniziativa,  promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, completa il percorso celebrativo avviato il 25 aprile scorso, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, in cui i principali luoghi torinesi della memoria legati alla guerra e alla Resistenza sono stati teatro di esibizioni musicali,  letture e preziose testimonianze.”Il jazz è pensiero, espressione di libertà e va vissuto prima ancora che suonato – ha spiegato Nino Boeti,  Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, con delega al Comitato Resistenza e Costituzione – e quale  espressione artistica e musicale è in grado di esprimere quel desiderio di libertà che animava settanta anni fa le azioni dei partigiani che riscattarono la dignità del Paese, calpestata dal fascismo”.

 

La maratona musicale del 2 giugno prenderà avvio dalle 16 fino a mezzanotte in piazza San Carlo, dove si esibirà il meglio del jazz internazionale e italiano, con una particolare attenzione rivolta ai giovani talenti.  Alle 16 si svolgerà la parata musicale della Girlesque Street Band, una Street band italiana formata di sole donne, 14 giovanissime musicista,  che strizzano l’occhio al Burlesque.  Suoneranno e ballerano proponendo il loro repertorio latin- funk.  Alle 16.30 sarà la volta del Trio Bobo, la ritmica di Elio e le Storie Tese, che incontrerà Alessio Menconi.  Il concerto, con composizioni e cover,  sarà un’occasione per riunire importanti talenti musicali provenienti tutta Italia.  Come ogni anno al Festival del Jazz,  si esibirà,  insieme ai docenti del Juillard Jazz Ensemble,  una selezione di studenti italiani e stranieri reduci dal Masterclass. Alle 17.30 il concerto avrà luogo in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e vedrà esibirsi Emanuele Cisi,  un sassofonista di respiro internazionale. Dopo il concerto, alle 18.30 del cantante e compositore italiano John Deleo, sarà la volta dell’esibizione, a partire dalle 19.45, di uno dei personaggi jazz più straordinari,  Francesco Bearzatti,  che celebrerà il genio di Thelonious Monk. Il concerto serale delle 21 vedrà protagonisti Nickj Nicolai e Stefano Di Battista con la Torino Jazz Orchestra ” Mille bolle blu”, capaci di far rivivere i più celebri successi degli anni ’60 e ’70. A chiusura della festa della Repubblica e della quarta edizione del Torino Jazz Festival, si esibirà sul palco in piazza San Carlo The Originale Blues Brothers Band, una grande protagonista di musica blues e soul. 

 

 

Mara Martellotta

Che bambini quei politici che incolpano gli altri dei propri fallimenti

RENZI LAVAGNACHIAMPA 222PORTA A PORTAZINGARETTI NICOLAbressoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

 

 

La Corte costituzionale ha bocciato il provvedimento del governo Monti che bloccava la rivalutazione delle pensioni oltre i 1.300 euro lordi. Il Matteo nazionale, nel presentare la soluzione pensata dal governo – che restituisce solo 2 dei 18 miliardi non incassati dai pensionati – ha detto che in due settimane il suo governo aveva posto rimedio “agli errori degli altri”. Ma altri chi?

 

Per i bambini e per i politici la colpa è sempre degli altri… E’ una costante, una legge naturale che vale per ogni colore politico. Si prenda il premier Matteo Renzi, che pure vorrebbe passare come un innovatore della prassi di governo. La Corte costituzionale ha bocciato il provvedimento del governo Monti che bloccava la rivalutazione delle pensioni oltre i 1.300 euro lordi. Il Matteo nazionale, nel presentare la soluzione pensata dal governo – che restituisce solo 2 dei 18 miliardi non incassati dai pensionati – ha detto che in due settimane il suo governo aveva posto rimedio “agli errori degli altri”. Ma altri chi? Il governo Monti era sostenuto dal Pd e aveva al suo interno fior di esponenti piddini… Questi altri sono più vicini di quanto il rampante inquilino di Palazzo Chigi voglia far credere.

 

Per soprammercato, sempre Renzi – parlando nel salotto vespiano – se l’è presa con alcune Regioni, e ha citato espressamente Lazio, Piemonte, Liguria, Abruzzo, che hanno alzato le aliquote Irpef mentre il governo riduce le tasse. Provocando la immediata e comprensibile reazione del presidente laziale Nicola Zingaretti. “Al Lazio il governo ha tagliato 725 milioni in due anni – afferma il fratello del commissario Montalbano – se ce li restituisce siamo pronti ad abbassare subito Irap e Irpef. E’ molto semplice far quadrare i conti del governo centrale con tagli agli enti locali, lo sanno fare tutti”.

