“Da Roma è arrivata la notizia che Torino, insieme alla Città Metropolitana con la quale intendiamo collaborare in modo sinergico, si è aggiudicata i fondi del bando di finanziamento del Ministero dell’Ambiente denominato ‘Collegato Ambientale'”. La buona novella giunge da Maria Lapietra, assessora a Viabilità, Infrastrutture e Trasporti del Comune.
Un milione di euro dal ministero dell’Ambiente nell’ambito del ‘Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa – scuola e casa – lavoro’ va al progetto ‘Torino Mobility Lab’ che ha come obiettivo la riduzione del traffico privato negli spostamenti quotidiani nel quartiere San Salvario favorendo la mobilità alternativa nell’area tra via Nizza e i corsi Vittorio Emanuele II, Massimo d’Azeglio e Bramante.
Il progetto, spiega una nota di Palazzo Civico, è parte integrante del piano previsto per il nodo intermodale di trasporto di Porta Nuova, ha tra suoi cardini la realizzazione della pista ciclabile di via Nizza, già inserita nel progetto del PON METRO, insieme all’allestimento di una ‘velostazione’ all’interno della stazione ferroviaria, da realizzarsi in collaborazione con Grandi Stazioni Rail e al posizionamento di nuovi stalli per il parcheggio delle biciclette in prossimità o all’interno delle scuole, delle sedi universitarie, del polo ospedaliero e delle sedi degli uffici comunali.
“Pedonalità, ciclabilità, trasporto pubblico e intermodalità – spiega l’assessora Lapietra – rappresentano i pilastri di un sistema integrato che prevede l’istituzione della figura del mobility manager scolastico, ma anche processi di progettazione partecipata con i portatori di interesse dell’area e l’ente circoscrizionale al fine di realizzare interventi di modifica della viabilità e di moderazione del traffico, con l’obiettivo di incentivare le forme di mobilità dolce, stimolando così un uso condiviso e sostenibile di strade e corsi. Tra le azioni contemplate – prosegue l’assessora – anche l’acquisto di buoni di mobilità, nuove biciclette per il servizio di Bike Sharing e per progetti con le scuole, e di altre, appositamente realizzate per i cittadini a mobilità ridotta, da utilizzare ‘on demand'”.
Un elemento innovativo è infine il sistema di rilevamento ex ante ed ex post per la verifica delle azioni implementate, per monitorare con dati oggettivi e quantificati la riduzione delle emissioni di Co2, ma soprattutto la riduzione della velocità media degli autoveicoli, dell’incidentalità stradale e delle auto circolanti e transitanti nell’area interessata a fronte di un incremento delle altre forme di mobilità: una modalità operativa che potrà essere replicata anche in altre zone della città.
www.comune.torino.it
(foto: il Torinese)