Torino in verticale, la nuova cartolina della città

foto04Bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa da quella  delle nostre cartoline. Se sarà una fotografia più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo

grattacielo littorioPer chi fosse troppo legato alle tradizioni e per chi non amasse molto il detto “le cose cambiano”, forse è giunto il momento di rassegnarsi e di accettare il fatto che non siano solo le “cose” a cambiare, ma addirittura intere città. Ed è proprio il cambiamento che sta avendo il ruolo da protagonista a Torino. In pochi anni (se tutti i progetti verranno approvati e realizzati) i torinesi vedranno sorgere nella loro città ben otto grattacieli; e così la capitale sabauda sarà costretta ad abbandonare la sua famosa etichetta di “città barocca”, lasciando il posto ad una più moderna e futurista struttura urbanistica.

 

Al momento le strutture in costruzione sono solo due: la torre unica degli uffici regionali firmata Massimiliano Fuksas, ed il grattacielo di Intesa Sanpaolo che porta la firma di Renzo Piano. La prima, situata tra l’ arco olimpico e l’Oval (zona Lingotto), una volta terminata diventerà la struttura più alta d’ Italia, arrivando a toccare i 205 metri d’altezza. Dovrà essere operativa già per il 2015, anno in cui è previsto il trasloco dei duemila dipendenti della Regione oggi dislocati in 27 sedi; quindi, nonostante i lavori siano iniziati da poco più di due anni, e nonostante si tratti dell’Italia, non c’è da stupirsi che stia lievitando con la velocità di una focaccia precotta.grattacielo sanpaolo

 

La torre della Regione sta iniziando dunque a rivaleggiare con il grattacielo Sanpaolo ormai quasi completato e pronto per essere attivo. Situato tra corso Inghilterra e corso Vittorio, il progetto di Piano, ha incontrato nel corso della sua realizzazione parecchi ostacoli: come dimenticare i gruppi di manifestanti che tra il 2008 ed il 2009 invasero più volte l’area adibita alla costruzione cercando di sabotare i lavori. Fortunatamente oppure no (dipende dai punti di vista) le varie manifestazioni sono servite a poco, infatti, già agli inizi del prossimo anno gli impiegati della banca (ne sono previsti circa 100 per piano) potranno trasferirsi nei loro nuovi uffici.grattacielo regione

 

Voluto simbolicamente dal Consiglio comunale un metro in meno della Mole, questo colosso di 166 metri avrà al suo interno anche un ristorante panoramico, una serra bioclimatica e al 37° piano una terrazza che -dicono- farà rimanere senza fiato. Ma la Torino verticale del futuro non si esaurirà con questi due giganti, infatti come già accennato prima, da qui al 2020 potrebbero prendere vita altre sei torri. La prima potrebbe essere proprio la gemellina del grattacielo Sanpaolo, la “torre degli uffici delle ferrovie”; il piano regolatore la prevede infatti con identica altezza del nuovo edificio Sanpaolo.

 

Un’altra torre, per la quale sono già stati venduti all’asta i diritti edificatori di 30 mila metri quadri di superficie, si svilupperà nei pressi di Piazza Marmolada. La costruzione di queste e delle altre torri è prevista dal piano regolatore e la divisione Urbanistica del Comune sta lavorando da tempo a quello che risulta forse oggi il più grande ostacolo: trovare gli investitori ed affidare i progetti. Che ci piaccia o no, bisognerà abituarsi all’idea che la città che vedranno e vivranno le nuove generazioni sarà molto diversa dalla Torino delle nostre cartoline. Se sarà una cartolina più bella e suggestiva oppure più insignificante e disarmonica, potrà essere solo il tempo a dirlo; l’unica certezza che oggi possiamo avere è che, dalla cima di quelle torri, “il cielo sopra Torino” ci sembrerà molto più vicino ma sarà comunque sempre lo stesso.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: il Torinese)

 

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