VERSO IL VOTO- Pagina 2

M5S vince al Tar, esclusa lista del Grillo

seggioIl Movimento 5 Stelle ce la fa al Tar del Piemonte e ottiene l’esclusione del Movimento No Euro Lista del Grillo alle elezioni comunali a Torino, la lista “civetta” che avrebbe potuto creare confusione tra gli elettori. Il ricorso è stato accolto dai giudici.”Pare al collegio – si legge – che la natura evocativa e confondente sia esplicita e seria, tale da indurre in confusione anche un elettore medio”.

Appunti sulla campagna elettorale

manifesti elezioniSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Tutti i commenti si sono concentrati sulla quantità di candidati a Sindaco e sui 9000 candidati. Aggiungo un altro elemento : più di 21000 hanno firmato per presentare le liste, un bel numero per la politica di questa città.  I partiti sono oramai dei comitati elettorali con tosettopochissimi iscritti ed il numero ha un valore positivo? Purtroppo no, visto che la maggioranza delle liste sono state concepite come liste di disturbo diretto ed indiretto, e la maggioranza delle firme sono state raccolte sulla base di rapporti d’amicizia e di conoscenza che, diciamola così, non sono una solida base politica. Qui la partecipazione democratica, purtroppo, non c’entra nulla. Sondaggi. Diversi e mutevoli settimanalmente. Alcuni si sono affrettati nel considerarli non attendibili. Numeri molto ballerini. Eppure hanno alcuni elementi comuni che come tali ( essendo comuni ) mi paiono credibili. Il primo, che la partita politica è aperta tra Fassino, Airaudo ed Appendino. Secondo: che al primo turno si contenderanno l’ottanta per cento dei consensi, lasciando il rimanente agli altri destinati ad essere marginali nel risultato e nel gioco politico. Terzo: dopo due elezioni “bulgare” si ritornerebbe nella nostra città al ballottaggio. Ipotizzo “vasi comunicanti” tra i diversi schieramenti per gestire il dopo. Sicuramente il dopo dipenderà dalle alchimie dei voti e delle percentuali, l’assetto politico delle possibili giunte. Altra considerazione. Personalizzazione al massimo, con una identificazione tra ciò che viene proposto ed il candidato a Sindaco. Fassino continuità e rinnovamento ; radicale rottura con il passato proposta da Airaudo ed Appendino. Con ( grazie anche alle divisioni) un centrodestra in stato confusionale. Come si svolge il contatto con gli elettori? Sempre nell’assoluto e diretto incontro con i Candidati, ripreso e riproposto via web. E i 9000 candidati? Personalmente ho solo visto i soliti noti, deduco che anche la maggioranza di chi ha accettato con propria firma ha fatto un piacere a qualcuno. Sicuramente la situazione è in movimento, ma mi sembra che la strada sia tracciata.

Schellino e Giannuzzi assessori di Appendino

appendino2Due nuovi assessori in pectore per Chiara Appendino, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle: Si tratta di Sonia Schellino per il Welfare, e Stefania Giannuzzi per l’Ambiente, la tutela degli animali e i fondi europei, due donne scelte attraverso la selezione pubblica delle scorse settimane.  “Per noi la trasparenza, la competenza e la partecipazione sono principi imprescindibili, perché riteniamo sia stravagante nominare assessori senza competenze specifiche solo perché portatori di pacchetti di voti e, quindi, individuati col manuale Cencelli”, dice Appendino. Schellino ha due lauree, lavora alla Compagnia di San Paolo ed è esperta di politiche sociali. La Gianuzzi, è stata dal 2010 al 2015 alla direzione Ambiente della Regione  e lavora per il programma Interreg Central Europe.

 

(Foto: il Torinese)

RADICALI: "MOLTO PROBABILI PROCEDURE IRREGOLARI NELLA RACCOLTA FIRME"

elezioni-comunali 2E’ una “ennesima dimostrazione che occorre urgente riforma della legge per dare reale possibilità di candidarsi e di scegliere”, sostengono i radicali torinesi

in seguito alla presentazione di 38 liste a sostegno di 18 candidati sindaci . I Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Igor BoniSilvja Manzi e Laura Botti affermano:

“Non ci piacciono le lacrime di coccodrillo. L’avevamo già detto in un precedente comunicato del 13 aprile e lo ribadiamo oggi a liste presentate. Calcolatrice alla mano, il numero di Liste e di candidati a Sindaco comporterebbe la firma in città di circa un torinese su venti. Per intenderci: nel totale dei firmatari sarebbero comprese le persone molto anziane che non escono mai di casa, i malati, i neomaggiorenni e chi è residente ma non vive qui. C’è qualcuno che può ritenerlo probabile? Noi no. È, anzi, un risultato che riteniamo essere assolutamente inverosimile, se non impossibile, che deve porre in allarme tutti gli organi preposti ai controlli. Non sappiamo chi e quanti abbiano violato le regole ma riteniamo che, di tutta evidenza, violazioni ci siano state”. 