 

E quale è stata invece la risposta del presidente dei presidenti Sergio Chiamparino? Anche lui, nonostante la sua esperienza, è scivolato sulla buccia di dare la colpa agli “altri”, dicendo che l’aumento dell’Irpef regionale è dovuto “agli innumerevoli buchi di bilancio che abbiamo ereditato”. Ma ereditato da chi? Una seria disamina storica dell’evolversi del debito regionale vede l’impennata mostruosa delle cifre nel quinquennio 2005-2010, quando in piazza Castello governava Mercedes Bresso, con una maggioranza Pd, con molti consiglieri di allora oggi assessori. La “colpa” di Cota, se così si può dire, nei tormentati quattro anni successivi, è stata quella di non avere il coraggio di “scalare la montagna” del debito, limitandosi a gestire la situazione di pre-fallimento alla meno peggio. E con in più tutta la difficoltà di far quadrare i conti dell’anno in corso, con i tagli dei trasferimenti statali e i bilanci sanitari perennemente in deficit.Insomma, continuando a rivangare le responsabilità si rischia di arrivare ad Adamo ed Eva, mentre il Comune di Torino ha scelto di seguire un’altra strada, più semplice e immediata.

 

Qualche giorno fa è stato annunciato che ben presto le strisce blu dei parcheggi a pagamento copriranno altri 14 mila posti, che si aggiungono ai 48mila già soggetti a tariffa. Il salasso per gli automobilisti è oggi attorno ai 30 milioni di euro, una cifra destinata a crescere un bel po’ con l’ampliamento delle zone a pagamento, tra cui – e la cosa ha creato non poche polemiche – quelle limitrofe agli ospedali. Ora, chi frequenta tali aree sa benissimo che un servizio di “smistamento” utile ed efficace lo svolgono i parcheggiatori abusivi, che aiutano a individuare i pochi posti liberi, in cambio di uno o due euro. Ora il Comune, con modalità più esose, pensa di sostituirsi a loro nell’incasso, ma per dirla ancora con il simpatico Zingaretti, a far quadrare così i conti del Comune son capaci tutti: basta piazzare un parchimetro, senza neppure fornire l’aiuto del parcheggiatore abusivo.

Ghinotto

Dopo Renzi, Marchionne: arrivano gli 80 euro per i lavoratori Fca

marchionne manifesto

fiat fcaIl premio sarà riconosciuto anche ai dipendenti cassaintegrati, invece, per quanto riguarda il premio di efficienza sarà sufficiente avere lavorato un trimestre nell’anno per maturare una quota parte

 

Dopo Renzi, Marchionne. Nel mese di maggio Fca erogherà  la prima quota trimestrale della parte fissa del premio di redditività: si tratta di 77 euro per la prima area professionale, di 82,5 per la seconda, e di 101,25 per la terza. Viene spontaneo il paragone con i famosi 80 euro governativi. I lavoratori di Cnh Industrial e delle altre società del gruppo riceveranno la cifra a giugno. L’ azienda lo ha annunciato ai sindacati. Il premio sarà riconosciuto anche ai dipendenti cassaintegrati, invece, per quanto riguarda il premio di efficienza sarà sufficiente avere lavorato un trimestre nell’anno per maturare una quota parte. E, a proposito di Renzi, il premier ha annunciato che visiterà lo stabilimento di Melfi il 28 maggio. Ad accogliere il capo del governo dovrebbe esserci l’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne in persona.

 

(Foto: il Torinese)
   

Passaggio di testimone al Forte di Exilles

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Il nuovo corso del Forte verrà ora tracciato dal bando lanciato dalla Regione Piemonte nei mesi scorsi, finalizzato a raccogliere idee progettuali di utilizzo e valorizzazione del sito, impostato con la formula della “manifestazione d’interesse”

 

Dopo vent’anni di reciproca e proficua collaborazione fra Regione Piemonte e Museo Nazionale della Montagna – CAI-Torino, il Forte di Exilles cambia il proprio indirizzo gestionale e si rende oggi opportuno offrire un chiarimento della situazione in atto, anche a fronte delle informazioni frammentarie circolate. Dopo un lungo cammino che ha visto i due enti lavorare congiuntamente e in piena coesione decisionale al recupero e alla valorizzazione del Forte, coordinandosi e operando in sinergia col territorio, la struttura giunge a una svolta e l’attuale gestore passa il testimone. In termini generali, la riorganizzazione delle politiche regionali di questi ultimi anni, condizionata in particolare dal ridursi delle disponibilità economiche delle pubbliche amministrazioni, ha comportato un ridimensionamento di progettualità finanziate integralmente dalla Regione. Una situazione che, nel caso del Forte di Exilles, rende inevitabile la prospettiva di costruire un nuovo percorso finalizzato a una maggior sostenibilità dell’edificio e al suo rilancio in un’ottica di gestione partecipata fra pubblico e privato. Un futuro quindi caratterizzato in modo decisamente minore dalla dimensione museale ed espositiva che lo ha contraddistinto fino a oggi, ma più orientato ad ambiti turistico-culturali quali l’offerta di servizi, l’accoglienza, la ricettività, l’intrattenimento ecc.

