“Dopo l’IMU agricola e la patrimoniale sulle seggiovie, è in arrivo la tassa sui turisti per finanziare le già fallimentari Città metropolitane. E’ inaccettabile”
“Fare cassa subito. In qualsiasi a modo, anche a costo di ottenere in futuro un gettito sempre minore. Ma che importa? C’è da finanziare il bonus da 80 euro o qualche altra politica pubblica dal sapore vagamente elettorale. E bisogna farlo adesso. E’ questo l’obiettivo, neanche troppo nascosto, del Governo Renzi e dello Stato centrale. Un Governo e uno Stato distratti quando ad esempio si tratta di eliminare gli sprechi delle società pubbliche, in primis le municipalizzate, ma molto attenti e, direi, anche creativi nell’inventare nuove modalità per mettere le mani nelle tasche dei cittadini-contribuenti, assestando colpi devastanti ai consumi interni.
E l’escalation di queste settimane è lì a dimostrarlo: l’introduzione dell’IMU sui terreni agricoli – una patrimoniale odiosa che andrà ulteriormente a gravare su un comparto già esposto a notevoli criticità – non ha fatto in tempo a diventare legge dello Stato che, già pochi giorni dopo, si è diffusa la notizia secondo cui una sentenza della Corte di Cassazione rischierebbe di obbligare i gestori degli impianti di risalita delle stazioni sciistiche a vedersi recapitare l’IMU sulle funivie e sulle seggiovie. Un’ulteriore tassa patrimoniale, dunque, che avrebbe come conseguenza un aumento dei prezzi per l’utilizzo degli impianti, da cui deriverebbe una contrazione del numero dei turisti sulle nostre montagne; quindi strutture ricettive, alberghi e ristoranti meno frequentati e, fatalmente, l’ennesimo aumento della disoccupazione. Tutto ciò in un settore colpito più di altri in questi anni dalla crisi economica.
In una situazione del genere ci si aspetterebbe una netta presa di posizione, ad esempio, della Città Metropolitana di Torino che, ricordo, comprende tutto il territorio di quella che fu la Provincia di Torino, aree montane e agricole incluse. Invece, niente. Anzi, lo stesso Sindaco metropolitano di Torino, attraverso l’Anci nazionale da lui stesso presieduta, si distingue per l’originalità con cui propone di risolvere i problemi finanziari delle neonate e già fallimentari Città metropolitane. Come? Chiedendo di inserire nel decreto enti locali proposto dal Governo una norma finalizzata all’istituzione di un nuovo e ulteriore balzello a carico dei passeggeri che si imbarcheranno su aerei e navi in partenza da aeroporti e porti situati nel territorio delle maggiori città italiane. L’ennesima tassa sui turisti, insomma. Che in sede di prima applicazione non potrà superare i due euro a testa, ma che inevitabilmente sarà destinata a salire.
In una situazione del genere, in cui i contribuenti e le loro attività sono considerati come una sorta di bancomat da parte del legislatore nazionale e dagli amministratori locali, e in assenza di soluzioni politiche, è necessario mobilitarsi per sostenere quelle azioni collettive finalizzate ad abolire le tasse patrimoniali che generano solo recessione economica e per scongiurare l’introduzione di nuovi e inaccettabili balzelli”.
Carlo Giacometto – Commissario FI
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