Proseguono i Radicali: “Denunciamo questa situazione vergognosa che va a scapito di chi, con enorme difficoltà e fatica, le firme le raccoglie regolarmente, nel rispetto della legge; va a scapito in particolare delle formazioni minori che più rischiano di non riuscire a presentarsi; ma soprattutto non esiste possibilità di conoscenza – quindi di scelta consapevole – da parte degli elettori tra migliaia e migliaia di candidati in decine e decine di liste.

Da tutto questo emerge, di nuovo, la necessità di riformare la legge elettorale. E ancora una volta è evidente che l’unica riforma possibile è quella uninominale e maggioritaria dove ogni cittadino sceglie tra poche persone quella che più la rappresenta.  Ma in attesa di questo ora occorre fare pulizia delle liste fasulle. Altrimenti la credibilità della politica, già bassa, scenderà sottoterra e non ci si lamenti, poi, ipocritamente della disaffezione dei cittadini.”

Appendino: "Dialogo con i commercianti"

appendino “Un dialogo continuo con i commercianti, le piccole e medie imprese e le professioni è necessario per rilanciare Torino e soprattutto la vocazione produttiva della nostra città, che in questi anni è stata lasciata indietro. Il primo provvedimento da sindaco di Torino sarà l’istituzione di un fondo di 5 milioni di euro per inserire i giovani nelle piccole e medie imprese, provando così a dare una risposta concreta contro la disoccupazione, ormai una piaga sociale” ha dichiarato Chiara Appendino, a margine dell’incontro privato con l’Ascom di Torino, alla presenza del presidente, Maria Luisa Coppa e dei rappresentanti di categoria. “C’è la necessità di riorganizzare la macchina comunale per arrivare alla sburocratizzazione del sistema e aprire la città al merito. Servono regole condivise per combattere l’abusivismo, favorendo una sana cultura della competizione che sia in grado di generare ricadute sul territorio. Il rilancio di Torino passa dalla difesa e dalla tutela delle pmi e del commercio di vicinato, penalizzato dai centri commerciali”.

Fassino presenta la campagna: "Mi candido per vincere"

fassino 33“Sono uno della vecchia scuola, per me ciò che conta non sono i sondaggi, ma i voti veri”

Presentazione della campagna elettorale per Piero Fassino al Teatro Alfieri. Il sindaco uscente ha detto che corre per vincere: “Se succede al primo turno, meglio, ma comunque l’obiettivo è vincere”. Il primo cittadino ha illustrato il programma per la ‘Torino che verrà’. “Sono uno della vecchia scuola, per me ciò che conta non sono i sondaggi, ma i voti veri quando si aprono le urne”, ha commentato a proposito di alcuni sondaggi secondo i quali il Pd sarebbe alla pari con il Movimento 5 Stelle.

(Foto: il Torinese)

Raffero dal prosciutto al Rubicone

raffero dallolioIn questa legislatura è stato uno dei consiglieri più vicini al sindaco sanmaurese, aiutandolo nelle politiche per la sicurezza urbana (sua è stata la mozione approvata all’unanimità con la quale è stato introdotto in città, secondo centro del Piemonte e primo nella Città Metropolitana, il Controllo del Vicinato) e per i percorsi della collina Po

Dal prosciutto acquistato al centro commerciale al passaggio del Rubicone politico. E’ la parabola di Ferdinando Raffero, consigliere comunale di San Mauro Torinese. Un paio di settimane orsono era stato visto alla presentazione del Progetto San Mauro Bene Comune, la coalizione che sosterrà il sindaco in carica Ugo Dallolio, avvenuta in un centro commerciale. A chi gli chiedeva cosa ci facesse – all’epoca era ancora esponente del Pd, anche se aveva da poco dato le dimissioni da presidente del circolo di San Mauro – aveva risposto che si era recato per comprare del prosciutto ed era capitato per caso sul posto. E in effetti, chi lo conosce sa che il particolare del prosciutto era vero. Ma è altrettanto vero che lo strappo con il Partito democratico, nel quale militava con impegno sin dalla sua nascita, si è poi acuito al punto che dopo aver dato le dimissioni anche da questo, ha scelto di traslocare armi e bagagli nella lista che sosterrà Dallolio alle prossime elezioni. Del resto Raffero in questa legislatura è stato uno dei consiglieri più vicini al sindaco sanmaurese, aiutandolo nelle politiche per la sicurezza urbana (sua è stata la mozione approvata all’unanimità con la quale è stato introdotto in città, secondo centro del Piemonte e primo nella Città Metropolitana, il Controllo del Vicinato) e per i percorsi della collina Po, recentemente insigniti del riconocimento Unesco. “Ho preso una decisione sofferta e non a cuore leggero – spiega Raffero – ma il Partito democratico negli ultimi anni è cambiato profondamente e ci sono stati innesti, con il passare del tempo, che nulla avevano a che fare con il suo percorso originario. Il futuro è nelle liste civiche che possono affrontare con maggiore efficacia i problemi della gente”.