 

Una missione evidentemente del tutto diversa rispetto al compito assegnato a suo tempo al Museomontagna e fin qui egregiamente assolto, che ha sempre garantito in modo ottimale il mantenimento degli standard qualitativi di fruizione del Forte, occupandosi delle aree di visita e dei percorsi museali aggiornandoli costantemente. Un’attività di cui la Regione Piemonte è particolarmente grata al Museomontagna e ai suoi vertici, capaci non soltanto di rilanciare con manifestazioni ed eventi il Forte dopo anni di oblio, ma di garantirne quella preziosa e indispensabile attività di manutenzione quotidiana che ha permesso di conservare l’opera in modo consono al suo valore storico e architettonico.

 

Inaugurato nel 2000, a conclusione del lavoro di progettazione iniziato nel 1995, la sede distaccata al Forte del Museomontagna si è caratterizzata per un lancio della struttura espositiva, col contributo della Regione, imperniato sull’organizzazione di eventi di richiamo internazionale, con momenti di spicco quali il Concerto di Ferragosto della Rai nel 2004 o l’esibizione di artisti quali Michael Nyman o Miriam Makeba. Sforzi che hanno condotto al risultato di avere 50.000 visitatori annui, concentrati nel periodo estivo, oltre agli appassionati presenti nel più difficile inverno del Forte. Alla successiva contrazione delle disponibilità economiche regionali degli ultimi anni il Museomontagna ha risposto, facendo di necessità virtù, con la proposta di mostre low cost, provenienti da propri precedenti allestimenti nella sede del Monte dei Cappuccini o da quelli offerti dal Museo Regionale di Scienze Naturali, così come con l’organizzazione di concerti e manifestazioni di minor impatto, giungendo fino alla scelta della chiusura invernale.

 

Il nuovo corso del Forte verrà ora tracciato dal bando lanciato dalla Regione Piemonte nei mesi scorsi, finalizzato a raccogliere idee progettuali di utilizzo e valorizzazione del sito, impostato con la formula della “manifestazione d’interesse”. La selezione delle 5 proposte pervenute non determinerà la realizzazione di un intervento specifico, ma individuerà le ipotesi di possibili destinazioni dell’edificio e delle sue aree, in base a cui si andrà successivamente a mettere a gara la sua concessione in uso e le attività connesse. Un affidamento che dovrà essere caratterizzato da un modello economicamente sostenibile, volto a creare un luogo attrattivo dal punto di vista turistico, capace di rappresentare un punto di riferimento non solo simbolico per la Valle. Allo stato attuale, le installazioni scenografiche e le collezioni esposte, progettate dal Museomontagna,  saranno mantenute visitabili, in attesa della futura destinazione del sito, come convenuto fra la direzione del Museo stesso e l’Assessore alla cultura della Regione Piemonte. Al contempo è in corso la complessa procedura di dismissione, propedeutica all’avvio del nuovo percorso gestionale, in continuità con la storia degli ultimi vent’anni del Forte.

 

Ufficio comunicazione dell’Assessore alla cultura e turismo Regione Piemonte/Ufficio stampa e pubbliche relazioni Museo Nazionale della Montagna

Ai MagazziniOz la prima Biblioteca dove gli utenti sono “Costruttori”

biblioteca libri ozbiblioteca oz

Si posa un nuovo mattone per la divulgazione culturale

 

Il 29 maggio i MagazziniOz,luogo nato per essere “utile per il sociale” sostenendo attraverso la propria attività CasaOz Onlus, a disposizione delle famiglie i cui bambini stanno affrontando la malattia, accompagnandoli in un percorso di ritorno alla normalità, si aprono ad una nuova esperienza orientata alla divulgazione culturale. Nasce qui una Biblioteca particolare, dove l’utente si trasforma in “Costruttore” e contribuisce a mantenere in vita, salvaguardare e promuovere un patrimonio prezioso per la collettività.  In occasione della giornata inaugurale, il Dipartimento di Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea realizzerà un’azione collettiva che coinvolgerà tutti i presenti, invitandoli a partecipare ad  installazioni artistiche per dare una nuova veste alternativa a vecchi libri. Ai ragazzi di tutte le classi scolastiche che interverranno verrà poi chiesto di contribuire ad arricchire la Biblioteca donando un libro a loro scelta e, in segno di reciproco scambio, i MagazziniOz regaleranno loro un “Classico” della letteratura tra quelli che sono inseriti nella sezione dei “Libri Urgenti”, cioè i titoli da leggere necessariamente.  

 

Oltre a voler tutelare un capitale fondamentale per la cultura di tutti, l’impegno di questa Biblioteca è quello di incrementarlo attraverso servizi e iniziative che partono dall’adesione al modulo di iscrizione: ogni utente infatti, che potrà consultare i volumi ai MagazziniOz o prenderli in prestito, diventa automaticamente un “Costruttore”, impegnandosi a donare ogni anno alla Biblioteca almeno un libro da scegliere all’interno di un catalogo, e su cui verrà apposto il suo nome.  Ogni volume gode di una vita propria, che però ne influenzerà tante altre, quelle di coloro che lo hanno letto cercandovi risposte, scoprendo nuove domande o nuovi orizzonti. Il cuore pulsante della Biblioteca risiede invece nella missione collettiva di salvare i libri dai danni del tempo e dall’oblio, conservandoli e continuando a donarli e farli conoscere. Socializzazione e cooperazione: questi gli obiettivi di uno strumento a disposizione di tutti i cittadini che favorisce l’accesso al sapere e incentiva soprattutto il diritto alla formazione intellettuale della comunità giovanile.

 

Durante la giornata si alterneranno “incursioni poetiche” e letture di brani da parte dei ragazzi del Liceo Europeo del Convitto Umberto I tratte da “Esercizi di Stile” di Queneau. A tutti quelli che interverranno sarà infine consegnato un sacchetto con il pane realizzato dai ragazzi della cucina dei MagazziniOz. Una struttura che ha molte anime, che danno corpo a tante attività, con particolare attenzione al settore didattico. Qui i ragazzi, infatti, possono venire a studiare o assistere ad approfondimenti tematiciaffrontati con un approccio originale: confrontandosi con gli altri, coltivando passioni e valutando varie opportunità per il futuro. Magari scaturite anche solo da una buona lettura.

 

Per informazioni e iscrizioni chiamare 011 0812816 o scrivere a scuola@magazzinioz.it

Il poliziotto fuori servizio arresta ladro che lo accoltella

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porta palazzopolizia ormeaL’agente, che questa mattina si trovava al mercato per la spesa, ha sentito le urla di un uomo al quale era stato rubato il portafogli

 

In quel momento non era in servizio il poliziotto che ha arrestato un rapinatore  algerino di 30 anni, al mercato di Porta Palazzo. L’agente, che questa mattina si trovava al mercato per la spesa, ha sentito le urla di un uomo al quale era stato rubato il portafogli. Il poliziotto ha  atentato invano di bloccare il ladro, che lo ha colpito con un pugno, e poi con un coltello a serramanico ferendolo alla mano. Il poliziotto e’ riuscito alla finea bloccare l’uomo, che e’ stato poi arrestato per rapina, violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

 

(Foto: il Torinese)

Il divorzio breve arriva anche sotto la Mole

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Depositate le prime due domande

 

A Torino sono state depositate le prime due domande di divorzio breve. Un quarto del totale, poichè le domande giunte allo sportello ruoli civili sono state in tutto otto. Le hanno presentate i legali di coppie italiane separatesi nel 2013. “Ci attendiamo  – riporta l’Ansa dagli uffici della sezione divorzi del tribunale  – che gli effetti delle nuove norme possano avere ricadute tra un paio di settimane, quando entreranno a regime le domande presentate”.

“Donne che scrivono di uomini” al castello di Miradolo

miradolo

Relatore è Guido Davico Bonino, capo ufficio stampa della casa editrice Einaudi, docente universiatrio, critico teatrale

 

A partire dal 28 maggiola Fondazione Cosso ospita al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo la rassegna letteraria “Donne che scrivono di uomini” , che si articolerà per 3 giovedì consecutivi alle ore 18. “Donne che scrivono di uomini” relatore è Guido Davico Bonino, capo ufficio stampa della casa editrice Einaudi, docente universiatrio, critico teatrale direttore, all’inizio degli anni Duemila, dell’Istituto di cultura italiana a Parigi. Davico Bonino percorrerà, con l’ausilio di qualche lettura dal vivo, l’itinerario civile, culturale e letterario di tre grandi scrittrici italiane legate al Piemonte. Si inizia il 28 maggio con Lalla Romano, per proseguire il 4 giugno con Elsa Morante e chiudere l’11 giugno con Natalia Ginzburg.

Massimo Iaretti