Massimo Iaretti

 

Pd, dev'essere sempre di piu' di centro sinistra

Una forte unita’ del partito e’ un dato sempre piu’ importante se non si vuole spingere segmenti sociali e fasce di elettori verso i lidi dell’astensione o della sinistra piu’ radicale o del movimento 5 stelle

chiampa renzi

Al di la’ delle singole valutazioni, e’ indubbio che il risultato delle prossime elezioni amministrative influenzera’ pesantemente l’evoluzione della politica italiana. A cominciare dal futuro del Partito democratico, il principale partito italiano e perno dello schieramento di quel che resta del centro sinistra. E, al riguardo, la possibile – o meno – revisione della legge elettorale varata l’anno scorso. Certo, oggi quel testo non si cambia. Ma e’ indubbio che tutto cio’ e’ legato anche e soprattutto all’esito del voto di giugno. Soprattutto l’esito nelle grandi citta’, da Roma a Napoli, da Milano a Torino. Ora, e’ cosa nota che al centro della contesa sulla legge elettorale varata l’anno scorso non c’e’ tanto il tasso di “porcellum” presente nell’Italicum: dalla designazione centralistica dei 2/3 dei futuri deputati attraverso l’indicazione romana dei capilista alla possibilita’ delle pluricandidature. Il vero nodo politico e’ rappresentato dal premio di maggioranza: o al partito o alla coalizione. Attualmente nell’Italicum e’ previsto per il partito ma e’ indubbio che un esito non esaltante della prossima tornata amministrativa rimetterebbe in discussione l’intero impianto. Ma, senza ipotecare alcuna sconfitta per i candidati a Sindaco del Pd nelle grandi citta’ che andranno al voto – smentendo, quindi, i vari sondaggi che sino ad oggi forniscono risultati non particolarmente tranquillizzanti – e’ indubbio che se la legge elettorale non sara’ piu’ modificata almeno per il Pd si pone un problema di fondo. E cioe’, per poter raggiungere il quorum del 40 per cento al primo turno, o al ballottaggio senza poter fare apparentamenti come e’ previsto dalla legge, e’ indispensabile e necessario che il Pd sia fino in fondo e sempre di piu’ un partito di centro sinistra. E per poter centrare questo obiettivo e’, di conseguenza, altresi’ necessario coltivare una forte, convinta e consapevole unita’ politica dell’intero partito. Insomma, il profilo politico del partito e l’unita’ politica del partito sono 2 elementi strettamente intrecciati tra di loro. A prescindere dal dibattito congressuale e da come si contendera’ la leadership di Renzi alla segreteria nazionale del partito. Ma, se si vuole confermare e consolidare la cifra politica del Pd come partito di centro sinistra, e’ indubbio che non si puo’ rinunciare agli elementi fondativi e fondanti dell’esperienza del Pd stesso. E cioe’, un partito plurale, democratico al suo interno, autenticamente riformista e con una vera cultura di governo. Oltre, come ovvio, ad essere alternativo al centro destra e a tutte le forme populiste che si manifestano in modo trasversale. Elementi strettamente legati l’un con l’altro e che richiedono un partito che non smentisca, nelle parole come nei fatti, la sua natura e il suo profilo di centro sinistra. E una forte unita’ del partito e’ un dato sempre piu’ importante se non si vuole spingere segmenti sociali e fasce di elettori verso i lidi dell’astensione o della sinistra piu’ radicale o del movimento 5 stelle. Segmenti sociali e fasce di elettori che sarebbero difficilmente rimpiazzati con settori di centro destra o, peggio ancora, dai movimenti populisti. Questa, credo, e’ la vera sfida politica dopo il risultato dei prossimi appuntamenti elettorali. E per il Pd, il principale partito italiano appunto, la necessita’ di confermare nei fatti e sempre di piu’ la sua natura e il suo profilo di partito di centro sinistra.

Giorgio Merlo

(Foto: il Torinese)

Airaudo si presenta: "Il Pd ha perso i cittadini"

airaudo logo“Noi  siamo una proposta alternativa di governo”

Giorgio Airaudo, candidato a sindaco di Torino per la sinistra, ha presentato oggi le liste che lo sostengono e le candidature. “Siamo una piccola cosa che può diventare un grande sogno” ha detto. “Noi  siamo una proposta alternativa di governo. E a quelli del Pd che mi accusano di voler far perdere la città rispondo che non mi sento in colpa perché sono loro che hanno perso i cittadini che li votarono per cambiare il Paese”. Tra le proposte anche l’ istituzione della figura del Sindaco della Notte. Un progetto che trae spunto dalle realtà già esistenti in alcune grandi città Europee come Amsterdam, Londra, Berlino. “Se i cittadini mi voteranno sindaco istituiremo subito questa figura”.

“C’è un’unica vera novità riguardo alle prossime elezioni amministrative di Torin – dice il segretario di Rifondazione comunista, Ezio Locatelli – e questa novità è rappresentata dall’ampio schieramento di forze di sinistra e di società civile che ha dato vita alla lista “Torino in Comune – La sinistra” a sostegno della candidatura a sindaco di Giorgio Airaudo.  Rifondazione Comunista, al pari di altre forze, fa parte a pieno titolo di questo schieramento unitario, plurale. Per la prima volta la sinistra non è divisa ma unita in una sola lista nell’interesse dei tanti, a cominciare dai ceti meno abbienti, che esprimono una domanda di cambiamento. Con l’assemblea di oggi di presentazione dei candidati delle forze di sinistra parte la campagna elettorale il cui obiettivo è la costruzione di un’alternativa al blocco di potere che ha trasformato Torino in una città sottoposta a interessi di natura privatistica, speculativa, immobiliare. Rispetto agli interessi di pochi vogliamo affermare gli interessi di chi chiede che venga riconosciuto il diritto al lavoro, alla casa, ai servizi sociali. Vogliamo affermare gli interessi di chi meno ha e vuole riconosciuto il diritto a una vita dignitosa. Vogliamo costruire l’alternativa al  centrosinistra di Fassino e ad un centrodestra sempre più somiglianti dal punto di vista programmatico. Questa volta diventa davvero possibile voltare pagina”

(foto: il Torinese)

Comunali, il 5 giugno al voto un piemontese su tre

Oltre Torino e Novara i Comuni maggiori al voto sono: Trecate (No) con 19.856 abitanti; Alpignano (16.893), Carmagnola (28.563), Ciriè (18.415), Pinerolo (34.854), San Mauro Torinese (18.925)

seggioIn Piemonte un elettore su tre sarà chiamato alle urne per eleggere il sindaco del proprio Comune. Sono oltre 1.405.000 i cittadini piemontesi che potranno votare per le elezioni comunali di domenica 5 giugno (dalle ore 7.00 alle 23.00), per il rinnovo di 156 amministrazioni civiche. Di queste 146 hanno una popolazione inferiore ai 15mila abitanti, per cui la sfida elettorale si risolverà al primo turno (salvo pareggio dei voti). Nei restanti dieci centri, invece, nel caso in cui nessun candidato sindaco superi il 50 % più uno dei voti validi, si dovrà ricorre al ballottaggio, previsto domenica 19 giugno. I Comuni maggiori al voto sono: Trecate (No) con 19.856 abitanti; Alpignano (16.893), Carmagnola (28.563), Ciriè (18.415), Pinerolo (34.854), San Mauro Torinese (18.925), tutti appartenenti alla Città metropolitana di Torino; Domodossola, nel Vco, con 18.175 abitanti. Vi sono infine due importanti capoluoghi, Novara e Torino, la seconda e la prima città del Piemonte, rispettivamente con 101.952 e 872.367 residenti. Nella suddivisione per Provincia: Alessandria conta 21 Comuni, tutti minori, con 37.768 abitanti; Asti ne conta 10 (fra cui primeggia Nizza Monferrato), con 15.333 abitanti; Biella ha 9 Comuni al voto, con 14.586 residenti; Cuneo ne conta 29, con 38.107 abitanti; Novara 18 Comuni, con 148.181 abitanti; Torino porta al voto 40 Comuni con 1.097.007 residenti; Vercelli 22 Comuni con 31.867 abitanti; il Verbano-Cusio-Ossola ha 7 Comuni con 22.322 residenti. I centri che vanno al voto al di fuori della scadenza naturale del mandato (di cinque anni) sono complessivamente diciotto.

dbarattin – www.cr.piemonte.it – foto: il Torinese